martedì 30 aprile 2013

Vico Equense – Cade il numero legale, il Bilancio non passa

Il Consiglio Comunale di Vico Equense sembra destinato a rimanere nel caos ancora per molto tempo. Lunedì 29 aprile, in un’assise semivuota, è venuto meno il numero legale necessario per l’approvazione del bilancio consuntivo e si è ulteriormente aggravata la crisi politica nella quale versa il Sindaco Gennaro Cinque, rimasto senza giunta e senza maggioranza.
All’indomani della elezione a sorpresa del nuovo Presidente del Consiglio, Maurizio Cinque, tutti gli assessori avevano rassegnato le dimissioni e lo stesso Sindaco si era ritirato in un tenace silenzio interrotto solo per comunicare ai media che il complotto politico messo in atto da alcuni consiglieri era stata una “vera fetenzia”. Altre comunicazioni ufficiali sindaco e ex giunta non ne hanno rilasciate, nonostante i tentativi di avvicinamento e riappacificazione da parte di Flora Beneduce, sponsor della consigliera dissidente Cristallo e new entry nel Consiglio Regionale. La determinazione di Gennaro Cinque a non contrattare sembra tale da impedirgli persino di presenziare all’assise per l’approvazione del bilancio consuntivo, uno dei cardini fondamentali degli atti amministrativi, trascinando con sé quei pochi consiglieri ancora fedeli fino all’estrema conseguenza di un probabile commissariamento ad opera del Prefetto.

Che fosse così si è capito quando il nuovo presidente ha dato il via alla discussione sul bilancio alla presenza dei dissidenti Balestrieri e Cristallo, delle minoranze e del neo-consigliere pro-tempore Cioffi. In tutto erano presenti solo nove consiglieri, teoricamente sufficienti per approvare il bilancio, ma che subito si sono differenziati. Il Consigliere Dilengite con un lungo e circostanziato intervento ha ribadito la necessità di sfiduciare un sindaco sprezzante delle regole democratiche che tiene legati i consiglieri fedeli a un patto di sangue fino alla fine, dando ordini anche alla Giunta di dimettersi in segno di protesta verso l’elezione legittima di un Presidente del Consiglio a lui non gradito. Questo disprezzo per le regole della democrazia, secondo Dilengite, deve essere chiaro anche agli elettori perché l’eventuale e probabile commissariamento del Comune sarebbe solo la conseguenza del comportamento irresponsabile di Gennaro Cinque. Dilengite ha quindi ribadito il suo voto contrario al bilancio, avvertendo che se questo non fosse stato sufficiente, avrebbe abbandonato l’aula per far cadere il numero legale.
Di parere diverso la minoranza di Starace. L’avvocato ha ricordato che se il consiglio comunale sopravviverà fino al mese di novembre, ha indicato anche le migliaia di ore che restano a questa scadenza, Gennaro Cinque non potrà più presentarsi alle elezioni comunali essendo già in corso il secondo mandato e Vico Equense si sarebbe finalmente liberata di una iattura per il suo futuro. Chiedeva perciò ai consiglieri di rimanere in aula e di votare. Col voto a favore dei tre dissidenti e l’astensione delle minoranze, il bilancio sarebbe stato approvato e la consiliatura poteva continuare senza minacce imminenti di commissariamento.
Dal canto suo Antonio Cioffi ha espresso l’impossibilità di poter votare un bilancio privo della relazione dell’assessore preposto. Non si sapeva nemmeno di cosa si stesse discutendo, per cui non si sentiva preparato a un voto e avrebbe abbandonato l’aula durante la votazioni.

A nulla è valso l’estremo tentativo del dissidente Andrea Balestriere di sospendere il Consiglio Comunale per cercare un’intesa sul voto. Al rientro in aula tutti rimanevano graniticamente ancorati alle proprie convinzioni. Anzi, Dilengite ha aggiunto che era inutile ricercare meccanismi perversi pur di tenere in piedi un’amministrazione fallimentare in assoluto e di fatto già morta. Se il popolo vicano dovesse rieleggere Gennaro Cinque in future elezioni comunali, “lo facesse, vuol dire che non si merita di meglio”.
Nemmeno la lunga, accorata e veemente richiesta di ripensamento del dott. Maresca ha cambiato la scena. Al momento del voto, Dilengite, Cioffi e Saverio Buonocore hanno abbandonato l’aula e il consiglio è terminato per la caduta del numero legale.
Resta un po’ misterioso, per chi ha assistito all’assise, il motivo per cui la minoranza non abbia votato unita contro il bilancio consuntivo, sfiduciando subito il sindaco. “Se Gennaro sta mettendo in pratica trucchetti per la sua rielezione - si sussurrava in aula - “lo faccia insieme a chi a questi trucchetti si presta, in barba alle esigenze dei cittadini e soprattutto alle regole democratiche.”
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nella foto: l'aula consiliare semi-deserta

domenica 28 aprile 2013

Scherzate col fuoco.

