lunedì 30 maggio 2011

Vico Equense - Gennaro Cinque: "Giunta ancora lontana. Voglio fare una squadra di lavoro, vicina a me in comune tutti i giorni."

Gennaro Cinque, vincitore indiscusso delle ultime elezioni amministrative di Vico Equense, è seduto a parlare con una persona nella sua stanza al palazzo del Municipio vecchio. Mi vede e mi saluta attraverso la porta aperta. Non ho appuntamento e non so se mi riceverà. Dopo un po’, congedato l’interlocutore, mi lascia entrare e non dà l’impressione di volermi liquidare in pochi minuti. Mi chiede di sedermi e lui resta seduto al mio fianco, non prende posto dietro la grande scrivania. E’ chiaro che non vuole prendere le distanze, anzi è molto disponibile al colloquio. Così, comincia la mia intervista, senza appuntamento e del tutto fuori programma.
Sindaco, una vittoria senza precedenti…
“Infatti. Devo dire che nemmeno io mi aspettavo un tale consenso. Evidentemente la gente ha davvero apprezzato il lavoro svolto insieme a tutti i miei collaboratori e ha voluto dimostrarlo. Di questo non possiamo che essere orgogliosi.”
Eppure lei ha subito una pesante opposizione in Consiglio Comunale e duri attacchi durante la campagna elettorale.
“E’ vero, ma si è sparato a zero su di me e a raffica su persone che sono onestissime e che non hanno mai anteposto i loro interessi personali nell’amministrare. Gli elettori lo hanno capito fin dal primo giorno che a me, a noi, sta a cuore soprattutto Vico Equense. Ho realizzato opere che erano bloccate da anni e nel solo interesse dei miei concittadini.”
Però in questi anni alcune procedure nelle gare di appalto deve ammettere che hanno insospettito anche le autorità giudiziarie E si sono ipotizzati dei reati per alcuni dipendenti e funzionari comunali.
“Le sembra possibile che persone come Flora Buonocore, Francesco Iovine o l’ing. Petraccone possano aver lucrato come sostiene qualcuno? Io posso dire che se mi fossi accorto che prendevano un solo euro li avrei cacciati immediatamente. Al contrario, mi sento di garantire sulla loro onestà al cento per cento.”
Sindaco, sembra possibile ai magistrati... Comunque su alcuni lavori importanti come quelli della Raffaele Bosco rimangono aperti molti dubbi.
“Gli errori sulla Raffaele Bosco sono partiti da lontano. A cominciare dal progetto esecutivo firmato dall’ing. Consiglio Cannavale. Per ampliare e mettere in sicurezza via Raffaele Bosco si è fatto un progetto che andava bene forse per un’autostrada. Io con i finanziamenti ho fatto quel che ho potuto ma i soldi sono finiti presto perché, in giacenza da anni e anni, non erano più adeguati ai costi dell’opera così come era stata progettata.”
E sugli espropri del terreno a Moiano per esempio che mi dice? L’esproprio non c’è mai stato anche se i proprietari hanno ceduto il loro terreno per ampliare la carreggiata.
“Ci fu un errore in quanto non fu emesso in tempo il bando di avviso per gli espropri. Ed emetterlo in un secondo momento avrebbe comportato la perdita di altri sei mesi. Il che significava anche perdere i finanziamenti regionali. Allora, per correre ai ripari, adottammo la strategia, del tutto legale, della cessione benevola del terreno da parte dei proprietari. Io stesso, allora assessore, andai casa per casa a chiedere ai moianesi di cedermi una striscia del loro terreno. Tutti furono d’accordissimo a venirmi incontro, al punto che mi dicevano: Assessò ma quanto mi dovreste dare per sto terreno? E quando sapevano che erano somme piccolissime, al di sotto dei 2.000 €, mi rispondevano che per quei pochi soldi erano disposti persino a regalarla la loro terra. Cosa che fecero senza esitazione per migliorare la strada principale del paese.
Su questa cosa l’opposizione ha costruito la Santa Inquisizione...”
La Santa Inquisizione? Cioè?
“Cioè hanno inventato una marea di accuse infondate e sollevato un polverone immenso e volevano mandarmi al rogo! Si diceva che c’erano stati patti illeciti tra me e i cittadini, che si stava nascondendo chissà quale imbroglio. Tutte accuse basate sul nulla e che nessuno può dimostrare. E la risposta a queste accuse l’hanno data proprio i cittadini quando mi hanno eletto la prima e la seconda volta. Lo chieda a Dilengite come sono andate le cose. Lui la storia la conosce benissimo.”
Cosa mi dice allora su piazza Mercato? L’AVCP ha rilevato parecchie illegittimità nelle procedure di appalto per il parcheggio interrato.
“Le procedure, lo ammetto, non sempre sono state seguite in maniera ortodossa. Però è esclusa la malafede. Io sono assolutamente tranquillo e nel caso i miei funzionari potranno dimostrare l’assoluta estraneità a qualsiasi ipotesi di reato.”
Ora c’è in programma il progetto dell’ascensore alla villetta Paradiso.

