venerdì 28 gennaio 2011

Vico Equense - Il Consigliere del Partito Democratico di Vico Equense Pasquale Cardone si è dimesso

Con il seguente documento il Consigliere Pasquale Cardone si è dimesso dalla sua carica.
Asciutto e determinato il contenuto della lettera inviata al Sindaco e ai consigliere, della quale ne ha dato lettura il consigliere stesso, mettendo in evidenza le motivazioni profonde che hanno determinato la sua scelta.
Dopo la lettura del documento, Pasquale Cardone ha lasciato l'Aula.
Antonio De Martino e Ciro Vanacore hanno commentato le dimissioni di Cardone con una serie di accuse inqualificabili e indicative del clima che si è creato in questi anni attorno al consigliere Cardone. Più contenute le dichiarazioni del consigliere Guida, il quale si è rammaricato per l'uscita di scena di Cardone, improvvisa e inaspettata, dichiarando che avrebbe voluto approfondire la discussione e tentare di sanare lo strappo profondo che si è veuto a creare all'interno del Consiglio tra maggioranza e opposizione.
Il Consigliere Davino ha chiesto una sospensione del Consiglio, per tentare di modificare la scelta di Cardone. 
Alla fine degli interventi, il Consiglio Comunale ha però ripreso il suo normale svolgimento.

Ecco il contenuto della lettera di dimissioni di Cardone, che da sola spiega perfettamente il clima di ostruzionismo creato dalla maggioranza di Gennaro Cinque, dai funzionari comunali, dall'apparato di Governo chiuso e riluttante a qualsiasi tentativo di dialogo. 


AI Sindaco del Comune di Vico Equense
AI Presidente del Consiglio Comunale di Vico Equense
Ai Sigg. Consiglieri Comunali
p.c. A S.E. al Prefetto della Provincia di Napoli


Oggetto: dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale


Con la presente comunico le mie dimissioni da Consigliere Comunale; le motivazioni di tale grave scelta vanno ricercate nel lavoro da me svolto in questa consiliatura.
All'indomani del voto amministrativo del 2006 , appena eletto in Consiglio Comunale, ritenni che questa fosse l'occasione migliore per poter mettere la mia esperienza e la mia conoscenza al servizio del Paese. Pensai che, pur dai banchi della minoranza, avrei potuto alimentare un corretto e costruttivo confronto politico, contribuendo con idee e proposte alla risoluzione dei problemi della nostra Città.
Questa mio intendimento è però stato vanificato: immediatamente emersero difficoltà e problemi nei rapporti con i vari organi istituzionali (Sindaco. Giunta. Maggioranza e Minoranza Consiliare e con alcuni settori della dirigenza comunale.
Il primo scontro significativo si ebbe in Consiglio Comunale, nel momento in cui furono chieste al Sindaco spiegazioni e chiarimenti in merito alle procedure di affidamento di fornitura di mobili per la nuova Casa Comunale. Quelle domande, a distanza di quattro anni, aspettano ancora risposte. L'episodio, intanto, fu significativo del modo di come il Sindaco ed i suoi collaboratori volevano amministrare la cosa pubblica. Con il passare dei mesi ho assistito ad un crescendo di scortesie istituzionali nei miei confronti. fatte di silenzi. omissioni ed intimidazioni. Basta leggere gli atti per comprendere che molte questioni lasciano ancora oggi legittimi dubbi. Ad esempio:
1) la negazione di atti e documenti amministrativi, richiesti nell' esercizio delle mie funzioni;
2) l' espletamento di alcuni concorsi e le relative assunzioni al Comune;
3) alcuni contratti di Consulenza con professionisti esterni;
4) l'uso discutibile di risorse finanziarie nei lavori pubblici; si evidenziano, ad esempio, le centinaia di migliaia di euro spesi nell'ammodernamento delle reti tecnologiche senza progetto e senza alcuna procedura di gara; il riconoscimento di maggiori somme alla Società che gestisce la pubblica illuminazione, fatto con una delibera di Giunta che suscita perplessità; l'aggiudicazione e l'iter di tanti altri appalti pubblici, quali Piazza Kenendy, Raffaele Bosco, ampliamento della Scuola di Arola, Palazzetto dello Sport, viabilità interna etc. etc.
5) l'inversione di 180 gradi nelle politiche sociali e nella raccolta dei rifiuti solidi urbani con l'uscita dal Piano Sociale di Zona e dalla Società Terra delle Sirene.
6) I tanti procedimenti penali aperti a carico di amministratori e funzionari comunali.
Aggiungo e rilevo: la gravità del comportamento del Sindaco, il quale in cinque annI. nonostante sottoposto a pesantissime accuse politiche ed oggetto di alcuni procedimenti penali a suo carico, dentro e fuori il Consiglio Comunale, non si è mai elevato al dovuto confronto, neanche quando ha licenziato un'intera giunta scatenando pesanti affermazioni sul suo operato da parte degli Assessori esonerati.
Ebbene, su questo ed altro mi sarei aspettato un ruolo indipendente, forte e consapevole del Consiglio Comunale; questo anche per dissipare quei dubbi sopra richiamati.
Invece, come detto, ho dovuto registrare l'inasprimento dello scontro politico che andava di pari passo con il crescere del mio disagio a svolgere le funzioni di Consigliere Comunale. L'esigua minoranza consiliare rimasta ed in particolare chi scrive, è stata messa all'angolo, costretta a subire una massacrante azione demolitoria fatta di limitazioni, contrasto, impedimenti ed, in alcuni casi, di intimidazione, come dimostrano ampiamente i verbali del Consiglio Comunale e le note inviate dallo scrivente alle autorità sovracomunali competenti.
In tutto questo va evidenziata una responsabilità politica del Presidente del Consiglio Comunale, che avrebbe dovuto e potuto, forte della sua esperienza, svolgere la propria funzione con maggiore determinazione ed autorevolezza.
Nonostante tutto, pensavo di resistere fino alla fine della Consiliatura. Non mi è stato possibile.
Dopo aver appreso il contenuto degli ultimi atti amministrativi. ho ritenuto che la misura è colma e ho deciso di rassegnare le dimissioni e rompere definitivamente con questo Consiglio Comunale eletto nel 2006. il quale. a mio parere. ha da tempo esaurito. senza appello. la sua funzione istituzionale. La mia non è una resa. ma una decisione consapevole e responsabile. proiettata alla continuazione del mio impegno. con maggiore dedizione e proficuità per dare alla nostra Città un Governo diverso rispetto a quello attuale.
Un nuovo Governo cittadino che faccia della Legalità e della Trasparenza il fondamento dell' azione amministrativa ..
Rivendico con orgoglio quanto fatto da me in questa Consiliatura; penso di avere onorato e rispettato l'impegno assunto con gli elettori. Ho assunto la responsabilità politica del mio operato anche quando. mio malgrado. ho dovuto interessare di alcune vicende amministrative le Autorità Giudiziarie.
Tutto è stato fatto nella convinzione che era mio dovere e che qualsiasi azione da me intrapresa non è stata mai influenzata da fatti o risentimenti di carattere personale.
Auguro a tutti i Consiglieri Comunali un proficuo lavoro, nell'interesse di questa nostra Città.

