domenica 27 febbraio 2011

Vico Equense - Il Seminario informativo sull'inquinamento da elettromagnetismo non convince e restano i dubbi di chi teme per la salute pubblica

Venerdì 25 febbraio, presso il Castello Giusso di Vico Equense, si è tenuto un seminario informativo sull'inquinamento da onde elettromagnetiche, organizzato dall'Amministrazione Comunale. Al seminario sono intervenuti professori universitari, esperti nel settore degli impianti di telefonia mobile e l'ambientalista Grazia Francescato. Durante il seminario i relatori hanno illustrato quali pericoli per la salute sono riconducibili agli impianti che emettono onde elettromagnetiche e come è possibile rendere compatibili gli impianti stessi con la buona salute pubblica.

Nella sua relazione il prof. Settimio Grimaldi, del CNR di Roma,  ha esposto come funziona un'antenna per la telefonia e in quanto spazio, a seconda della potenza delle emissioni, si propagano le onde elettromagnetiche. Il professore, tenendo conto delle ricerche mondiali effettuate sul campo, ha ritenuto corretta la scelta del comune di Vico Equense di installare più antenne di piccole dimensioni e bassa potenza. Infatti, è riconosciuto che tali antenne sono di più facile manutenzione e hanno un minore impatto sulla salute degli abitanti rispetto a quelle di maggiori dimensioni usate nel passato. E' necessario però, secondo Grimaldi, che anche queste antenne si trovino  a distanza di sicurezza dalle abitazioni, calcolata nei 15- 18 metri, e che vada evitata l'installazione in prossimità di una scuola in quanto si è appurato, scientificamente, che minore è l'età dei soggetti, maggiore è il pericolo di ammalarsi per effetto delle emissioni. La conseguenza più grave per chi viene esposto troppo a lungo alle onde elettromagnetiche è la leucemia, ma Grimaldi ha ricordato che anche un uso indiscriminato dei telefoni cellulari soprattutto per i più giovani, può avere conseguenze di notevole entità sulla salute. Non ultimi il morbo di Parkinson e l'Alzheimer, che, in base alle più recenti ricerche, sembrano essere imputabili anche alla telefonia mobile in genere.

Il secondo relatore, l'ing. Carmine Lubritto della II Università di Napoli, ha ricordato al pubblico che i gestori per la telefonia hanno il diritto sancito per legge dello Stato (Legge Gasparri) di installare antenne sul territorio nazionale e i Comuni hanno l'obbligo di consentire tali installazioni, al pari di quelle di Enel, del gas e dell'acqua. E' obbligatorio altresì, da parte degli stessi gestori, contenere la frequenza e la potenza delle onde entro i limiti consentiti dalla legge. Occorre dunque che i Comuni abbiano sempre sotto controllo la quantità e la potenza delle emissioni al fine di non superare gli standard di sicurezza. Soprattutto per rassicurare gli abitanti spaventati dalla massiccia invasione di antenne che la legge ha comportato. Secondo l'ing. Lubritto è perciò auspicabile che i Comuni si dotino di impianti di monitoraggio permanente delle emissioni, cioè di apparacchiature in grado di rilevare se si sta alzando o si è alzato il livello di guardia. I comuni che hanno scelto questa strategia possono pubblicare quotidianamente, su un apposito sito internet, i dati relativi ai livelli raggiunti dalle emissioni. Questo è un espediente che ha dimostrato di essere rassicurante per i cittadini costretti a subire la presenza delle antenne a poca distanza dalla propria casa.

Riguardo alla annunciata installazione delle antenne sul territorio di Vico Equense, ha relazionato l'arch. Graziana Santamaria, la quale ha descritto le parti essenziali di uno studio da lei iniziato per conto del Comune di Vico Equenze nel 1999 e tuttora in corso. Lo studio, effettuato secondo la procedura bio-geo, oggi è stato utile per capire che le quattro antenne di prossima installazione sul territorio sono dislocate e posizionate secondo i parametri di sicurezza stabiliti per legge, tenendo conto anche della morfologia dei siti scelti dai gestori. Secondo l'arch. Santamaria tutti i siti, compreso quello ubicato sulla torretta dell'orologio del Palazzo Comunale, hanno le caratteristiche della fattibilità e presentano tutti i requisiti necessari a garantire una diffusione ottimale delle onde elettromagnetiche.

Nonostante gli interventi rassicuranti degli esperti, nella sala al Castello Giusso, sede del seminario, non tutti si sono tranquillizzati. C'è da dire che la sala era semivuota e gran parte dell'esiguo numero di partecipanti era costituita da impiegati comunali, assessori, consiglieri, più lo stesso Sindaco di Vico Eqauense Gennaro Cinque. Tra il pubblico erano presenti anche i rappresentanti del Comitato "Cittadini per Vico" e dei VAS, che hanno raccolto più di mille firme contro l'installazione delle antenne. Inolte presenziavano esponenti del Partito Democratico locale e del movimento "In direzione ostinata e contraria" con Aldo Starace, candidato a sindaco alle prossime amministrative contro Gennaro Cinque. Due in particolare gli argomenti posti dal pubblico. L'installazione dell'antenna sulla torretta dell'orologio del comune, secondo Carmela Cuomo, Comitato "Cittadini Per Vico", verrebbe a impattare con una serie di edifici, case, scuole e con l'ospedale, e dovrebbe essere ubicata in un altro luogo meno esposto. Le distanze di sicurezza, inoltre, secondo la sig.ra Cuomo, non sarebbero rispettate e gli abitanti della zona immediadatemte adiacente al Palazzo Comunale sarebbero esposti in una misura che va oltre i parametri di garanzia.
Aldo Starace ha messo l'accento sulla mancanza di programmazione dell'amministrazione comunale che non ha saputo o voluto elaborare un Piano Antenne per regolamentare l'installazione degli impianti. L'installazione selvaggia può essere contenuta, secondo Starace, o evitata da una auto-regolamentazione dei comuni, i quali, di concerto con esperti del settore, minoranze e cittadini, elaborano un regolamento a misura del proprio territorio, considerando gli impianti già esistenti e quelli necessari in futuro per la copertura di tutte le aree. Ciò al fine di stabilire il numero massimo di installazioni compatibili con l'ambiente e i siti ottimali per accoglierli.

