giovedì 28 aprile 2011

Vico Equense: Giuseppe Dilengite parla del grande Bluff di Cinque

Sembra che sia arrivato il momento di un confronto pubblico tra i candidati.
Cinque deve delle risposte!!!! le deve alla città intera!!!!!
C’è un’inchiesta che coinvolge i livelli dirigenziali del Comune. Si parla di distrazione a favore di privati di fondi per 2 milioni di euro in relazione ad alcuni lavori pubblici realizzati. La campagna elettorale è iniziata sull’argomento c’è un silenzio assordante. Lei intende dire qualcosa?
Sono avvocato e ho svolto funzione di magistrato onorario per sei anni ,sono stato Sindaco di Vico Equense e poi Vice Sindaco . Dunque ,la mia formazione culturale , la mia professione e le mie esperienze amministrative e di vita mi impongono di evitare commenti strumentali e facilmente utilizzabili in campagna elettorale. Si deve avere assoluto rispetto da un lato per il principio di non colpevolezza e dall’altro del lavoro dei magistrati. Quando si amministra si può sbagliare , l’importante è essere in buona fede. Personalmente con riguardo ai comportamenti individuali in casi del genere ritengo ammirevole lo stile “anglosassone” cioè quello di coloro che vistisi coinvolti in vicende giudiziarie di particolare gravità decidono di rassegnare le dimissioni dagli incarichi in attesa che sia fatta piena chiarezza sulla propria posizione. Mi sorprende un poco il fatto che non vi sia stata una netta presa di posizione in favore dei funzionari coinvolti da parte di chi essi rappresentano essendo funzionari di nomina fiduciaria diretta della parte politica. Per un amico ingiustamente coinvolto in un deplorevole accadimento di cronaca giudiziaria io da subito esprimerei la mia solidarietà e vicinanza sicuro della sua estraneità ai fatti contestati.
Il Sindaco dovrebbe assumere qualche provvedimento?
Mi sembra di essere stato chiaro : vi sono comportamenti obbligatori che derivano dalle norme , dalle leggi e dai regolamenti , altri derivano dalla propria formazione umana e culturale.
Il primo cittadino si presenta come sindaco del fare. In molte realizzazioni è riuscito. Perché il cittadino non dovrebbe votarlo?
Questo mito del “FARE” che viene sbandierato dai sostenitori di Cinque e da egli stesso mi sembra un GRANDE BLUFF !
fare , nel senso di amministrare una citta , e’ una attivita complessa che si sviluppa in piu fasi, per fare bene occorre
1. avere una buona idea che sia rivolta al bene della citta e che derivi dalla capacita’ di programmare per il futuro
2. verificare la possibilita’ che questa buona idea si possa realizzare (con uno studio di fattibilita’)
3. elaborare il progetto finalizzato alla concretizzazione della buona idea
4. reperire i fondi necessari per il finanziamento del progetto
5. ottenuti i finanziamenti si puo’ infine passare alla fase di concreta realizzazione di quello che si era ideato , programmato e finanziato !
Premessa: molte delle cose che Cinque dice di avere “fatto” sono state programmate dalla mia giunta o ancora prima da quella del sindaco Nino Savarese. Dal metanodotto, alla Raffaele Bosco, dalla Farmacia di Moiano passando per Piazza Kennedy , girando per via Antignano , via Cirignano , via Avigliano , Via S. Filippo e via Cocurullo dove ora sono in corso i lavori…...solo per citare qualche esempio. Ci sono gli atti che lo dimostrano e che verrano distribuiti agli elettori perché il Grande Bluff sia svelato. Cinque è intervenuto vigorosamente nella fase realizzativa finale come testimonia la sua quotidiana presenza sui cantieri.
Ma sembra che almeno sotto il profilo procedurale molte cose siano state fatte in maniera sbagliata tanto da provocare l’interessamento della magistratura!
Ogni amministrazione eredita qualcosa dalle altre
Non c’è dubbio, ma in questo caso il discorso è diverso. Tra le cose fatte: non c’è nulla o quasi che sia stato programmato dal sindaco Cinque e questo è il limite di fondo della sua proposta.
Il vero FARE è qualcosa di meno banale e molto più serio rispetto a come viene presentato da Gennaro Cinque e dal suo entourage.
Fare la sentinella sul cantiere in corso,può essere considerato ammirevole , ovvero può nascondere la incapacità di stare seduto dietro la scrivania a lavorare sodo , programmare il futuro e elaborare proposte per lo sviluppo del paese . Le faccio l’esempio dell’imprenditore : ogni azienda deve avere la costante presenza del titolare nella sede operativa dove egli dovrebbe occuparsi di trovare le commesse , i finanziamenti , per garantire lavoro ed essere competitiva sul mercato . Certo il titolare ogni tanto può anche scendere in fabbrica per verificare il lavoro degli operai , ma se lo fa tutti i giorni in breve il lavoro finirà e l’azienda sarà destinata al fallimento!Peraltro anche nella fase finale , quella realizzativa , si sono evidenziati i limiti della amministrazione Cinque
Parliamone pure?
Ad esempio i lavori per realizzare Piazza Kennedy. Anche questa opera è stata programmata e avviata dalla mia giunta. Ma è stato perso tempo: circa due anni. I motivi ? Ritardi procedurali conseguenti all’intervento della Prefettura con una nota che ha segnalato rischi di infiltrazioni camorristiche. Ci sono state vicende giudiziarie conseguenti che hanno prodotto un enorme ritardo. Il Comune non si è nemmeno costituito in giudizio.
Per la Scuola di Arola la stessa cosa. La prima gara di oltre un anno fa era viziata da errori procedurali e amministrativi. Fu vinta da tale ditta Caso. Dopo lunga vicenda giudiziaria il TAR e il Consiglio di Stato hanno stabilito che la gara era sbagliata, così con enorme ritardo i lavori iniziano e Cinque sbandiera il fatto come una grande vittoria… Non vi sembra un Grande Bluff?
E il Comune cosa c’entra?
Si potevano fare scelte diverse , ad esempio annullare immediatamente le gare e farne subito di nuove. . In altre occasioni questo è stato fatto , vedi per esempio il caso di via Antignano. Fu fatta una gara che l’amministrazione non ritenne confacente agli interessi pubblici, fu annullata subito e ne fu indetta una nuova.
Specialmente nel caso di Piazza Kennedy la gravità della situazione secondo me lo consentiva, invece si è fatta una scelta diversa e si sono accumulati ritardi di circa due anni di ritardo . Inoltre la esistenza di un tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata poteva essere pubblicizzato con un grido di allarme sociale per sensibilizzare l’opinione pubblica e scoraggiare il ripetersi dell’episodio. Ora vedrete che poco prima delle elezioni la Piazza sarà inaugurata con un altro Grande Bluff !
Lei faceva cenno al metanodotto?
Si, l’opera ha inizio grazie alla attività amministrativa della giunta del dott. Nino Savarese da me poi continuata.
Solamente nella fase realizzativa è intervenuto ancora una volta vigorosamente Gennaro Cinque e così abbiamo avuto le strade ridotte come una campo minato per tanto tempo ai cittadini è stato procurato enorme disagio: macchine danneggiate, persone infortunate, tratti di carreggiata ridotti a paesaggio lunare.
Le strade sono state aperte e chiuse repentinamente senza avvisi alla cittadinanza, una sofferenza di quattro anni di tutta la città e il gas a tutt’oggi non è ancora arrivato !!!
Andiamo al piano politico. Lei stava nel centro destra, oggi è uscito?
Gennaro Cinque ha distrutto il centro destra per realizzare i suoi obiettivi di egemonia autocratica e personalistica.
In che senso?
Oggi sta con Cinque chi la volta scorsa era contro . Persone come Armando De Rosa,l’avv. Benedetto Migliaccio suo acerrimo nemico fino a ieri l’altro. Per non parlare poi del candidato sindaco del centro sinistra Franco Lombardi avversario del centro destra nel 2001 e suo personale nel 2006. Che dire poi di Andrea Buonocore, storico esponente del PD e di Maurizio Cinque, coordinatore dell’Italia dei valori, ma di quali valori vogliono parlare dopo questa operazione ? Quale credibilità ha una proposta di coalizione del genere ? Quale è il “cemento” che unifica tali diverse e fino a poco tempo fa incompatibili anime politiche? Sembra che siano stati ammaliati tutti dalla voglia di “fare” …come Gennaro Cinque !
Noi siamo coerenti con la nostra posizione politica di sempre , rappresentiamo una area politica moderata che oggi si identifica con un movimento di rinascita del Meridione, siamo insieme ad un gruppo di cittadini che ha animato la associazione per Vico ed i suoi Casali e che intende la Politica in senso puro , come impegno civile e non come mera gestione del potere.
Chiariamo un aspetto importante: nel 2009 cinque assessori su sette furono cacciati dal sindaco. Lui non dice perché vi ha messo fuori dalla giunta. Ma lei che idea si è fatto?
Cinque non ha mai dato una spiegazione pubblica della sua manovra di epurazione. Ha farfugliato che noi non si lavorava abbastanza ma tale affermazione sfiora il paradosso . Eravamo stati capaci di lavorare e di cambiare il paese dal 2001 al 2005 e poi dal 2006 al 2009 , di ottenere un risultato politico esaltante facendo eleggere uno sconosciuto a sindaco con il settanta per cento di preferenze per il centro destra e poi all’improvviso siamo diventati inetti ed incapaci ??Ma chi può crederci ?
Approfitto dello spazio da Lei gentilmente concessomi per chiedere ancora una volta un confronto faccia a faccia in pubblico con Gennaro Cinque su tutti gli argomenti trattati , proprio tutti . Vorrei che avesse il coraggio di farlo , ma non credo ciò accadrà . Farà parlare altri per lui , come ha sempre fatto: è il “fare” che gli riesce meglio.
Ass. "Per Vico e i suoi Casali"