“Si tratta di un’opera importante. L’ascensore permetterà di creare un’isola pedonale giù alla Marina di Aequa nelle sere d’estate ed evitare che l’area venga soffocata dal traffico. Sarà un salto di qualità che incentiverà ad usare di meno le auto per raggiungere i tanti ritrovi sul mare.”
Però si teme che uno dei più bei paesaggi della costiera venga stravolto. Inoltre pare che come al solito non tutte le carte siano a posto.
“Per favore, una volta tanto evitiamo di perdere tempo. Il progetto è già stato modificato una volta in quanto l’ascensore si doveva fare qualche metro più indietro e poteva essere d’intralcio alla viabilità. Adesso abbiamo il nuovo progetto, abbiamo la ditta che lo eseguirà, abbiamo i fondi disponibili. Quindi non c’è nulla da rivedere. A chi si preoccupa del paesaggio rispondo che abbiamo prestato la massima attenzione per non stravolgere nulla. La struttura che sarà poggiata sulla villetta è stata pensata in modo da non risultare impattante. Sarà in vetro, cioè trasparente, e non guasterà la visuale. Inoltre alla base ci sarà un tunnel scavato nella roccia che porterà direttamente alla Marina di Seiano. Tutto interno al costone, nessuna struttura esposta a vista, tranne la cabina di vetro. Non perdano tempo gli ambientalisti. Tutto è già deciso in base alla normativa e nelle regole.
Guardi, io al mio paese ci tengo davvero. Mi creda. Le voglio dire un’altra cosa. Uno dei punti per i quali mi sto battendo per fare le cose per bene è la scuola di via Sconduci. Se il progetto non è stato ancora realizzato dipende dal fatto che non andava bene. L’ho fatto vedere anche ad Amalia Durazzo, glielo può chiedere. Mi disse: hai ragione sindaco. Non si può fare una scuola in questo modo.”
Comunque lei non ha mai risposto a nessuna istanza di Cardone, per esempio, nemmeno in Consiglio Comunale si è mai sentito. Tanto da essere definito il Sindaco muto.
"Cambierò il mio stile. Da oggi in poi risponderò a tutte le accuse che mi verranno fatte e a tutte le domande. Non darò più spazio alle illazioni."
Sindaco parliamo un po’ del futuro. A che punto è con la Giunta? E nel prossimo consiglio comunale che opposizione si aspetta?
“La giunta per me può aspettare pure fino a dicembre. Per ora non ho nomi sicuri da darle. Però le dico che voglio intorno a me persone che facciano squadra. Gli Assessori dovranno essere presenti tutti i giorni in Comune dalla mattina presto fino alle 14.00 perlomeno. Inoltre non devono dare solo un parere politico sulle attività da svolgere, non serve definire solo gli indirizzi. Gli assessori devono seguire i progetti personalmente, essere compartecipi in prima persona. E tutto deve essere coordinato in un lavoro di squadra. Non voglio più tra i piedi, come accadde all’epoca di Dilengite, persone che passano la sera, rilassati magari perché hanno cenato tranquilli a casa loro e che se ne vengono in comune alle 21.00 per dire: allora a che state? Fin quando non troverò persone in grado di fare questo la Giunta può aspettare. E sia chiaro, non cerco persone condiscendenti. Anzi voglio con me chi mi prospetta i problemi, chi mi aiuta a correggere gli eventuali errori.
Quanto all’opposizione spero che diventi costruttiva, che voglia contribuire per il buon governo di Vico Equense. Usando anche lo strumento del Referendum cittadino, se è il caso di scegliere tra più soluzioni. Io sono sempre a disposizione per dare chiarimenti. Anche le carte sono a disposizione di chi vuole vederle.
Una cosa voglio dire, non ne posso più di accuse false. In passato alcuni consiglieri di opposizione, e qualche cittadino poco informato, hanno invaso la Procura di Torre Ann.Ta con le loro denunce, al punto da mettere in allarme i giudici che pensano di trovare chissà quanti e quali reati dentro le mura del Municipio di Vico Equense. Ma è solo un castello di sabbia.”
Dice questo perché sa che sta arrivando in Comune un avviso di garanzia o qualche atto giudiziario?
“Beh, i giudici sono costretti ad indagare pure sulle denunce anonime. E’ il loro dovere. Ma potremo dimostrare che tutte le accuse sono assolutamente infondate.”
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano
Nelle foto: il sindaco Cinque, rendering della Villetta Paradiso.

sabato 28 maggio 2011

Sempre un vecchio post per chi dice che il pd non stava sui problemi...

La determina approvata a suo tempo prevedeva un ascensore dentro la roccia. E una galleria dentro il costone. Prevista anche la strada di cantiere.


Ho pubblicato decine di questi articoli che avevano il solo scopo di informare le persone sulle stranezze di certe delibere e determine. Quelli che (escludendo Franco Cuomo) adesso si dicono interessati a problemi di questo tipo facevano orecchie da mercanti e invece di dare una mano a chi in consiglio comunale si batteva per portare i problemi in primo piano, andavano in giro a dire che qualcuno nel pd faceva solo denunce o faceva del "personalismo"...
Gli rispondo di cuore:" ma va a cagare!"

martedì 24 maggio 2011

Vico Equense – Giuseppe Dilengite, ex sindaco di Vico Equense, torna in consiglio comunale e si prepara a dare battaglia a Gennaro Cinque

