domenica 30 novembre 2014

Vico Equense – Abbattuto l’Ecomostro di Alimuri. Dopo 50 anni si realizza un sogno ma le istituzioni sono assenti


Un lampo, un boato immenso e in pochissimi secondi Alimuri viene giù. In una surreale giornata novembrina di torrido scirocco, l’incubo della Penisola Sorrentina, l’Ecomostro, si è disintegrato in una nuvola di polvere qualche minuto dopo le 13.30.
Dopo cinquant’anni si chiude con un lieto fine una storia lunghissima e piena di colpi di scena. Le micro cariche di dinamite disseminate sul pilastri dello scheletro eretto negli anni ’60 hanno fatto il loro dovere e come in un go down i tasselli sono franati al suolo restituendo alla Natura ciò che era suo.
Possono ritenersi soddisfatti gli amministratori comunali di Vico Equense, soprattutto il primo cittadino Gennaro Cinque, che hanno accuratamente preparato l’evento. Nei confronti del mondo si è fatta bella figura, tutto è andato liscio. Rispettati i tempi e organizzazione perfetta, precisione svizzera si potrebbe dire per un evento unico e irripetibile che entrerà nella storia di questi luoghi. Unico neo, l’assenza assoluta delle istituzioni. Nelle alte sfere hanno snobbato l’avvenimento. Si diceva  nei giorni scorsi che sarebbe intervenuto  il Presidente della Regione Caldoro,  sembrava atteso persino il Ministro dell’Ambiente Galletti. Invece, a Parte l’On. Antonio Amato, Consigliere Regionale, non si è visto nessuno. “E stato un errore da parte dei miei colleghi - ha detto Amato - bisognava dare un segno di assenso a questo evento importantissimo. La demolizione dell’Alimuri rappresenta motivo di soddisfazione per le autorità locali e avrebbe dovuto esserlo per quelle regionali e nazionali. Essere vicini a tutti i cittadini era un obbligo per questa storica conquista.”
“Noi li abbiamo invitati - ha detto l’Assesore di Vico Equense Elefante - Avevamo anche chiesto un contributo per questa operazione onerosa per le casse comunali. Ma non ci hanno risposto né si sono presentati. Certo la buona riuscita dell’evento non è dovuta a loro…”
In effetti è stata un’assenza che ha destato perplessità in quanto la vicinanza delle Istituzioni avrebbe alleggerito anche la tensione degli amministratori locali per le temute conseguenze giudiziarie che l’abbattimento comporta. “Non so come finirà dal punto di vista legale -ha ribadito Elefante - ma vedere sparire questo mostro dal nostro litorale quando nessuno ci era riuscito è una grande soddisfazione per tutti noi amministratori e per i cittadini di Vico Equense. La cosa più emozionante per me è stata quel lancio di palloncini da parte degli alunni del territorio. Loro sono il futuro e hanno risposto con una spontaneità che mi ha commosso. Quel gesto mi ha ripagato di tutte le amarezze per le polemiche subite in questi giorni.”
Essi, perché di polemiche ce ne sono state. Sulle possibili ritorsioni economiche della Famiglia Normale, proprietaria dell’immobile e sui costi che questo evento ha comportato, ventimila euro che gravano sulle casse comunali per l’organizzazione, più naturalmente i 350.000 euro per l’abbattimento vero e proprio. Qualcuno ricorda la enorme somma che bisognò rifondere ai proprietari dell’ecomostro costruito sul litorale di Bari e che aleggia come un’ombra su questo evento. Ma l’Assessore Elefante spiega che Alimuri sarebbe rimasto in piedi ancora per qualche decennio mentre si aspettavano i tempi biblici che la giustizia impiega a fare il suo corso. Da oggi in poi nelle foto del litorale che girano in tutto il mondo Alimuri sarà invece solo una bellissima spiaggia su una costa incantata.
Insomma, domani è un altro giorno.

Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Foto: Alimuri liberata

giovedì 27 novembre 2014

Vico Equense – La scuola ancora una volta sotto la scure della spending rewiew


Con l’ultima delibera approvata nel consiglio comunale del 26 novembre scorso, il Comune ha completato l’opera del dimensionamento scolastico  iniziata nel 2009. Diventano due infatti i poli scolastici, uno facente capo alla Zona Costiera, ovvero Vico Centro, e l’altro alla zona collinare, lasciando fuori, cioè dislocandolo in un unico polo con la Scarlatti, il Circolo Didattico "Giovanni Pascoli" di via Sconduci.
Il pullulare di leggi, a partire dalla sciagurata riforma Gelmini, seguendo una logica di risparmio e razionalizzazione delle risorse, ha determinato in pochi anni la chiusura di un numero sterminato di plessi scolastici su tutto il territorio nazionale. Anche Vico Equense è caduta sotto la mannaia delle nuove norme e negli anni ha visto morire plessi gloriosi come quelli di Ticciano e Montechiaro. Piccole scuole perfettamente attrezzate dove i bimbi trovavano ottima accoglienza senza dover affrontare spostamenti impervi.  La chiusura di questi plessi determinò la rivolta delle famiglie che occuparono, tra vezzi e lazzi del resto della popolazione, i locali dei plessi restando all’addiaccio persino di notte. Ma non ne ricavarono niente.
In quel caso vi fu infatti poca solidarietà verso i ticcianesi e gli abitanti di Montechiaro. Il resto dei cittadini assorbì il dimensionamento con nonchalance e i plessi furono chiusi senza troppo dolore da parte di chi non si vedeva sacrificato dal nuovo assetto. Ma si creò una ferita all’interno delle comunità interessate che ancora oggi viene ricordata con dolore.
Oggi ad essere sacrificata è l’ottima scuola media di Massaquano, che farà posto ai piccoli della materna che al momento hanno a disposizione una sede piuttosto disagiata. I ragazzini delle medie dovranno dunque trasferirsi in collina oppure in centro, a loro scelta. Ciò è dovuto al fatto che la media di Massaquano subirà, secondo gli studi statistici del Comune, un progressivo calo delle iscrizioni. Hanno un futuro in espansione solo Arola e naturalmente la “Caulino” di Moiano, tanto cara al sindaco Gennaro Cinque. A proposito della Caulino sarà bene ricordare che era l’unica scuola destinata alla perdita della dirigenza nell’elenco stilato dalla Gelmini in quanto conteneva meno di 500 alunni. Con sapiente scienza e onniscienza il Comune ha saputo muovere le pedine giuste per evitare questa sciagura e far diventare la Caulino un Istituto Comprensivo che conterrà la bellezza di 1217 alunni, la cui dirigenza avrà quell’autorevolezza di cui tanto ha parlato l’assessore Di Martino durante il Consiglio Comunale, che la metterà al sicuro da qualsiasi  futura spending rewiew.
Naturalmente i cittadini di Massaquano non sono contenti di questo nuovo assetto. La loro scuola media è un’eccellenza. L’Invalsi, cioè l’ente del Ministero della Pubblica Istruzione deputato alla valutazione dei risultati conseguiti nelle singole scuole, valuta la media di Massaquano tra le migliori scuole nazionali. Ma tant’è, ragioni che nulla hanno a che vedere con la didattica e i successi conseguiti obbligano gli alunni a sloggiare, cambiare insegnanti, spostarsi ogni giorno coi bus scolastici. A nulla vale ricordare che non sono ancora superati i margini che imporrebbero un nuovo dimensionamento e c’era la possibilità di aspettare tempi migliori.
Viene da chiedersi, come ha giustamente suggerito il Consigliere di minoranza Giuseppe Cioffi, perché non chiudere la media di Arola. Questa scuola aperta qualche anno fa con un intervento edilizio molto discutibile, è visibilmente sovraffollata contenendo tre ordini di scuola, dall’infanzia alla media. Le aule sono piccole, non vi sono vie di fuga adeguate. Ma evidentemente faceva comodo decidere nel senso voluto dall’Amministrazione Comunale, per confermare invece che correggere gli errori del passato.
In realtà con la nuova delibera si completa il vecchio disegno dell’Amministrazione Cinque, ridurre a due Istituti Comprensivi l’intera popolazione scolastica, per risparmiare qualcosa e chiudere definitivamente il discorso, adeguandosi a quello che è ormai diventato l’imperativo generale, sacrificare tutto a beneficio di un’economia sempre più chiusa su se stessa e molto lontana dal benessere e dalle aspettative dei cittadini 
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"