Alle argomentazioni del pubblico non è stato dato molto spazio per mancanza di tempo. Per tutti ha risposto l'ing. e assessore Coppola, il quale ha ribadito che tutti gli aspetti più controversi della questione erano stati ampiamente esposti dai relatori durante il Seminario e che il Comune li ha presi tutti in considerazione al momento di firmare il contratto con i gestori. Pertanto non sussistono motivi di preoccupazione per la salute della popolazione, le nuove antenne sono sicure e non nuoceranno a nessuno.
Prima del congedo finale, a Seminario concluso, si è però appurato che i gestori interessati non hanno ancora richiesto all'Arparc alcun parere sulle nuove antenne di Vico Equense. Il parere non è vincolante ma nessun gestore installa  nuovi impianti se il parere non c'è, per non incappare nelle sentenze negative che quasi sempre arrivano dal Consiglio di Stato se i cittadini avviano ricorsi. A dirlo, fuori onda, è l'ing. Giovanni Improta membro dell'Arpac, ente preposto alla vigilanza sulla sicurezza degli impianti, il quale, non conoscendo la situazione di Vico Equense e non potendo esprimere il suo parere sulle nuove antenne,  assicura che comunque tra la richiesta del parere e le eventuali installazioni, passeranno almeno un paio di anni.
Dunque ci sarebbe tutto il tempo per elaborare un Piano Antenne Comunale da sottoporre ai gestori della telefonia mobile interessati ad operare nel nostro comune. Tenuto conto che il piano viene sempre preso in considerazione per evitare diatribe di ordine giudiziario e che a Vico Centro un cospicuo numero di abitanti non ha accettato le scelte della Giunta Cinque e si metterà di traverso.
Maria D'Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV

venerdì 25 febbraio 2011

Vico Equense - Poco credibile Gennaro Cinque sui siti di interesse archeologico.

Sulle pagine del quotidiano Metropolis, il Sindaco di Vico Equense si impegna a rivalutare i siti archeologici esistenti tra il Pezzolo e Pacognano, attraverso un percorso riqualificato che diventi un'ulteriore attrattiva turistica. Oggi, a cinque anni dalla sua elezione e alla fine del mandato elettorale, Gennaro Cinque si ricorda che a Vico Equense ci sono i segni di un'archeologia di qualità che va rivalutata. Eppure, durante tutto il suo mandato, ci pare che la sua principale occupazione sia stata quella di aprire cantieri e approvare progetti di finanza per infiniti parcheggi interrati che hanno sventrato il territorio. Adesso forse vuole correre ai ripari facendo dichiarazioni propagandistiche in vista delle prossime elezioni? Ma come credergli se solo oggi se ne ricorda? La riqualificazione ambientale è stato l'ultimo dei suoi pensieri.
Il restauro delle piazzete nelle frazioni e al centro, per esempio, si si è sempre rivelato privo di qualsiasi intento rispettoso dei luoghi, finalizzato soprattutto a mandare fumo negli occhi senza rispettare l'esistente. Anzi, in alcuni casi, come al Borgo Marina di Vico e sulla spiaggia di Seiano, ha addirittura stravolto l'originario e naturale fascino dei luoghi.
Curioso poi che oggi Cinque si ricordi persino del percorso del Rivo d'Arco. Lo sa bene in che stato è oggi il Rivo d'Arco e fa il finto tonto? Si può dire, senza tema di essere smentiti, che il Rivo è una discarica a cielo aperto e che in questi cinque anni l'amministrazione non ha fatto niente per evitare lo scempio. Per non parlare del Faito, altro paradiso naturale, stravolto da assurde e abusive aree pic-nic sequestrate a suo tempo dalla magistratura perchè prive delle autorizzazioni dovute. E anch'esso pieno di rifuti e in totale abbandono.
Dal punto di vista architettonico e paesaggistico, come per quello culturale e del turismo di qualità, il Sindaco ha solo da fare la storia a ritroso del suo mandato seguita da un gran mea culpa. Non può pensare di cancellare con semplici promesse cinque anni di incuria totale del territorio e il saccheggio che se ne è fatto da tutti i punti di vista! Risulta poco credibile e per certi versi anche ridicolo.
Nella foto il parcheggio interrato nell'antico Borgo di Seiano
Maria D'Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV

giovedì 24 febbraio 2011

Vico Equense - Un giro panoramico tra magiche bellezze

Tutto ciò meriterrebe più rispetto. Un patrimonio immenso di cui troppo spesso non sappiamo prenderci cura, trascurando gli aspetti di conservazione a favore di uno sfruttamento intenso e non sostenible del territorio. Questi sono bellissimi spot turistici, ma noi vicani sappiamo bene che la realtà è un tantinello diversa...



