giovedì 31 ottobre 2013

Vico Equense - Congresso pd, eletta Franca Rossi tra polemiche, disinteresse dei cittadini e vistoso calo delle tessere



Si è concluso, non senza polemiche, il congresso cittadino del partito democratico. Il nuovo segretario è Franca Rossi, medico in pensione, espressione della vecchia Margherita e pupilla di Savatore Piccolo. Nel direttivo, Gabriella Fraccola, Massimo Trignano, Grieco Giuseppe, Mastellone Anna, D’Urso Ferdinando, Evangelista Claudia, Capozzi Rossella, Guida Filomena, Fiore Antonio e Nunzio Ottaviano. Un direttivo non proprio espressione del rinnovamento, come promesso da Amalia Durazzo, da anni in lotta con gli ex rappresentanti del pd locale e portabandiera del nuovo congresso. Il rinnovamento non c’è stato anzi sembra un arretramento l’elezione della dott. Rossi, che aveva precipitato il partito in una sorta di immobilismo già qualche anno fa, quando fu nominata reggente dopo le dimissioni del segretario Morelli.
Adesso la dottoressa ci riprova in condizioni di estrema difficoltà, tra le macerie del centrosinistra precipitato al 20% alle comunali per opera del sindaco eletto Gennaro Cinque. La segretaria deve rimettere insieme i cocci dei disastri elettorali e della litigiosità infinita all’interno del partito che al momento è ancora spaccato. Molti ex iscritti si sono allontanati, non hanno partecipato al congresso per protesta e difficilmente questo direttivo riuscirà a ricostruire un partito sfaldato e frammentario.  La dottoressa conta, insieme alla factotum Amalia Durazzo, di agire pescando da altri fronti del centrosinistra. E’ infatti nelle intenzioni dell’attuale direttivo un riavvicinamento al MPV di Aldo Starace, dal quale già sono migrati alcuni rappresentanti, come l'ex candidato nella lista civica Nunzio Ottaviano che ha preso posto nel direttivo. Il pd negli ultimi anni era stato molto critico nei confronti del gruppo di Aldo Starace il quale era ritenuto molto debole ed evasivo, persino consociativo, nell’affrontare alcune questioni, tra cui quelle legate all’ex Cinema Aequa e alla gestione della SS. Trinità e Paradiso. I contrasti principali dei dissidenti che non hanno partecipato al congresso nascevano proprio dalla enorme distanza politica che si era frapposta tra gli obiettivi del partito, impegnato in una vera opposizione sul territorio, e le reprimende all’acqua di rose che i consiglieri del MPV declamano dai banchi del Consiglio Comunale.
Si presume che le incongruenze politiche non siano oggetto di discussione da parte di Franca Rossi e del nuovo direttivo ed è ipotizzabile che persino i consiglieri del MPV si trasferiscano nelle fila del pd cittadino. In questo caso non è chiaro che fine farebbe il vecchio progetto di Aldo Starace né in che termini la transumanza si tradurrebbe in consenso elettorale. Perso ormai il carisma della prima ora sui giovani sui quali l’avv. Starace aveva puntato, resta quasi tutta la vecchia nomenclatura politica che non è stata capace di raccogliere attorno a sé nuove energie e nuovi consensi. Il pd  oggi rischia infatti di diventare solo la nuova sede cittadina del MPV nella quale continueranno a ritrovarsi sempre le stesse persone che si spostano da una sigla politica all’altra. In questo panorama, quello che salta agli occhi è l’assoluta mancanza di un progetto politico capace di sfondare il muro di resistenza che gli elettori hanno alzato nei confronti del centrosinistra, rimanendo saldamente ancorati a un centrodestra tuttora agli apici del consenso.
Maria D’Ordia per  "Il Gazzettino Vesuviano"
Nelle foto: Amalia Durazzo, Franca Rossi, Aldo Starace
 