giovedì 21 aprile 2011

Vico Equense - Via del Rivo D'Arco: al via gli accertamenti dei carabinieri disposti dalla Procura. L´esponente della giunta Caldoro "Escludo assalti generalizzati in quella zona".

Ho visto le foto pubblicate da Repubblica. Quella struttura rappresenta un pugno nell’occhio, non c’è che dire. Farò anche io le mie verifiche, sono curioso di capire come sia potuto accadere», spiega Marcello Taglialatela, assessore regionale all’Urbanistica commentando il caso della strada in costruzione a Seiano sulla quale indaga adesso la Procura di Torre Annunziata. Ma al di là di quelle che saranno le verifiche della magistratura, restano gli interrogativi suscitati dall’impatto sul territorio di un viadotto di 400 metri che da provvisorio (avrebbe dovuto servire il cantiere del depuratore di Punta Grandelle per poi essere smantellato) potrebbe invece diventare definitivo. Gli ambientalisti parlano di ecomostro. «Non entro nel merito - ragiona Taglialatela - però penso che sia stata firmata qualche autorizzazione che, invece, non doveva essere rilasciata. Non da parte degli uffici regionali, comunque. Di sicuro sono immagini che colpiscono e lasciano esterrefatti». La Procura di Torre Annunziata, diretta dal procuratore Diego Marmo e dal procuratore aggiunto Raffaele Marino, ha avviato accertamenti e chiesto ai carabinieri di Sorrento di acquisire la documentazione per verificare l’iter amministrativo dei lavori dell’arteria. I lavori sono partiti su iniziativa del commissariato di governo per le bonifiche e la tutela delle acque. La Soprintendenza ha spiegato nei giorni scorsi di aver fornito l’assenso solo come servizio per la realizzazione del depuratore, aggiungendo che nel progetto era previsto l’obbligo di demolizione e non si parlava neppure di piloni. Secondo il sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque, la strada potrebbe però essere utilizzata per decongestionare il traffico della Costiera. Più in generale, c’è preoccupazione per il futuro della Penisola sorrentina e il timore che uno dei paesaggi più affascinanti del mondo possa essere gradualmente deturpato e trasformato in un nuovo litorale Domizio. «Questo posso escluderlo - assicura Taglialatela - parliamo di una delle poche zone della regione per le quali esiste un piano territoriale già approvato». Proprio ieri si è insediato nella sede dell’assessorato regionale all’Urbanistica il comitato tecnico che elaborerà in maniera congiunta il piano paesaggistico della Campania. «Stiamo lavorando a una legge quadro importantissima - afferma l’assessore Taglialatela - basti pensare che la nostra regione nella sua storia non è mai riuscita ad approvare una legge di pianificazione e di governo del territorio. Le norme urbanistiche e paesaggistiche attualmente in vigore sono state infatti adottate in regime di commissariamento dal governo nazionale nel 2004. In Penisola sorrentina come in Costiera amalfitana - conclude Taglialatela - eventuali modifiche rispetto alla situazione, se mai saranno previste, saranno predisposte solo in pieno accordo con la Soprintendenza».
Dal blog dell Associazione "Per Vico e i suoi Casali"

