mercoledì 29 febbraio 2012

Vico Equense – Punta Gradelle s’ha da fare. Giornata di mobilitazione del PD per la riapertura del cantiere del grande depuratore.

Il 27 febbraio è stata una giornata importante per la tutela del mare in Penisola Sorrentina. In primo piano il grande depuratore di Punta Gradelle a Vico Equense, nuovissimo e tecnologicamente avanzato, tra i più grandi e moderni d’Europa. Una delegazione di deputati e consiglieri regionali del pd e dei rappresentanti del circolo locale “Carlo Fermariello” ha potuto visitare l’impianto in costruzione, fermo ormai da mesi per il mancato pagamento dei fondi da parte della regione Campania. Su Punta Gradelle ricadono le speranze per una perfetta depurazione delle acque reflue della Penisola Sorrentina, da Sorrento a Vico Equense, in un’area che raccoglie circa 70.000 abitanti, che si triplicano in estate, mettendo fine ai vari impianti di scarico a mare che inevitabilmente inquinano uno delle più bei litorali del Mediterraneo.
L’opera è davvero imponente, faraonica si potrebbe dire. Nata sulle tubature della vecchia grande fogna di Vico Equense, tuttora in funzione, si articola a 70 mt di profondità sotto la roccia, in un susseguirsi di tunnel che confluiscono nella grande vasca di depurazione e nella immensa galleria di scarico delle acque depurate. Depurate a tal punto da poter diventare acqua di irrigazione per l’agricoltura, dicono i responsabili del cantiere e gli ingegneri addetti ai lavori. Il costo dell’opera è di 43 milioni di € erogati dalla Regione Campania, ma effettivamente liquidati solo per metà. Lo stato di avanzamento dei lavori è al 45 % e sembra svanire la consegna prevista per la prossima primavera. I tempi ipotizzati al momento sono di un allungamento fino al 2016. Attualmente sono in giacenza 8 milioni di € di macchinari ad alta tecnologia che non possono entrare in funzione. Le case produttrici sollecitano il pagamento ma mancano gli interlocutori principali essendo scaduto il mandato del Commissario di Governo, posto tuttora vacante. Altro grosso problema è quello che riguarda gli operai della ditta Impredil, capofila per la costruzione del depuratore, che sono a rischio licenziamento. Alcuni sono già in cassa integrazione, ma presto tutti potrebbero perdere il posto. Una delle maggiori urgenze al momento sembra essere proprio la nomina del nuovo Commissario di Governo, erogatore finale dei fondi. Senza Commissario di Governo non c’è la possibilità di far avanzare le procedure per riaprire i rubinetti finanziari della Regione Campania.

Contemporaneamente alla visita presso Punta Gradelle, una delegazione accompagnata dal Sindaco di Sorrento ha potuto visitare il depuratore ora in funzione a Marina Grande che chiuderà l’attività quando entrerà in funzione quello di Vico. Successivamente le delegazioni hanno preso parte al convegno “Tutela del Mare e Depurazione in Penisola Sorrentina” tenutosi all’Hotel Aequa di Vico Equense, dove i vari rappresentanti politici hanno potuto ascoltare quali sono le aspettative di chi vive e opera su un territorio che al mare deve tutta la sua attrattiva turistica. Hanno preso parte al dibattito varie associazioni, “Mare Vivo”, i “VAS” di Vico Equense, l’Ass. “Rete del Sarno” e i rappresentanti dei vari consigli comunali.
Nel dibattito si sono evidenziate molte preoccupazioni per il futuro del depuratore di Punta Gradelle, a partire da quelli che sono gli scarichi abusivi disseminati in tutto il territorio della Penisola Sorrentina che potrebbero mettere in crisi l’impianto, fino all’indignazione per la mostruosa strada di smaltimento dei fanghi che collega Punta Gradelle con Via Filangieri, un vero pugno nell’occhio nel bellissimo paesaggio della Piana di Seiano. Ne hanno parlato Stefania Astarita, coordinatrice del pd Penisola Sorrentina e Gemma Trombetta, rappresentante del circolo del pd di Vico Equense Carlo Fermariello, che hanno promosso l’iniziativa insieme a Paolo Persico del pd provinciale, e il prof. Franco Cuomo dei VAS che è intervenuto a favore della demolizione della strada-mostro di Seiano.