mercoledì 23 febbraio 2011

Vico Equense - Seminario informativo sull'inquinamento da onde elettromagnetiche

Venerdì 25 febbraio si terrà al castello Giusso un seminario informativo organizzato dal Comune di Vico Equense su elettrosmog e salute. Presumibilmente si parlerà delle nuove antenne per la telefonia di prossima installazione nella città.
Per chi è interessanto questo è il programma:

25 febbraio 2011
Castello Giusso ore 18,00

Programma
ore 18:00
Saluto dell’Amministrazione e presentazione seminario
ore 18:10
Dott. Settimio Grimaldi - CNR Roma :Elettrosmog: principi fisici correlati alla salute
ore 18:40
Prof. Carmine Lubritto - II Università di Napoli - Scienze Ambientali: Misure e monitoraggi di campi elettromagnetici
ore 19:10
Arch. Graziana Santamaria - Dal monitoraggio eseguito nel 1999 ad oggi: evoluzioni nella ecosostenibile scelta dei siti secondo la procedura geo-bio
ore 19:25
Dott. Ing. Giovanni Improta - Arpac - Dipartimento Provincia di Napoli
ore 19:40
On. Grazia Francescato - Sostenibilità ed evoluzione tecnologica: utopia o prospettiva reale?

Moderatrice
Prof. Arch. Marina Fumo - Università “Federico II”- Napoli
Dip. Progettazione Urbana e Urbanistica - Facoltà Ingegneria


martedì 22 febbraio 2011

Vico Equense-Dilengite trova convergenze di programma con l'Associazione "Per Vico e i suoi Casali"

Giuseppe Dilengite, candidato a Sindaco di Vico Equense contro l'attuale primo cittadino Gennaro Cinque, continua a dialogare con le forze politiche territoriali. L'ultima intesa è venuta dall'incontro con l'Associazione "Per Vico e i suoi Casali" nel quale si sono trovate  forti convergenze sul programma tra i rappresentanti del nuovo centro-destra. -"Non è stato un incontro a tavolino con il comndante Tatarelli" dice l'avvocato Dilengite "come il sensazionalismo di alcuni quotidiani lascia credere.Vico Equense 2020 e il gruppo dell'Associazione hanno parlato molto di programmi e di obiettivi da raggiungere. Non si è certo parlato di accordi di altro tipo. Abbiamo in comune con l'Associazione una visione del territorio di ampio respiro e la necessità urgente di cominciare subito a costruire un futuro di sviluppo per la nostra città, diverso dall'attuale che rimane asfittico, senza prospettive."
Alle parole di Dilengite si associa Salavtore Volpe, portavoce di "Per Vico e i suoi Casali" il quale conferma che l'associazione sarà presente con una sua lista di appoggio a Dilengite: "Gli incontri che abbiamo avuto con Vico 2020 sono stati molto importanti per stabilire quali siano gli obiettivi comuni. Innanzitutto battere Gennaro Cinque e poi cominciare con la rinascita di Vico Equense."
La posizione dell'avv. Ferdinando Astarita resta invece ancora in sospeso. Pur avendo firmato il manifesto alla nascita del movimento "Vico 2020", Astarita ha partecipato all'incontro all'Hotel Aequa del candidato del centro-sinistra Aldo Starace. Ma, al momento, resta un'incognita la sua collocazione per le prossime amministrative. Qualcuno si azzarda a dire che Astarita si presenterà come candidato a Sindaco con una sua lista, ma non ci sono conferme e si attendono sviluppi.
Come resta in sospeso la posizione di Michele Tatarelli, ex comandante dei Vigili Urbani ed ex Presidente dell'Associazione "Vico Equense e i suoi Casali". Ufficialmente l'Associazione ha respinto le dimissioni di Tatarelli chiedendo al comandante di restare al suo posto e partecipare alla campagna elettorale del movimento. Nell'Associazione pare sia nato qualche malumore in quanto non tutti erano d'accordo a diventare un movimento politico con una lista propria. Per ora, secondo Salvatore Volpe, c'è l'intesa con Vico 2020. Eventuali sviluppi matureranno quanto prima.
Una nuova figura politica emergente attraverso "Vico Equense e i suoi Casali" è quella di Paolo Colloca, persona non ancora molto in vista politicamente ma che, secondo Dilengite e Volpe, verrà fuori come figura di spicco nell'alleanza che sta nascendo.
Foto: in alto Giuseppe Dilengite, a destra Salvatore Volpe