L'Italia s'è data finalmente un nuovo governo. Stamane il giuramento, lunedì la fiducia. Dopo due mesi di disastri tutti interni al Partito Democratico, si è alzato ieri il sole luminoso della "pacificazione" della politica italiana.
Il governo partorito dal duo Letta-Berlusconi ha delle facce carine, presentabili, giovani, "nuove", insomma una serie di attributi che i media, salvando la pace di qualcuno, ci descrivono con pacata enfasi tinta di benevolissima considerazione. E tutto uno sciorinare soddisfazione, quasi che in Italia non si stesse che aspettando quello, un governo dove insieme siedono destra e sinistra, laicismo e cattolicesimo, sindacalisti e capitalisti, zii e nipoti, mariti e mogli che per uno strano segno del destino avevano anticipato in "famiglia" la mescolanza di idee politiche e accordi bipartisan...

Certo non si può dire che i nuovi ministri siano tanto male. Alcuni di loro sono addirittura innovativi. Come non inorgogliersi per la felice presenza di Cecile Kyenge all'Integrazione o della campionessa olimpionica Josefa Idem allo sport. Come non gioire di fronte alla presenza della cara Emma Bonino agli esteri, alla giovane faccia sorridente di Maria Chiara Carrozza  all'istruzione, o al visetto pulito del ministro Orlando, Anche la ministra Cancellieri è assolutamente degna di stima....
Un po' più inquietanti le presenze di Lupi, Lorenzin e Quagliariello, ma insomma mica bisogna avere la puzza al naso? Qua l'unico imperativo è la "pacificazione" della politica italiana indispensabile di fronte al disastro economico nel quale stiamo per piombare. L'ha detto persino Grillo che a ottobre non ci saranno i soldi per pagare stipendi e pensioni se non si corre ai ripari...

Tutto bene dunque?
Macchè. Proprio per niente, direi. Ma perchè?
Innanzitutto il governo nasce mentre si profila la distruzione del pd, principale partito della ex opposizione, I cadaveri stanno ancora esposti e non c'è stata una conta, ma quando qualcuno passerà a raccoglierli si accorgerà della strage perpretata.
Un governo fortissimamente voluto da Silvio Berlusconi, unico vero grande vincitore della partita, come al solito. Berlusconi il nemico giurato di tutto il centrosinistra, fino a ieri. E la sostanza vera è che grazie a questo governo vanno a farsi benedire tutti i presupposti per i quali il popolo di centrosinistra aveva dato la fiducia al pd. Dove finiranno i diritti civili? E il conflitto di ineteressi? E la moralizzazione della politica? Sarà difficile legiferare contro la corruzione avendo a fianco il più grande corruttore di tutti i tempi, che fino a ieri comprava gli uomini a suon di milioni di euro!

Sembrano domande da quattro soldi. Un cercare il pelo nell'uovo, In fondo i temi caldi sono quelli economici, col disastgro dietro l'angolo. Un disastro che ci hanno messo sotto il naso a tutte le ore del giono nell'ultima settimana, usato come una clava per convincerci che il tempo delle chiacchiere era scaduto.
Eppure quel pelo nell'uovo lo cercavano i 10 milioni di elettori che hanno votato per il pd, si preoccupavano di queste facezie, poveretti, e una gran parte si era pure mobilitata per eleggere il candidato premier alle primarie, i parlamentari alle parlamentarie e ci aveva rimesso anche quattro euro oltre al tempo perso nelle lunghe file della speranza per votare nei circoli e nei gazebo sparzi su tutto il suolo della Nazione.

Oggi Letta, tronfio di orgoglio, giura di essere fedele alla Repubblica e alla Costituzione nell'interesse esclusivo della Nazione, e diventa il nuovo PdC. E subito dopo di lui giura Angelino Alfano, il suo vice, roba da far venire i brividi, un tradimento fatto con disinvoltura e col sorriso sulle labbra, in un'atmosfera di "viva e vibrante soddisfazione"...