mercoledì 30 ottobre 2013

Vico Equense - PD, congresso cittadino, nuovo direttivo, anzi vecchio


E' con una certa riluttanza che mi appresto a descrivere l’ultimo congresso del pd cittadino, riluttanza dovuta un po’ alla consunzione di interesse verso un partito che non riesce a compiersi, un po’ perché ha cominciato ad insinuarsi in me una certa noia verso tutto ciò che riguarda la politica e le sue schizofrenie. Ciononostante, sforzandomi un po', ecco come si sono svolti i fatti.
Tesseramento – Tutti quelli che componevano il direttivo precedente si sono rifiutati di prendere parte all'ufficio adesioni. Le divergenze con il partito provinciale erano cominciate già alle primarie  per le candidature al parlamento. Il circolo locale e tutto il pd della penisola sorrentina si erano trovati sul groppone la candidatura al Senato di Amalia Durazzo, che non si era nemmeno iscritta al partito, piovuta dal cielo, generata chissà in quale stanzetta della federazione napoletana senza nemmeno consultare chi sul territorio si era fatto il mazzo.
Con queste premesse non ci sembrava il caso di far parte dell’ufficio tesseramento insieme alla medesima, Lavorare fianco a fianco con lei e altre persone che adeguano il partito cittadino ai loro usi e consumi ci sembrava poco dignitoso per la nostra idea di politica.
Fase precongressuale – Le tessere al partito sono diventate affare di Amalia Durazzo e della sempiterna Franca Rossi. Molti di noi non hanno fatto la tessera in questa fase aspettando di poter discutere in assemblea , come si è sempre fatto, le modalità del congresso. Ma l’assemblea non si è svolta. Napoli non ha mandato il delegato e si è trovata un’ottima scusa per non discutere proprio. Quando sono andata nell'ufficio elettorale, pensando di partecipare all'assemblea, non ho trovato nessuno, o quasi. Alla mia richiesta di vedere almeno la lista del direttivo mi è stato risposto che Amalia l’aveva nella borsa (SIC!) e nella borsa è rimasta perché nessuno di noi l’ha potuta vedere, nonostante la borsa della signora fosse là ben visibile insieme alla padrona.  Non solo, a un democratico che il giorno precedente chiedeva se c'era possibilità di fare una lista condivisa Amalia ha risposto che doveva sondare la situazione e che lo avrebbe richiamato. Cosa che naturalmente si è guardata dal fare. E durante l'assemblea mancata “Non ti ho voluto telefonare”…. gli ha risposto dispettosa e giuliva quando il malcapitato ha chiesto spiegazioni, troncando ogni discorso. Ciò ha suscitato una certa vivacità verbale, dovuta alla maleducazione della signora, ma nessuno ha cercato di boicottare il congresso, come è stato raccontato. Non si è potuto conoscere nemmeno il programma né il numero di persone che dovevano far parte del direttivo, come è diritto di ogni iscritto. 
La federazione avrebbe potuto sospendere, ma sospensione non c'è stata...
Congresso – Finalmente è uscita la lista del direttivo il giorno stesso delle votazioni, in contrasto con il regolamento provinciale che parlava di formazione della lista nel giorno dell'assemblea. Segretaria Franca Rossi. Segue un direttivo rabberciato alla meglio anche perché tanta gente non ha nessuna voglia di partecipare alla vita attiva di un partito e a quanto pare quella che Amalia Durazzo definisce "una svolta" non ha cambiato le cose.  Amiche ultra-settantenni, figli, qualche avventore, Massimo Trignano, a cui va la nostra solidarietà, a svettare sul nulla.
Diciamo che avevamo tutte le ragioni per non partecipare alle votazioni...
In queste condizioni diciamoci anche che non si dovrebbe parlare di congresso vinto, potrebbe altresì chiamarsi occupazione di uno spazio vuoto, di corpi in movimento… Per vincere qualcosa bisogna avere degli sfidanti. Ma qua se la sono cantata e suonata da soli...
Qualcuno si chiede perché non si sia presentata una lista alternativa. La risposta è che non avrebbe avuto senso tornare al solito cliscé dello scontro frontale. E poi la tensione si è allentata. Manca ormai la motivazione politica nelle diatribe, prevale l' interesse personale. Lo dimostra il fatto che nessuno ad oggi sappia qual è il programma di questo siffatto pd cittadino. Bisognava combattere contro tutto cio?
La risposta è no grazie, c'hanno sfracassato i cabasisi.