mercoledì 20 aprile 2011

Vico Equense - Cinque su Metropolis, molte chiacchiere e pochi fatti

Su Metropoli di questa mattina ho letto ben due articoli nei quali c'erano riferimenti sulle opere e sulle intenzioni del nostro sindaco, uscente, Gennaro Cinque. Non ho capito bene se fossero degli articoli ironici, satirici, o che...
Gli articoli si riferiscono alla scuola di Arola in ampliamento e ai manifesti cosiddetti selvaggi.
Riguardo alla scuola di Arola l'articolo riporta che l'amministrazione è soddisfatta perchè "il progetto si è snodato con più velocità del solito..."! Questa è davvero bella. Di questo progetto il nostro beneamato sindaco cominciò a parlarne nelle riunioni ad Arola con gli arolesi in rivolta per il dimensionamento scolastico da lui perpretato. E' del marzo 2009 (clicca) questo contratto stipulato da Cinque e da lui sottoscritto in presenza di un gruppo di arolesi. Ci pare che da quel giorno sia passato un bel po' di tempo e ancora ne deve passare se è vero che la ditta consegnerà i lavori entro la fine del 2011. Più di due anni per fare dei lavori che dovevano essere pronti a giugno 2009!! Lavori che si sono persi tra ricorsi, controricorsi e sentenze negative del TAR e del Consiglio di Stato! Se questa è velocità!!!
Caro Sindaco tu ti dimentichi o fingi di dimenticare ma c'è chi la memoria la tiene buona.
Un'ultima cosa, Gennà: quella scuola somiglierà a un pollaio e tu lo sai. Esposta male la materna e buia, la media con locali privi di servizi igienici adeguati.

E veniamo ai manifesti selvaggi. Gli unici che vedo in giro caro sindaco sono quelli tuoi e delle tue liste! Come la mettiamo? Inutile fare proclami se poi sei il primo a sbagliare. I tuoi "ragazzi" attacchini non l'hanno capito?
Spiegalo a loro, allora, no? In privato e scandendo bene le parole affinchè capiscano. Inutile e ridicolo il sermone che stai inviando dappertutto se non è seguito dai fatti...

Vico Equense - La nuova via Rivo d'Arco

Avevo pubblicato molti mesi fa un post sulla via in costruzione che va dall'incrocio con le Cavottole fin giù sulla via Murrano a Seiano. Una strada nata per essere sfruttata temporaneamente e quindi di poche pretese nelle intenzioni, che oggi ritorna in auge grazie a un articolo pubblicato su Repubblica da Giuseppe Guida.
Ora che i lavori sono in uno stato avanzato è evidente che la strada non può avere solo una funzione "di cantiere". E' nata dal nulla e con procedure molto singolari. Forse a tempo opportuno era giusto bloccarne l'avanzamente, ma a Vico Equense quando si tocca questo argomento sembra di toccare il fuoco in quanto chi si permette di avanzare delle proteste sull'operato di alcuni lavori pubblici viene tacciato di oscurantista oppure di essere un "signor no".

martedì 19 aprile 2011

Vico Equense- Amministrative alle porte con tre candidati, Cinque, Starace e Dilengite.