In serata, dopo il convegno, i Sindaci dei Comuni della Penisola Sorrentina, i Consiglieri eletti nel pd, il coordinamento del pd Circolo Carlo Fermariello e i rappresentanti politici del PD presenti alla manifestazione, hanno preso parte a un dibattito nella sala comunale di Vico Equense per fare il punto finale della situazione. Stella Bianchi, responsabile nazionale Ambiente del Pd, ha ribadito il suo impegno per accelerare la nomina del nuovo Commissario di Governo e ha sollecitato le amministrazioni comunali al controllo del territorio. Stella Binchi ha voluto insistere sul fatto che il pd è il partito della legalità. Inquinare il territorio con scarichi abusivi di qualunque origine è un reato che bisogna combattere con ogni mezzo. L’on. Luisa Bossa, i consiglieri regionali Amato e Casillo dal canto loro promuoveranno iniziative risolutive dei problemi in Parlamento e con il Presidente della Regione Campania Caldoro.
Insomma l’attenzione rimarrà altissima e nessuna strada verrà trascurata al fine di riaprire un cantiere fondamentale per il risanamento del litorale sorrentino.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nelle foto: accesso al depuratore, gallerie della vasca di depurazione, il grande tunnell dove scorreranno le acque depurate, tavola rotonda presso il comune di Vico Equense.
Foto di Maria D?Ordia

sabato 25 febbraio 2012

A Pompei crolla ancora solo il futuro

A voler essere molto ottimisti il dato drammatico che spiega la situazione di degrado in molte aree della città archeologica di Pompei è questo: ad un crollo reso noto ne corrispondono almeno 9 di cui non si ha notizia, uno per ogni “Regio” in cui è suddivisa l’antica città romana.

Come al solito note ufficiali cercano di stemperare la gravità di quanto continua quotidianamente a crollare e a distruggersi a Pompei. Infatti, nella recente occasione del crollo al Tempio di Giove, una nota della Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Napoli e Pompei, cosi comunica: ”In data odierna si è verificato il distacco di un pezzo di intonaco grezzo di circa un metro dal paramento esterno della parete orientale della cella del Tempio di Giove. I restauratori della Soprintendenza sono prontamente intervenuti e i frammenti raccolti saranno presto assemblati e ricollocati in sito”. Tradotto: non è successo nulla perché si tratta di un intonaco grezzo (lo era o le è diventato per incuria?) e poi si rimette tutto a posto com’era (quando si verifica una distruzione per incuria, è cosa nota ai tecnici, è sempre molto difficile ripristinare il “com’era”) ed ancora che ad occuparsene saranno i restauratori (ma in organico quanti sono e dove sono impegnati quotidianamente, visto che a Pompei l’attività di manutenzione ordinaria è una “pratica archeologica”, nel senso che non si fa più da troppo tempo?).
Anche il nuovo Ministro Ornaghi è stato indotto in errore, quando al “Corriere della Sera” ha recentemente dichiarato in un’intervista che “Gran parte degli scavi, lo ricordo, sono in buone condizioni”. Vorremmo crederlo e condividere con fiducia la sua affermazione, peccato che a smentirlo, purtroppo, sono dati e dichiarazioni allarmate provenienti dal suo stesso Ministero, dalla relazione degli ispettori dell’Unesco e da numerose inchieste giornalistiche di media internazionali ed anche, caro Ministro, da quanto è sotto gli occhi di chi visita solo turisticamente gli scavi.
Tra non molto, secondo quanto si è appreso, si inizieranno a spendere i 105 milioni dell’Unione Europea anche se non si conosce ancora il dettaglio degli interventi con soldi pubblici e quello degli eventuali interventi di sponsor privati. Si parla di un territorio limitrofo agli scavi che sarà oggetto di “riqualificazione” con interventi di privati, anche stranieri, per renderlo più accogliente. Si parla degli industriali e si parla di investitori francesi. Infatti, ”si parla”, come spesso da molto tempo, si parla intorno agli scavi di Pompei, mentre, proprio in questo momento, gli intonaci, grezzi o decorati che siano, i muri e le pietre delle domus, si schiantano al suolo. E chi deve fare che fa? “si parla”, ma addosso. Una volta si diceva che “le pietre parlano” per raccontare la civiltà di un popolo, quelle di Pompei crollano, per raccontare l’inciviltà italiana.
Antonio Irlando per "Il Gazzettino Vesuviano"
Foto del crollo di Antonio Irlando

mercoledì 15 febbraio 2012

Vico Equense – Maltempo in montagna, il Sindaco Gennaro Cinque diventa eroe della neve