sabato 19 febbraio 2011

Vico Equense: Tatarelli si dimette ma la sua Associazione non ci sta

L'Associazione "Vico Equense e i suoi Casali" rifiuta le dimissioni del presidente Michele Tatarelli e gli chiede di restare per contribuire all'impegno politico in vista delle prossime elezioni amministrative. L'associazione annuncia la decisione con un manifesto nel quale dichiara ufficialmente anche di voler sospendere l'attività puramente informativa finora assunta nei confronti dei cittadini e di voler partecipare attivamente alla campagna elettorale in qualità di soggetto politico attivo.
Dunque, l'ex Comandante dei Vigili Urbani resta in sella e continua a presiedere l'Associazione, molto vivace sin dalla sua nascita. Con una lunga serie di manifesti "Vico Equense e i suoi Casali" ha tenuto costantemente informata l'opinione pubblica sulle scelte della Giunta Cinque, affermandosi come voce critica e bacchettando Sindaco e Assessori in più occasioni. La voce dell'associazione si è unita a quella dell'opposizione ufficiale costituita dal partito democratico locale, spesso pubblicando manifesti dal contenuto simile.
Dal contenuto dell'ultimo manifesto si evince con netta chiarezza che l'Associazione scenderà in campo con una sua lista di appoggio al candidato Sindaco più convincente. Presumibilmente la rosa dei nomi si stringe intorno a quelli di Dilengite o Starace, avendo finora l'Associazione preso le distanze dal sindaco in carica, Gennaro Cinque. Il manifesto è sostanzialmente un appello al diaologo con i candidati al fine di stabilire possibili futuri accordi elettorali laddove si apriranno convergenze.
Clicca sul manifesto per ingrandirlo

giovedì 17 febbraio 2011

Vico Equense - Il mistero del piazzale dei Santi Ciro e Giovanni

I miracoli succedono. E succede che un piazzale del tipo di quello antistante alla parrocchia di S. Ciro e Giovanni a Vico Equense, dopo decenni di incuria, dalla sera alla mattina, venga ripavimentato con basoli antichi donati da un benefattore. Che bella storia! Chi ha fatto questo miracolo? C'entrano i Santi Patroni?
Qualcuno però non se la sente di parlare di miracolo e di scomodare questi martiri tanto al di sopra dei comuni mortali. Piuttosto pensa agli alchimisti e illusionisti locali, cioè al Sindaco Gennaro Cinque e ai suoi amministratori comunali. Con lo zampino del Parroco, al quale, si sa, non interessano le pratiche terrene ma solo il fine buono e celeste delle umane vicende.

L'alchimia starebbe tutta in tre delibere che aggiungono un nuovo paragrafo alla favola cittadina, perchè di favola un po' tenebrosa si tratta e non di Buona Novella.  
Tutti ricordano, almeno quelli che ci abitano a pochi metri di distanza, che subito dopo la festa dell'Immacolata, gli operai di un cantiere si insediarono dinanzi alla parrocchia di S. Ciro e cominciarono a scavare e a divellere lo strato di cemento che pavimentava il piazzale. Tra i cantieristi, in bella mostra, sovrastava naturalmente il mago alchimista principale, Gennaro Cinque, che controllava, si sbracciava, ordinava. Il cantiere, nascosto malamente da transenne alte e candide, non mostrava l'obbligatoria insegna della ditta al lavoro, eppure si capiva bene che non si stava solo riparando una buca.

Qualcuno si incuriosì e cercò di saperne di più. Cioè, come mai fosse nato dal nulla un cantiere vero e proprio con mezzi di trasposto pesanti e una vera squadra di operai. Ma, con stupore, come avviene in tutte le favole con maghi e streghe e mistero, il curiosone seppe che quel cantiere era sconosciuto,  in comune nessuno ne sapeva nulla. Anche i funzionari si accendevano di meraviglia. Non ne sapeva nulla l'ing Guadagno, pur essendo il dirigente del servizio territorio, e non ne sapeva nulla nemmeno il geom Francesco Saverio Iovine, cioè, nientedimeno che il dirigente dei lavori pubblici.

C'è del magico mistero in questi eventi o no? Un cantiere lavora in pieno centro su un'area di 500mq e al comune nessuno ne sa niente. Eppure una delibera della quale i funzionari dovevano conoscere bene i contenuti c'era: la n 215 del primo dicembre che dava l'ok a una richiesta di finanziamenti alla Cassa DD.PP di qualche centinaio di migliaia di euro per la sistemazione del piazzale antistante alla parrocchia. E dava mandato al responsabile del procedimento, sempre il geom Iovine, e ad altri funzionari, di avviare le pratiche per ottenere questo finanziamento. Insomma si approvava solo un progetto e una richiesta di finanziamento. E tutti, non a caso, facevano i finti tonti sul cantierre aperto, ma abusivo.

Però, subito dopo l'esplorazione in comune del misterioso curiosone, qualcosa improvvisamente succede, entrano in ballo le formule alchemiche e avviene una magia di quelle pesanti, di quelle che trasformano il piombo in oro: spunta dal nulla una nuova delibera, che autorizza a posteriori i lavori iniziati da più giorni.
A questo punto chi si era preso la briga di andare a ficcare il naso in cose che non gli riguardano, e che non crede nè ai miracoli tout court, nè al mago Merlino, non demorde e si mette a scrivere per chiedere, con una nota al Sindaco Cinque, come mai nello stesso pomeriggio in cui era andato in comune a chiedere chiarimenti sul cantiere, la Giunta si fosse riunita e avesse approvato in fretta e furia una nuova delibera, stravolgendo completamente quella già esistente sui lavori del piazzale.

A leggere la nuova e precipitosa delibera, in effetti, ci si accorge che il curiosone non ha torto a porre tante domande. La Giunta, di punto in bianco, rinucia al finanziamento perchè si è accorta che i soldi in cassa c'erano ed erano sufficienti. Affida i lavori direttamente al personale del comune e, alchimia delle alchimie, fa assumere al tutto il carattere dell'urgenza semplicemente perchè il parroco voleva il piazzale pronto per la festa dei Santi Patroni Ciro e Giovanni, cioè per il 31 gennaio...