Parte a Vico Equense la campagna elettorale per la poltrona di sindaco della città. Poche le sorprese e i colpi di scena rispetto agli annunci degli scorsi mesi, tutto è rimasto come era nelle previsioni, condensato in tre candidati e dieci liste. A presentarsi in qualità di aspirante alla poltrona di primo cittadino Gennaro Cinque, sindaco uscente, Giuseppe Dilengite ed Aldo Starace. I primi due nel segno della profonda spaccatura avvenuta nel centrodestra che si è consumata fino alle estreme conseguenze. Aldo Starace come sfidante del centrosinistra, che, con le sue quattro liste, si presenta come l’unica novità politica di rilievo in grado di dare una sferzata di energia nuova al governo della città.
Quello che salta agli occhi in questa competizione elettorale è il ridotto numero dei candidati a sindaco e delle liste. Nelle amministrative del 2006 infatti il numero degli aspiranti a una poltrona era ben più vistoso con cinque candidati a sindaco e la bellezza di sedici liste che vedevano impegnati un gradissimo numero di cittadini. Cambiate le norme per la rappresentanza in Consiglio Comunale, composto da sedici consiglieri a fronte dei venti attualmente in carica, e da quattro assessori contro gli attuali sette, non tutti si sono resi disponibili a mettersi in gioco. Sono calate di molto le possibilità di aggiudicarsi un posto in giunta e in consiglio comunale e il piatto da servire appare meno appetibile.
Altro dato significativo è l’assenza dalla competizione di alcuni nomi eccellenti, uno per tutti quello dell’avvocato Ferdinando Astarita. Data per certa la sua candidatura a Sindaco, Astarita si è defilato all’ultimo minuto dando forfait ai suoi sostenitori. Deluso è rimasto soprattutto chi, non a torto, credeva che la candidatura di Astarita andasse a rompere ulteriormente il fronte del centrodestra. Astarita avrebbe determinato il dirottamento di una cospicua fetta di elettorato indeciso, ma importante per assicurare il traguardo del secondo turno. L’avvocato invece ha fatto sapere che resterà alla finestra senza entusiasmo per alcun candidato.
Oggi, di fronte alla situazione che si è venuta a creare, aumentano i dubbi circa la futura formazione del Consiglio Comunale. Gennaro Cinque appare fortissimo come candidato ma sono palesemente deboli le sue liste. Venuti a mancare elettori eccellenti oggi suoi avversari, come Giuseppe Cioffi, Dilengite, Cuomo, Davino e lo stesso Astarita, Cinque rischia di non raggiungere il quorum per il premio di maggioranza. Passando al primo turno senza una larga affermazione delle liste, Cinque resterebbe al palo con un consiglio comunale formato solo al cinquanta per cento dai suoi consiglieri, attribuiti con il sistema proporzionale. E tutto potrebbe essere rimesso in discussione. Consapevole di questo grave rischio Gennaro Cinque non ha esitato a raccattare chiunque, anche nelle file del centrosinistra, dove è riuscito, a una settimana dalla presentazione delle liste, a mettere a segno qualche acquisto eccellente. La cosa non è passata inosservata, soprattutto a Moiano, regno di Cinque, dove si è registrata la migrazione di quattro transfughi dal centrosinistra al centrodestra, migrazione che ha suscitato l’indignazione dei moianesi, e non solo, avversi a Gennaro Cinque. Non è detto però che questa manovra assicuri un successo. La lista “Colline Vicane”, che ha accolto i transfughi dell’ultima ora, ha perso qualche pezzo importante e ha deluso molti elettori della zona alta che hanno visto rafforzarsi decisamente solo la rappresentanza moianese a discapito delle altre frazioni.
Manca inoltre Giuseppe Guida, detto “’o zi pepp”, al quale pare sia stata promessa la poltrona di Presidente dell’Ente Parco Monti Lattari. Guida non parteciperà personalmente alla competizione elettorale ma c’è da giurare che si farà in quattro per il “suo” sindaco Cinque, ancora in debito con lui per averne ottenuto il consenso in Consiglio Comunale nel momento più tragico della consiliatura.
Dal canto suo, Aldo Starace si è rafforzato mettendo a segno una coalizione formata da PD e SEL in aggiunta alle sue due liste civiche “In movimento per Vico” e “Frazioni Unite”. Puntando molto sui giovani, Starace non ha disdegnato la presenza di candidati da sempre molto attivi sui problemi del territorio. Nelle sue file spiccano infatti nomi come quelli di Vincenzo Belforte, Pasquale Cardone, consigliere uscente, e Mario Taranto, segretario del circolo cittadino del pd. Accanto a questi si ritrovano nomi nuovi della politica, come Natale Maresca, stimatissimo pediatra locale, molti giovanissimi e tante donne, più alcuni rappresentanti del comitato “Cittadini per Vico”. La candidatura di Starace si profila di alto livello e in contrapposizione netta con le scelte dell’attuale maggioranza. Starace si propone a tutti i cittadini di Vico Equense come l’unica vera novità nella politica locale e sta battendo il territorio puntando su progetti di grande qualità che mirano al rilancio della città in tutti i settori.
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano
Nelle foto i tre candidati a sindaco e i rappresentanti del centrodestra e del centrosinistra alla presentazione delle liste in comune.

lunedì 18 aprile 2011

Vico Equense - Giovani e volti nuovi nelle liste che appoggiano Aldo Starace

Il 18 aprile 2011 · In Comunicati Stampa .
Venti gio­vani under 35, diciotto volti fem­mi­nili nella coa­li­zione che sostiene la can­di­da­tura a sin­daco di Aldo Sta­race. Un forte segnale di rin­no­va­mento, dun­que, pro­viene da una com­pa­gine che ha, tra i prin­ci­pali obiet­tivi, quello di dire no al vec­chio sistema di potere e intro­durre un nuovo modo di fare poli­tica. Le liste civi­che sca­tu­rite dal per­corso fatto da Aldo Sta­race e dal movi­mento “In dire­zione osti­nata e con­tra­ria” in que­sti mesi sono due: “In Movi­mento per Vico” e “Fra­zioni Unite”, entrambe com­po­ste da sedici nomi. A que­ste vanno aggiunte quelle del Pd, con dodici nomi, e di Sel, con quin­dici. Una squa­dra, dun­que, com­po­sta da cin­quan­ta­nove “gio­ca­tori”, deter­mi­nati a vin­cere la par­tita. “Già un primo tra­guardo è stato rag­giunto – afferma Aldo Sta­race – e ne sono fiero. Molti i nomi nuovi tra quelli che com­pon­gono le liste. Si tratta di per­sone che prima d’ora non si sono mai avvi­ci­nate alla poli­tica e adesso hanno scelto di farlo per­ché cre­dono in me e, soprat­tutto, per­ché hanno sen­tito l’esigenza di dare il pro­prio con­tri­buto affin­ché que­sta città possa cam­biare e possa comin­ciare a volare alto. Sono con­tento che tra i mem­bri della com­pa­gine vi siano anche vec­chi com­bat­tenti che con­di­vi­dono il nostro pen­siero e che, con la loro espe­rienza, daranno un valido con­tri­buto per poter vin­cere que­sta sfida. Colgo l’occasione per fare gli ‘in bocca al lupo’ agli altri can­di­dati a sin­daco e ai loro team, con­vinto del fatto che sarà una cam­pa­gna elet­to­rale costrut­tiva in cui vi saranno occa­sioni di con­fronto, per­ché il vero obiet­tivo è miglio­rare la nostra città. 