Di neve quest’anno in Italia ne è venuta giù tanta, non solo a imbiancare le cime più alte. E’ arrivata fino alle pendici dei monti e, cosa davvero insolita e spettacolare, persino a ricoprire le rive del mare. Tantissimi disagi dunque per chi è abituato a combattere quotidianamente con le infinite difficoltà dell’ordinario ma è poco avvezzo alle intemperie da sotto-zero, soprattutto al sud.
Eppure, anche nel profondo sud si trova uno spazzaneve pronto in quei comuni che possono incappare nella classica super-nevicata invernale. Persino a Vico Equense, dove il Sindaco in persona, Gennaro Cinque, ha dato prova di essere all'altezza della situazione. Infatti, senza alcun indugio il primo cittadino, al primo centimetro di neve, si è fiondato nell’autorimessa del comune ed è salito alla guida di uno spazzaneve per ripulire le strade di Moiano.
E’ esplosa una standing-ovation da parte dei suoi simpatizzanti di fronte a questo eroe che nel cuore della notte ha montato lo spazzaneve manco fosse un intrepido destriero, come un cavaliere senza macchia e senza paura.
Non importa a nessuno che in molti cantieri ed esercizi commerciali del centro città si siano registrate numerose assenze dal lavoro dovute all’impossibilità del personale di scendere in macchina dalla montagna. Né che in alcune frazioni la neve sia stata spazzata via solo dal sole, che fortunatamente dalle nostre parti non manca mai di tornare in fretta. L’immagine di Gennaro Cinque a Moiano, alla guida dello spazzaneve, ha spazzato via anche le malelingue sempre pronte ad infierire.
Sorprende però che nessuno abbia preso in considerazione che guidare uno spazzaneve rappresenta uno dei sogni infantili di qualsiasi abitante del nostro pianeta. E’ un po’ come guidare un treno o un aereo o un’astronave. Chi in cuor suo non coltiva il sogno di salirci sopra e divertirsi da pazzi? Pochi hanno l’ardire di confessarlo pubblicamente, specialmente chi, per motivi istituzionali, ha il dovere di rimanere serio, anche a costo di sembrare un pavido e grigio amministratore, come il sindaco di Roma Alemanno. Se questi avesse vinto le stupide resistenze psicologiche e si fosse lanciato alla guida di un gatto delle nevi per soccorrere i malcapitati all’ombra del Colosseo, sicuramente a livello planetario sarebbe diventato un eroe indiscusso, nonostante tutto.
Gennaro Cinque non ha dato spazio alla ritrosia ed ha realizzato un sogno collettivo, ha giocato con lo spazzaneve. E insieme a lui son tornati tutti bimbi. Ogni tanto, regredire nell’inconscio allo stato di beatitudine infantile bisogna ammettere che dà pace.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Foto di Tonino Verde tratta da Facebook

Vico Equense - Esiste ancora un’idea di sinistra??

“il Mondo sarà certamente non poco stupito quando avrà appreso che la nuova era nella storia sta per essere inaugurata nientemeno che da logori e decrepiti ottuagenari, burocrati cha hanno partecipato a quasi ogni governo dalla fine del secolo scorso, membri del gabinetto, doppiamente per età e per usura, e richiamarti in vita solo artificialmente” “ Ci viene promessa la scomparsa totale delle lotte tra i partiti, anzi la scomparsa dei partiti stessi. Forse la cosa migliore che si può del governo di coalizione (tecnico) è che esso rappresenta l’impotenza del potere (politico) in un momento di transizione.”
Carlo Marx Inghilterra 1852

Questa lucida ed attuale analisi di Marx su un governo tecnico come quello del G. Hamilton Gordon conte Aberdeen del 1852, mi invita ad una riflessione più attenta sull’attuale situazione governativa italiana.
Si legge sempre più frequentemente interventi di intellettuali dichiarati di sinistra , leggasi prof. Marco Revelli sul Manifesto, che considerando la caduta del governo Berlusconi senza dubbio un bene per il Paese, e le sue dimissioni festeggiate giustamente come una Liberazione, sostengono in conclusione che nel contesto attuale forse nessuna altra soluzione era possibile all’iniziativa promossa dal Presidente Napolitano con l’approdo a palazzo Chigi del prof. Mario Monti escludendo a priori le libere elezioni , come una soluzione insostenibile ed improponibile per gli effetti di un vuoto politico con conseguenze gravissime sull’attuale situazione economica del paese.
Una tesi con pochi distingui, molto sostenuta negli ambienti del centro-sinistra , a difesa della scelta a sostegno del governo Monti, che ,a loro dire, rappresenta una discontinuità etica ed estetica rispetto al precedente governo Berlusconi, e che ha il merito di aver recuperato una dignità ed un’immagine su scala internazionale. Che tra Monti e Berlusconi ci siano differenze di stili di comportamento , di modelli di “modus vivendi”, non ci piove, ma affermare elementi di discontinuità politica o addirittura di scelte di “decontaminazione “ per un recupero di “decoro delle istituzioni “ è difficile da difendere.
La nomina di alcuni sottosegretari ai limiti della sopportabilità ne è la prova.
Penso alla presenza di Filippo Milone alla Difesa condannato ai tempi di Tangentopoli e coinvolto recentemente nelle vicende di Finmeccanica, oppure al viceministro al Lavoro Michele Martone, un giuslavorista sul fronte del diritto al licenziamento da parte delle imprese, al sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Mario Ciaccia un uomo di banca, con tutti gli enormi interessi che le banche stesse hanno sui grandi lavori ad esempio la TAV della Val di Susa , opera inutile e dannosa, e in fine, non ultimo il sottosegretario all’economia il prof. Gianfranco Polillo, già consigliere economico di Fabrizio Cicchitto, in questi giorni molto impegnato nei talk show televisivi a difendere Berlusconi considerato un “perseguitato dalla magistratura” , l’uomo della provvidenza che “ha salvato la democrazia “ e che “senza di lui saremo ancora sotto la dittatura del soviet di Achille Occhetto”.
Non c’è che dire un triste quadro del “governo dei tecnici”.