Uscito sconfitto dalla competizione elettorale insieme all’altro sfidante Aldo Starace, l’avv. Dilengite riconquista un seggio nel Consiglio Comunale e si accredita un consigliere per la lista Forza del Sud, pur avendo subito una pesante sconfitta con poco più del 10% dei consensi.
Avvocato se l’aspettava un bottino tanto magro alle amministrative?
“Eravamo consapevoli di partire svantaggiati. Siamo stati l’unica forza interna al centro destra che si è contrapposta al Sindaco uscente, altre componenti, pur dissenzienti con l’operato dell’ Amministrazione in carica, hanno preferito la strada della “lotta dall’interno”.Un percorso che avrebbe assicurato anche a noi qualche poltrona in più ma che certamente sarebbe stato meno chiaro e coerente.
Il risultato finale conferma un dato storico, il nostro spazio non è stato svenduto a nessuno. Il nostro ruolo politico ed i consensi ricevuti ci danno orgoglio e ci spingono e perseguire la strada intrapresa. Tanti voti di stima e di fiducia a un candidato dato perdente in partenza hanno un valore simbolico che deve fare riflettere gli altri circa il nostro ruolo nella politica della Città.”
Cosa, secondo lei, non ha funzionato?
“Per quanto mi riguarda abbiamo dato il massimo. Non voglio criticare il centro sinistra, non è mio compito. Voglio però augurare un rinnovato impegno concreto di tutte le persone che in questa tornata elettorale hanno preferito rimanere a guardare, per rifondare insieme il modo di fare politica a Vico Equense.”
Gennaro Cinque ha raccolto un vero plebiscito. Qual è il segreto di tanto successo?
“E’ sicuramente un successo che trova origine in un generale consenso verso l’operato di tante persone. L’abilità del sindaco è stata quella di profittare della bontà e del buon cuore di coloro che, pur avendo lavorato in maniera seria e costante in amministrazione, nel marzo 2009 hanno evitato di determinare una crisi amministrativa che avrebbe portato un nuovo commissariamento. Cinque è stato capace di capitalizzare con astuzia questa situazione. Machiavelli sarebbe stato contento di tutto ciò.”
Ora qualcuno teme che Vico Equense possa diventare Moiano-dipedente. Addirittura si è spinto ironicamente a cambiarne il nome in "Moiano Marittima". Lei cosa ne pensa?
“Ho anche sentito dire che Piazza Umberto deve essere rinominata Piazza “Plebiscito”! Perché no? Sono d’accordo su entrambe le cose!”
Gennaro Cinque adesso punta su un Consiglio Comunale più forte e di qualità. Lei pensa che riuscirà a sottrarsi alle pressioni dei partiti? E questo quanto influirà sul futuro della città.
“Che significa di qualità? Preferisco non addentrarmi nella analisi. I nomi ed i cognomi dei componenti del consiglio comunale sono noti come pure le loro storie politiche e personali. Il popolo ha scelto i propri rappresentanti che ora dovranno dimostrare di essere all’altezza del compito. Il riconfermato Sindaco resiste comunque alle pressioni di tutto e di tutti anche ad altissime atmosfere. Sono gli altri che dovranno resistere a lui , credo.”
L'altro sfidante,Aldo Starace, ora punta sui giovani. Lei cosa ha in progetto per il futuro.
“Abbiamo voglia di fare Politica, come abbiamo sempre fatto, con tutti coloro, ragazze e ragazzi, donne e uomini che vorranno aderire al nostro progetto di crescita comune con onestà, lealtà, dignità, coerenza e impegno civile. Intendiamo essere da esempio per le nuove generazioni . La nostra sarà la Palestra dalla quale usciranno i campioni della Vico Equense futura.”
Avvocato ha qualcosa da rimproverarsi o secondo lei era una storia già scritta?
“Ho l’abitudine di non voltarmi indietro perché nonostante tutto mi fido di chi ho alle spalle. Chi è davanti da me non teme di essere pugnalato a tradimento. La storia l’abbiamo scritta insieme agli altri. Magari il capitolo che ci ha visto protagonisti è un tantino più bello e leggibile di quelli che sono seguiti, scritti da altri. Credo però che la conclusione della storia sia ancora lontana e io adoro i finali a sorpresa!”
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

venerdì 20 maggio 2011

Vico Equense - Anche qua valutazioni a margine di elezioni senza storia

Le valutazioni fatte a caldo sono sempre macchiate di emotività e quindi non sempre attendibili al 100%. E più facile fermarsi sui dati numerici che freddamente dicono solo quello che è matematicamente vero. Perciò mi astengo dal fare commenti compromessi dall'emotività. E dai numeri traggo dei ragionamenti freddi che mi tengono lontana dalle masturbazioni mentali, passatempo che vedo invece molto praticato in giro.
I numeri, tra l'altro di facilissima lettura, dicono che nelle elezioni del 2006 il centrosinistra, presentatosi con la dott. Marianna De Martino, racimolò in seconda battuta, quindi con un dato secco che riassume la consistenza di tutto il centrosinistra dell'epoca, un dignitoso 36% che in cifre si traduce in circa 4.500 voti.
Oggi quel dato si dimezza quasi. L'avv. Aldo Starace ha totalizzato infatti il 21% pari a 2.900 voti circa. C'è stata una perdita secca di consensi pari a circa 1.600 voti da parte del centrosinistra. Questo è un dato numerico sul quale varrebbe la pena di ragionare senza ridondanze emotive che portano la discussione su sentieri spinosi e direi anche fuorvianti.
Se andiamo più nel dettaglio possiamo anche ragionare, sempre dati alla mano, sul dove siano andati a finire quei 1.600 voti. Una buona fetta se li sono portati dietro Andrea Buonocore e Maurizio Cinque, trasferiti nella lista civica Colline Vicane. Insieme questi due signori hanno totalizzato la bellezza di 887 voti, addirittura un partito. Questa trasmigrazione è compatibile con i cinque anni di Potere di Telearredo, fisiologica si potrebbe dire.
Restano altri 800 voti che, togliendo quelli che non sono andati proprio a votare, cioè poco più di 400 persone, diventano 400 voti svaniti nel nulla. Quali sono? Magari sono quelli di De Sinno che oggi stanno con Miccicchè. Oppure sono gli elettori di IDV, partito fantasma a Vico Equense da quando è nato, di cui nessuno parla. L' IDV aveva un direttivo tutt'altro che ectoplasmatico... Oppure sono i voti di Nicola Migliaccio e Giovanni De Simone anch'essi trasmigrati.
Su questo i numeri non sono chiarissimi, ma comunque di certo si tratta di voti persi.