La risposta alle curiosità del misterioso personaggio non arriva, ma sotto il calderone il fuoco è ancora acceso e spunta un'altra delibera, la n 14 dell'8 febbraio.  La nuova nata dà il via libera al secondo lotto dei lavori, intorno all'ingresso secondario della parrocchia. La cosa davvero incredibile è che, secondo quanto si legge in questa nuova creatura della Giunta, i lavori del primo lotto sono iniziati il giorno 30 dicembre 2010 e sono finiti 29 gennaio! Ma come! Se tutta Vico Equense ha visto che il cantiere si è aperto subito dopo l'Immacolata! Perchè sulla delibera n 14 si dice che sono inziati due settimane dopo? Qua non è più solo magia da maghi apprendisti, entra in ballo Belzebù!

Naturalmente anche il secondo lotto dei lavori riveste il carattere d'urgenza. Urgenza determinata sempre dal solerte parroco che questa volta chiede lo spazio libero per l'inizio della Quaresima, in modo che tutti i parrocchiani possano pentirsi in pace senza ruspe e operai tra i piedi. E la Giunta si attrezza per accontentarlo.
Nel frattempo, un altro maleficio va a segno: un bellissimo e antico platano che faceva ombra ai sacri suoli parrocchiali ci fa le spese. Un maghetto o un diavoletto, non si sa, gli fa la festa con fulmini e saette e lo fa sparire per sempre nel nulla. Senza un perchè, come sono abituati a fare i maghetti o i diavoletti malefici e dispettosi da che il tempo è tempo.

Poveri Santi Patroni Ciro e Giovanni! In nome loro si è dato libero sfogo alle più insane alchimie e ai sortilegi più perfidi. D'altra parte si sa che i peccati si fanno proprio affinchè qualcuno li perdoni. Poco male se qualche volta bisogna rivolgersi persino a Belzebù.

Ad di là del naturale sarcasmo suscitato da storie del genere, l'urgenza di questi lavori, sottoscritta persino con una delibera nella quale si dichiarano fandonie con la nonchalance con cui ci si soffia il naso, ha una origine molto terra terra: le richieste del parroco incavolato con il sindaco che lo trascura e la necessità della giunta di recuperare voti al centro di Vico Equense per le prossime amministrative. Dal pulpito il parroco ringrazierà sensibilizzando e commuovendo i parrocchiani. Gennaro Cinque si metterà in mostra in una vetrina di lusso.
A questo punto qualcuno si chiederà chi è il curiosone che ha alzato il coperchio del calderone. Qui c'è il link del suo documento rimasto come al solito lettera morta. Alla fin fine è tutt'altro che misterioso anche lui.
Maria D'Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

lunedì 14 febbraio 2011

Vico Equense - Disastro di Punta Gradelle, la Giunta Cinque chiede i danni

Riproponiano il filmato del wwf mandato in onda in prima serata anche dal tg di La7, che avrebbe provocato il danno di immagine tanto vituperato da Antonio Di Martino nel consiglio Comunale dell'11 febbraio scorso. Lo sversamento non sembra cosa del tutto fortuita, la vegetazione e le incrostazioni sugli scogli fanno infatti pensare, piuttosto, a un evento ricorrente.



Il Consiglio Comunale ha dato mandato alla Giunta di prendere tutte le necessarie misure affinchè chi ha sbagliato paghi. Ma come fare per evitare che questi veri e propri disastri ambientali si possano verificare in futuro?
Qualcuno ha fatto presente nel Consiglio Comunale dell'11 febbraio che non bisogna scandalizzarsi tanto per questo evento in quanto cose del genere avvengono su tutte le coste italiane. L'esempio portato dal cons. Di Martino è stato quello di Portofino, il cui litorale subì lo stesso scempio. Quasi che alla casualità degli eventi, alla imponderabilità di situazioni improvvise e non prevedibili, al destino ineluttabile e infame, niente e nessuno possa sfuggire. Capita a tutti, anche ai migliori, quindi non ci dobbiamo abbandonare a comportamenti scomposti!
Comunque, nonostante la relazione della Gori non si è capito chi siano i responsabili del disastro. La Gori scarica la colpa sulla ditta che sta operando presso il depuratore di Punta Gradelle che avrebbe dovuto garantire la manutenzione sia della grata attraverso cui passerebbe il liquame sia dei tubi che poi finiscono a mare a distanza di sicurezza. La ditta però non fa sapere come mai questa manutenzione non c'è stata, nonostante sul sito interessato ci sia un via vai di mezzi pesanti e un continuo scavo per realizzare il Grande Depuratore. Il solito caso all'italiana, insomma. Ci vorranno decine di avvocati e perizie di parte e super partes, per capire cosa realmente è successo e chi si è reso respondabile delle gravi inadempienze.