Tutti si chiedono: quanto durerà? Domanda difficile. Forse sei mesi ma anche cinque anni, di sicuro fin quando farà comodo al cavaliere, che lo ha fatto nascere e può deciderne la morte in qualsiasi momento. Certo si prevedono momenti caldissimi. Altro che pacificazione nazionale. Ho davanti agli occhi una sparatoria in tv, e l'angoscia sale.
Loro giurano e fuori scorre il sangue. Non si capisce ancora cosa succede davanti Palazzo Chigi, ma già si parla di attentato.E già, qua si scherza col fuoco. E il fuoco risponde.
Gesto di uno squilibrato, dicono, solo che di "squilibrati" in giro cominciano a vedersene un po' troppi

venerdì 19 aprile 2013

Vico Equense - Pettegolezzi da facebook

Sfilando la home di fb si fanno incontri interessanti. E si conoscono parecchi fatterelli anche nostrani.
L'ultimo nel quale mi sono imbattuta è relativo al nuovo Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Cinque.
Si apprende da uno stato attendibile che la lista civica Colline Vicane si è riunita e ha discusso sull'elezione di Cinque avvenuta a spese di Andrea Buonocore.
Si apprende altresì che lo stesso Cinque sarebbe stato espulso da Colline Vicane per alto tradimento, anche se non è stato comunicato agli elettori con documenti ufficiali perchè ormai è tardivo rispetto ai fatti successi appena 10 giorni fa...un tempo biblico in confronto alle dinamiche della rete che prende in considerazione solo le notizie in tempo reale.
Nella riunione, i partecipanti si chiedono cosa abbia spinto Maurizio Cinque a voltare la faccia persino a Buonocore, suo ex alleato del cuore, col quale aveva già condiviso il voltafaccia al centrosinistra piantato improvvisamente in asso per correre insieme nella coalizione vincente del suo omonimo Gennaro.
Buonocore, presente alla riunione, si comporta come da Marzullo, "Si faccia una domanda e si dia una risposta". Dice che ha chiesto ad Andrea; Come mai è successo tutto ciò? E Andrea ha risposto: non ho ancora ho avuto il tempo di parlare con Andrea...
Cmq al di là delle battute, l'italia è diventata il paese del caos, a tutti i livelli..
Maurizio Cinque, ex pd, ex Italia dei Valori, ex CollineVicane, rappresenta perfettamente, nel suo piccolo, questo caos. L'unico rammarico è che sia molto giovane. Si sfata ulteriormente il più classico dei luoghi comuni che vorrebbe la gioventù quale presupposto di lealtà, passioni positive, attaccamento agli ideali.
Tanto di cappello a Colline Vicane che ha ancora il coraggio di espellere i traditori, in barba alla democrazia oggi tanto di moda ma che ultimamente, in altri partiti, sembra sia divemtata sinonimo di ricatto e, scusate il termine, di assoluta cazzimma

mercoledì 17 aprile 2013

Piano di Sorrento: Concerto in biblioteca

L’ineludibile leggerezza dell’Essere (2° Concerto)

Domenica 21 aprile 2013 ore 19,15

Sala della Biblioteca di Piano di Sorrento

(Via Delle Rose, piano inferiore)

Programma:

Proiezione di due video:
1) Glenn Gould L. V. Beethoven: Bagatelle op. 126 n. 3
2) Stephan Kovacevich L. V. Beethoven: Bagatelle op. 126 n.5 e 6

Il Quartetto d’archi MITJA eseguirà “live”:
• il Quartetto d’archi op. 130 (intero) di L. V. Beethoven
• dal Quartetto op 132 di L. V. Beethoven:
tempo: Canzona di ringraziamento alla divinità
tempo-finale:Alla Marcia/Allegro vivace

N.B: Si raccomanda la massima puntualità perché ,a concerto iniziato,l’ingresso sarà consentito soltanto in alcuni momenti . Per meglio comprendere il significato della proposta musicale, è sufficiente dire che la Cavatina del Quartetto op. 130 ,inserita insieme ad altri brani di Bach, Mozart .. nel “Golden record” viaggia negli spazi siderali sui satelliti Voyager 1 e 2 :

