venerdì 20 maggio 2016

Vico Equense – Sentenza scontata del TAR. Buonocore fuori dai giochi

La sentenza del TAR è stata una doccia gelata per Andrea Buonocore. Un colpo durissimo per l’aspirante candidato  sindaco che si è visto bocciare il ricorso per la riammissione della lista VICOinvolgiamo, ultima speranza dopo l’esclusione di Forza Vico e del PD per incompletezze formali gravissime.
Martedì 17 la piazza Umberto I, a Vico Equense, dava l’impressione dell’anticamera di una sala parto. Davanti al Caffè Zerilli ex maggioranza, esclusi dalla competizione, sfidanti e simpatizzanti delle varie fazioni attendevano da un momento all’altro la sentenza del TAR con l’ansia trepidante dei parenti di un nascituro.
Nei giorni precedenti sui social erano volate parole grosse tra i rappresentanti della ex maggioranza e le parti avverse accusate di voler “vincere facile” annientando gli avversari a colpi di burocrazia. E si inneggiava a una vittoria morale per dei guerrieri indomiti che non avrebbero mollato mai.
Nel ricorso al TAR Andrea Buonocore ha fatto leva su delle denunce depositate presso i Carabinieri di Vico Equense verso alcuni “facinorosi” che avevano impedito il normale svolgimento della consegna dei documenti allegati alle liste, astenendosi però dal descrivere come si erano svolti effettivamente i fatti già ben noti a chiunque abbia assistito alla consegna delle liste.
Il tiramolla dei centrodestra sul nome del candidato sindaco si è protratto fino a due ore prima della consegna. Una specie di commedia dell’assurdo si consumava tra nominativi dell’ultimo minuto benché il candidato ufficiale fosse Franco Lombardi, per il quale si erano raccolte le firme e le candidature.
Di punto in bianco la situazione è cambiata con la designazione a sorpresa di Andrea Buonocore, generando la più totale confusione tra alcuni membri della stessa maggioranza,  che hanno subito cambiato rotta, e firmatari, nonché tra i candidati che hanno visto epurato il Sindaco per cui si erano schierati.
I “facinorosi” erano quelli che annotavano e si opponevano a tutte le incongruenze di una consegna dei documenti viziata da un clima avvelenato e falsato nei fatti.
Gennaro Cinque, in sostanza, invece di badare alla necessaria cura delle carte ha mandato tutti in tilt al punto che nulla era pronto alla scadenza dei termini per la presentazione delle liste. Dunque, non appare peregrina la decisione del TAR di escludere la lista VICOinvolgiamo per errori formali non sanabili. Eppure la notizia è esplosa come una bomba nell’incredulità degli interessati. Per loro è nato “nu criature niro niro” che non aveva ragione di essere nonostante vi fossero tutti i presupposti per un amaro epilogo e hanno inopinatamente ricominciato a puntare il dito accusatore verso chi esercita il sacrosanto diritto di difesa.
Ora a decidere sarà il Consiglio di Stato che, come spiega l’avvocato Dilengite, ex consigliere di opposizione,  per tradizione si esprime in “favor ammissionis”. Si riaccendono dunque le speranze di un rientro in pista di Andrea Buonocore. L’udienza è fissata per lunedì alle 14.30.
Ricomincia l’attesa spasmodica di una sentenza e della fine di una vicenda che, comunque vada, somiglia più a una tragica commedia dell’assurdo che a una leale e normale sfida politica.
Maria D’Ordia oer "Il Gazzettino Vesuviano"

domenica 8 maggio 2016

Vico Equense – La spunta Andrea Buonocore. Ex maggioranza spaccata e lista pd nella bagarre

Alla fine di una notte drammatica, convulsa e completamente in bianco, Gennaro Cinque ha trovato la quadratura del cerchio, tra lacrime, sangue e strappi furibondi. L’ha spuntata Andrea Buonocore che ha finalmente coronato un sogno inseguito per molti anni. Buonocore non ha fatto passi indietro per favorire Franco Lombardi, come era trapelato in un primo momento, ma al contrario ne ha causato la fuoriuscita definitiva dal centrodestra.
Rotti equilibri delicatissimi, dunque, si è sfasciata in parte la maggioranza al governo di Vico Equense da dieci anni. Alcuni Consiglieri, per ripicca, si sono candidati nelle liste avverse dell’odiato Maurizio Cinque, come Mariateresa Eusebio. Altri come Balestrieri e lo stesso Franco Lombardi hanno preferito rimanere fuori dai giochi.
Ma nella notte si è consumato un altro dramma che ha coinvolto il partito democratico, fino a pochi giorni fa in forze a Maurizio Cinque. Ne aveva dato notizia attraverso un comunicato stampa la segretaria cittadina Franca Rossi, provocando lo sconcerto tra gli iscritti e i simpatizzanti in quanto la decisione di appoggiare Maurizio Cinque era stata presa in perfetta solitudine senza passare per gli organi di democrazia interna al partito. Ma, l’ineffabile segretaria è andata avanti, incurante delle critiche, raccogliendo firme e pietendo candidati da sistemare in una lista che stentava a riempirsi. Poi nella notte tra venerdi e sabato scorso, ovviamente senza avvisare nessuno, ha cambiato idea e al mattino si è presentata all’ufficio elettorale dichiarando di essere collegata ad Andrea Buonocore, mandando Maurizio Cinque e le sue liste a quel paese. Nell’ufficio si è scatenato l’inferno, tra gli insulti di chi era convinto di essere candidato per uno schieramento e si è trovato a tradimento in tutt’altra situazione. Sono volate parole grosse e sono intervenuti i carabinieri, mentre alcuni candidati pretendevano e ottenevano di essere depennati dalla lista del pd, disgustati dall’assurda protervia della segretaria.  I social sono stati subito invasi da commenti feroci nei confronti della segretaria Rossi, presa di mira per la sua falsità e doppiezza verso chi in buona fede aveva sottoscritto la lista del pd e si era candidato. L’avvenimento increscioso per i gli aspetti grotteschi di una politica malata e lontanissima da qualunque pulsione ideale è finito persino nelle cronache nazionali del Tg1 delle 20.00 e del mattino successivo.
Nonostante la bagarre la lista è stata comunque riempita in fretta e furia con l’aiuto di Gennaro Cinque che ha prontamente offerto i nomi, tra gli altri, di Giovanni De Simone e Antonio Guida, a riempimento dei vuoti creatisi nelle candidature ed è stata depositata, anche se priva di documenti che potrebbero inficiarne la validità. La segretaria Rossi pare si sia cautelata con una denuncia ai carabinieri per gli insulti ricevuti  presso  l’ufficio elettorale e per la sparizione dei documenti che, a suo dire, al momento della presentazione erano perfettamente in ordine.
Si aspettano ora le decisioni della commissione elettorale che potrebbe trovare anomalie anche nella lista dello stesso Gennaro Cinque.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"