Veniamo alla pietra dello scandalo, il pd, che tante polemiche sta suscitando per la disfatta subita.
Il pd, valutando le ultime elezioni provinciali, che meglio di altre rispecchiano sul territorio le elezioni comunali, subisce una perdita secca di 1.384 voti. Anche qua bisogna fare una fredda valutazione numerica che spieghi quest'emorragia gravissima.
La sfellata più grossa gliel'ha data sempre lo stesso, Andrea Buonocore, e, come si è visto, sono voti persi da tutto il centrosinistra.
Un'altra fetta se l'è portata la prof.ssa Scaramellino insieme al dott. Maresca nelle liste di Aldo, circa 500 voti. Altri voti, circa 200 sono volati sempre nelle liste di Starace, in particolare ad Arola, dietro candidature minori dal punto di vista numerico.
Il ragionamento che ne consegue potrebbe essere: se queste candidature fossero rimaste nel pd avrebbero preso meno voti? Questo nessuno lo può dire, visto che coi se non si ragiona in politica, ma è certo che, potenzialmente, il pd avrebbe avuto i numeri per portare a casa il consigliere comunale. Pur senza cambiare il quadro generale del responso elettorale o cambiandolo di poco.  

Ergo tutte queste considerazioni numeriche possono portare a una valutazione oggettiva dei dati che non parte da assunti emozionali. Innanzitutto, il crollo del centrosinistra è stato totale su tutti i fronti, non c'è stato chi è crollato di più o chi è crollato di meno. Nè chi ha vinto di più o chi ha vinto dimeno, se si preferisce metterla così. L'avv. Starace non ha convinto, non ha convinnto la sua strategia, non hanno convinto le sue proposte. Il pd, invece, da parte sua paga soprattutto per le sue divisioni. Il pd sostanzialmente non ha avuto candidati. Le anime interne si sono disperse. Sul perchè si siano disperse si possono fare tutte le congetture possibili, ma il dato inequivocabile è questo.

Di conseguenza, volendo anche sbilanciarsi in ipotesi future tenendo conto dei numeri, il prossimo candidato a sindaco non dovrà appartenere per forza alla sfera elitaria e illuminata della società civile vicana perchè i numeri parlano chiaro. Si può, anzi si deve, essere progressisti, riformisti, democratici, illuminati, legalitari e anche piacere. E' una questione di feeling, insomma. Il feeling nn s'è creato, diciamocelo. Però Aldo lo ha detto da subito. In fondo lui voleva fare il sindaco, ma non era importante. Lui mirava soprattutto a fare la chioccia dei suoi ragazzi. 
Accontentiamoci, sempre meglio di niente
Quanto al pd, essendo un partito composto da più anime, o le anime tornano tutte quante insieme e collaborano sul serio, oppure non se ne fa niente nemmeno per il futuro. Non basta infatti che una parte prenda il sopravvento sull'altra, i numeri dimostrano questo. Certo deve darsi anche da fare per ottenere visibilità, creare progettualità, radicarsi sul territorio. Però se tizio va con caio solo se non c'è sempronio, se continua ad essere questo il leitmotiv, mi sa che il pd nn andrà da nessuna parte, qua come altrove, nè oggi nè mai.

Mi concedo solo un piccolo spazio personale, fuori dai numeri, ma nemmeno tanto direi. Stamani parlando ai tavolini del bar con alcuni amici e conoscenti si rimproverava al pd di essere un partito che esclude, che non include. E che non si è saputo rinnovare nè è stato presente sul territorio. Io, pur prendendo per buone alcune di queste ragioni, vado un po' oltre. Penso che, al di là degli errori, questa volta sul pd abbia prevalso anche l'ala dei rappresentanti del bizantinismo di maniera, quelli che non riescono a staccarsi dall'antica concezione di una politica retriva, la balena bianca per intenderci. Infatti, qualcuno quatto quatto è tornato a completare l'opera iniziata 15 anni fa, nel dopo Fermariello. Qualcuno che infierì all'epoca a colpi di machete sui democratici di sinistra. Oggi quel qualcuno, pur senza minimamente interferire sul risultato finale delle votazioni perchè la cosa non gli interessava assolutamente, con lo stesso machete ha però smembrato gli ultimi pezzi di una sinistra che gli è sempre stata sullo stomaco. Ha ultimato un lavoretto, insomma.
Lo so che non tutti capiranno quello che voglio dire, ma un bel po' si. E concludo dicendo che una sconfitta così sonora, per Aldo, ma soprattutto per il pd, è arrivata da una parte verso la quale nessuno stava guardando. Una parte che quando la vedi è ormai troppo tardi perchè sei praticamente già morto.
Senza quel serial killer le elezioni si perdevano lo stesso ma si perdevano meglio...
A ben vedere, i nemici veri bisogna trovarli là dove nessuno li cerca.

mercoledì 18 maggio 2011

Vico Equense – Vittoria schiacciante di Gennaro Cinque con percentuali bulgare. Pesantissima sconfitta degli sfidanti Dilengite e Starace. Pd in caduta libera