“Questo è un regalo di un piccolo e distante pianeta, un frammento dei nostri suoni, della nostra scienza, delle nostre immagini, della nostra musica, dei nostri pensieri e sentimenti. Stiamo cercando di sopravvivere ai nostri tempi, cosi' da poter vivere fino ai vostri. "
(Jimmy Carter, Presidente degli Stati Uniti d'America)

A cura dell’Associazione Aequa 20, con la preziosa collaborazione del Comune di Piano di Sorrento
by Beniamino Cuomo

lunedì 15 aprile 2013

Vico Equense - L.N.I. REGATA CAPRI - VICO EQUENSE

La partenza è domenica ore 8,00 da Seiano per raggiungere Capri punto di partenza della regata per le ore 11,00, arrivo alla marina di Seiano previsto entro le ore 16,00 vento permettendo. Possono partecipare tutti i soci previa organizzazione con la Lega.
buon vento
Silvio


Vico Equense - L.N.I. sezione di VICO Equense aderisce all’invito di Mare Vivo e delle associazioni ambientaliste ECOONDA

alla MANIFESTAZIONE DI SABATO 21 APRILE ore 09,00 borgo marinaro S.Lucia Napoli
Contro lo stato di inquinamento in cui versa il nostro golfo, a difesa del nostro mare.
Non è una manifestazione contro l'America's Cup, ma un invito alle amministrazioni locali e nazionali di agire, fare in fretta prima che il nostro mare muoia del tutto.

Già arrivano i primi divieti di balneazione e lo stallo e la lentezza in cui versano tante opere relative alla depurazione, sono segnali preoccupanti e necessario agire subito, un monito a cui la LNI associazione che ha tra gli scopi istituzionali quello di favorire la tutela dell’ambiente marino e delle acque interne, l’ AMORE del MARE, non può restare indifferente.

Se pensi di voler partecipare e di poter collaborare anche solo con la presenza o magari anche tuffandoti o portando una canoa o una boa, rispondici subito. Non diamoci per vinti, non abbandoniamo il nostro mare e i 30km di coste non balneabili del golfo.

Non lasciamo che la depurazione, il controllo sugli scarichi e le reti fognarie diventino l'ultimo degli impegni sull'agenda dei nostri amministratori.

mercoledì 10 aprile 2013

Vico Equense - Note a margine del Consiglio Comunale dell'8 aprile

Per la stringatezza che obbligatoriamente deve avere un articolo di giornale, non ho scritto cosa ne penso dell'ultimo consiglio comunale e quali sono secondo me le cose incomprensibili che vi hanno avuto luogo.

1) -Innanzitutto vorrei premettere che le dimissioni di Matteo De Simone sono giustificabili solo dal fatto che l'ex presidente del consiglio era in aria di sospensione dall'incarico per il reato di abuso per il quale ha anche subito una condanna. Chi era nell'aula lo sapeva e nessuno ne ha parlato. Ormai forse lo riteneva superfluo, in quanto De Simone era fuori dai giochi. Eppure continuo a pensare che nel corso di questi due anni le condanne cadute sulla testa degli amministratori, sindaco compreso, avrebbero dovuto essere materia di discussione. Si può invocare la legalità delle proprie azioni solo se si tiene conto seriamente del clima che si respira intorno nelle istituzioni.
Invece, ancora una volta, si è preferito tacere e mettere la polvere sotto il tappeto. Anche le richieste di dimissioni di Matteo De Simone dal cda della ss trinità, invocate dall'avv. Starace, tardive e incomprensibili a questo punto, sembrano una beffa. Pur sapendo benissimo quali erano le prerogative dell'ex presidente De Simone, è stato inserito nel cda proprio da chi oggi ne chiede le dimissioni. Ma che senso ha? Dimettetevi tutti dal cda, in quanto la cattiva figura è generale. Non potete tirare fuori l'iincompatibilità di De Simone dopo che i giochi li avete fatti voi nella consapevolezza delle vostre azioni.