Tanto dovevo, Cordialmente
Pasquale Cardone
Vico Equense, 28 gennaio 2011





mercoledì 26 gennaio 2011

Lettera di Aniello Di Vuolo, col quale mi scuso per il ritardo

Salve,

sono Aniello Di Vuolo, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Pubblico di Educazione e Istruzione Femminile “SS. Trinità e Paradiso” di Vico Equense.

Domenica mattina 23.02 u.s., come ritengo che ogni buon cittadino dovrebbe fare, a prescindere dal colore o dall’idea politica che ognuno può legittimamente avere, mi sono recato alla manifestazione elettorale del candidato sindaco della nostra città Avv. Aldo Starace, che teneva una sua assemblea pubblica presso l’Hotel Aequa di Vico Equense, per ascoltare il suo programma elettorale e i propositi che lo avevano indotto a fare tale scelta.

Non volendo in alcun modo discettare su quanto ho ascoltato, considerato che pure rivesto un ruolo importantissimo in uno dei piccoli partiti che sostengono e fanno parte di questo Governo, mi corre l’obbligo, però, di fare alcune precisazioni circa l’Ente che legalmente rappresento, ad evitare che si rilasciano e trasmettano notizie errate circa la natura dell’Ente stesso.

1. Con l'avvento del Regno d'Italia, avvenuto nel 1861, il Governo adottò nei confronti della Chiesa (che contrastava l'affermarsi di "compiti di benessere" dello Stato a favore dei cittadini) una politica limitativa, in particolare rispetto agli enti ecclesiastici, tramite le cosiddette Leggi eversive:

• La Legge n. 3036 del 7 luglio 1866 con cui fu negato il riconoscimento (e di conseguenza la capacità patrimoniale) a tutti gli ordini, le corporazioni, e le congregazioni religiose regolari, ai conservatori ed i ritiri che comportassero vita in comune ed avessero carattere ecclesiastico. I beni di proprietà di tali enti soppressi furono incamerati dal demanio statale, e contemporaneamente venne sancito l'obbligo di iscrizione nel libro del debito pubblico di una rendita del 5% a favore del fondo per il culto (in sostituzione della precedente cassa ecclesiastica del Regno di Sardegna). Venne inoltre sancita l'incapacità per ogni ente morale ecclesiastico di possedere immobili, fatte salve le parrocchie.

• La Legge n. 3848 del 15 agosto 1867 previde la soppressione di tutti gli enti secolari ritenuti superflui dallo Stato per la vita religiosa del Paese. Da tale provvedimento restarono esclusi seminari, cattedrali, parrocchie, canonicati, fabbricerie e gli ordinariati.

2. Con Regio Decreto n. 2301 del 18.11.1869 il Conservatorio Femminile della “SS. Trinità e Paradiso”, fondato in Vico Equense dal fu Monsignor Vescovo Giovan Battista Repucci con atto del 26 maggio 1677, rogato Cioffi, venne trasformato in Regio Istituto Pubblico di Educazione e Istruzione Femminile della “SS. Trinità e Paradiso” dipendente dal Ministro Segretario di Stato per la Pubblica Istruzione ed amministrato da un Consiglio di Amministrazione nominato dal Ministro medesimo, concedendo il gratuito uso perpetuo degli immobili e dei beni rustici, già divenuti qualche anno prima proprietà del Regno, attraverso le cosiddette Leggi eversive, riconoscendo all’Ente anche l’uso delle rendite del patrimonio immobiliare, dei censi e canoni enfiteutici.

3. Con Regio Decreto n. 499 del 17.12.1908 fu approvato lo Statuto organico del Regio Istituto Pubblico di Educazione e Istruzione Femminile della “SS. Trinità e Paradiso” in cui veniva confermato l’uso gratuito perpetuo degli immobili e dei beni rustici, unitamente alle derivanti rendite immobiliari, dei censi e canoni enfiteutici.