In un contesto generale nel quale le politiche economiche degli Stati sovrani sono sempre più marginali ed ininfluenti, e la loro autonomia esautorata del tutto per l’imporsi irresistibile del capitale finanziario (cosa è il “debito sovrano” se non l’impotenza e non il potere di “ciò che non è più nella mani di un dato paese perché letteralmente appartiene ad altri”), non può certo sfuggire ad un attento osservatore la natura non tecnica ma politica del governo Monti e la “continuità liberista” di questo governo .
Non è un governo dell’emergenza , esso ha un programma ben chiaro e di lungo respiro , un progetto politico, scritto da altri attori , da attuare: creare un fronte neoliberista europeo capace, in assenza di un pensiero alternativo di una sinistra europea oramai afona, di imporre modelli di sviluppo, condizioni di stile di vita, di relazione, attuare scelte liberistiche economiche e politiche con riflessi sociali sul destino delle nostre comunità per molti anni da venire.
Una portentosa rivoluzione conservatrice ,costruire un partito conservatore europeo forte capace di imporsi in un futuro non tanto lontano come forza egemone di governo in un’Europa politicamente unita, capace di conferire forza coattiva alle decisioni prese tra gli Stati dell’eurozona, una scelta oggi più che mai obbligata per l’Europa se vuole contendere il ruolo di leadership tra le potenze economiche.

Fantapolitica? Visioni di un nostalgico sessantottino complottista ?
Come leggere la notizia di una scesa in campo della Merkel a sostegno della candidatura di Sarkozy alle prossime elezioni presidenziali in Francia?
Un processo avviato dai precedenti governi Berlusconi , 17 anni di una destra populista,(sebbene 9 sono stati di centro-sinistra ma ininfluente nel preservare il paese dalla devastazione del berlusconismo) hanno determinato una profonda metamorfosi antropologica del tessuto sociale del paese, con l’esaltazione del fai-da-te, dell’arrangiarsi un po’ cialtronesco, delle deregulation dell’economia e della finanza come via per un facile arricchimento, con lo sdoganamento dei partiti xenofobi e fascisti,con la criminalizzazione delle idee dei valori e delle passioni di vita dei movimenti del ’68, il tutto avvolto nella ridondante propaganda ideologica dell’ ”alta marea che tira tutte le barche” ovvero uno sviluppo economico e finanziario senza regole proficuo di benessere generale, l’idea di un capitalismo ecumenico .
Un tema caro anche al sobrio Monti, che con il suo governo del rigore, richiama il Paese al senso di responsabilità, poiché “stiamo tutti nella stessa barca”, sostenendo che in questo momento di crisi i sacrifici vanno distribuiti tra tutte le classi sociali, così come nei periodi di crescita di benessere i benefici sono stati equamente distribuiti , omettendo che nel periodo 1976- 2006 mentre i profitti delle aziende e le rendite crescevano ,si assisteva contemporaneamente ad una massiccia riduzione della quota dei salari nella composizione del PIL . In Italia 15 punti di PIL sono stati trasferiti dai salari ai profitti, con una media dei paesi OCSE comunque altissima intorno ai 10 punti.
Penso che è l’ora di tornare a distinguere “tra una barca e l’altra”, non solo ma anche chi e che cosa caricare a bordo .

Silvio

Vico Equense - L’ennesima distruzione di un agrumeto ma perché non trasformare tutti i box auto in una nuova necropoli Equana?