La competizione elettorale a Vico Equense si è conclusa con un vincitore assoluto, Gennaro Cinque, riconfermato primo cittadino con percentuali da capogiro. La sua vittoria era netta già a due ore dall’apertura delle urne, quando si è capito, senza ombra di dubbio, che non vi erano margini di recupero per gli sfidanti Starace e Dilengite.
Il distacco tra i candidati è nettissimo: Cinque si riconferma sindaco della città andando oltre il 68% dei consensi. Starace resta al palo con un magrissimo 21%. Dilengite supera di poco il 10% dei consensi.
Grandi numeri anche per le liste collegate a Cinque che si aggiudicano undici consiglieri comunali, superando il premio di maggioranza. Il partito di gran lunga prevalente sugli altri è il PDL che sfiora i 4.000 voti e porta a casa cinque consiglieri. Vanno bene anche le altre liste, in particolare l’UDC che si attesta al 17% e la civica Colline Vicane che col suo 16% incassa due consiglieri. Forza Vico si aggiudica un consigliere col 6%.
Il più votato in assoluto è stato Matteo De Simone del PDL che riesce a totalizzare più di 600 voti. Si riconfermano anche i giovani Giuseppe Aiello con 403 voti e Luigi Savarese con 243 preferenze.
Trombati nella stessa lista Francesco Mario, a cui non è bastato il supporto dell’ex assessore Lello Esposito, Antonio Di Martino consigliere comunale uscente e paladino di Gennaro Cinque e un altro suo fedelissimo, Ciro Vanacore, fermo a 202 voti, insufficienti per essere eletto. Al loro posto entrano Loretta Cristallo, 261 preferenze, sostenuta da Flora Beneduce consorte di Armando De Rosa, e Andrea Balestrieri, giovane esordiente nel consiglio comunale che raggiunge un ottimo risultato personale raccogliendo più di 300 voti.
Resta fuori anche Antonio Cioffi, presidente del consiglio uscente e da oltre 30 anni presente nell’assise, primo non eletto nell’UDC con 262 voti. Nella lista si aggiudicano un seggio Giovanni Starace, Francesco Lombardi, ex centrosinistra, e Giovanni De Simone.
Nella civica Colline Vicane, prevale nettamente Andrea Buonocore, ex partito democratico, che pur essendo passato da uno schieramento all’altro, si aggiudica più di 500 consensi. Gli fa compagnia Giuseppe Russo che incassa 442 preferenze. Non ce la fa invece Maurizio Cinque, altro transfuga ex IDV che resta al palo nonostante i 294 voti raccolti. Fuori anche Nicola Migliaccio, sempre ex centrosinistra, transumato in Colline Vicane a rimpolpare il drappello di nuovi adepti di Gennaro Cinque. Tra i trombati c’è anche Angelo Caso, la cui candidatura aveva suscitato non poche polemiche da parte di Aldo Starace in quanto titolare di una ditta che viene spesso appaltata dal comune per eseguire lavori pubblici.
Fanalino di coda della coalizione di centrodestra è la civica Forza Vico che si aggiudica un solo consigliere, la candidata Mariateresa Eusebio new entry con 172 voti.
Eletti gli 11 consiglieri comunali di maggioranza e cinque di opposizione, Gennaro Cinque ha più di un problema da risolvere per formare la nuova giunta. Innanzitutto dovrà sistemare gli amici trombati che già scalpitano fuori dalla sua stanza nel palazzo comunale. La nomina dei quattro assessori di cui si compone la Giunta e del presidente del Consiglio Comunale potrebbe consentire l’ingresso in assise di nuovi e vecchi amici che non hanno raggranellato i voti sufficienti all’elezione. Ma qualcuno inevitabilmente resterà deluso soprattutto a causa della recente normativa sulla composizione del consiglio e della giunta comunale che restringe nettamente la rosa della rappresentanza. Queste ragioni faranno inevitabilmente allontanare la proclamazione della nuova Giunta sulla cui composizione nulla è ancora trapelato.
Inoltre, si muove intorno al clamoroso risultato del sindaco la notizia di una denuncia depositata presso i Carabinieri di Vico Equense per una presunta compravendita di voti da parte di un candidato del centrodestra. Si parla di un’indagine aperta che, se anche confermasse il reato, non inficerebbe in alcun modo il risultato elettorale.
Per quanto riguarda l’opposizione il bottino è davvero magro. Clamoroso il flop delle liste di Dilengite e Starace. Forza del Sud, cartello che fa capo alla nuova corrente del PDL di Gianfranco Miccichè, totalizza 1.200 voti per Dilengite e si aggiudica un seggio. La lista dell’Associazione Per Vico e i Suoi Casali racimola solo 448 voti.
Va un po’ meglio Aldo Starace che supera le preferenze personali rispetto alle liste con uno scarto di 300 voti e conquista tre seggi. Al suo si aggiungono infatti quello delle civiche In movimento per Vico, 1090 voti, e Frazioni Unite, 812 voti. Siederanno in consiglio comunale a fianco di Starace Natale Maresca, stimatissimo pediatra di Vico Equense e la prof.ssa Claudia Scaramellino, ex pd.
Aldo Starace non riesce a portare in consiglio comunale nessuno dei suoi giovani, come auspicato da lui stesso durante tutta la campagna elettorale, nonostante il buon risultato ottenuto da alcuni candidati, tra i quali Andrea Lauro con 150 preferenze, rimasti fuori per una manciata di voti.
Il risultato elettorale penalizza gravemente anche il Partito Democratico escluso dal consiglio comunale. Il pd riesce a portare a casa solo 521 preferenze che lo fanno crollare paurosamente a quota 3%. Resta fuori Pasquale Cardone, battagliero ex consigliere di opposizione che si blocca a 138 preferenze.
Sinistra Ecologia e Libertà totalizza 107 voti.
Gli elettori di Vico Equense, risulta evidente dall'analisi del voto, non hanno dato credito a nessuno dei due sfidanti né alle loro proposte ma hanno premiato largamente la politica della giunta e del sindaco uscente. Gennaro Cinque rimane un beniamino popolare, amatissimo dai suoi elettori e assolutamente privo di rivali in grado di scalfire i suoi consensi.
Nelle foto, dall'alto, Gennaro Cinque, Giuseppe Dilengite e Aldo Starace
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