martedì 25 novembre 2014

Oggi per la Moretti


Oggi sarebbe la giornata mondiale contro la violenza alle donne. Una giornata importante, forse, per ricordare agli energumeni maschi che una donna "non si picchia nemmeno con un fiore"… Quanti violenti capiranno l’antifona? Bah, spero che a qualcuno di loro il messaggio arrivi e che la smetta di bramare istinti femminicidi.
Per celebrare questa giornata ho deciso  di dedicare un post ad Alessandra Moretti, deputata europea del pd che probabilmente si prepara a sfidare Luca Zaia alla guida del Veneto. La dolce pulzella, la sedicente e seducente ineffabile ladylike, contro gli omaccioni della Lega. Renzi la vorrebbe là...E so soddisfazioni…
Dedico il post alla Moretti perché dal mio punto di vista la trovo una donna coraggiosissima e disposta al sacrificio. Per quali ragioni? Come non provare ammirazione sconfinata per una che dichiara orgogliosamente la frequentazione dell’estetista tutte le settimane? Che decide di essere sempre “a posto” anche nelle parti più intime…?
Le estetiste che io frequento conoscono molto bene la mia riluttanza verso il settore. I miei appuntamenti saltati, la mia noia violenta verso tutto ciò che richiede manipolazione di unghie, peli, grigiore sulle tempie… una  cappa insopportabile che mi avviluppa e soffoca… E solo nel momento nel quale mi pare di assomigliare a un lupo, anzi a una lupessa, rasentando la linea estrema della compatibilità sociale, mi lascio prendere riluttante dalla gru sempre parcheggiata sotto casa che mi trasporta verso la fustigazione.
Come può una come me non rimanere folgorata dal sacrificio estremo per il fashion?
Dunque, non a Donne come Margherita Hack, Nilde Iotti, Tina Anselmi, Alda Merini, Rita Levi Moltalcini,  coi capelli imbiancati e cisposi, poco inclini alle sedute estetiche, quelle di una doccia e via… e dunque non “a posto”, voglio dedicare la mia pagina in questa giornata speciale, ma a lei, Alessandra Moretti,  quale nuovo e fulgido esempio di virtude e canoscenza, se non altro, di hop hop, zac zac, splash spalsh, streeeeccct, in compiuta consapevolezza e rivendicazione. 

giovedì 13 novembre 2014

Vico Equense – Alimuri: confermato l’abbattimento dell’Ecomostro. Andrà giù il 30 novembre