In questa freddissima e uggiosa domenica di febbraio, uno dei più freddi da 20 anni a questa parte, mentre il sindaco Gennaro Cinque a Moiano sparge sale sulla neve divertendosi a superare il Sindaco Alemanno, con uno spargisale nuovo di zecca, io mi trovo a via Sconduci, dove alcuni cittadini mi avevano già segnalata l’ennesima devastazione arborea. Le foto che potete vedere parlano chiaro: il cartello di cantiere, come vuole la tradizione di questo paese, si trova in un punto illeggibile, per cui non ho potuto verificare chi stesse svolgendo i lavori e per cosa ( appurerò dopo). La notizia mi era stata già segnalata dal mio amico Claudio D’Esposito del WWF . Sono sincero e scrivo che avevo sottovalutato le segnalazioni, perché siccome quella zona è già stata ridotta come una groviera, pensavo si trattasse di uno scavo già denunciato: invece no, non è così. Presumo si debba trattare di un nuovo progetto di box interrati, in una zona che nelle immediate vicinanze ha già due parcheggi interrati e uno in progetto, anche se solo con una autorizzazione paesaggistica. Cosa dire? Le foto parlano chiaro! Al mio amico Aldo ( non Starace), che mi rimproverava bonariamente di denunciare solo, senza mai essere propositivo, mentre il sindaco secondo lui, si adoperava a fabbricare consenso ma anche operatività e fattività: spalava la neve a Moiano e nello stesso tempo organizzava una qualche manifestazione a Faito, rispondo con le foto che ho scattato stamane. E chiedo a lui e a tutti gli altri che sono convinti che le denunce non servano più a niente: che senso ha dare un’autorizzazione per una cosa del genere? Perché distruggere l’ennesimo agrumeto, mentre giusto di fronte, un altro sta per scomparire e viene già utilizzato per parcheggio a raso? E' noto che Il sindaco Gennaro Cinque ha voluto tenere per sé le deleghe all’Ambiente e all’Ecologia, spiegando in questo modo la decisione: “ E’ mia intenzione coinvolgere le nuove generazioni nei processi virtuosi affinché si possa non solo agire nel rispetto per l’ambiente, ma pensare “ecologicamente”” ( Agorà Penisola Sorrentina). Sono questi i prodotti del suo pensare ecologico che le nuove generazioni dovrebbero apprendere? Il tutto (cioè tutti gli altri parcheggi interrati che già ci sono e quelli che ci saranno) ubicato in una zona occupata da un plesso scolastico ( le scuole elementari) frequentato da bambini, con un unico passaggio per auto e pedoni largo appena tre metri. Voglio ricordare anche che quella zona ( via Sconduci e la via Nicotera, che una volta si chiamava “ncopp o’ ponte, perché c'era un ponte che attraversava un vallone), si trova su una via d’acqua ormai interrata, qualcuno ha mai fatto uno studio serio su questo argomento? Le vie d'acqua hanno memoria. Allora mi chiedo: ma di cosa stiamo parlando!?!? Ma in che posto viviamo per potere consentire abusi del genere?!?! Ma perché invece non si attiva un programma di occupazione giovanile, magari con fondi europei, per recuperare tutti i terreni abbandonati, ricoltivarli come un tempo e fare in modo che la nostra penisola ritorni ad avere l’aspetto di giardino dorato come un tempo, ovvero ciò che l’ha resa famosa nel mondo? Quando capiremo che bisogna ritornare all’agricoltura, a produrre il nostro necessario attraverso la terra che abbiamo invece di cementificare? Siamo ormai in una situazione paradossale: i box non si vendono, la gente non li acquista più per i costi e perché forse li ha già acquistati. E allora? Tutti quelli che si stanno fabbricando e si fabbricheranno ancora che sorte avranno? Io un’idea da dare al sindaco e ai costruttori ce l’ho, un pò macabra forse, ma ce l’ho: visto che il cimitero esplode per mancanza di spazio e non ci stanno più loculi per i morti, perché tutti questi box in eccedenza non diventano una nuova necropoli equana, magari affrescati come quelli etruschi?
Franco Cuomo – VAS – Vico Equense
Nella foto: lavori per i box interrati di Via Sconduci
Foto di Franco Cuomo