domenica 15 maggio 2011

Vico Equense - I nostri santi già li abbiamo. Ora c'è bisogno di un Sindaco

Una campagna elettorale intensissima per Aldo Starace. A tratti mi ha ricordato quella per il compianto Fermariello, quando insieme alla speranza di veder cambiare il mio paese, c'era la stima profonda per lui, Carlo, un uomo e un politico fuoriclasse.
Anche allora sembrava una campagna perdente, sembrava che a Vico Equense, paese tradizionalmente democristiano, nulla potesse cambiare. Eppure il miracolo avvenne. Non poco contribuì la venuta dell'allora Ministro degli Interni Giorgio Napolitano, caro amico di Zio Carlo. Essì, lo abbiamo conosciuto di persona il nostro amato Presidente, grazie a quella campagna elettorale indimenticabile, nella quale Fermariello spese tutte le energie di cui disponeva.
Oggi la situazione politica a Vico Equense è totalmente diversa. Regna, è il caso di dire, un capopopolo bravissimo a tenere sotto controllo il territorio nella sua totalità. Gennaro Cinque, idolo delle folle vicane, ha saputo conquistarsi, nella sua ormai lunghissima carriera iniziata più di 20 anni fa, la fiducia incondizionata dei vicani, soprattutto in collina, nelle frazioni. C'è da ammettere che e stato bravo. Se il consenso che gli dimostra la gente è tale da intimorire qualsiasi avversario, vuol dire che in qualche modo è riuscito ad arrivare al cuore dei suoi concittadini, dei suoi "paesani". E non c'è dubbio che nel suo modo di essere e di fare sia inimitabile, unico. Questo bisogna ricoscerglielo.
Eppure, in questa campagna elettorale, Gennaro Cinque i suoi limiti li ha dimostrati, ha dimostrato di essere vulnerabile. Li ha dimostrati proprio col febbrile lavoro di restauro, in extremis, di alcuni punti strategici del territorio di Vico Equense. Dalla sera alla mattina ha fatto riordinare il piazzale della chiesa di San Ciro, la parrocchia. Ha messo su in poche ore un centinaio di pali della luce in pieno centro. Ha messo a punto le strisce bianche nel centro di Ticciano: la domenica mattina, l'8 maggio, non c'erano e per incanto, il giovedì successivo, le strisce erano là, dando alla strada un senso di ordine, di civiltà. Ecco, in queste precipitose azioni fatte con una fretta, un'ansia di finire tutto per tempo, c'è il limite di Gennaro Cinque. Un limite assolutamente culturale, che lo ha accompagnato per tutto il suo mandato e che oggi sembra essere la sua ossessione. Al punto da negarsi a ogni confronto pubblico con i suoi avversari temendo di non avere risposte adeguate da dare, mettendo in mostra il suo punto debole più angosciante.
Non riesce, Cinque, a dimostrare che la "sua" Vico Equense può essere l'unica possibile, non riesce a convincere che non ci sia una possibilità di cambiare rotta e destino alla città. Sente il peso di una guida raffazzonata e personalistica che non ha portato il paese da nessuna parte. Sente il peso della dispersione del danaro pubblico senza programmazione e senza costrutto per la collettività. E lo dimostra nelle rare interviste che concede ai pochi fortunati, nelle quali insegue affannosamente il suo rivale più temibile, Aldo Starace, che con grande caparbietà, ostinazione sarebbe il caso di dire, va nelle piazze a parlare di Vico città dei bambini e dei ragazzi, di Vico solidale con i più deboli e disagiati e con gli anziani, di Vico città dello sviluppo sostenibile, di Vico città europea.
Gennaro Cinque si sente in qualche modo vittima della "scopa e della cazzuola" contro le idee, l'intelligenza, la creatività, le competenze che Aldo Starace mette in campo.

Alla fine di questa intensa ed emozionante campagna elettorale il dubbio che non tutto sia scritto si è insinuato nel centro-destra di Gennaro Cinque. Ed è cresciuta la voglia di chi vuole provare a verificare la possibilità di cambiare rotta e stile di vita. E mentre a Moiano qualcuno ha scitto su uno striscione "5 Santo subito" , in tutta Vico Equense in tanti rispondono che in politica i miracoli sono possibili. Ma che, più modestamente, oggi bisogna eleggere solo un nuovo sindaco. Se Cinque vuole diventare santo, si accomodi, ma l'istanza deve rivolgerla in altri luoghi e per altre dimensioni.

giovedì 12 maggio 2011

VICO EQUENSE – Le elezioni in diretta sul Web

L’aggiornamento minuto per minuto di tutti i candidati
Meno due giorni al voto. Da oggi le elezioni saranno completamente informatizzate e fruibili, su un dominio
di secondo livello del sito http://elezioni.comune.vicoequense.na.it/modules.php Un nuovo servizio, realizzato
grazie ad un continuo impegno dell’Amministrazione comunale di Vico Equense rivolto al processo di innovazione tecnologica. A differenza delle precedenti iniziative, questa volta si è voluto adottare un sistema unificato, già ampiamente sperimentato ed in uso nelle PA, in modo da avere un’unica base dati elettorale con la possibilità di contenere tutte le consultazioni: comunali, referendum, regionali, politiche, europee. Verrà utilizzato l’applicativo esistente “Elionline” che, completamente open source e appositamente studiato per la pubblica amministrazione, tra le principali caratteristiche facilita le operazioni all’ufficio durante le consultazioni, anche con verifiche incrociate sui voti. Tutti gli esiti, degli anni precedenti e fino ad oggi, saranno così disponibili in un unico archivio per eventuali raffronti e calcoli statistici. Dalle ore 15.00 del 16 maggio, all’apertura delle urne, saranno “on line”, in tempo reale, i risultati parziali che via via giungeranno dalle varie sezioni. Il cittadino, il politico, l’elettore avranno, quindi, anche la possibilità di accedere ai dati elettorali comodamente dal proprio terminale. Inoltre, saranno allestiti due schermi, posti uno nella sala consiliare della sede comunale di Via Kennedy e l’altro nell’atrio del Comune vecchio in Via Filangieri collegati “on line” con il sistema, per un continuo aggiornamento fino ai risultati finali.
Elena Pontoriero
Ufficio Stampa Città di Vico Equense
ufficiostampa@comune.vicoequense.na.it
http://www.cittadivicoequense.it/



mercoledì 11 maggio 2011

Vico Equense - Sequestrati materiali edili da smaltimento nel cantiere di piazza Mercato (Kennedy)

Ieri mattina gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato i materiali edili giacenti in piazza Mercato in attesa di smaltimento. Secondo quanto appurato il cantiere non disponeva dei contenitori appositi per lo smaltimento dei materiali edili e la Guardia di Finanza avrebbe provveduto a sequestrare gli spazi nei quali erano ammassati tubi di varia natura, mattoni, e quella che in gergo viene chiamata la sfraveca. Il sequestro sarebbe stato fatto dopo un blitz della Finanza che avrebbe rilevato anche delle inadempienze nella sicurezza del cantiere. 