2) -Già in seconda votazione si è capito che Andrea Buonocore non ce l'avrebbe fatta. La maggioranza non c'era grazie alla defaillance dei consiglieri Cinque, Cristallo e Balestrieri. E anche il nuovo entrato Antonio Cioffi è stato chiaro. Bastava questo a dimostrare che il sindaco era sotto, che lo avevano fregato.
C'era solo da mettere questo in evidenza  e chiedere le immediate dimissioni di sindaco e giunta arrivati "alla frutta", specialmente quando si è capito che il sindaco non faceva carte e non si arrendeva a contrattare. Il presidente del consiglio non poteva essere eletto, non c'erano i numeri e nemmeno le prerogative politiche per condividere un nome.
Tanto più che Maurizio Cinque non si è proposto lealmente all'intero consiglio comunale candidandosi in prima persona o facendosi candidare da qualcun'altro. Sarebbe stato tutto diverso e sul suo nome si sarebbe potuto ragionare a viso aperto. Inoltre non ha detto chiaramente che si pone ai confini della maggioranza nè ha dato una motivazione ufficiale del suo dissenso, ma ha agito nel sottobosco e a viso coperto per raggiungere una gratificazione personale. E' emerso solo questo, di politica non se ne è fatta assolutamente.Perchè allora regalare la poltrona a Maurizio Cinque? Di quali meriti poteva fregiarsi il giovane esponente di Colline Vicane? Ci siamo dimenticati che dalla sera alla mattina fece un clamoroso voltafaccia anche al centrosinistra saltando sul carro di Gennaro?
Questo doveva bastare a metterlo fuori dai giochi, io la penso così e penso che si poteva concludere il cc anche senza eleggere proprio nessuno. Chiedere le dimissioni del sindaco era l'unico atto dovuto

3) -Sono stati patetici i pianti dell'ultimo minuto nei confronti di Buonocore, al quale io avrei detto ben ti sta, quel che è fatto è reso...Invece, si è detto mi dispiace qua e mi dispiace là, in illo tempore vivevamo assieme...
Ma che siamo a teatro?

Detto tutto ciò devo aggiungere qualcosa che a qualcuno sembrerà indigesta, ma va detta.In tutto il balletto di opportunismo e tatticismo perpretato in aula consiliare l'unico ad aver fatto una dignitosa figura è stato proprio il sindaco che non ha accettato l'insulso balletto messo in scena e se ne è andato non appena si è reso conto delle trastole nei suoi confronti. Più che dispregio per la democrazia mi è sembrato un vfc generale per una maggioranza insipida e tradidtrice. Nè tantomreno ha voluto contrattare niente, come al solito. Certo ha uno scadente concetto della democrazia, ha un modo di agire completamente opposto al mio sentire, arrogante e pretenzioso, eppure gli devo riconoscere carattere e coraggio delle proprie azioni e convinzioni. Ora, fossi in lui, mandarei tutti a casa e amen!
In barba  al cc, che non ha nemmeno il coraggio di sfiduciarlo apertamente per pura convenienza nè ne invoca convintamente le dimissioni.
mariadò

martedì 9 aprile 2013

Vico Equense - Colpo di scena nella maggioranza. A sorpresa Maurizio Cinque diventa il nuovo Presidente del Consiglio. Si dimettono due assessori e il Vice Sindaco

Nel Consiglio Comunale dell’8 aprile, affollatissimo e molto partecipato, la maggioranza di Gennaro Cinque va a picco e si insedia a sorpresa, grazie a un accordo con le minoranze, Maurizio Cinque in qualità di Presidente dell’Assise. Una tragedia annunciata in verità dai rumors di piazza e dalle evidenti difficoltà nelle quali la maggioranza navigava già da qualche tempo. La sospensione ad opera della Prefettura del fedelissimo Consigliere Giovanni Starace aveva creato una vera e propria voragine. Le dimissioni di Matteo De Simone per motivi personali hanno dato il colpo di grazia.
Antonio Cioffi, subentrato a Starace, si è subito messo di traverso in quanto, a suo dire, il suo ingresso in Consiglio era un atto dovuto e la votazione alla quale il presidente supplente Lombardi ha sottoposto la sua nomina ufficiale è stata irregolare. Non a caso Cioffi ha preso posto nei banchi della minoranza, al fianco di Dilengite, pur essendo stato, a suo tempo, eletto nell’UDC, scesa in campo nella coalizione di centrodestra del Sindaco Cinque.
Meno traumatico l’ingresso dell’ex maresciallo Vincenzo Cioffi, in sostituzione di Matteo De Simone, il quale ha dichiarato subito di essere animato da spirito costruttivo e si è aggiunto al drappello dei fedelissimi al Sindaco.
Quando si è passati all’elezione del nuovo Presidente del Consiglio, l’atmosfera si è rarefatta e si è consumata la più classica delle rappresentazioni della politica italiana, tra
balletti di uscite e rientri nell'aula, sospensioni fatte apposta per arrivare al risultato.
Gennaro Cinque aveva puntato decisamente su Andrea Buonocore, uno dei più votati nella sua coalizione, che già da tempo scalciava per ottenere un riconoscimento in Giunta. Questa sua determinazione aveva suscitato delle perplessità da parte dei suoi, poiché, dopo l’ufficiale esclusione dalla maggioranza dei consiglieri Cinque, Cristallo e Balestrieri, i numeri per l’elezione del Presidente del Consiglio erano davvero risicati e si poteva tentare di trovare un nome condiviso. C’era insomma la consapevolezza che poteva finire molto male. Ma il sindaco non si è lasciato convincere.