4. Con Decreto Legislativo n. 297 del 16.04.1994 – Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione – all’art. 204 (Educandati femminili dello Stato ed Istituti pubblici di educazione femminile) comma 3. e 4. viene ribadito che l’amministrazione degli stessi è demandata ad un Consiglio di amministrazione nominato con decreto dal Ministro della Pubblica Istruzione; inoltre al comma 10. viene ribadito che ad ogni educandato femminile statale è concesso il gratuito perpetuo uso degli immobili dello Stato posti a servizio dell'istituto medesimo, qualunque sia l'epoca in cui l'assegnazione è stata realizzata. Le opere di manutenzione ordinaria degli immobili statali concessi in uso fanno carico al Ministero dei lavori pubblici.

5. Considerato che già da parecchi anni l’Ente non svolge più il suo ruolo iniziale ed istituzionale, comunico che ad oggi si è ridotto ad un mero lavoro di immobiliarista, che tra l’altro è divenuto di vitale importanza per sanare il deficit di bilancio creatosi per stipendi non pagati agli insegnanti ed al personale della scuola nel periodo che ancora funzionava, per debiti previdenziali verso l’INPS e verso il Comune di Vico Equense per l’ICI mai pagata negli anni addietro.

6. Il meticoloso lavoro da me protratto, unitamente a quello di alcuni amici che gratuitamente hanno inteso darmi un aiuto, in questi due anni in cui ho rivestito il ruolo di amministratore, ha fatto si che, pur tuttavia, superando le mille difficoltà di gestione, prevedo che per la fine di quest’anno 2011, quasi sicuramente, porteremo il bilancio a pareggio ed i conti liberi da qualsivoglia pignoramento, che pure esistevano, numerosi, al momento del mio insediamento.

Vico Equense, lì 23.01.2011

lunedì 24 gennaio 2011

Vico Equense - Con Aldo Starace Sindaco "In Movimento per Vico"

Aldo Starace apre ufficialmente la sua campagna elettorale da candidato Sindaco di Vico Equense. Inizia dall'Hotel Aequa, dove domenica 23 gennaio, insieme ai giovani di "In movimento per Vico", ha incontrato i cittadini per manifestare il suo rinnovato impegno politico, "Per uscire dal buio nel quale Vico Equense sta vivendo."
La pioggia battente non ha fermato centinaia di persone che si sono riunite nella grande sala dell'Aequa, tutte accomunate dalla voglia di cambiare in meglio il destino di questa città. E nessuno è rimasto deluso dagli interventi qualificati e propositivi, anzi gli animi si sono riempiti di speranza e voglia di contribuire, per il bene comune.
Starace lascia parlare i giovani del movimento che lo hanno incoraggiato e sostenuto dal primo momento: Laura Morelli, Raffaele Lauro, Marco Cuomo, Luca Castellano, Alessandro Tommolillo. Giovani che studiano e conoscono i vari aspetti del territorio, le difficoltà, i problemi e cercano la strada per risolverli alla radice, senza mezze misure, in un clima di concertazione con imprenditori, professionisti, semplici cittadini.
Accendono l'entusiasmo del pubblico questi giovani quando dimostrano con competenza che si può migliorare lo stato delle cose e uscire dalla provvisorietà a cui ci ha malamente abituati l'amministrazione di Gennaro Cinque. L'ambiente, la scuola, per esempio, sono argomenti vivi, che toccano da vicino la qualità della vita di tutti e, mentre si esponevano convinzioni e priorità, si è disegnato un progetto a lungo termine, frutto di uno studio approfomdito e con l'obiettivo di porre oggi delle solide basi per il futuro.
"Siamo per le tre dirigenze scolastiche, dice la prof.ssa Bianca Frabbrocino, che assicurerebbero una perfetta distribuzione delle risorse umane e delle strutture esistenti, a tutto vantaggio dei bambini."
"Il siero prodotto dai caseifici del territorio, propone Marco Cuomo, può diventare una risorsa per gli stessi caseifici se si creano le codizioni di raccolta e di riciclo, evitando di scaricare nell'ambiente e di inquinare acque e terreni".
Accende l'entusiasmo anche Aldo Starace quando prende la parola e descrive una città legata al mondo e non ripiegata su se stessa, una città che, pur conservando la sua identità, sia aperta e in sintonia con la modernità.
"Non ha senso, secondo Aldo Starace, organizzare una notte bianca o un Capodanno in piazza se non si sono attivati i canali che accomunano le risorse complessive di tutta la Penisola Sorrentina. C'è necessità di avere un piano strutturato sull'intera area per attrarre anche a Vico Equense quel turismo di qualità che garantisce benessere, lavoro e salvaguardia del territorio. Vico Equense deve allargare i suoi orizzonti se vuole uscire dal provincialismo e dalla provvisorietà che non portano da nessuna parte. Non possiamo organizzare il paese alla giornata, dobbiamo avere bene in mente cosa vogliamo per il futuro. Solo così garantiamo anche il presente. Perciò, continua Starace, non mi vedrete sui cantieri a dirigere i lavori. Io sarò in Provincia, in Regione, a Roma, in Europa, ovunque ci sia la possibilità di trovare le risorse per lo sviluppo di tutte le nostre potenzialità territoriali." Il pubblico si infiamma. Poi, passa a parlare della  S.S. Trinità e Paradiso, argomento caro agli abitanti di Vico Equense. Secondo Aldo Starace l'antica e monumentale struttura deve tornare ad essere un patrimonio della città a disposizione dei cittadini. Ci sono due proposte di legge da parte di parlamentari che ne chiedono la totale acquisizione da parte del Comune e Starace promette di seguirle affinchè vadano a buon fine: "La S.S. Trinità è patrimonio della città e non può avere un destino simile a quello del Castello Giusso, sottratto agli abitanti di Vico Equense e finito in mano ai privati  che ci hanno speculato".
Starace ripropone anche la " fraveca" come attività necessaria all''economia di un territorio: "Costruire è indispensabile, muove capitali e crea lavoro". Sottolineando però che anche in questo settore c'è bisogno di lungimiranza e intelligenza per evitare il saccheggio definitivo del territorio". Per quanto riguarda il mostro di Alimuri, "Lo farò sparire senza dare nulla in cambio a nessuno. Ha deturpato per troppo tempo il nostro litorale".
Infine, Starace si appella a tutte le forze poliche e civili della città dichiarandosi aperto a un'alleanza di ampio respiro: "Nel nostro movimento la partecipazione non è preclusa a nessuno. L'unica etichetta che vi chiediamo è quella di essere Persone Perbene".