Subito si è sparsa la voce che qualcuno che va contro il sindaco ha voluto questo ennesimo stop dei lavori in piazza Mercato durante la campagna elettorale in atto. In realtà la situazione è un po' più complicata dei pettegolezzi malevoli. La lotta sarebbe tutta interna alle ditte impegnate nella costruzione dei box e nella pavimentazione della piazza soprastante il parcheggio interrato. La copertura del parcheggio sarebbe infatti opera di due ditte diverse, le quali non sembrano andare molto d'accordo tra loro.
Il nuovo ostacolo alla realizzazione completa della piazza ha fatto imbestialire gli abitanti e gli esercizi commerciali della zona che avevano sperato di vedere ultimati i lavori entro un paio di mesi. Adesso tra il pagamento delle multe varie e il dissequestro da parte del magistrato competente, questa speranza si allontana.

martedì 10 maggio 2011

Vico Equense. Starace propone le Consulte, il Comitato dei Saggi e, a sorpresa, Gemma Trombetta, candidata nella lista del pd, alla carica di Prosindaco della zona alta.

Domenica prossima si deciderà il futuro politico di Vico Equense per i prossimi cinque anni. Arrivato alla scadenza del suo mandato, il sindaco uscente, Gennaro Cinque, si ripropone ancora come l’unico in grado di governare la città. A garantire per lui ci sono i “Fatti”, parola d’ordine e leitmotiv di tutta la sua campagna elettorale. Gli altri candidati si limiterebbero, sempre secondo Gennaro Cinque, alle “chiacchiere”.
I fatti di Gennaro Cinque sarebbero i mille cantieri aperti su tutto il territorio e i lavori pubblici portati a termine. Il sindaco uscente si auto-proclama il migliore in campo perché in cinque anni sarebbe riuscito a fare quello che altri prima di lui non sono riusciti in anni e anni di governo. A riprova di ciò ricorda opere pubbliche importanti come la rete per il gas metano, più una serie di riqualificazioni ambientali a Moiano, S. Salvatore, Massaquano, Vico Centro.
Non sono del suo parere gli sfidanti, gli avvocati Dilengite e Starace, che gli rimproverano innanzitutto di aver messo mano a dei progetti già approvati da altre giunte, come quella di Nino Savarese, tra i quali anche la metanizzazione, e soprattutto di aver favorito la quotidianità contro la programmazione a lungo termine.
Altro nervo scoperto del sindaco Cinque, sul quale insistono sia Dilengite che Starace, è la serie di rinvii a giudizio, condanne e ipotesi di reato che la magistratura ha contestatoa lui e ai suoi amministratori. Più i ricorsi al TAR che alcune ditte hanno inoltrato nei confronti del comune per aver adottato procedure illegittime nell’assegnazione degli appalti pubblici. Appalti poi revocati per ordine dei giudici del Consiglio di Stato. Non sfugge agli elettori attenti che nelle liste di Cinque sia stato candidato anche il titolare della ditta Rep sas Caso, che non aveva le carte in regola per eseguire i lavori della scuola di Arola.

Per smontare l’apparato di potere che Gennaro Cinque si è costruito durante il suo mandato elettorale, Dilengite e Starace mettono in evidenza anche alcune scelte azzardate del sindaco uscente che avrebbero compromesso due dei servizi più importanti per la collettività, quello delle Politiche Sociali e quello della Raccolta differenziata. In particolare Giuseppe Cioffi, candidato nelle liste di Dilengite, spiega che l’uscita da Terre delle Sirene, la società pubblica che gestiva tutto lo smaltimento dei rifiuti, non sembra un buon affare per i contribuenti di Vico Equense. Infatti, solo nel primo trimestre 2011, per l’emergenza rifiuti, si sborseranno 45.000 ero a fronte dei 18.000 fatturati da Terre delle Sirene. “Qualcosa non ha funzionato con la nuova società – dice Giuseppe Cioffi – “visto che il motivo sbandierato dall’attuale amministrazione è stato quello di ottenere un risparmio rispetto alla precedente gestione”.

Starace, dal canto suo, rimprovera al sindaco Cinque di essersi limitato a girare tra i cantieri, a non aver saputo “volare alto”, lasciando Vico Equense nelle stesse condizioni di tanti anni fa. Alcuni miglioramenti ci sono stati, secondo Starace, ma Cinque si è limitato a fare le cose semplici e le ha fatte anche male sprecando denaro pubblico. Starace, a capo di due liste civiche, pd e sel, lancia le sue proposte innovative di governo. Innanzitutto le Consulte, ovvero dei veri e propri comitati di cittadini che partecipano in prima persona al progetto per il paese. Propone inoltre un Comitato dei Saggi, ovvero di persone che dovranno di volta in volta valutare la regolarità delle procedure adottate dagli amministratori e garantire la trasparenza negli atti. Poi, consapevole che Vico Equense si stende in gran parte sulla zona collinare, lancia insieme a Vincenzo Belforte della lista sel, l’inserimento di Moiano, Ticciano e Arola nel Parco dei Monti Lattari per espandere le potenzialità turistiche, produttive e ambientali della zona alta. A sorpresa, infine, Starace annuncia che, una volta eletto sindaco, nominerà quale responsabile di questa zona e nella carica di Prosindaco il giovane avvocato Gemma Trombetta, di Moiano e candidata nella lista del Partito Democratico,

Dilengite e Starace hanno più volte chiesto un confronto pubblico con Gennaro Cinque, un dibattito a tre per spiegare agli elettori di Vico Equense quali sono le proposte di tutti i candidati per il futuro della città. Ma Cinque si rifiuta categoricamente di partecipare a un evento di questo genere, confermando la sua indisponibilità al dialogo con gli avversari e con quelli che non condividono le sue scelte. Nel confronto che doveva avvenire sabato scorso in piazza Umberto I, Cinque non si è presentato lasciando la sua sedia malinconicamente vuota.