venerdì 15 aprile 2011

Vico Equense - Francesco Saverio Iovine, Luigi Salvato, Giovanni D'Angiolo conclusione di indagini e ipotesi di reato

clicca sulla foto per ingrandirla


STORIA DI UN APPALTO PUBBLICO


Vico Equense: frode da 1,5 milioni di euro, denunciati 3 funzionari del Comune

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Napoli, congiuntamente al personale della Questura di Napoli e del Commissariato di Sorrento, hanno portato a termine una complessa attività di polizia giudiziaria durata circa due anni, delegata e coordinata dalla Procura delle Repubblica di Torre Annunziata, diretta dal Procuratore Capo della Repubblica Diego Marmo. In particolare, le Fiamme Gialle della Compagnia di Castellammare di Stabia, coordinati dal capitano Girolamo Franchetti e diretti dal Gruppo di Torre Annunziata, nel corso delle indagini eseguite congiuntamente al personale della Polizia di Stato, hanno accertato una serie di violazioni commesse da tre dipendenti del Comune di Vico Equense, con funzioni dirigenziali, nell’ambito dei lavori pubblici di consolidamento e messa in sicurezza di alcune strade comunali (via Antignano, via Cirignano e via Raffaele Bosco).
I dipendenti, per l’esecuzione dei lavori pubblici di sistemazione delle strade sopra indicate, nello svolgimento delle loro funzioni, in violazione di legge, intenzionalmente hanno procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale ai titolari delle proprietà immobiliari limitrofe alle suindicate pubbliche vie. In tale contesto, si è evidenziato il sistematico ricorso a varianti in corso d’opera adottate dall’Ente in violazione dell’art. 132 del D.Lvo 163/06, con le quali sono state “allargate” le tre strade e “ricostruiti”, in cemento armato, i muri di sostegno che delimitano i terreni di proprietà privata adiacenti le pubbliche vie, in luogo di quelli preesistenti costruiti in semplice pietra tufacea e/o calcarea, interventi mirati che hanno interferito con il contesto paesaggistico, alterando, altresì, lo stato dei luoghi e l’assetto idrogeologico del territorio senza che venissero rilasciati i previsti pareri ambientali, paesaggistici e idrogeologici della Soprintendenza e dell’Autorità di Bacino.
I lavori di allargamento delle tre vie comunali sono stati, tra l’altro, realizzati in funzione di “dubbie” procedure di esproprio, operate dall’Ente senza il necessario preventivo piano particellare di esproprio e attraverso la stipula di atti di cessione volontaria e “gratuita” dei suoli con i rispettivi proprietari, risultati, al termine delle indagini, ideologicamente e materialmente falsi. In due casi particolari, dopo le opportune perizie, gli atti di cessione sono risultati sottoscritti non dai rispettivi proprietari, ma con l’apposizione di firme false.
Tutti gli atti di cessione volontaria, ad oggi, non sono stati mai consacrati in atti ufficiali, né trascritti dall’Ente agli Uffici della Conservatoria o all’Ufficio del Registro, sebbene vi fosse l’obbligo della registrazione e il versamento della relativa imposta. Inoltre, le superfici dei suoli occupati e oggetto di esproprio non sono mai stati frazionati per la definitiva iscrizione nei registri immobiliari a favore dell’Ente Comunale di Vico Equense, consentendo, pertanto, l’esecuzione dei lavori di ampliamento delle tre vie e la ricostruzione dei muri di sostegno in totale ed esclusivo favore dei privati, che hanno così visto accrescere in modo esponenziale il valore economico dei propri cespiti.
A completamento dei lavori risultano realizzati anche diversi “varchi di cantiere”, che, in seguito, sono stati abusivamente trasformati in veri e propri accessi carrabili ad uso esclusivo dei proprietari dei terreni confinanti con le pubbliche vie, anche qui favorendo l’ingiusto vantaggio indiretto dei privati proprietari degli immobili interessati. I lavori di messa in sicurezza delle tre vie sono stati realizzati con l’ausilio di finanziamenti pubblici nazionali e comunitari del P.O.R. (Programma Operativo Regionale) Campania 2000-2006 cofinanziate dal FEOGA per 308.751,88 euro, finanziamenti nazionali per 1.879.392 euro e locali per 310.000 euro.
I tre dipendenti comunali, sulla base delle indagini svolte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sorrento, sono stati ritenuti responsabili, in concorso, dei reati di abuso d’ufficio e truffa, nonché dei reati di falsità materiale e ideologica commesso dal pubblico ufficiale. Gli importi di spesa distratti dai finanziamenti pubblici, utilizzati per gli interventi edilizi a beneficio dei provati, sono stati quantificati in un importo pari a 1.833.004,65 euro. Per meglio garantire il recupero delle somme illecitamente distratte, la Polizia Giudiziaria ha anche eseguito un sequestro di beni per equivalente per un ammontare di 343.543,18 euro, riconducibili ai tre dipendenti comunali indagati. Il sequestro “per equivalente” ha riguardato un conto corrente, un conto dossier titoli ed un immobile sito in penisola sorrentina.

Da Il Gazzettino Vesuviano

martedì 12 aprile 2011

Vico Equense - A Moiano un volantino contro Arpino, Di Martino, Cinque e Buonocore

Il volantino è stato redatto da un gruppo di cittadini di Moiano e sottoscritto da Gianluca Cuomo, Gemma Trombetta, Vincenzo Belforte, Giovanni Apuzzo, Antonino Guida e Raffaele Trombetta.
Nel volantino, distribuito domenica mattina, i firmatari, tutti di Moiano, hanno voluto ribadire il loro profondo sdegno verso Andrea Buonocore, Bartolo Arpino, Antonio Di Martino e Maurizio Cinque i quali, con un clamoroso salto della quaglia, hanno decise di abbandonare il centrosinistra e montare sul carro di Gennaro Cinque. In queste persone, tutte giovani, i firmatari avevano riposto una grande fiducia affinchè costruissero il futuro del centrosinistra e la nuova classe dirigente di Moiano.
Non voglio aggiungere nulla a quanto espresso con grande chiarezza nel volantino che vi invito a leggere. Non ci sono nel volantino le mie parole, quelle cioè della sig.ra D'Ordia, anche se le condivido pienamente. Ci sono le parole e i giudizi ben più importanti di gente di Moiano, che con Buonocore, Cinque, Arpino e Di Martino  ha convissuto in questi anni e ne ha valutato l'azione politica con cognizione di causa.
Cliccate sul volantino per leggerlo

Vico Equense - Chiude il depuratore di Monte Faito. Lavoratori senza paga e acque nere sversate nell'ambiente