Nelle prime votazioni, però, Andrea Buonocore è andato subito sotto. Dieci schede bianche contro sette a favore. Gennaro Cinque, scuro in volto è uscito dall’aula. Nella terza votazione, a sorpresa, sono usciti dall’aula proprio Maurizio Cinque, Cristallo e Balestrieri. Ed è stato questo il punto di svolta. Buonocore resta sotto e al rientro dei tre consiglieri l’accordo con le minoranze è divenuto palese poiché Maurizio Cinque la spunta con 9 voti a 8, nonostante l’artificiosa pretesa del Segretario Comunale di ripetere la votazione per una scheda siglata con la penna rossa, possibile segno di riconoscimento.

Di fronte alla evidente disfatta, la residua maggioranza ha abbandonato l’aula in segno di protesta, lasciando in completa solitudine Andrea Buonocore, che in ultima battuta, si era ormai in quinta votazione, ha preferito restare per votare scheda bianca, dimostrando di deporre le armi e accettare le decisioni del Consiglio Comunale. Il risultato finale è stato di nove voti a Maurizio Cinque e due schede bianche.

Al momento si susseguono voci di dimissioni da parte di mezza Giunta, ovvero quelle di Benedetto Migliaccio, vicesindaco, Marinella Ciuffi e Giuseppe Ferraro, ma per dire cosa succederà davvero in futuro è ancora troppo presto. Bisognerà aspettare un po’ di tempo per capire se l’elezione di Maurizio Cinque rappresenta un asse di ferro costruito insieme alla minoranza oppure, come qualcuno manda a dire, soltanto un temporaneo e opportunistico tentativo di alzare la posta e ottenere maggiore potere contrattuale e visibilità nella maggioranza.
C’è comunque da credere che difficilmente la giunta cadrà in seno al Consiglio. Se Gennaro Cinque fosse sfiduciato a stretto giro potrebbe ripresentarsi alle elezioni. Questa ipotesi intimorisce ancora molto i suoi nemici. Può essere più tranquilla la strada di chi pensa di tenerlo sulla graticola, aspettando che finisca definitivamente la sua era.
Maria D’Ordia per il "Gazzettino Vesuviano"
Nelle foto: Antonio Cioffi; Vincenzo Cioffi; aula semivuota alla proclamazione di Maurizio Cinque
Foto di Maria D'Ordia

lunedì 8 aprile 2013

Vico Equense - MA DOV’ERANO CHI?

Ad una professoressa di lungo corso dovrebbe essere nota la storia della sua città, ancor più se di professoressa dalle ambizioni politiche si tratta. Non dovrebbe lanciarsi in dichiarazioni avventate o in domande fuorvianti, dovrebbe andare piuttosto a documentarsi su certi argomenti specialmente se usati come cavallo di battaglia per mettere a segno vantaggi ad personam, la sua.
Dunque, vediamo dov’erano “questi politici”, non tanto “quel 18 luglio 2010”, che segnava solo una tappa, ma anni e anni prima quando si intraprese il cammino.

Nel lontano1999, in una seduta della Giunta Comunale, viene approvata la delibera n. 292.
Sindaco Antonino Savarese, inizia il procedimento ufficiale per l’acquisizione della S.S. Trinità e Paradiso al patrimonio comunale. La Giunta chiede al Ministero della Pubblica Istruzione di avviare le procedure.

Nel 2002, arriva in VII Commissione l’istanza di acquisizione preparata dall’on Aldo Cennamo PD e sottoscritta dall’On Vito.

Tra un governo che cade e altri che nascono nel tandem Prodi-Berlusconi, e nell’eterna danza dell’alternanza al potere, passa un po’di tempo.