Vico Equense, ‘Gli approdi di Ulisse’ alla Bit di Milano

Il turismo enogastronomico, balneare e naturalistico della Regione Campania in vetrina alla BIT di Milano (Borsa Internazionale del Turismo) che si svolgerà alla Fiera di Rho-Pero dal 16 al 19 febbraio prossimi. Venerdì, 17 febbraio, presso lo stand della Regione Campania, realizzato in partnership con Unioncamere Campania, si presenteranno ufficialmente le azioni di comunicazione integrata realizzate dal gruppo editoriale Gambero Rosso e dedicate a dieci Regioni italiane nell’ambito dei progetti interregionali, di cui la Campania è Regione capofila, ‘Ospitalità nei borghi’, ‘Approdi di Ulisse’ e ‘L’Isola che non c’è’. Alle ore 13.30 si terrà un inedito brunch che celebrerà il matrimonio tra i sapori della Penisola Sorrentina e la Costa d’Amalfi, un florilegio di gusti e tipicità di due delle aree più interessanti ed importanti dell’offerta turistica campana “messi in tavola” dal Comune di Vico Equense e dal Comune di Agerola. Alle ore 15, si terrà l’appuntamento di presentazione delle iniziative di comunicazione. All’incontro’ che si svolgerà nell’area conferenze dello stand della Regione Campania parteciperà l’assessore regionale al turismo della Regione Campania, Giuseppe De Mita. Saranno presenti alcuni rappresentanti del gruppo editoriale Gambero Rosso. Invitati a partecipare, inoltre, i rappresentanti delle altre Regioni che, insieme alla Campania, hanno contribuito alla realizzazione delle iniziative di comunicazione. Nello specifico si tratta, oltre alla Campania, dell’Emilia Romagna, la Basilicata, la Liguria, il Friuli Venezia Giulia, la Toscana, il Molise, la Sardegna, la Sicilia e la Calabria. Nell’ambito dei tre progetti interregionali, nei mesi scorsi, è stata realizzata un’azione di comunicazione integrata che ha visto la pubblicazione di inserti a tema, la messa in onda di speciali televisivi, la definizione di applicazioni per iPhone e smartphone. Per “Gli Approdi di Ulisse” tra i Comuni legati a doppio filo con il mitico viaggio narrato nell’Odissea, anche la Città di Vico Equense, dove sono stati eseguiti interventi per il rifacimento di percorsi turistici. Il progetto ha previsto, studi e ricerche geo-letterarie sul campo per ricostruire e promuovere turisticamente i borghi del percorso mitologico e la realizzazione di eventi di carattere divulgativo sulla cultura del mare e in particolare sul viaggio di Ulisse lungo i principali approdi. A portare Ulisse su rotte impreviste fu il capriccio dei venti comandati da Eolo. Molti degli Approdi del protagonista omerico sono avvenuti sulla penisola italiana.

da"Il Gazzettino Vesuviano"

Vico Equense - «Eat Parade», Gambacorta presenta il suo libro alla SS. Trinità e Paradiso

Vico Equense - Bruno Gambacorta, noto giornalista del Tg2, arriva a Vico Equense per presentare la sua opera prima “Eat Parade, alla scoperta di personaggi, storie e ricette fuori dal comune” (edizione Raieri e Vallardi). Sabato, 18 febbraio 2012, alle ore 11.00, nella sala Polifunzionale del Complesso seicentesco della Santissima Trinità e Paradiso. L’incontro sarà coordinato da Rita Abagnale, fiduciaria della Condotta Slow Food Costiera Sorrentina e Capri, una delle più antiche e attive della Regione Campania. Il libro raccoglie 70 ricette e 35 storie fra le più interessanti proposte nei primi 13 anni dell'omonima rubrica televisiva in onda il venerdì alle 13.45 su Rai2. Uno dei primi, approfondimenti italiani dedicati all'enogastronomia, inventato dallo stesso Gambacorta e seguito ogni settimana da 2,5 milioni di spettatori. Un libro sull’Italia di oggi, per dare uno spaccato della nostra società, quella a volte meno conosciuta, ma di certo non meno importante: sapremo così cosa lega i detenuti di Bollate con i coltivatori di limoni di Sorrento; la storia del Principe collezionista d’arte e gli ex tossicodipendenti di San Patrignano e Mondo X; quella del docente esperto di formaggi siciliani e del direttore di reti televisive diventato olivicoltore; il racconto di associazioni come “Libera” e “Don Ciotti”, che svolgono attività produttive nei territori confiscati alla mafia. Inoltre sono state inserite settanta ricette provenienti da tutta la penisola. “La gastronomia – sottolinea il Sindaco Gennaro Cinque - è una risorsa preziosa per il nostro turismo, da sempre una delle voci più rilevanti della nostra economia. Ringrazio Rita Abagnale, attenta conoscitrice della cucina locale e non solo, perché grazie al suo impegno è stato possibile realizzare questo incontro.” Bruno Gambacorta è nato a Napoli nel 1958. Poco prima di laurearsi in medicina nel 1983 con 110 e lode, vince una borsa di studio nelle redazioni della Rai. Si trasferisce a Milano e si forma in quotidiani e mensili, prima di essere assunto alla Rai nel maggio del 1986. Diventa giornalista professionista nel 1987. Ha vinto numerosi premi giornalistici, fra i quali il CNN World Report Award nel 1996 per il Best Medical Report, il Premio Voltolino per la divulgazione scientifica e l'Oscar del vino 2002 assegnato dalla rivista Bibenda.

comune.vicoequense@e-comunica.it

domenica 5 febbraio 2012

Vico Equense - I VAS intendono aprire un tavolo di attenzione con i cittadini, la stampa e le altre associazioni ambientaliste sui parcheggi interrati!