Nelle foto, dall'alto: Giuseppe Cioffi, Gemma Trombetta con Aldo Starace, la sedia vuota di Gennaro Cinque.
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

mercoledì 4 maggio 2011

Vico Equense - Gennaro Cinque come le tre scimmiette: non vedo, non sento non parlo


In questo articolo (se cliccate sull'immagine potete ingrandire  e leggere) Aldo Starace, candidato a sindaco di Vico Equense alle prossime amministrative, parla con forza della questione del Depuratore di Faito chiuso dal sindaco uscente Gennaro Cinque qualche mese fa. C'è da aggiungere alla denuncia di Starace solo che i due operai addetti alla manutenzione del depuratore hanno ricevuto in questi giorni una lettera di licenziamento da COMOF, l'ente che ha gestito il depuratore fino alla chiusura. I due lavoratori, cittadini di Vico Equense, sono rimasti per molti mesi senza salario e avevano sperato fino all'ultimo momento di riuscire a mantenere il posto di lavoro. Il sindaco Cinque aveva in un primo momento promesso attenzione a questo problema visto che gli operai licenziati hanno famiglia a carico, poi li ha abbandonati al loro destino decidendo la chiusura del depuratore senza tentare  di salvaguardare almeno i posti di lavoro.

Stupisce in tutto questo la laconica risposta del Sindaco Cinque, pubblicata nella stessa pagina, una risposta che non entra nel merito di nessuna delle questioni sollevate da Starace, ma si limita a dire che sono "fango e chiacchiere". Insomma come le tre scimmiette che hanno tappato occhi, orecchie e bocca. In realtà c'è un ostinato rifiuto a rispondere delle azioni concrete che Cinque ha messo in essere e che hanno risvolti inquietanti, quali gli appalti pilotati che con le cosiddette procedure di urgenza saltano a piè pari tutte le regole mettendo fuori gioco le ditte edili che potrebbero fare delle proposte e aggiudicarsi i lavori in maniera trasparente. La ditta " Rep sas Caso"  sembra essere favorita, sia nel primo appalto per la scuola di Arola, revocato dalla magistratura, sia oggi nell'affidamento dei lavori di urgenza delle fogne a Faito. Anche questi sono fatti. Dei quali però Cinque non vuole parlare.
I cittadini di Vico Equense, unici interlocutori ammessi da Gennaro Cinque, devono essere messi al corrente anche dei retroscena che fanno da sfondo ai tanti lavori pubblici messi in campo e di quali sono stati i metodi usati per dare appalti, consulenze, lavoro e lavoretti spalmati a mani basse senza tenere conto del diritto, della legalità, della trasparenza.
Per chi avesse interesse alla storia del depuratore del Faito, riproponiamo l'articolo pubblicato su questo blog meno di un mese fa.

martedì 3 maggio 2011

Vico Equense - Aldo Starace: “Il confronto tra candidati è importante per i cittadini”

“Sol­tanto attra­verso il con­fronto tra i can­di­dati i cit­ta­dini potranno capire le reali inten­zioni degli aspi­ranti alla carica di sin­daco”. Con que­ste parole l’avvocato Aldo Sta­race spiega la neces­sità di creare dibat­titi pub­blici che pre­ve­dano l’intervento dei tre can­di­dati a sin­daco. “Vi sono delle pro­ble­ma­ti­che che stanno par­ti­co­lar­mente a cuore alla cit­ta­di­nanza – con­ti­nua l’avvocato Sta­race – e su cui i cit­ta­dini hanno il diritto di essere infor­mati a 360 gradi e di capire quali pos­sono essere i rela­tivi sce­nari futuri. Ciò può avve­nire sol­tanto met­tendo fac­cia a fac­cia i can­di­dati con le loro pro­po­ste e i loro pro­grammi, dando alla gente la pos­si­bi­lità di fare domande e chie­dere spie­ga­zioni”. Dello stesso avviso è il can­di­dato Giu­seppe Dilen­gite che, insieme ad Aldo Sta­race, ha pro­to­col­lato al Comune la richie­sta di orga­niz­zare insieme al sin­daco uscente Gen­naro Cin­que dei dibat­titi pub­blici. “Appren­diamo che Gen­naro Cin­que si stia in quest’ultimo periodo occu­pando di temi mai affron­tati prima – con­ti­nua Sta­race – come l’agricoltura a chi­lo­me­tro zero, lo svi­luppo del turi­smo e della gastro­no­mia d’eccellenza, l’importanza di dar vita a poli­ti­che mirate alla crea­zione di una città dei ragazzi e dello sport, ecc. Ci mera­vi­glia che non l’abbia mai fatto o che l’abbia fatto poco durante i suoi cin­que anni di ammi­ni­stra­zione e che se ne stia occu­pando sol­tanto oggi, oltre­tutto, dopo i pro­getti che nei mesi scorsi io, insieme ai mem­bri del Movi­mento e della coa­li­zione, ho pre­sen­tato ai cit­ta­dini e costruito insieme a loro. Ma siamo lieti che lo stia facendo, meglio tardi che mai. Per­tanto ci farebbe pia­cere con­fron­tarci con lui su que­sti ed altri temi, con­vinti che la nostra richie­sta sarà accolta con entu­sia­smo. Non potrebbe essere altri­menti, per­ché il con­fronto è una forma di demo­cra­zia e negarlo signi­fi­che­rebbe rin­ne­gare la demo­cra­zia e pri­vare i cit­ta­dini del diritto di avere una visione chiara e com­pleta delle poli­ti­che rela­tive alla realtà in cui vivono e dei pro­getti futuri”.
Dal sito di Aldo Starace in movimento per Vico