La Giunta però vuole essere risarcita: Io voglio sapè chi (c.z.) addà pavà!!! - gridava il sindaco in consiglio comunale durante l'interruzione consentita per riunire i capigruppo e capire bene che razza di delibera si stesse per votare, perchè qualcuno non aveva capito dove voleva andare a parare 'Ntonio o pizzo...
Siccome ora tutto sta nelle mani della Giunta, speriamo che siano tanto gentili da farci sapere cosa cavolo è successo a Punta Gradelle, che ancora non è chiaro. Ma soprattutto quali strategie per l'ambiente il Comune sta affrontando e con quale attenzione. Perchè in consiglio Comunale si è parlato di danno all'immagine, di risarcimenti, ma non del futuro. E di come evitare che in estate ci tuffiamo nella melma. Qua non si tratta di ritoccare belle cartoline ma di affrontare seriamente una questione ambientale generale ben più importante, che al momento non sembra essere il punto principale della discussione. 

sabato 12 febbraio 2011

Per e-mail

"E' giusto segnalare l'ennessimo spreco di soldi pubblici!
Oggi navigando sul nuvo sito del comune http://www.comune.vicoequense.na.it/ apparso online da qualche mese, nella sezione albo pretorio online determine dirigenziali ho letto la determina 28 del 08.02.11 ecco il link:
http://albovicoequense.asmenet.it/allegati.php?id_doc=9120209&sez=11&data1=09/02/2011&data2=23/02/2011
Con mio stupore ho appreso che questo nuovo sito web, o meglio i miglioramenti grafici ecc, sono costati quasi15000 eur che per un sito del gennere sono davvero tanti.Lavorando nel settore ci vuole poco a capire che c'è qualcosa che non quadra, a parte la veste grafica che e' anonima, il sito e per nulla funzionale, ancora tutto in costruzione e per nulla istituzionale. Mi chiedo come mai è stato pagato se quasi la totalità delle pagine è in costruzione?
Inoltre il sito è raggiungibile anche da http://vicoequense.asmenet.it/, spulciando sul sito asmenet.it si capisce che il comune di vico è consorziato con questo ente asmez campania che fornisce servizi itc http://www. asmenetcampania.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1&Itemid=6
Sempre su asmez si evince che questo consorzio mette a disposizione dei template web già fatti per i propri consorziati, che con un CMS possono personalizzarsi i contenuti a costo 0, quindi la domanda sorge spontania tanti soldi affidati con la determina di cui sopra alla ditta ecomunica a cosa sono serviti, se il tutto era già disponibile? forse a fare 10 foto che ruotano?
L'amministrazione deve dar conto di questo ulteriore spreco!"
Lettera firmata

giovedì 10 febbraio 2011

Vico Equense. Ampliamento plesso di Arola: la SAMA vince anche al Consiglio di Stato

Termina finalmente la telenovela, la ditta SAMA costruzioni vince anche il ricorso al Consiglio di Stato e si aggiudica, sulla carta, l'appalto per l'ampliamento della scuola di Arola a spese di Caso Aldo, titolare della ditta di Costruzioni di Caso Vincenzo. La sentenza è chiara e inequivocabile: alla ditta di Caso Vincenzo mancava l'attestato SOA previsto espressamente in una clausola del bando.
Una vicenda tutta interna agli uffici comunali, quella di Arola, nella quale gli unici protagonisti sono i funzionari comunali, nella fattispecie il Segretario Generale Salvati, la commissione che si è occupata del bando e dell'aggiudicazione della gara di appalto, le ditte interessate a eseguire i lavori che hanno presentato a suo tempo le loro offerte. Non ci sono terzi implicati, non ci sono state denunce, esposti, segnalazioni all'autorità giudiziaria da parte dei consiglieri di opposione. Solo Interrogazioni e Comunicazioni in Consiglio Comunale, rimaste sempre senza risposte. La risposta però è venuta dal Consiglio di Stato. Quasi una beffa per Salvati, che si era speso moltissimo per questa faccenda, al punto di aggiudicare i lavori alla ditta di Caso Vincenzo anche di fronte a una rilevante irregolarità.
La ditta SAMA a questo punto è l'unica aggiudicataria dei lavori di ampliamento della scuola di Arola e a rigor di logica dovrebbe al più presto mettervi mano. Ma la logica, com'è noto, non è il punto forte dell'amministrazione di Gennaro Cinque. Troppo spesso l'azione del governo cittadino si è impantanata in pratiche al limite della legittimità. La vicenda di Arola è simile a molte altre, su cui campeggia l'incredibile storia del parcheggio di p.zza Kennedy.

LA STORIA DI AROLA

LA STORIA DEL PARCHEGGIO DI PIAZZA KENNEDY

martedì 8 febbraio 2011

Vico Equense - Luigi Cesaro lancia Gennaro Cinque candidato del pdl. Gioacchino Alfano nominato commissario cittadino.

Con l'inaugurazione della nuova sede del pdl vicano,sabato 5 febbraio si è anche aperta ufficialmente la campagna elettorale per Gennaro Cinque Sindaco di Vico Equense. Ad incoronarlo in qualità di candidato del Pdl nientemeno che Luigi Cesaro, Presidente della Provincia di Napoli nonchè coordinatore provinciale del partito. Presenti anche Flora Beneduce, seduta al tavolo con le autorità e l'on. Goacchino Alfano.
Era stata annunciata in un manifesto di invito anche la presenza di Cosentino, deputato e potente coordinatore del pdl campano, plurinquisito e rinviato a giudizio per sospette collusioni con il clan dei casalesi. Cosentino, però, ha dato forfait.
L'inaugurazione della nuova sede del pdl cittadino è stata dunque l'occasione per ufficializzare la candidatura di Gennaro Cinque, sindaco uscente sul quale ancora c'erano dei dubbi per le prossime amministrative. Il suo nome circolava insieme a quello di Flora Beneduce, moglie di Armando De Rosa ed ex candidata alle elezioni regionali, non eletta per una manciata di voti. Ma il Presidente Cesaro ha sgombrato i dubbi, proclamando Gennaro Cinque come il candidato più forte del pdl a Vico Equense, che ha il sostegno di tutto il partito campano. Primo sponsor di Gennaro Cinque probabilmente è stato Fulvio Martusciello, per il quale il sindaco si spese nelle ultime regionali, garantendogli  molti voti, sottratti proprio a Flora Beneduce che sul territorio raccolse un flop elettorale e l'esclusione dal consiglio regionale.