La vicenda di realizzare in deroga al Put (Piano urbanistico territoriale) i parcheggi interrati, in base alla cancellazione di due commi della Legge Regionale 19 del 2001, ha dato origine ad una giusta indignazione in Costiera Sorrentina. Questa legge, voluta da Bassolino & Co. introduceva la possibilità di costruire box e parcheggi interrati anche su aree sulle quali «alla data di inizio dei lavori risultavano presenti alberi o arbusti decorativi o da frutto». Il tutto, aggiungeva il provvedimento, sarebbe dovuto avvenire “in modo da garantire la conservazione al di sopra del solaio di copertura dei parcheggi di uno spessore di terreno sufficiente ad assicurare la sopravvivenza in loco degli alberi o arbusti secolari e di alto valore botanico, agricolo o paesistico”. Questa clausola non è stata mai applicata o se lo è stata, è stata applicata in modo risibile e offensivo per tutti gli alberi distrutti ! Non è mai successo, a 10 anni trascorsi da quel provvedimento che fossero state ripiantate le specie arboree distrutte. Fino ad oggi abbiamo solo esempi di scempi e orrori cementizi là dove un tempo c’erano giardini: alberi tagliati e mai più ripiantati, o ripiantati in numero inferiore, o di specie diversa, voragini che hanno letteralmente stravolto l’aspetto della costiera, interi agrumeti scomparsi. I VAS, insieme al WWF e a tutte quelle forze politiche che sono interessate a preservare l’ambiente da un’ennesima distruzione, annunciano che daranno battaglia e chiamano alla lotta i giornali e l’opinione pubblica. I VAS chiederanno spiegazioni sul fatto che molti parcheggi sono già in funzione anche se non figurano essere stati completati ( com’è possibile una cosa del genere?). Chiederemo che venga esibito il certificato di agibilità e le verifiche degli uffici competenti, insieme alle esecuzioni delle prescrizioni esistenti nei permessi a costruire rilasciati. E ancora: chiederemo spiegazioni su tutti quegli scavi che sono stati eseguiti in area archeologica: sono stati rispettati gli accordi concordati con la Soprintendenza?
Così come chiederemo spiegazioni sulla mancata realizzazione del ripristino del verde su molti di questi parcheggi. I VAS intendono aprire un tavolo di attenzione con i cittadini, la stampa e le altre associazioni ambientaliste. A Tutt’oggi non si vede un solo pilastro per la realizzazione dell’ex Cinema Aequa, mentre i box auto sono state già completati! Rimane solo una gru che incombe sui cittadini! Come evolverà quest’altra vicenda vicana che sa di ennesimo raggiro ai danni dei cittadini? Quella della costruzione dei parcheggi interrati è stata una speculazione mostruosa voluta dal centro sinistra in Campania e poi attuata con le complicità e gli interessi trasversali di tutte le forze politiche. Il partito del cemento non è ancora sazio e, nonostante molti di questi box stanno rimanendo invenduti c’è che ha il coraggio di proporre una modifica ulteriore di una legge di per sé già disastrosa per continuare a distruggere? La deroga al Put è anche una scappatoia che ignora da sempre che la parola ultima sull’autorizzazione a costruire dovrebbe spettare al Consiglio Comunale. La realizzazione dei box interrati in costiera è stata la strada per realizzare mire speculative, complici la connivenza e i facili permessi rilasciati dalla maggior parte delle amministrazioni locali. I VAS consapevoli che i vincoli del PUT permangono tutti e che è stato fatto l’ennesimo pasticcio legislativo per favorire il partito del cemento, annunciano che daranno battaglia su questo argomento, fidanto dell’aiuto di chi è interessato alle sorti della qualità del territorio e dell’ambiente in Costiera Sorrentina.
Franco Cuomo –VAS – Vico Equense
Foto di Maria D'Ordia: in alto parcheggio a S. Vito. Sotto il parcheggio di Seiano

Aggiungo che a Vico e in Penisola Sorrentina non c'è mai stato un piano parcheggi per regolare la prevedibilissima deriva a cui abbiamo assistito. Ricordo anche che nella passata amministrazione Cinque l'opposizione del pd di Vico ha più volte richiamato all'attenzione su questo non ininfluente particolare. Su Seiano, per esempio, molte sono state le interrogazioni sul parcheggio ancora in costruzione. Il Sindaco dava delle risposte semi-private ai cittadini, rassicurandoli sulla divisione tra box interrati e posti auto a rotazione, tra piani a disposizione dei seianesi e cose di questo genere.  Alla fine la realtà resta sotto gli occhi di tutti. Delle vuote promesse del Sindaco non ci meravigliamo. Quello che sorprende è il silenzio di qualche VIP seianese, che sta sulle pagine del settimanale Agorà tutte le settimane senza accennare minimamente alla costruzione di quel mega-parcheggio privato nel bellissimo borgo di Seiano.
Si facesse fotografare almeno un po' meglio...
Mariad