La storia è complicata, fatta di passaggi di proprietà obbligatori, che non sono mai avvenuti, di riunioni e di discussioni andate a vuoto, di ordinanze e interrogazioni regionali, ma soprattutto di disagi per i lavoratori rimasti disoccupati e di gravi danni ambientali. Oggetto del contendere è il depuratore del Faito che sversava l'acqua depurata nel Rivo Capaiuolo. 
Tentiamo di ricostruire la storia di questa intricata vicenda che sembra ancora lontana dall'essere risolta.
Il depuratore, che racoglie le acque nere delle case e degli esercizi commerciali di Monte Faito, era gestito dal CO. MO. F. che occupava due operai addetti alla sua manutenzione. I due operai garantivano il corretto funzionamento dell'impianto e nessuno si era lamentato mai di niente. Il CO.MO.F. però, aveva già rappresentato a chi di competenza l'impossibilità di continuare a mantenere la gestione dell'impianto per mancanza di risorse economiche. Di conseguenza erano a rischio anche i due lavoratori.
La Giunta Regionale, accogliendo le esigenze della CO.MO.F.  impone perciò all'ATO di acquisire l'impianto di depurazione e di trasferirne tutta la gestione alla Gori, che, tenendo in funzione gli impianti, doveva prendersi in carico anche i due lavoratori. L'ATO è un ente che sovrintende a tutto quanto è relativo alla depurazione delle acque. La Gori, invece, gestisce le condotte idriche e le fognature. Questo passaggio doveva essere fatto anche grazie a un decreto legislativo, secondo il quale gli impianti di depurazione dovevano essere trasferiti, entro il 31 dicembre del 2006, al "gestore del servizio idrico integrato dell'Ambito teritoriale ottimale del teritorio di competenza". Il passaggio di propietà del depuratore era quindi scontato e addirittura in ritardo.
Nel mese di marzo 2010 la Prefettura sollecita l'immediata risoluzione del problema e viene convocata una Conferenza dei Servizi presso il comune di Vico Equense. In questa riunione c'è una gran folla di invitati, vista l'importanza dell'argomento e le competenze molteplici in campo. Al tavolo di discussione si ritrovano rappresentanti della regione, della provincia, dell'ATO, dell'Arpac, del CO.MO.F, della Gori e del comune di Vico Equense nella persona del sindaco Gennaro Cinque.
CO.MO.F., com'era prevedibile, si rende subito disponibile a trasferire gratuitamente l'impianto pur di liberarsene. Quanto ai due lavoratori, sia il Sindaco che il CO.MO.F. insistono che, come da decreto legislativo, essi debbano rimanere al loro posto e presi in carico dalla Gori. Però la Gori risponde picche adducendo come scusa l'esubero di personale già alle sue dipendenze. Dopo lunghe discussioni, la conferenza di servizio viene rinviata senza che si sia assunta alcuna decisione.
I lavoratori chiedono quindi aiuto ad Antonio Amato, allora membro del consiglio regionale di Bassolino. Amato, avendo a cuore la sorte dei due lavoratori, scrive al presidente una nota nella quale
sollecita che, una volta trasferita la proprietà e la gestione del depuratore di Faito, vengano salvaguardati i livelli occupazionali.
Viene dunque convocata a Vico Equense una nuova conferenza dei servizi nel mese di aprile 2010 nella quale intervengono, questa volta, solo la Gori, l'Ato il CO.MO.F. e Gennaro Cinque. La Gori prende ancora una volta una posizione molto negativa. E dice chiaramente che non può assumere nuovo personale, dimostrando di non avere nessun interesse a risolvere un problema che, dice, non è di sua competenza. Il sindaco Gennaro Cinque allora si spazientisce, comincia ad urlare e la riunione salta nuovamente con un nulla di fatto.
Mentre succede tutto ciò, la Provincia, come è di sua competenza ordinaria, effettua dei sopralluoghi sul depuratore e rileva che la cartellonistica, che per legge è posta presso gli impianti a indicare il livello di depurazione delle acque, non è aggiornata e riporta dati che non sono validi. Quindi diffida sia il Comune di Vico Equense che il CO.MO.F. per ben due volte, al fine di esporre i cartelli con i dati corretti. Non ricevendo riscontri, la Provincia revoca l'autorizzazione a scaricare le acque nel Rivo Capaiuolo.
Allora il sindaco, con un'ordinanza, è costretto a disporre la chiusura dell'impianto e il suo traferimento per la gestione all'Ato e alla Gori.
Siamo arrivati a febbraio 2011. I lavoratori per effetto del provvedimento della Provincia, restano senza stipendio in attesa degli eventi. Quanto alle acque, che comunque defluiscono nel depuratore, vengono sversate nel rivo Capaiuolo senza autorizzazione e senza depurazione, andando a inquinare i terreni circostanti. In effetti il sindaco insieme alla chiusura dell'impianto avrebbe dovuto sospendere anche la normale erogazione dell'acqua su Monte Faito. Non l'ha fatto e gli scarichi hanno continuato a defluire nel depuratore che non depurava più niente.
A complicare ulteriormente la situazione ci si mette infine proprio il sìndaco Cinque che, all'insaputa di provincia e regione, nel mese di marzo fa un accordo con la Gori al fine di creare un allacciamento fognario tra il depuratore di Faito e la rete fognaria di Moiano ed emana una nuova ordinanza che revoca quella precedente. In sostanza il sindaco decide a sorpresa che del depuratore non gli interessa più niente perchè le acque nere di Faito, saltando a piè pari il Rivo Capaiuolo e il depuratore, finiranno direttamente nella rete fognaria. Con questo accordo tra Comune e Gori vengono definitivamente tagliati fuori anche i due operai, poichè, venendo meno l'uso del depuratore, non c'è più bisogno di loro.
L'accordo del sindaco con la Gori è davvero un'amara sorpresa. Alla fine dei lavori di allacciamento con la fogna di Moiano, le acque nere finiranno direttamente a mare. Come è ben noto, il depuratore di Punta Gradelle non è ancora funzionante e i tubi fognari in prossimità del mare spesso e volentieri si intasano provocando disastrosi sversamenti. Il depuratore di Faito invece consentiva un alleggerimento di tutta la rete fognaria.