domenica 23 gennaio 2011

VICO EQUENSE – Argosid Network, Umberto Palomba assicura: “Finite le polemiche. Entro la primavera banda larga a Moiano. Per le altre frazioni bisognerà aspettare l’estate”.

La Argosid Network è una società di telecomunicazioni, per ora l’unica, che propone anche sul territorio collinare di Vico Equense una linea ADSL superveloce. Patrocinata dal Comune che ne garantisce l’affidabilità, Argosid Network entra dunque nel business della telefonia territoriale, facendosi largo tra i colossi tradizionali, Telecom, Wind, Vodafone, che non hanno mai garantito la copertura ADSL sul tutto il territorio. Alle polemiche suscitate qualche mese fa dall’ingresso di questa nuova società a Vico Equense, risponde Umberto Palomba, responsabile della società.
 Dott. Palomba, quello che qualcuno trova incomprensibile è che altre compagnie di livello nazionale come la Telecom, ad esempio, non siano disponibili ad offrire il sevizio ADSL su tutto il territorio di Vico Equense. Può spiegarne lei i motivi?
“Rispondo, ovviamente, esprimendo la mia opinione. Telecom è una grande azienda che risente ancora del suo passato di azienda pubblica e progetta, come è giusto che sia, a lungo termine. Questo comporta che le tecnologie scelte, una volta avviato un progetto, non possano essere facilmente sostituite con altre rendendo, in pratica, impossibile cambiare strategia in corso d’opera.
Inoltre, non dimentichiamo che una grande azienda ha bisogno di grandi numeri per fare business. Si spiega, così, la limitazione degli investimenti sul territorio di Vico Equense e, aggiungerei, dell’intera Penisola Sorrentina. Per essere più espliciti, il costo di una centrale è praticamente lo stesso sia se la si installa a Latina sia se la si installa a Moiano con una significativa differenza: a Latina si può contare su una utenza collegabile pari a circa 77000 unità, a Moiano soltanto poco più di 1000. Discorso simile anche per Wind con l’aggravante di non avere una infrastruttura proprietaria che copre tutto il territorio nazionale e di doversi, perciò, appoggiare a TIM per l’ultimo miglio. Argosid Network, invece, è una azienda giovane, snella nella struttura per aver scelto un diverso modo di porsi all’utenza, e che è in grado di adattare rapidamente le proprie scelte alle nuove tecnologie riuscendo così a generare utili anche con numeri piccoli.”
Dunque è ripresa la promozione da parte di Argosid Network per l’avvio dell’ADSL nelle zone collinari di Vico Equense scoperte dal servizio. La cosa sembrava già fatta a giugno scorso, come mai siamo ancora in fase di preparazione?
“In realtà il progetto non riprende, semplicemente prosegue. Ci sono stati ritardi, fisiologici in questo settore, ma siamo ben oltre la fase di preparazione. Ancora qualche settimana e saluteremo l’ingresso della più grande frazione d’Italia e d’Europa, circa 5000 abitanti, ancora afflitta dal Digital Divide, nel mondo della banda larga. Mi preme però specificare che le promozioni in vigore ad oggi riguardano solo le centrali di Vico Equense centro e Preazzano mentre è chiusa da luglio scorso quella per la centrale di Moiano. E’ un altro esempio del rispetto che portiamo alla nostra utenza: le nostre offerte, benché durino dall’inizio alla fine del contratto, non vengono mai rinnovate. A differenza di altri operatori, riteniamo, infatti, poco etica questa pratica nei confronti di chi si è fidato delle nostre promesse.”
La proposta di Argosid Network è stata oggetto di polemiche l’estate scorsa. Qualcosa è cambiato nel rapporto con la comunità di Vico Equense?
“Le polemiche hanno ovviamente riguardato soprattutto le zone collinari, e, probabilmente, buona parte delle stesse è sorta dalle modalità con cui ci siamo posti alla popolazione. Eravamo solo gli ultimi di tanti a fare promesse a persone stanche di essere considerate di serie B. Difficile essere presi seriamente in considerazione quando grossi nomi del settore hanno deposto le armi dopo aver creato e deluso aspettative. Se, poi, aggiungiamo a questo qualche polemica strumentale che nulla aveva a che vedere con Argosid Network, ecco che si spiega quanto accaduto all’epoca. Oggi la situazione è completamente cambiata: i residenti di Moiano hanno maturato la convinzione che realmente il progetto sarà portato a compimento. Il processo finale che porta all’attivazione delle adsl è già iniziato, nello scorso dicembre, per la quasi totalità delle famiglie di Moiano che hanno sottoscritto il contratto con Argosid, con il trasferimento della linea telefonica dal vecchio operatore ad Argosid. Adesso mancano soltanto alcuni passaggi tecnici e amministrativi e, immediatamente dopo, saluteremo l’ingresso della comunità di Moiano nel mondo delle comunicazioni globali. Discorso diverso per i residenti di Vico centro che già dallo scorso settembre stanno utilizzando buona parte dei nostri servizi - lasciatemelo dire senza protervia - con grande soddisfazione sia per la qualità che per i costi. Entro l’estate, immaginando di incontrare le stesse difficoltà anche nell’apertura delle altre centrali, tutto il territorio di Vico Equense sarà raggiunto dall’accesso alla banda larga quindi comprese le frazioni di Arola, Ticciano, Preazzano, etc.”
In sostanza, facendo un contratto con Argosid Network, cosa si riceve in cambio? E, soprattutto, in futuro , un utente potrà scegliere altre eventuali offerte, di altri operatori, o rimane vincolato alla tecnologia che voi installerete nei cavi?
“Argosid Network ha un’offerta ampia in grado di soddisfare qualunque esigenza sia di privati che di aziende. Data la politica aziendale del radicamento sul territorio, ogni utente viene seguito da un referente che non solo lo aiuta a scegliere, inizialmente, il profilo dei servizi che meglio rispondono alle esigenze del cliente stesso ma viene seguito nel tempo per apportare le opportune correzioni al proprio piano tariffario secondo principi di funzionalità e ottimizzazione dei costi. E, certamente, come previsto dalla normativa vigente, l’utente avrà anche la possibilità di passare ad altri operatori anche se, ad oggi, le nostre statistiche interne ci dicono che i nostri clienti non hanno ancora sentito questa esigenza. L’unico vincolo, per quanto concerne la tecnologia, che potrebbero incontrare i nostri utenti, è il fatto che gli altri operatori non siano in grado, ma solo per non aver effettuato gli opportuni investimenti, di fornire gli stessi servizi che offre Argosid. È il caso, ad esempio, dell’adsl sulle centrali di Moiano e Preazzano: nessun altro operatore, a meno di non installare a sua volta centrali con tecnologia digitale, sarà in grado di proporre all’utenza un servizio analogo. E su questa possibilità siamo francamente scettici: visto che gli altri operatori non hanno investito prima per i piccoli numeri coinvolti, ancora meno è appetibile il business dovendolo dividere, adesso, con Argosid Network. Mi sia consentito, infine, per fare chiarezza su un argomento che ha infiammato gli animi in questi mesi, di spendere qualche parola sulla tecnologia utilizzata: Argosid Network non utilizza fibra ottica per risolvere il problema del Digital Divide nelle zone non raggiunte e questo significa anche, smentendo quanto asserito da persone poco informate, che Argosid Network non utilizza infrastrutture di proprietà del comune in assoluto, men che meno a titolo gratuito. E’ ovvio, tuttavia, essendo funzionale ai nostri progetti, che Argosid Network è interessata all’utilizzo delle infrastrutture comunali, se e quando le stesse saranno rese disponibili o messe a bando secondo le norme vigenti.”
Quando sarà materialmente possibile navigare tranquillamente e velocemente anche a Moiano e a Ticciano una volta firmato il contratto con Argosid ?
“Abbiamo già una data certa per Moiano e Vico Equense centro e la stiamo comunicando direttamente alla nostra utenza. Per etica aziendale, non pubblicizzeremo tale informazione al resto della popolazione fino ad attivazione avvenuta ma il countdown è iniziato. Per Ticciano i tempi previsti sono più lunghi. Salvo ulteriori ritardi, non preventivabili in questa fase, dovremmo diventare operativi nel secondo trimestre del 2011. Giova, però, ricordare che la promozione in corso per la centrale di Ticciano dura solo fino al 31 gennaio 2011 e che, come per Moiano, la stessa non sarà prorogata.”