Per ora le liste che appoggeranno Gennaro Cinque ufficialmente sono tre, quella del pdl, le civiche "La Fenice" facente capo a Francesco Lombardi e "Colline Vicane" di Giuseppe Guida. Ancora incerta nella coalizione di destra è la presenza dell'UDC, il cui Commissario, Tonino Cioffi, attuale Presidente del Consiglio Comunale, non si è ancora pronunciato, definendosi interessato a studiare meglio la situazione politica cittadina e lo scacchiere che sta via via formandosi in vista delle amministrative.
Flora Beneduce dovrà, pare, accontentarsi di un posto nella lista del pdl, a meno che l'ultraottantenne attivissimo marito non riesca ad inventarsi una lista tutta per lei in appoggio a Cinque.

In realtà i partiti del centrodestra a Vico Equense sono piuttosto malmessi. Non hanno un organigramma definito e i loro confini restano abbastanza confusi. Lo stesso PDL è commissariato, l'on. Gioacchino Alfano riveste il ruolo di commissario nominato a tavolino dopo quasi due anni di deserto e di invisibilità del partito. Dopo il defenestramento di alcuni assessori da parte di Gennaro Cinque, il centrodestra locale subì una disastrosa spaccatura in quanto Giuseppe Dilengite, allora membro dell'UDC e vicesindaco poi licenziato, lasciò il suo partito e si iscrisse a Forza Italia per combattere "dall'interno" la potente lobby paesana del Sindaco.
L'inaugurazione della nuova sede del pdl oggi serve soprattutto a serrare le fila e a mettere sul trono chi comanda e chi avrà gioco facile nelle prossime amministrative.

Ma la spaccatura esiste ancora. Cinque non è forte come cinque anni fa quando lo sostenevano Forza Italia e tutta la coalizione di centro destra. Mancano nomi importanti, quasi fondamentali, come l'avvocato Astarita, lo stesso Dilengite, Peppe Cioffi, Antonio Parlato e pezzi dell'ex AN, che hanno deciso di seguire una loro strada separata e alternativa a quella di Cinque.
Al momento, nonostante l'ufficiale richiesta di una grande alleanza tra le forze avverse all'attuale sindaco avanzata da Giuseppe Dilengite, non ci sono novità in questo senso. Le uniche candidature sicure sono quelle di Gennaro Cinque con le sue tre liste per il centrodestra e quella di Aldo Starace, che ama definirsi "in direzione ostinata e contraria". In una posizione cioè che non vuole rifarsi al manuale Cencelli e ai soliti e stantii tatticismi politici. E ne ha fatto il suo leitmotiv.
Maria D'Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV
Foto: In alto Gennaro Cinque, a destra Aldo Starace

mercoledì 2 febbraio 2011

Come fare un blog di successo.

Pubblicare post pruriginosi. Scriversi e inviarsi qualche decina di commenti "anonimi" al giorno, qualche ventina se è il caso, sputando veleno sulle persone che ti stanno antipatiche. Pubblicare i due tre commenti firmati e pruriginosi che inevitabilmente richiami. Mettere sulla sidebar un elenco di tutti i clik che il tuo blog riceve(rebbe) ovverosia un contatore di chi entra. Andare su google, virgilio, liquida, blogbabel, facebook.... cliccare 500, 600 volte volte al giorno il tuo blog mettendolo nella ricerca direttamente o a uno qualsiasi dei tuoi post, magari usando anche un pc che non è tuo.
Ecco creato un blog di successo! Naturalmente fasullo, come il blogger che lo amministra.
Chiaramente non devi avere un cazzo da fare tutto il giorno e confidare nel prossimo dabbene!
:))

martedì 1 febbraio 2011

Vico Equense - Le Politiche Sociali al centro di polemiche e accuse di illegittimità

Il Comune di Vico Equense, in una seduta del Consiglio Comunale del mese di settembre, deliberava l'uscita dal Piano Sociale di Zona. Nella seduta l'assessore Lello Esposito chiarì che la decisione del Comune era dovuta alla scarsa efficienza e allo spreco di risorse economiche che nascevano dalla gestione associata dei servizi sociali e assicurò che il Comune era in grado di garantire servizi migliori gestendone in proprio tutta l'organizzazione.

Nello stesso Consiglio Comunale alcuni consiglieri di opposizione proposero con forza di restare all'interno del Piano Sociale di Zona e di aprire una discussione con i dirigenti dell'ambito territoriale. Bastava migliorare alcuni servizi che risultavano carenti, asserivano i consiglieri, senza provocare un vero e proprio terremoto nelle Politiche Sociali, buttando di fatto a mare una serie di prestazioni di eccellente qualità.
La delibera suscitò preoccupazione anche nei cittadini che avevano usufruito dell'assistenza e nelle forze politiche e civili della città. Il Partito democratico e l'Ass. "Per Vico e i suoi Casali", con due manifesti, chiedevano conto al Comune di una scelta tanto drastica quanto insensata, vista la buona resa dei servizi sociali sul territorio e lanciavano il sospetto che fosse frutto di interessi propagandistici e clientelari.

