giovedì 17 febbraio 2011

Vico Equense - Il mistero del piazzale dei Santi Ciro e Giovanni

I miracoli succedono. E succede che un piazzale del tipo di quello antistante alla parrocchia di S. Ciro e Giovanni a Vico Equense, dopo decenni di incuria, dalla sera alla mattina, venga ripavimentato con basoli antichi donati da un benefattore. Che bella storia! Chi ha fatto questo miracolo? C'entrano i Santi Patroni?
Qualcuno però non se la sente di parlare di miracolo e di scomodare questi martiri tanto al di sopra dei comuni mortali. Piuttosto pensa agli alchimisti e illusionisti locali, cioè al Sindaco Gennaro Cinque e ai suoi amministratori comunali. Con lo zampino del Parroco, al quale, si sa, non interessano le pratiche terrene ma solo il fine buono e celeste delle umane vicende.

L'alchimia starebbe tutta in tre delibere che aggiungono un nuovo paragrafo alla favola cittadina, perchè di favola un po' tenebrosa si tratta e non di Buona Novella.  
Tutti ricordano, almeno quelli che ci abitano a pochi metri di distanza, che subito dopo la festa dell'Immacolata, gli operai di un cantiere si insediarono dinanzi alla parrocchia di S. Ciro e cominciarono a scavare e a divellere lo strato di cemento che pavimentava il piazzale. Tra i cantieristi, in bella mostra, sovrastava naturalmente il mago alchimista principale, Gennaro Cinque, che controllava, si sbracciava, ordinava. Il cantiere, nascosto malamente da transenne alte e candide, non mostrava l'obbligatoria insegna della ditta al lavoro, eppure si capiva bene che non si stava solo riparando una buca.

Qualcuno si incuriosì e cercò di saperne di più. Cioè, come mai fosse nato dal nulla un cantiere vero e proprio con mezzi di trasposto pesanti e una vera squadra di operai. Ma, con stupore, come avviene in tutte le favole con maghi e streghe e mistero, il curiosone seppe che quel cantiere era sconosciuto,  in comune nessuno ne sapeva nulla. Anche i funzionari si accendevano di meraviglia. Non ne sapeva nulla l'ing Guadagno, pur essendo il dirigente del servizio territorio, e non ne sapeva nulla nemmeno il geom Francesco Saverio Iovine, cioè, nientedimeno che il dirigente dei lavori pubblici.

C'è del magico mistero in questi eventi o no? Un cantiere lavora in pieno centro su un'area di 500mq e al comune nessuno ne sa niente. Eppure una delibera della quale i funzionari dovevano conoscere bene i contenuti c'era: la n 215 del primo dicembre che dava l'ok a una richiesta di finanziamenti alla Cassa DD.PP di qualche centinaio di migliaia di euro per la sistemazione del piazzale antistante alla parrocchia. E dava mandato al responsabile del procedimento, sempre il geom Iovine, e ad altri funzionari, di avviare le pratiche per ottenere questo finanziamento. Insomma si approvava solo un progetto e una richiesta di finanziamento. E tutti, non a caso, facevano i finti tonti sul cantierre aperto, ma abusivo.

Però, subito dopo l'esplorazione in comune del misterioso curiosone, qualcosa improvvisamente succede, entrano in ballo le formule alchemiche e avviene una magia di quelle pesanti, di quelle che trasformano il piombo in oro: spunta dal nulla una nuova delibera, che autorizza a posteriori i lavori iniziati da più giorni.
A questo punto chi si era preso la briga di andare a ficcare il naso in cose che non gli riguardano, e che non crede nè ai miracoli tout court, nè al mago Merlino, non demorde e si mette a scrivere per chiedere, con una nota al Sindaco Cinque, come mai nello stesso pomeriggio in cui era andato in comune a chiedere chiarimenti sul cantiere, la Giunta si fosse riunita e avesse approvato in fretta e furia una nuova delibera, stravolgendo completamente quella già esistente sui lavori del piazzale.

A leggere la nuova e precipitosa delibera, in effetti, ci si accorge che il curiosone non ha torto a porre tante domande. La Giunta, di punto in bianco, rinucia al finanziamento perchè si è accorta che i soldi in cassa c'erano ed erano sufficienti. Affida i lavori direttamente al personale del comune e, alchimia delle alchimie, fa assumere al tutto il carattere dell'urgenza semplicemente perchè il parroco voleva il piazzale pronto per la festa dei Santi Patroni Ciro e Giovanni, cioè per il 31 gennaio...

La risposta alle curiosità del misterioso personaggio non arriva, ma sotto il calderone il fuoco è ancora acceso e spunta un'altra delibera, la n 14 dell'8 febbraio.  La nuova nata dà il via libera al secondo lotto dei lavori, intorno all'ingresso secondario della parrocchia. La cosa davvero incredibile è che, secondo quanto si legge in questa nuova creatura della Giunta, i lavori del primo lotto sono iniziati il giorno 30 dicembre 2010 e sono finiti 29 gennaio! Ma come! Se tutta Vico Equense ha visto che il cantiere si è aperto subito dopo l'Immacolata! Perchè sulla delibera n 14 si dice che sono inziati due settimane dopo? Qua non è più solo magia da maghi apprendisti, entra in ballo Belzebù!

Naturalmente anche il secondo lotto dei lavori riveste il carattere d'urgenza. Urgenza determinata sempre dal solerte parroco che questa volta chiede lo spazio libero per l'inizio della Quaresima, in modo che tutti i parrocchiani possano pentirsi in pace senza ruspe e operai tra i piedi. E la Giunta si attrezza per accontentarlo.
Nel frattempo, un altro maleficio va a segno: un bellissimo e antico platano che faceva ombra ai sacri suoli parrocchiali ci fa le spese. Un maghetto o un diavoletto, non si sa, gli fa la festa con fulmini e saette e lo fa sparire per sempre nel nulla. Senza un perchè, come sono abituati a fare i maghetti o i diavoletti malefici e dispettosi da che il tempo è tempo.

Poveri Santi Patroni Ciro e Giovanni! In nome loro si è dato libero sfogo alle più insane alchimie e ai sortilegi più perfidi. D'altra parte si sa che i peccati si fanno proprio affinchè qualcuno li perdoni. Poco male se qualche volta bisogna rivolgersi persino a Belzebù.

Ad di là del naturale sarcasmo suscitato da storie del genere, l'urgenza di questi lavori, sottoscritta persino con una delibera nella quale si dichiarano fandonie con la nonchalance con cui ci si soffia il naso, ha una origine molto terra terra: le richieste del parroco incavolato con il sindaco che lo trascura e la necessità della giunta di recuperare voti al centro di Vico Equense per le prossime amministrative. Dal pulpito il parroco ringrazierà sensibilizzando e commuovendo i parrocchiani. Gennaro Cinque si metterà in mostra in una vetrina di lusso.
A questo punto qualcuno si chiederà chi è il curiosone che ha alzato il coperchio del calderone. Qui c'è il link del suo documento rimasto come al solito lettera morta. Alla fin fine è tutt'altro che misterioso anche lui.
Maria D'Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

1 commento:

fdgennaro ha detto...

a questa sininistra brucia che qualcuno finalmente fa qualcosa x vico centro. Per il curiosone farebbe bene a stare zitto dopo le sue dimissioni date per celare un provvedimento di sospensione da consigliere in arrivo x lui fdgennaro@libero.it