Per rappresentare agli organi competenti tutta la complicata e triste storia, è stata depositata in Regione una interrogazione al presidente Caldoro da parte dell'on. Amato, che da sempre ha avuto a cuore la situazione di Faito, del depuratore e degli operai. In questa interrogazione Amato chiede che siano valutati sia i danni ambientali eventualmente causati dalle acque nere, oggi ancora sversate nel rivo Capaiuolo senza essere depurate, sia la situazione dei due lavoratori che hanno famiglia e sono rimasti senza salario. Il paradosso è che, di fatto, nonostante tutte le ordinanze e le revoche, i due operai non si sa più a quale ente appartengano essendo il CO.MO.F. venuto meno per morte naturale. Per ora perciò niente paga anche se non hanno mai ricevuto nemmeno una lettera di licenziamento. E non trovano santi a cui rivolgersi.  Lo stesso sindaco Cinque, che a chiacchiere sembrava averne a cuore le sorti, nei fatti sta facendo delle azioni che vanno in tutt'altra direzione.
Maria D'Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

venerdì 8 aprile 2011

Vico Equense - TANTI COMUNICATI AL GIORNO....per togliersi gli avversari di torno

Marò e che esagerazione!!! Un continuo martellamento di comunicati stampa che arrivano a raffica nella casella di posta. Al punto che non faccio a tempo a pubblicarne uno che ne arrivano altri 2...
Naturalmente a spedirli con diligenza è l'ufficio stampa di Gennaro Cinque, anzi...del Comune!
La cosa divertente è che dai comunicati (li trovate tutti qua sulla destra del blog) pare che il mare sia un brillante splendido, le strade tutte a posto, i giovani felici di partecipare finalmente alla politica, la SS Trinità un gioiellino acquisito, i vari borghi e frazioni perle naturali dove tutto è perfetto, perfette persino l'ecologia, l'ambiente, la produttività ecc... eccc
Insomma Vico Equense è una specie di paradiso dove il Dio Imperante, sempre Gennaro Cinque, rende tutti felici e soddisfatti e migliori.
Mi viene persino da ridere (per nn piangere...) a vedere con quale faccia tosta il nostro Sindaco presenta tutto quello che ha fatto e che deve fare, ci vuole proprio un bel coraggio. Pare che non esistano problemi di nessun genere, che non ci sia la crisi, che stiamo tutti benissimo e non ci manca niente e, anzi, quanta grazia ancora ci deve arrivare!.
Qualche volta, se me ne viene voglia, devo fare un elenco di link di tutti i miei post dal 2008, dove ci stanno scritte nemmeno la metà delle magagne che sono venute fuori durante la gestione di Gennaro Cinque. A cominciare dalla Raffaele Bosco, che doveva essere finita da anni e che invece rimane sempre la nostra spina nel fianco. Per non parlare degli infiniti svuotamenti del territorio grazie a boxlandia, dei progetti iniziati e mai finiti, dell'assoluta mancanza di rispetto nei confronti di chi osava opporsi, dell'assoluta mancanza di rispetto per l'ambiente come i rivi che sono discariche a cielo aperto... fino agli avvisi di garanzia, i rinvii a giudizio e le condanne in primo grado di qualche assessore!
Insomma, caro Gennaro, non sono state tutte rose e fiori questi cinque anni, anzi non è successo nulla di eclatante e quello che hai fatto è ordinaria amministrazione, spendendo cifre enormi. Si parla di un deficit comunale di 6.000.000 di euro o sbaglio?
Se tu dovessi perdere le elezioni, lasceresti un comune disastrato e indebitato, perchè questo non lo dici?
Magari ogni dieci comunicati promozionali facci anche un resoconto di quello che sono costati tutti i lavori che hai fatto, mettendo le cifre in colonna, come fanno i bambini...e quanto sono costati tutti quei box interrati che hai costruito tu e i privati senza che nessuno di noi ne abbia tratto giovamento alcuno.
Oggi ci hai parlato dell'illuminazione pubblica, perchè non dici che ci costa a vita 500.000 euro all'anno per essere stati al buio e forse per rimanerci chissà ancora per quanto tempo!
Oppure comunicaci da dove usciranno i soldi per le cose che ancora vuoi fare e quanto costeranno alla collettività. In modo che tutti possiamo farci un'idea, o par e o spar si dice a Napoli (il pari e il dispari...). Valutare cioè se il gioco vale la candela.

lunedì 4 aprile 2011

Vico Equense - Andrea Buonocore e Maurizio Cinque, il nuovo che avanza

Nei giorni scorsi, per le strade di Vico Equense, è stato distribuito un volantino della futura lista civica "Colline Vicane".  Il contenuto del volantino è corposo, nel tentativo dei firmatari di giustificare il più classico dei salti della quaglia. Alcuni passi, davvero esilaranti, vale la pena di riportarli per un commento dal quale non ci si può esimere.
Primo punto che salta agli occhi:
"Alcuni di noi già in passato, con ruoli e schieramenti politici diversi, hanno tentato di contribuire alla costruzione di un paese migliore, ma le difficoltà non sono state poche e pochi i risultati."
Viene da pensare che dall'alto della sua posizione solo Andrea Buonocore non ha mai saputo fare nulla per il suo paese, nemmeno l'opposizione. Ce lo ricordiamo nei consigli comunali, quando c'era, con i suoi silenzi o i suoi predicozzi da fare invidia persino a Don Fabio! E come abbia tentato di contribuire Buonocore alla costruzione di un paese migliore ci è sfuggito, almeno negli ultimi cinque anni, non ce ne siamo accorti e certo non perchè eravamo distratti. Tanto più nel Pd, dove non si è mai fatto vedere per riportare i problemi della zona alta, o per dire su cosa si poteva lavorare. Gli abbiamo spesso sentito ripetere però che era un valore aggiunto per il partito, che i suoi trecento voti "dove vado vado me li porto appresso". Il che non era il massimo per un consigliere comunale di opposizione. Tant'è che l'opposizione non l'ha mai fatta e nemmeno una proposta concreta per aiutare Moiano.
Cosa adesso dovrebbe fare di più non è chiaro e non lo dice. Magari continuerà a ripetere a Gennaro Cinque "i miei  trecento voti, dove vado vado, me li porto appresso..."
Quanto a Maurizio Cinque, segretario IDV, non si è distinto per dinamismo politico nè per l'opposizone in città che pure il suo ruolo gli comportava. Promotore della prima ora del comitato per la nascita del pd, prese il largo non appena svanì la sicurezza di poterne diventare segretario. Negli incontri per creare una possibile coalizione insieme al pd e al movimento di Aldo Starace, ha sempre negato drasticamente un'alleanza con Gennaro Cinque. Infine si è messo al servizio proprio del suo avversario politico naturale. Certo un bel curriculum per costruire un paese migliore...
Allora, egregi migranti politici, è sbagliato pensare che la vostra collocazione in partiti e schieramenti diversi fosse del tutto casuale, provvisoria? La risposta logica è no, non è sbagliato pensarlo.
Inutile, perciò, giustificare il cambio di casacca se non ne avete mai indossata una, tranne quella dell'opportunismo.  