Nel 2008 il Consigliere Cardone sollecita l’allora Sottosegretario Umberto Ranieri ad una verifica dello stato di eventuale avanzamento delle procedure di acquisizione e si riavvia l’iter.

Si insedia Berlusconi al Governo e tutto torna in alto mare, viene nominato il nuovo CdA, presieduto da Aniello Di Vuolo.

A questo punto si alzano polveroni e violentissime reazioni da parte di un po’ di persone, tra cui la stessa proff.ssa. Si accusarono alcuni componenti del pd di Vico Equense di stare manovrando per “svendere la S.S Trinita” a privati. Si accusò il nuovo CdA di essere stato nominato con metodi consociativi. Si accusarono senza ritegno persino alcuni componenti del pd di Vico Equense di essere conniventi con il CdA di Aniello Di Vuolo per interessi personali a favore della costruzione di un parcheggio privato, nel giardino della S.S. Trinità. Infamie di una tristezza infinita buttate giù per pura cattiveria e ambizioni personali.

Nel 2010 nasce una petizione popolare molto propagandata dalla prof.ssa, nella quale si chiede di proseguire “sulla strada già tracciata da precedenti Giunte…” per accelerare l’iter di acquisizione e salvaguardare il giardino-agrumeto da possibili speculazioni” I cittadini firmano in gran numero.

Con un manifesto pubblico il PD di Vico Equense si associa alle richieste del comitato

Sempre nel 2010, precisamente il giorno 8 luglio, il Consiglio Comunale Cinque discute sulla delibera proposta dal comitato pro S.S. Trinità. Nella seduta il Consigliere Cardone chiede di stralciare la dicitura “ di passaggio non oneroso al comune della struttura” per facilitare l’iter e pone il suo convinto veto a costruire un parcheggio nel giardino, ricordando la sua annosa battaglia contro la costruzione di tutti i parcheggi non inseriti in un piano regolatore e illegittimi. Quindi non solo quello eventuale in S.S. Trinità, ma anche per gli altri per i quali c’è assoluto silenzio da parte di chi ha promosso la raccolta di firme. (I verbali di quel consiglio Comunale sono depositati agli atti). La delibera viene approvata all’unanimità.

Nel frattempo, e successivamente al Consiglio Comunale di cui sopra, arrivano in parlamento interrogazioni parlamentari e disegni di legge a nome di onorevoli di maggioranza e opposizione quali Gioacchino Alfano, Salvatore Piccolo, Gino Nicolais, ecc rimaste fino ad oggi inevase per “mancanza di documentazione economica”…


Nel marzo 2012 il Sottosegretario Polillo chiede garanziae economiche per l'acquisizione. Segue il silenzio assoluto dell'intero Consiglio Comunale fino alla nomina del nuovo CdA e alla fine del Governo Monti

Dunque la proff.ssa si faccia un esame di coscienza e la smetta di distribuire in giro mele avvelenate, del tipo che il pd di Vico Equense ha ancora oggi interessi nella S.S. Trinità. (sic!) E soprattutto studi gli atti se vuole avere un credito politico. E si convinca che la primogenitura o le medagliette da appuntare al petto non sono il fine di una buona azione politica, quanto piuttosto i risultati che si conseguono per il bene comune. Al momento il bottino è solo personale. Tant'è che sulle nomine del cda si preferisce non entrare nel merito, chissà come mai...

mercoledì 3 aprile 2013

Vico Equense – Qualcuno aiuti Angela Starace e i suoi cani sul Faito

Angela Starace è una donna che agli animali randagi, soprattutto ai cani, ha dedicato la sua vita. Li raccoglie dalla strada, li nutre, li vaccina, li sterilizza, E li tiene presso di sé, ora ne accudisce 30, accollandosi tutte le spese e le fatiche. Angela vive sul Faito, in una casa affittata quattro anni fa dalla quale deve andar via per una sentenza esecutiva di sfratto che l’ha gettata nella più nera disperazione. E ha iniziato una strenua battaglia contro le istituzioni che non sanno trovare risposte concrete per lei e i suoi cani, abbandonandoli al loro destino.