Maria D'Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV

martedì 18 gennaio 2011

I giovani di Vico Equense in “Direzione ostinata e contraria”

Oltre cento giovani residenti a Vico Equense si uniscono per dire no al vecchio sistema di potere. Il loro obiettivo è quello di creare un nuovo modo di governo del paese, basato sulla trasparenza e che mira principalmente al coinvolgimento della società civile nelle decisioni che riguardano la città in cui vivono. “Troppo grande è la distanza tra popolazione e vertici amministrativi – afferma Ciro Buonocore, uno dei promotori dell’iniziativa – spesso, infatti, vengono prese decisioni non condivise dalla cittadinanza. E’ necessario dar vita a consulte permanenti che svolgano il ruolo di cerniera tra Comune e cittadini. L’idea è quella di creare dei gruppi suddivisi per diverse aree tematiche, composti da specialisti di settore, che supportino l’operato di ogni assessorato e che siano la voce della popolazione”. Le “consulte” rappresentano soltanto una delle proposte scaturite dai numerosi incontri tra giovani che vivono a Vico Equense e che hanno deciso di unirsi, generando un movimento dal nome “Direzione ostinata e contraria”.
“Ad accomunare i membri del gruppo è la voglia di cambiare le cose – aggiunge Alessandro Tommolillo, membro del ‘movimento’ – il desiderio di introdurre un nuovo modo di fare politica, lontano dai giochi d’interesse e dai clientelismi, basato sulla partecipazione e sulla programmazione. Da qui è nata la denominazione ‘Direzione ostinata e contraria’, tratta da una canzone di Fabrizio De André ispirata al libro di poesie ‘Saga di Maqroll - Il gabbiere’ di Álvaro Mutis che racconta di un marinaio errante e delle sue considerazioni sui temi fondamentali della vita. Il nostro obiettivo non è quello di essere antagonisti ma di inventare un modo diverso di governare la macchina comunale, in diretto rapporto con i cittadini. Per tale motivo abbiamo chiesto di diventare leader del movimento ad una persona in grado di compattare più anime e di coalizzare le forze politiche. La nostra voce sarà l’avvocato Aldo Starace e lo ufficializzeremo durante l’incontro che si terrà domenica 23, alle 10,30, presso l’hotel Aequa”.
Lontano dalla politica da quindici anni, Aldo Starace è stato consigliere comunale dal 1980 al 1989 e provinciale dal 1990 al 1995, eletto nelle fila dell’allora PCI, ed oggi è uno degli avvocati amministrativisti più conosciuti e stimati in Campania. E’ socio dello studio Allodi-Starace che opera, oltre che Napoli, a Roma e a Bologna ed ha tra i propri clienti importanti società nazionali e numerose pubbliche amministrazioni. E’ esperto dei meccanismi di gestione e di funzionamento della macchina comunale ed è ben a conoscenza delle problematiche del territorio della penisola sorrentina. “Aldo Starace ufficializzerà la propria candidatura a sindaco per le prossime elezioni amministrative domenica 23 – conclude Alessandro Tommolillo - ed insieme presenteremo il progetto per una nuova politica, per una nuova Vico Equense”.
Estratto da Positanonews