venerdì 25 ottobre 2013

Vico Equense – Tributo della città per i campioni Luca Parlato e Riccardo Perin



Il 19 ottobre, nella Sala Polifunzionale della S.S. Trinità e Paradiso, Vico Equense, si è tenuta una bellissima manifestazione in onore di Luca Parlato, campione mondiale di canottaggio nel “due con” e di Riccardo Perin,  vincitore del campionato nazionale di tennis under 13 nel singolo e nel doppio.
Momenti molto emozionanti hanno coinvolto i numerosissimi presenti. Il video della prodezza di Luca Parlato negli ultimi metri del percorso in canoa, a Chuncju, Corea del Sud, ha suscitato una vera e propria standing ovation. Si sono rivissuti gli istanti di quella magnifica e indimenticabile mattinata dello scorso agosto, quando Parlato, insieme a Vincenzo Abagnale e al timoniere Enrico D’Aniello, ha riportato alle glorie mondiali il canottaggio italiano.
Schivo e riservato, come sempre,  Luca è stato di poche parole, raccontando quanto grande sia il lavoro che porta al successo. Poche parole a dimostrazione che nella competizione agonistica conta soprattutto l’impegno, la fatica e la costanza e il fiato non va sprecato se si vogliono raggiungere le alte vette. Luca Parlato ci è riuscito.
La sua passione per il canottaggio germogliò negli anni della scuola superiore, quando il suo professore di Educazione Fisica  Antonio Apadula, all’ITIS Elia di Castellammare di Stabia, si accorse delle sue grandissime potenzialità. Da allora, Luca si è allenato ogni giorno per ore presso il circolo nautico di Stabia, culla di altri grandi canottieri mondiali, dimostrando umiltà, coraggio e determinazione in una disciplina che non ha il clamore di altri sport popolari ma che ha saputo regalare all’Italia momenti di grandissima emozione e orgoglio. L’ Assessore  Antonio Di Martino  ha consegnato a Luca Parlato un attestato con il quale la Città di Vico Equense gli esprime orgogliosa riconoscenza. Altri riconoscimenti gli sono venuti dalla Lega Navale di Vico Equense e dalla Polisportiva club Napoli.
Targa di riconoscimento per il talento anche a Riccardo Perin, tredicenne tennista che ha sfondato il traguardo nel doppio e nel singolo del Campionato italiano di Tennis under 13. A consegnarlo l’assessore Marinella Cioffi. 
Poco più che un bambino, Riccardo è dotato di grinta e determinazione eccezionali sul campo  e si è distinto nel mondo del tennis nazionale già dai tempi delle elementari, quando la sua maestra, Maria Rosaria Stinca, lo spronava a non mollare, a mettercela tutta, a credere nelle sue capacità. A Civitanova Marche quest'anno ha sbaragliato tutti nel singolo e nel doppio, entrando a pieno titolo nel futuro prossimo del tennis italiano con le stellette di un vero campione.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nelle foto: Luca Parlato e Vincenzo Abagnale; Riccardo Perin

giovedì 10 ottobre 2013

Vico Equense – Tares, stangata per famiglie numerose e ristoratori. Risparmiano gli albergatori