Nella conferenza stampa convocata stamane dal Comune di Vico Equense per annunciare i dettagli della demolizione dell’Ecomostro di Alimuri, non sono emerse novità sostanziali. Chi le aspettava è rimasto deluso. Confermate tutte le notizie trapelate nei giorni scorsi: l’orribile scheletro andrà finalmente giù. Una serie di micro-cariche esplosive verrà posta nei punti chiave dell’edificio e nel pomeriggio del 30 novembre la spiaggia di Alimuri tornerà come era agli albori degli anni ’60. Non ci saranno sospensive del TAR, come affermato dall’Ass. Elefante, e  nulla potrà fermare la macchina demolitrice che si è messa in atto. Né sarà costruito altro dove oggi c’è l’ecomostro.  Il litorale resterà integro  e tornerà patrimonio della Natura come unica artefice di possibili trasformazioni del costone e dell’insediamento spontaneo della vegetazione. Queste le conclusioni in generale.
A fronte delle incongruenze che saltano agli occhi di chi legge gli atti scritti, ovvero le Delibere di Giunta che hanno accompagnato l’iter burocratico, e contemporaneamente ascolta le parole degli esponenti comunali, le risposte sono precise. Le delibere verranno modificate entro pochi giorni e sarà sancito che non vi è nessuna volontà di creare nuovi insediamenti urbani o balneari nell’area risanata. La rinuncia a queste ipotesi  starebbe nell’altissimo costo per la messa in sicurezza del costone soprastante Alimuri che allontana qualsiasi progetto di futuri insediamenti.
Nessuna paura pare debba nascere nemmeno dagli inghippi burocratici sempre presenti e che minacciano qualunque opera  pubblica. La legge parla chiaro per Alimuri, la non conformità del manufatto con il progetto originario è motivo di demolizione senza possibilità di appello. Almeno di questo sono sicuri gli amministratori di Vico Equense che non sembrano affatto intimoriti dalle ripercussioni che la SAAN, società proprietaria dell’immobile, potrebbe far ricadere sulle casse comunali e quindi sui cittadini in caso di contenzioso. Su un punto però qualche perplessità rimane ancora. Le richieste di sospensiva dell’abbattimento da parte della società proprietaria sono state tutte respinte, dal TAR e dal Consiglio di Stato, ma non si sa come i giudici si pronunceranno  nel merito dell’abbattimento vero e proprio quando questo diventerà materia di dibattimento. Secondo l’assessore Elefante  aspettare i tempi biblici che i tribunali amministrativi impiegano per arrivare a sentenza definitiva significa spostare l’abbattimento dell’Ecomostro a una data di là da venire, enormemente lontana.  Pur riconoscendo che non sa con certezza come potrebbe finire un contenzioso di questo genere, si è deciso comunque di procedere senza ulteriori tentennamenti.
Si è chiarito anche il dubbio sulle due società che fanno capo all’Ecomostro, ovvero la SAAN e la SICA che è subentrata successivamente. L’unica proprietaria è SAAN, come risulta da una ricerca corecale, la quale possiede un gran numero di immobili e potrà far fronte al debito nei confronti del Comune che si accolla momentaneamente le spese per la demolizione che, secondo le ultime stime dopo l’assegnazione dei lavori, dovrebbe aggirarsi intorno ai 340.000 €.
Si prepara dunque un gran festa per il prossimo 30 novembre. A un primo incontro con le autorità e la stampa presso la Sala Multimediale della SS. Trinità, seguirà il trasferimento degli ospiti a Sorrento dove un traghetto salperà alla volta del luogo delle operazioni di abbattimento per consentire la visione dal mare di un evento unico, irripetibile e atteso da decenni. Zone di osservazione saranno predisposte anche da terra, sulle curve di accesso alla Marina di Meta, dove alcuni spazi saranno riservati esclusivamente agli alunni di ogni ordine e grado del territorio, in totale regime di sicurezza. La Statale Sorrentina verrà chiusa al traffico durante le ore di massima allerta e vi avranno accesso solo i mezzi autorizzati. Nel pomeriggio, salvo un mare forza 9 o intemperie brutali, Alimuri sparirà per sempre dal litorale Sorrentino.


Il Sindaco Gennaro Cinque ha manifestato tutta la sua soddisfazione e il suo orgoglio per questo eccezionale avvenimento e si è detto molto amareggiato per le proteste dei VAS di Vico Equense che hanno denigrato aspramente tutta l’operazione temendo un grande affare per le parti in causa a solo danno dei cittadini. Ha ringraziato generosamente l’Ufficio Tecnico del Comune per l’opera preziosa prestata al fine di trovare la soluzione di un problema che al Sindaco stesso sembrava impossibile da affrontare. E’ Gennaro Cinque a voler definire l'abbattimento dell'Ecomostro come una Festa, dedicata non solo a Vico Equense ma al mondo intero.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nelle foto: Gennaro Cinque; Ass. Elefante e Migliaccio