Altro alto concetto espresso nel volantino:
"...oggi è cresciuta in noi la convinzione che gli urgenti interventi necessari soprattutto al rilancio della zona collinare richiedono una scelta coraggiosa ed al passo con i tempi: unire le nostre forze, mettendo il bene del paese avanti ad ormai sterili appartenenze a schieramenti politici
Eccola qua, ti pareva che potesse mancare questa riflessione profonda dettata dall'amor patrio? Il bene del paese davanti a tutto! E al passo con i tempi naturalmente.
Saltare sul carro dei vincitori è cosa in Italia davvero al passo con i tempi, modernissima. Non che sia una novità, indubbiamente è stata largamente praticata anche in passato. Ma è modernissimo  l'uso disinibito che se ne fa. Il "cosa ti serve?" oggi è praticato apertamente, senza falsi pudori. Al punto che, se non arriva, diventa elemento di sterile appartenenza a schieramenti politici. Sterile come termine è molto appropriato perchè indica mancanza di frutti. Dovrebbero solo spiegare per chi...

Infine la chiusura:
"I nostri candidati alla carica di Consigliere, senza mutare le proprie scelte politiche ma solo per attuare un progetto concreto di rinascita del Territorio, confluiranno nella lista civica "Colline Vicane"
Questa, scusate, è davvero esilarante. Senza mutare le proprie scelte politiche che significa, please? Che fate parte sempre dei vostri partiti? Non ritirate le tessere, non cancellate l'iscrizione? Se confluite, confluite in toto portandovi appresso anche valori e pricìpi originari? Sembra un po' difficile che possa succedere una cosa simile. Diciamo piuttosto che bizantinismi e capziosità vi  fanno comodo, visto che non si può mai sapere. Tenere sellati due cavalli è il miglior volano in tempi incerti come i nostri. Si scende da un cavallo e se ne sale su un altro con disinvoltura, se per caso cambia il vento...

Concudiamo con un semplice concetto: non voteremmo per voi nemmeno con una pistola puntata alla tempia! Primo perchè siete carta ormai canosciuta, ma soprattutto perchè non crediamo nelle vostre argomentazioni. Andrea Buonocore e Maurizio Cinque li abbiamo frequentati negli ultimi tre mesi con discreta assiduità e ci hanno raccontato milioni di bugie. Adesso arriva il volantino "verità"?  Noi pensiamo piuttosto che abbiate voluto raccontare una barzelletta, e, onestamente e umilmente,  ci pare che di berzellettieri in Italia non ce ne sia davvero bisogno.

sabato 2 aprile 2011

Il quarto incomodo per Cinque è: FERDINANDO ASTARITA

L'indiscrezione è di questa mattina, però manca ancora l'ufficialità. L’Avvocato Ferdinando Astarita, primo eletto alle ultime elezioni comunali, è praticamente il 4° candidato a Sindaco.

Il diretto interessato, già tempo fà dichiarò in un'intervista, che la sua non sarebbe dovuta essere un'autoproclamazione diventata ormai una moda.” “Ammetto – dichiarò– di aver ricevuto la proposta di due forze politiche nazionali di rappresentarle nella prossima competizione elettorale cittadina, a queste energie si potrebbe unire una lista civica, in embrione ormai da anni, supportata da amici che m’incoraggiano nell’intraprendere questa nuova avventura. I dubbi sono molti e sono soprattutto legati alla volontà di non voler disgregare ulteriormente un fronte che appare coalizzato, seppure senza idee né strategie condivise, su di un obiettivo comune.” L’ex assessore alle politiche sociali, estromesso dalla Giunta Cinque nel febbraio del 2009, riferendosi, poi, alla situazione politica locale disse: “è ormai inesistente la differenza tra politici e politicanti, con un continuo appiattimento verso il basso della “cittadinanza attiva” e il conseguente disinteresse rispetto ai principi fondamentali del vivere civile. Legalità, - aggiunse – cultura, sociale, lavoro, sviluppo, programmazione appaiono per i nostri amministratori termini quasi desueti, e ciò finisce, purtroppo, per condizionare governanti e governati che diventano un tutt’uno nel percorso di negativizzazione della nostra cittadina.” La rottura con il passato, non è più rimandabile secondo Astarita: “Siamo in una fase di regressione”. Per questo dichiarò, “non resterò abulico rispetto all’intrapreso processo di regressione di Vico Equense, la mia voce continuerà a sentirsi, il mio impegno, diretto o indiretto, ci sarà sempre, e a breve scioglierò, ancora una volta nell’esclusivo interesse comune, anche il nodo sulla mia eventuale candidatura a Sindaco e sulla posizione che assumerò nella prossima sfida elettorale.”

Questa riserva sembra essere stata sciolta. Dovrebbero far parte della squadra anche l'ex assessore Giuseppe Cioffi e il consigliere comunale Consiglio Cannavale, in un primo momento dato vicino a Giuseppe Dilengite. Certo, che per Cinque sarà un grosso problema, nel caso, a questo punto, di una remota Vittoria, tener a freno un consiglio comunale con Astarita,Dilengite e Aldo Starace. Per contro, se ci pensiamo bene e sempre nel caso di una remota vincita di cinque, ci ritroveremo per fortuna e per sfortuna di cinque, una opposizione di grande qualità.
Dal blog dell'Associazione"Per Vico e i suoi Casali"