Angela è seguita dai servizi sociali di Vico Equense che le hanno destinato un sussidio, ma la sua sistemazione non rientra nelle loro competenze e sembra aprirsi un vuoto di responsabilità sul suo futuro. Eppure, è stata infaticabile nel raccogliere dalla strada i randagi abbandonati sollevando il Comune dall’incombenza economica che questa opera richiede. Da quando vive sul Faito è vicina anche ai randagi lassù nei boschi, li conosce tutti e li nutre per quanto le è possibile, li ha in qualche modo addomesticati, rendendoli meno aggressivi con la sua dolcezza e col suo amore. E li protegge. Forse qualcuno ricorda la vera e propria mattanza di cani nei boschi di Quisisana ad opera di sconosciuti nel 2010. Dieci cani vennero massacrati a colpi di accetta e nacquero diverse petizioni verso il Comune di Castellammare di Stabia per trovare i colpevoli della strage e porre un rimedio a tanta crudeltà. La stessa Angela racconta di decimazioni di animali con le siringhe fine-vita come ultimo espediente per le istituzioni di fronte a un fenomeno crescente nell’area del Faito, la morte silenziosa degli animali, insomma, che risolve il problema senza troppi scrupoli di coscienza.
L’infaticabile Angela però non si è mai data per vinta, non ha mai accettato questa regola stragista per disfarsi di ospiti ingombranti. Ha creato persino
un’Associazione Onlus, “La Lupa” con tanto di statuto, al fine di rendere in qualche modo legale e ufficiale la sua opera, aprirla anche a chi come lei ci tiene a rendere la vita dei randagi meno faticosa e precaria.
Purtroppo non ha ricevuto nessuna soddisfazione dal Comune di Vico Equense. “Gennaro era il mio sindaco”, dice oggi prostrata dall’angoscia, “Gli ho fatto le migliori campagne elettorali, ma non ne ho ricevuto niente in cambio. Possibile che non riesca a trovare per me e i miei amici una casa sperduta, nemmeno sul Molare?” Il Molare è quello spuntone di roccia maestoso che svetta sulla cima del Monte Faito, luogo impervio e per molti aspetti inaccessibile. Angela dice che di case abbandonate lassù ce n’è più d’una. Perché non darle una sistemazione in un posto tanto lontano da tutti dove non darebbe fastidio a nessuno mentre assiste i suoi amici animali?
La domanda sembra plausibile. Sul Faito vive un gran numero di animali randagi, non solo i cani. I cavalli, per esempio, che sostano tutto l’inverno nei boschi, poi spariscono per pochi mesi in estate e vi fanno ritorno l’inverno successivo, forse portati dai proprietari che se ne lavano le mani quando non servono più. Qualcuno dice che siano cavalli appartenenti a esponenti dei clan camorristici e certo sulla loro presenza invernale al Faito aleggia da sempre il mistero. Angela si prende cura anche di questi, lascia mangime tutt’intorno ai boschi. E dopo un po’ fanno capolino e si riuniscono davanti alle “mangiatoie”, cani cavalli e altri poveri esseri affamati e infreddoliti con aria mansueta.

Un po’ di nemici Angela se li è fatti. Alcuni abitanti di Faito dicono che con la sua mania di nutrire gli animali la popolazione dei randagi si è moltiplicata. Oggi ci sono oltre cento cani che vagano in montagna. Oppure i turisti che per un paio di settimane fanno le ferie nelle ville vicine alla sua casa e si lamentano per i latrati incessanti. E non sembra inverosimile che qualcuno abbia a cuore il suo allontanamento dal Faito, anche perché per molti gli animali sono un fastidio di cui liberarsi.

Ma Angela continua la sua battaglia in difesa delle sue creature e di tutto il Faito. E si rivolge a chiunque possa darle una mano per rimanere lassù con i suoi cani e per continuare ad aiutare quelli che vivono alla giornata. Svolge un’opera meritoria, di salute ambientale. E si sostituisce alle istituzioni che restano mute e inadempienti. E utile economicamente visto che, solo per il mantenimento dei suoi animali, il Comune spenderebbe 3.000 euro all’anno presso un canile esterno. In base alle normative vigenti i cani randagi devono restare dove vivono abitualmente, sterilizzati e nutriti per renderli inoffensivi. Come mai a Faito non viene effettuata nessuna misura preventiva contro il randagismo? Si chiede Angela. La morte dei cani, assistita o meno, è l’unico rimedio?
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nelle foto: Angela in relax cou un suo ospite; logo dell'Ass. "La Lupa"; Angela con il Sindaco Gennaro Cinque