martedì 2 giugno 2009

Votare vuol dire scegliere

Editoriale di Umberto De Gregorio - la Repubblica Napoli 2.06.09

Non votare vuol dire scegliere di non scegliere. Chi pensa di compiere un atto di protesta astenendosi dal voto, in realtà sceglie di rinunciare a credere nella politica e nella possibilità di un miglioramento. Sono in molti a non credere più nel centrosinistra e, non avendo il coraggio di votare per "questa" destra, teorizzano in vario modo l´utilità del non voto.
Come sarebbe bello poter adottare lo stesso criterio (davvero comodo) in altri ambiti.
Sarebbe bello davvero, ad esempio, potersi permettere, non amando più il proprio lavoro e non trovandone un altro migliore, di non andare a lavorare. Ma pochi possono permetterselo. Tutti invece possono permettersi il lusso di non andare a votare. Ma davvero in tal modo si diventa più liberi? O si rinuncia semplicemente alla libertà di scegliere pur di non compiere la "fatica" di scegliere e potersi idillicamente sentire in tal modo migliori e autonomi?
Se non si ha il coraggio di votare per "questa" sinistra (Nicolais o Sodano), si deve trovare il coraggio di votare per "questa" destra; perché questa è la destra e questa è la sinistra che la storia ci offre in questo momento sul nostro territorio. Inutile voltare la faccia dall´altro lato per un senso di fastidio nell´accettare come rappresentante della Provincia Cesaro e il suo alfiere Sergio De Gregorio. Chi non vota non ha il diritto di voltare la faccia dall´altro lato.
Si dice che questa sinistra non è cambiata, che ripropone vecchi nomi, che è ancorata al passato; che non ce la si sente di votare ancora per il partito di Bassolino e forse, senza saperlo, per Bassolino stesso. Si dice ancora che in fondo una sonora sconfitta in Campania la sinistra se la merita, e che tanto la sfida per la Provincia conta poco, perché le Province (come "enti locali")
hanno oramai i giorni contati; che dispiace per Nicolais, brava persona, ma, in fondo, chi glielo ha fatto fare di candidarsi?
Ebbene il ragionamento corretto sembra essere, a ben vedere, esattamente il contrario. In primo luogo, se è vero che la sinistra in Campania non è cambiata abbastanza, è anche vero che non votare Nicolais vuol dire impedire che questo processo di cambiamento avvenga. In secondo luogo, per chi non vota Sodano e proprio non se la sente di mettere la crocetta sul Partito democratico o sul partito di Di Pietro, esiste comunque la possibilità di mettere la crocetta sul partito della "lista del Presidente", ovvero di votare Nicolais due volte, come Presidente e come lista del Presidente.
In terzo luogo, non è affatto vero che la consultazione elettorale per la Provincia è una consultazione di poca importanza. Non lo è in senso tecnico, perché la Provincia rappresenta l´apripista dell´area metropolitana napoletana; e quindi, storicamente, questa elezione è una specie di pre-consultazione su chi dovrà essere il futuro governatore della costituenda (nel giro di qualche anno, secondo il già approvato testo sul federalismo) area metropolitana.
Non lo è in senso politico, poiché Nicolais non è né folle, né ingenuo: se ha accettato questa candidatura lo ha fatto consapevole del più ampio significato politico che essa assume nel momento di maggiore ascesa del berlusconismo in Campania.
Certo, Nicolais ha avuto coraggio, e rischia molto. Ebbene, a chi sceglie di avere coraggio per invertire la rotta del centrosinistra in Campania, che cosa rispondono i tanti napoletani di sinistra che chiedono da anni più pulizia e rinnovamento? Si lavano le mani e professano l´astensionismo come rimedio per la purificazione. Ma dove ci sono maggiori garanzie di discontinuità rispetto a un sistema di potere fondato ritenuto incancrenito? Con Nicolais oppure con Cesaro e i suoi luogotenenti Mastella e De Mita?
Questa è la scelta da compiere e scegliere di non compierla non può inorgoglire nessuno e ha comunque un preciso significato politico: con molta probabilità in senso esattamente contrario a quello per il quale si pratica l´astensionismo

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Che ci fa una persona seria come la Capacchione su quel blog di nani e ballerine? Ma lo sa che è finita sulla Novella2000 di serie zeta di Vico Equense?
Meno male che Luisa Bossa ha pensato bene di non andare a quella festa, qualcuno l'avrà avvisata.

Emilio ha detto...

L'astensionismo è dannoso. Meglio scegliere come dice De Gregorio, anche perchè l'elettore di destra sceglierà.
Torno a fine settimana proprio per votare
ciao Mariad

Anonimo ha detto...

De Gregorio non dice cose sbagliate ma si potrebbe ragionare per ore sulla opportunità di votare per il centrosinistra e del perchè tante persone sono indecise se andare a votare. Nicolais è un bel candidato ma da solo ci riuscirà a far cambiare le cose?
Io vorrei tanto di si ma ho dei dubbi
Michele

Anonimo ha detto...

Di questo Cesaro so solo che è un personaggio molto discutibile e che parla da grande ignorante e qualunquista. Se vince per l'astensionismo è proprio una grande fottuta. Perchè non si dovrebbe votare per Nicolais alla provincia? Non voglio credere che siamo tanto masochisti. Almeno non fino a questo punto.

mariad ha detto...

x anonimo 1
Luisa Bossa ha avuto degli inconvenienti, non credo che qualcuno l'abbia avvisataC'era un fotografo ma aveva detto che con quel blog non aveva più niente a che fare...
Novella 2000 di serie zeta è un titolo azzeccatissimo, lo terrò presente
:))

x Emilio
ok Emilio, martedì a quest'ora sapremo

x anonimo 2
Nicolais si impegnerà per farlo, ci puoi scommettere.
D'altra parte l'alternativa qual è?
Fatti passare i dubbi e vota. Ascoltami, anzi ascolta De Gregorio che è molto più autorevole di me come opinionista

x anonimo 3
ecco, hai trovato anche tu delle ottime ragioni
:)

Anonimo ha detto...

Bellissimo articolo. Da condividere al 100%