                                                     
La nuova imposta sulla spazzatura, ex Tarsu, oggi si chiama Tares e la sua applicazione passa attraverso una modifica sostanziale delle tariffe, calcolate sul numero di persone in ogni nucleo familiare e non solo sullo spazio in mq occupato dagli utenti. Inoltre, ed è la novità più rilevante, le nuove tariffe vengono divise in due grosse tranches, ovvero tra domestiche e non domestiche.  A Vico Equense le utenze domestiche rappresentano  il 73% contro un 23% delle attività imprenditoriali e commerciali.  Il Comune è arrivato a questa determinazione  grazie al monitoraggio commissionato alla Sarim, la ditta appaltata per la raccolta dei rifiuti quotidiani. La Sarim, ha inoltre calcolato che per il 2013 la raccolta dei rifiuti urbani, per le sue spettanze, costerà al Comune  4.000.100 €, che saranno ripartiti, appunto, per il 73% a carico dell’utenza domestica e per il 27% a quella non domestica.  In questa cifra è compresa anche l’eco-tassa provinciale per la gestione delle discariche, circa 600.000 €  e l’importo che la Sarim deve corrispondere a un’altra ditta sub-appaltata, che si occupa dello smaltimento in discarica dell’umido organico, ovvero  470.000 €.
 
Vediamo dunque come cambia la tassa sulla spazzatura a Vico Equense. Partiamo dalle famiglie. Per tutti vale Il principio che chi più inquina più paga.  Per questa ragione più è numeroso il nucleo familiare e maggiore risulterà l’imposta, calcolata anche rispetto ai mq occupati da ogni nucleo familiare.
Per calcolare le tariffe il Comune ha preso in considerazione i dati statistici in base ai quali l’abitazione media dei vicani si aggira intorno ai 100mq. Oggi chi vive da solo in un appartamento di 100mq risparmia rispetto alla vecchia Tarsu 126 €. Questo tipo di nucleo familiare rappresenta l’8% della popolazione vicana. Una famiglia di 2 persone risparmierà invece 33€.  La gran parte dell’utenza è rappresentata però dai nuclei familiari composti da 3 persone, circa il 65%, e per loro c’è un aumento di 23€. Le famiglie di quattro persone sono l’11% e si vedranno aumentare la Tares di un 19%, ovvero pagheranno  quest’anno una maggiorazione di 61€. La stangata peggiore riguarda i nuclei familiari con più di quattro persone, fino a sei ed oltre, che si vedranno aumentare l’imposta per la spazzatura dai 90 ai 131€. Per le famiglie bisognose, è importante ricordarlo, interverranno i servizi sociali con particolari benefit.
 
Passiamo alle attività commerciali e imprenditoriali. Rappresentano il 27% dell’utenza e per tutti o quasi ci sarà un risparmio rispetto alla vecchia Tarsu. Le uniche utenze ad avere delle maggiorazioni di un certo rilievo sono le attività di ristorazione, ortofrutticole e le pescherie, ritenute quelle più inquinanti. La nuova legge prevede per questi esercizi dei coefficienti altissimi e pur applicandoli al minimo le tariffe comunque lieviteranno. Ortofrutticoli e pescherie dovranno sborsare 22 € circa al mq, con una maggiorazione di circa 7 € al mq, i ristoranti 16€ al mq, ovvero 4€ in più rispetto alla vecchia Tarsu. Ininfluenti o quasi gli aumenti per pasticcieri, parcheggiatori e ricettivi come le case vacanze e i b&b che variano nell’ambito dei centesimi.  Tutte le altre categorie vedranno scontata la tassa fino a 7€ al mq, come per gli impianti sportivi e le palestre.  Gli albergatori  sono i maggiori beneficiati dalla Tares e passeranno dai circa 9€ al mq ai 5€ al mq, con un risparmio del 40%.
La nuova tassa ha dunque tutta l’aria dell’ennesima stangata soprattutto per la gran parte delle famiglie. Il Comune cerca di porre rimedio per i più bisognosi con voci specifiche del bilancio  nel comparto dei servizi sociali. Delle compensazioni, invece, riguarderanno gli operatori del Faito che quest’anno saranno esonerati dalla Tares. Un incentivo contro la desertificazione commerciale, punto di non ritorno per lo sviluppo del bellissimo ma sottostimato sito montano.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Foto: raccolta Sarim
PS Si ringrazia l'ass. Antonio Di Martino per la gentilissima collaborazione