domenica 16 gennaio 2011

Vico Equense - Nuove antenne per la telefonia mobile, cresce la protesta

Verso la fine di dicembre il Comune di Vico Equense ha approvato una delibera con la quale si dà il via libera all'installazione di quattro nuove antenne per la telefonia mobile tra il centro e la collina. Ne dava l'annuncio un quotidiano locale che, con un'intervista al consigliere del pd Pasquale Cardone, informava i lettori della delibera in questione, approvata seguendo un iter quanto meno discutibilie. Secondo Pasquale Cardone, infatti, trattandosi di un provvedimento che può produrre un impatto architettonico e paesaggistico di rilievo e,soprattutto, può andare a incidere sulla salute pubblica, era necessario approfondire l'argomento con l'aiuto di esperti del settore al fine di non esporre i cittadini al rischio derivante dalle onde elettromagnetiche emesse dagli impianti. In un primo momento, secondo Cardone, la commissione edilizia sembrava orientata alla prudenza e prese tempo per studiare meglio il problema. Ma, inopinatamente, dopo 48 ore dalla prima riunione, il parere dei tecnici del comune era già sul tavolo e la commissione, riunitasi una seconda volta con modalità e persone diverse dalla prima, dava il via libera all'installazione delle antenne.

Una decisione affrettata, secondo Pasquale Cardone, e priva di elementi di informazione tali da sgombrare il campo dai normali dubbi che sorgono in queste situazioni nell'opinione pubblica.

Studi sul possibile aumento di tumori nella popolazione o di altre patologie  attribuibili agli impianti della telefonia mobile sono al vaglio minuzioso degli scienziati internazionali. Per ora l'unica certezza acquisita è che oltre un certo limite si corrono seri pericoli di ammalarsi.  Esistono già delle regole e dei parametri molto severi che stabiliscono i limiti di sicurezza entro i quali devono tenersi le emissioni di onde per non diventare dannose e a quelli si rifanno i comuni e i gestori della telefonia mobile quando installano nuove antenne. I dubbi, però, se non soddisfatti, come in questo caso, restano. L'antenna prevista sul tetto dell'edificio del vecchio Palazzo Comunale, secondo il parere di qualche esperto, ad esempio, è molto meno pericolosa di quella oggi esistente a Punta Scutolo. Ancora non è chiaro, però, se le nuove antenne sostituiranno le vecchie o si aggiungeranno ad esse e in che quantità gli abitanti saranno alla fine bombardati dalle onde elettromagnetiche. Gestori come Vodafone e Wind sono praticamente assenti dal mercato sul territorio di Vico Equense e c'è un reale bisogno di allargare l'offerta e di potenziare il pessimo segnale che si riceve in collina. Ma quattro antenne tutte insieme fanno paura e la gente vorrebbe saperne di più. Se cambiarne l'ubicazione o ridurne il numero è necessario per salvaguardare la salute pubblica, gli abitanti vorrebbero verificarlo prima di vedersi calare dall'alto le scelte definitive del Comune.

In questo clima di incertezza, sembra dunque corretto l'approccio di Cardone al problema, e, prima di cominciare una caccia alle streghe ingiustificata, il consigliere chiede che tutta la questione venga esaminata con la dovuta attenzione e con l'ausilio di persone competenti e in possesso di attestati di riconosciuta attendibilità. Dello stesso parere è il Partito Democratico cittadino che si è attivato in tal senso, al fine di dare ai cittadini un'informazione corretta sull'argomento.
Protesta con un manifesto anche l'Associazione "Per Vico Equense e i suoi Casali". I "VAS, verdi ambiente e società", e il Comitato "Cittadini per Vico Equense"  hanno iniziato una raccolta di firme.
Di parere diverso invece il Comune, il quale, senza fornire un'adeguata informazione, pretende il consenso su questa iniziativa, a prescindere da qualsiasi dubbio sulle decisioni di sedicenti esperti, dei quali nessuno conosce nè competenze nè affidabilità.

venerdì 14 gennaio 2011

VICO EQUENSE – Il preside dell’Alberghiero Armando Izzo: “I disagi dell’Istituto solo frutto di inadempienza della Provincia”