Il comune fece spallucce e continuò sulla sua strada. Nei mesi di dicembre e gennaio, la Giunta approva tre delibere con le quali affida direttamente ad alcune cooperative ed associazioni del territorio la gestione di servizi di assistenza ed elabora i nuovi indirizzi e le linee guida per la gestione della casa di riposo in via Madonnelle.
La situazione, tranne che agli addetti ai lavori, è apparsa subito abbastanza ingarbugliata, in quanto si sono accavallate una serie di notizie che hanno creato non poca confusione. In realtà la questione è molto semplice. I servizi sociali garantiscono una serie di prestazioni che vanno dall'assistenza domiciliare agli anziani e ai minori e ai portatori di handicap, fino al trasporto degli assistiti, all'accoglienza dei disabili,  al telessoccorso. Il comune con un protocollo d'intesa allegato alla delibera affida ad alcune cooperative con sede a Vico Equense la gestione di questi servizi.
Un capitolo a parte, invece, sono le nuove linee guida per l'affidamento in gestione della casa di riposo di via Madonnelle, tramite gara ancora da farsi. Per ora, in base alle nuove disposizioni, l'edificio della casa di riposo è stato diviso in due sezioni, una al piano terra, destinata al Centro Benessere per minori e disabili, e l'altra soprastante, che ospiterà, in futuro e con un'altra convenzione, sedici anziani.

Grazie agli effetti della delibera, oggi risultano operative sul territorio, per affidamento diretto, la Cooperativa La Locanda, con sede in Vico Equense che assume i servizi di assistenza domiciliare anziani, portatori di handicap, colonia marina disabili e minori, assistenza specialistica portatori di handicap.
L'associazione di volontariato Movimento Famiglia, con sede in Vico Equense che assume il servizio di assistenza domiciliare ai minori.
L'Associazione di Volontariato Help, con sede in Vico Equense, finanziata anche da un progetto regionale denominato "XL - Extralarge", che assume i servizi del "Centro Benessere" per minori e disabili. A questa associazione viene affidato in comodato d'uso tutto il piano terra della casa di riposo di via Madonnelle.
L'Associazione La Misericordia con sede in Vico Equense, che si assume il servizio di trasporto disabili ai centri di riabilitazione ed eventualmente il servizio di Telesoccorso.
Firmatari del Protocollo di Intesa, per le rispettive cooperative e associazioni, i sig. Filomena Starace, Pasquale Di Martino, Giuseppe Di Palma, Adriana Staniero.
Per quanto riguarda l'associazione La Misericordia, si rileva che non era presente alla riunione e telefonicamente ha dato l'adesione al protocollo d'intesa. In particolare, va aggiunto che il servizio di telesoccorso risulta agli atti solo come un'eventuale prestazione del'associazione.

Le polemiche sollevate da più parti si avvalgono principalmente di due argomentazioni. Una è che le delibere erano materia di discussione nel Consiglio Comunale e non solo nella Giunta e sono perciò illegittime. L'altra è relativa ai volontari, alle loro prestazioni e agli eventuali compensi. Infatti, nella convenzione si evince il ricorso soprattutto al volontariato con un rimborso spese mensile forfettario e fisso . Procedura alquanto irrituale, poichè le spese dovrebbero essere quantomeno documentate.
Sergio D'angelo, presidente del consorzio cooperative della Gesco, Michele De Angelis, portavoce del comitato "Il welfer non è un lusso"e il coordinatore dell'ufficio Piano di Zona, Gennaro Izzo, auspicano con toni e misure diverse, il pronto ripristino della legalità con ricorsi al TAR e tramite l'intervento del Prefetto, il quale in altre zone contigue con problematiche molto simili a quelle che si registrano a Vico Equense, ha rilevato l'llegittimità delle delibere approvate dai comuni.  

Può sembrare di cattivo gusto discutere di atti burocratici di fronte a situazioni che comportano nella realtà una notevole dose di sofferenza umana. Le famiglie hanno bisogno di assistenza per i congiunti in difficoltà e poco si interessano di delibere e convenzioni. E' fondamentale però approfondire questo lato della vicenda. Gli assistiti non stanno ricevendo nessuna prestazione in più o migliore di quelle ricevute in passato e, gioco forza, si stanno adattando alle scelte degli organi preposti. Il Piano Sociale di Zona istituzionalmente garantiva professionalità e prestazioni di alta qualità continuate nel tempo. Oggi il pericolo maggiore è la discontinuità degli operatori volontari che, senza le garanzie di un contratto di lavoro, saranno liberi di svincolarsi quando vogliono. Probalilmente diminuirà la qualità dei servizi per l'assenza di personale specializzato e stabile nel tempo.
Dietro alle inaugurazioni dal sicuro impatto di immagine che il comune predispone con notevole effetto mediatico, c'è dunque il buio di scelte precipitose che non sembrano motivate solo dal miglioramento delle prestazioni. E che rendono verosimili e fondati i dubbi di chi intravede dietro questa operazione solo un atto di propaganda per le prossime elezioni.
Maria D'Ordia per il Gazzettino Vesuviano IGV
Nella foto l'assessore con delega alle politiche sociali Lello Esposito