mercoledì 2 ottobre 2013

Vico Equense - Marina d’Aequa e lo sfruttamento intensivo del mare


Spariti in gran parte lettini e ombrelloni privati e l’asfissiante calca estiva, restano in bella mostra tutti i “manufatti” costruiti lungo la Marina di Aequa per “incrementare l’attività turistica”. Pedane che si allungano fin sul mare Alcune rimovibili, prive di cemento,  fatte solo con assi di legno, altre con basi costruite in maniera permanente, come quella delle Axidie e di ‘O Saracino, ma tutte fuori contesto e deturpanti, un vero pugno nell’occhio che sconvolge la dolce linea dell’ arenile che va dalle Calcare allo Sporting.
Il posto di ormeggio delle barche continua a campeggiare anche in inverno al centro della conca di mare e l’incessante andirivieni  dei mezzi natanti di ogni forma e dimensione, in massima parte a motore, contribuisce a inquinare il mare in tutte le ore del giorno e in ogni stagione dell’anno. Sulla pedana di cemento antistante il “porticciolo”, qualcuno in estate ha ampliato, senza averne i requisiti legali, lo spazio per i tavolini di una improbabile pizzo-ristorante-birreria estiva.
Qualche metro più indietro rispetto alla spiaggia spazia il parcheggio privato del “Sireneo” di De Rosa, che sconfina con alcune costruzioni abusive nella proprietà dello stesso. Il quale ha tenuto in concessione, tra alterne vicende giudiziarie, la spiaggia del “Pezzolo” sulla quale veniva riversato ogni genere di spazzatura, sollevando l’ira dei bagnanti.
Poco più in là c’è il piccolo spazio concesso alla Lega Navale che, con le sue canoe messe l’una sull’altra, sembra essere l’unica depositaria di un’idea pulita del mare, di un rapporto sano con la natura.
Marina di Aequa è un litorale ormai completamente stravolto, sul quale la fanno da padrone pochi privilegiati che hanno ricche concessioni per l’occupazione del mare, in qualche caso blindato, inaccessibile da ogni lato, o della spiaggia dove i ristoratori e albergatori nel tempo hanno costruito dependances dei loro locali per avere tavolini persino sull’acqua, anche d’inverno.  Nel suo complesso si presenta, anche fuori dalla stagione balneare, degradata e in certi punti persino fatiscente. Una striscia di splendido arenile dove ogni centimetro quadrato è stato occupato per uno sfruttamento intensivo che ha un ritorno di benefici minimo per la collettività.
Qualche giorno fa l’Amministrazione Comunale ha deliberato lo stanziamento di una somma consistente per l’abbattimento del ristorante “O Saracino” al fine di ottemperare a una sentenza di demolizione arrivata dopo un contenzioso durato decenni. Cifra che i proprietari di 'O Saracino dovranno risarcire interamente.
 La sentenza farà giustizia di uno scempio perpetrato a suo tempo sul litorale, ma, nonostante sia in programma un progetto di riqualificazione che riguarda la sistemazione dell’area pescatori, non c’è in atto alcuna possibile modifica nella politica per la gestione delle spiagge e di tutto il borgo, politica ormai consolidata su presupposti che sembrano inamovibili. Nessuno mette più in discussione che alcuni spazi dell’arenile in estate siano preclusi all’accesso persino dal mare, ignorando le norme sul bagnasciuga che appartiene a tutti. Si continuerà a negare ai bagnanti la libertà di vivere l’arenile senza vincoli, si procrastinerà la licenza a chi ha allungato sull’acqua pedane di pessimo gusto, continueranno ad ormeggiare masse di imbarcazioni senza alcun rispetto per il paesaggio e per l’ambiente. In questo contesto l’abbattimento del ristorante “O Saracino” non servirà a rendere giustizia alla Marina di Aequa, anzi mette in rilievo l’assurda strada perseguita dall’amministrazione comunale di sfruttamento intensivo di un territorio fragile da parte di pochi soggetti  che hanno occupato, senza soluzione di continuità nel tempo, tutti gli spazi possibili, al prezzo di pochi spiccioli.
Maria D’Ordia per "il Gazzettino Vesuviano"
Nelle foto: occupazione e degrado di alcuni tratti della Marina d'Aequa