“Ad avere responsabilità per i gravi disservizi dell’Istituto Alberghiero di Vico Equense è soltanto la Provincia di Napoli.” Così afferma Armando Izzo, preside dell’istituto, il quale combatte da qualche settimana, quotidianamente, contro l’inefficienza dei dirigenti provinciali e gli infiniti ostacoli che pone la burocrazia.
I lavori di restauro ed adeguamento della sede di Santa Maria del Toro dovevano essere finiti entro il 31 dicembre 2010, ma, per questioni tecniche legate alle difficoltà che comporta la ristrutturazione di un edificio antico, sono ancora in corso e prima del prossimo settembre non se ne parla di aprire nuovamente. Nell’attesa, gli alunni dell’alberghiero, si erano potuti sistemare presso la S.S. Trinità e nei locali al Vescovado e, per poter frequentare i laboratori di cucina e servizio sala, si trasferivano presso l’Hotel Oriente, dove l’ente provinciale ha preso in affitto alcuni locali. La situazione è precipitata però a causa di una serie di eventi che stanno mettendo in ginocchio l'organizzazione dell'Alberghiero creando notevoli disagi per gli alunni. Infatti, il contratto di affitto con l'Hotel Oriente è scaduto a fine novembre e al momento non è stato ancora rinnovato. “La beffa – dice il Preside Izzo- “sta nel fatto che, per non interrompere il servizio, gli alunni hanno frequentato i laboratori all’Hotel Oriente fino all’inizio delle vacanze natalizie. Cioè in un periodo scoperto dal contratto con la provincia. E adesso un funzionario provinciale mi dice che il periodo scoperto lo devo pagare io! A questi livelli siamo! E pensare che avevamo più volte avvertito la Provincia che il contratto stava per scadere! Oggi, incredibilmente, pare che nessuno ne sapesse niente. Ci vuole una bella faccia tosta… In queste condizioni, sono stato costretto a chiudere i laboratori in attesa che tutta la questione venga chiarita e risolta.”
A rendere la situazione ancora più tragica è arrivato l’atto vandalico compiuto ai danni della S.S. Trinità, altra sede vicana dell’Alberghiero. All’indomani del disastro avvenuto ad opera di persone ignote che incendiarono registri e suppellettili danneggiando la struttura, l’ente provinciale mandò una ditta per rimettere in funzione l’impianto elettrico e porre rimedio ad altri danni. “ La ditta ASUB, - dice Izzo - in appalto alla provincia, ha lavorato nella pausa natalizia con una lentezza esasperante. Poi gli operai non si sono presentati proprio più al lavoro e mi è stato comunicato che si erano messi in agitazione. A questo punto, prevedendo tempi lunghi per la conclusione dei lavori, ho prospettato ai funzionari della Provincia la possibilità di chiamare io stesso una ditta disposta a finire tutto in breve tempo, ma mi hanno risposto che non mi era consentito. E, nonostante le mie ripetute telefonate di sollecito all’ente, ancora non è chiaro quanto tempo occorrerà per ripristinare la situazione, che al momento è gravissima perché nemmeno la S.S. Trinità può riprendere a funzionare. Siamo costretti a fare i doppi turni nell’unica sede rimastaci al Vescovado, insufficiente per accogliere tutti gli alunni”
A proposito dell’atto vandalico il preside è sicuro che sia opera di alunni dell’alberghiero. “Mi spiace ammettere una cosa del genere, ma purtroppo, su una popolazione scolastica di 1500 alunni, nella stragrande maggioranza bravissimi ragazzi, può esserci anche qualcuno con la testa calda e propenso a delinquere. Dalle indagini fatte dal Maresciallo Lezzi e da quello che risulta anche a noi, non sono emerse altre possibilità. Né posso denunciare negligenze nella sorveglianza dell’Istituto. Dalle immagini delle telecamere installate nell’edificio si vede chi è stato l’ultimo ad uscire dalla S.S. Trinità poche ore prima dei fatti e lo si vede fare le azioni necessarie alla chiusura. Per quanto riguarda la sicurezza interna, i cancelli erano chiusi a dovere. Tant’è che chi ha commesso questo crimine ha dovuto usare un flex per tagliare le sbarre. L’impianto di video sorveglianza - conclude Izzo –dopo l’episodio della creolina, l’anno scorso, l’abbiamo fatto a spese dell’istituto commissionandolo alla stessa ditta che ha operato presso la caserma dei Carabinieri di Vico Equense. Non si può, perciò, assolutamente affermare che l’Istituto era mal custodito”
Per il momento dunque non c’è ancora una soluzione ai disagi di alunni e lavoratori dell’Alberghiero. Il preside stesso divide una stanza con collaboratori e personale della segreteria. Nel massimo disagio restano però soprattutto sette classi che, oltre ai doppi turni, saltano a rotazione un giorno di lezione alla settimana. “Andrò personalmente in Provincia a farmi sentire - ribadisce il preside - e non accetterò ulteriori inadempienze. La situazione deve tornare assolutamente alla normalità o comincerà una dura protesta. Siamo in periodo di scrutinio quadrimestrale e non posso consentire che i nostri alunni siano ancora penalizzati nel loro diritto allo studio.”
Maria D'Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

lunedì 10 gennaio 2011

Cavani tris, stende la Juve: 3-0

Il Napoli vince 3-0 contro la squadra di Delneri con tre gol di testa dell'attaccante uruguaiano.


ecco i goal, compreso quello annullato, giustamente, a Toni




LA CLASSIFICA

I CANNONIERI

Scusate la divagazione ma per il mio Napoli ne vale la pena!
:)

sabato 8 gennaio 2011

Vico Equense - Il romanzo di Luca Castellano "La fine degli affanni"

Anche il TG3 Linea Notte gli dedica ampio spazio nella consueta rubrica culturale. Ecco il video

giovedì 6 gennaio 2011


BUONA CALZA A TUTTI!!!


lunedì 3 gennaio 2011

Vico Equense - Sigilli al cantiere del vecchio cinema Aequa

Sequestrato il cantiere della Gemar SpA. Da qualche giorno ai cancelli ci sono i sigilli apposti dalla P.G. nella veste dei Vigili Urbani di Vico Equense e i lavori sono fermi. Non è trapelato quasi niente dagli ambienti comunali, ma i ben informati raccontano che la Gemar SpA non ha rinnovato i permessi ambientali, scaduti da mesi. La cosa sarebbe stata scoperta dal funzionario comunale Arpino, il quale, resosi conto che le carte in possesso degli uffici urbanistici non erano in regola, avrebbe immediatamente disposto un'ispezione da parte dei Vigili Urbani. L'ispezione avrebbe dato esito negativo e i vigili non hanno potuto fare altro che sequestrare il cantiere ed apporre i sigilli.
Si complica ancora una volta la storia dell'ex cinema, che sembra destinata, come altre storie urbanistiche della città, a diventare una telenovela.
L'ex cinema Aequa, come è noto, fu danneggiato dal terremoto dell'80. Sono seguiti anni di abbandono fino al progetto che nel 2001 vide impegnata la giunta Dilengite. Il progetto originario prevedeva la costruzione di un parcheggio interrato, vincolato però alla ricostruzione del cinema. Doveva nascere, cioè, qualcosa di simile allo Stabia Hall di Castellammare di Stabia: centro culturale e sociale con annessa sala cinematografica, anzi un multisala, e parcheggio interrato con box di pertinenza.
Purtroppo, negli ultimi dieci anni si è visto crescere solo il parcheggio e campeggia, tuttora, nonstante il sequestro, un cartello per la vendita dei box privati. Del cinema non si è più sentito parlare, anzi qualcuno ipotizza che non si farà più. Pare infatti che sia sparito il vincolo tra parcheggio e cinema e che il comune abbia trovato il modo di lasciare alla Gemar SpA l'impegno di ultimare solo i box interrati.
Non è ancora chiaro, inoltre, se l'accesso al parcheggio sia ubicato, come in progetto, nel vicoletto adiacente oppure se, come qualcuno ha ipotizzato, su via Filangieri. O se, addirittura, ne siano previste due di aperture, una in ingresso e una in uscita, per non creare ulteriori ingorghi in una zona del centro trafficatissima in tutte le ore del giorno e della notte per la presenza di molte attività commerciali, di alcuni uffici comunali e di una frequentatissima pizzeria.
Insomma, oltre al fatto evidente che il cantiere sia stato sequestrato, nulla si fa sapere ai cittadini, i quali, come al solito, assistono attoniti a situazioni inspiegabili che calano dall'alto e che rimangono nella totale assenza di informazioni.

Vico Equense, Capodanno in piazza: l'omologazione del divertimento

Il Capodanno in piazza a Vico Equense non è stato nè bello nè brutto. E' stato solo ugale! Da Castellammare a Sorrento, per tenersi nell'ambito delle località più vicine, lo stesso albero di Natale illuminato, il palco, esibizioni più o meno gradevoli. E i giovani per strada ad ubriacarsi, perchè altro da fare non c'era. Se non mettendosi nel traffico (3 ore di fila assicurate).

Io, anche io, mi sono intruppata, lo confesso. Ho sentito Povia. "Cerca di imitare Baglioni" mi diceva ridendo un'amica, mentre il povero cantante tentava di coinvolgere la piazza. Solo che le sue canzoni chi le conosce?! A parte quella dei bambini che fanno OHHH! che si canta a Natale nelle recite scolastiche. C'era poco per coinvolgere, diciamocelo, a meno che non si venisse supportati da una buona dose di alcol, che in effetti è andato a camionate.

In un angolo della piazza c'erano talmente tanti cocci di bottiglie infrante che la gente ci scivolava sopra. E a bere c'erano anche i ragazzini sotto i 18 anni, senza limiti e senza controllo. Insomma, anche quando sono finite le note del Povia, si fa per dire, non era per niente un bel vedere.
Magari qualche autorità dal palco avrebbe potuto raccomandare di non esagerare con l'alcol, non sarebbe servito a tanto, ma era già qualcosa.
Non tutti hanno bevuto, grazie a Dio, ma c'era da distinguere solo tra chi si annoiava (tanti) e chi si sballava (tanti).

Certo meglio delle brasiliane di vecchia memoria, indubbiamente. Ma possibile che non ci siano alternative al divertimento di massa? Per forza tutti sotto a un palco dobbiamo stare? All'ombra dello stesso albero di Natale? Sotto le stesse luci? Senza alternative?
Eppure a Vico Equense chi ha organizzato questo evento è giovane. Un altro modo di coinvolgere dei ragazzi come lui non l'ha trovato? Una zuppa ribollita, onestamente, me l'aspetterei da chi ha i capelli bianchi...
Sarà che in tanti vedono Vico Equense come "l'ombelico del mondo" e non si accorgono che ovunque ce ne sono di ombelichi. A Vico in effetti non è successo proprio nulla di nuovo nè di esaltante. Una festa omologata alle altre, meno divertente per tanti aspetti. A partire dallo spazio che non c'è e non lo si può inventare, davanti o dietro i bar...
Meglio questo di niente? Forse si, ma anche no.