Vico Equense -Telefonia mobile, sicurezza per i più piccoli

In occasione del “Safer Internet Day” l’Amministrazione comunale avvia una campagna di sensibilizzazione: “Telefono sì, ma con la testa”
Vico Equense - L'uso quotidiano di computer, cellulari e altri mezzi della tecnologia dell’informazione e della comunicazione cela pericoli. Il prossimo 7 febbraio si celebrerà il “Safer Internet Day” la giornata istituita dalla Commissione Europea per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile delle tecnologie online e di telefonia mobile specialmente tra i bambini e i giovani. In quest’occasione il Comune di Vico Equense, ha promosso una campagna di sensibilizzazione, distribuendo in tutte le scuole del territorio una brochure dal titolo: “Telefono sì, ma con la testa” .“Scopo dell’iniziativa – spiega il Sindaco Gennaro Cinque - è quello di offrire, materiale informativo ed educativo che introduca al tema dell’elettromagnetismo in generale e che sappia offrire utili e pratici consigli comportamentali a tutela della propria salute. Sette semplici regole per un uso corretto del cellulare, soprattutto per i più piccoli. I telefonini comunicano emettendo onde elettromagnetiche. L’uso, ormai, è molto diffuso principalmente tra i giovani: lo utilizza il 98% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni. Numeri alla mano, 9 sedicenni su 10 ne possiede almeno uno e la stessa cosa vale per oltre il 40% degli allievi delle elementari. Da strumento indispensabile per comunicare - aggiunge il Primo cittadino - deve, però, essere utilizzato con precauzione. Il Consiglio superiore di sanità, nonostante non sia stato finora dimostrato alcun rapporto di causalità tra l’esposizione a radio frequenze e le patologie tumorali, afferma che è necessario educare i più piccoli ad un utilizzo non indiscriminato ma appropriato, quindi limitato alle situazioni di vera necessità. La Giornata mondiale della sicurezza in rete e della telefonia mobile - conclude il Sindaco - sarà anche un modo per rilevare come l’uso continuo di certe tecnologie abbia anche altri tipi di effetti, specie di carattere sociale ed educativo, sui quali è bene cominciare ad interrogarsi.”

Vico Equense - Il Sindaco Gennaro Cinque incontra le associazioni a difesa degli animali

Vico Equense - Il Sindaco Gennaro Cinque, mercoledì scorso, ha incontrato i rappresentanti della Penisola Sorrentina delle Associazioni Animaliste. Erano presenti: Marco Savarese, Maria Astarita, Marinella Gargiulo e Angela Esposito della Lega del Cane di Vico Equense, Angela Starace, Animalisti del Faito, Raffaele Lauro, In Movimento per Vico, Maria Volpe e Claudia Castellano della Lega del Cane di Sorrento, Claudia Amato degli Animalisti e Antispecisti di Castellammare di Stabia. L’incontro è stato incentrato sull’ordinanza del Comune di Vico Equense che vieta di dar da mangiare a cani e gatti randagi: pena una multa da 25 a 500 euro. Il ricorso al provvedimento, si è reso necessario per fronteggiare problemi di carattere igienico sanitario in alcune pubbliche vie e spazi all’aperto e causati da residui di cibo che sono abbandonati, da privati cittadini che provvedono a dar da mangiare a cani, gatti randagi e piccioni, senza cura per il decoro e l’igiene luoghi. Di qui il divieto assoluto di somministrare qualsiasi genere alimentare agli animali su suolo pubblico e privato. Sulla vicenda le associazioni animaliste hanno invitato il Primo cittadino a ritirare l’ordinanza, sottolineando che la giurisprudenza amministrativa, si è più volte espressa sulle cosiddette “ordinanze affama randagi”, sospendendole prima e annullandole poi, in seguito ad appositi ricorsi. Com’è stato rilevato nel corso dell’incontro l’abbandono irresponsabile dei cani, che in alcuni periodi dell’anno assume proporzioni notevoli, determina il deprecabile fenomeno del randagismo, che negli ultimi tempi ha assunto dimensioni rilevanti e preoccupanti, con tutte le implicazioni di ordine igienico, sociale e sanitario. Da questo primo incontro sono emersi due fattori importanti: da un lato l’ammissione da parte di volontari locali dell’ormai indecorosa ed insostenibile situazione non igienica venutasi a creare, dall’altra la volontà da parte dell’Amministrazione comunale di stabilire un rapporto più stretto di collaborazione con le associazioni animaliste al fine di garantire un’adeguata risposta al fenomeno del randagismo. Pertanto, su proposta dei convenuti il Comune di Vico Equense si è impegnato all'acquisto di un lettore di microchip da affidare in dotazione al Corpo di Polizia Locale, a disposizione dei volontari che unitamente ai VV.UU. potranno fare i dovuti controlli. Il Comune, in questi giorni, raccoglierà altresì tutte le informazioni necessarie presso l’ASL di riferimento per la microchippatura dei cani randagi e padronali, e all’acquisto di 50 ciotole riportanti il logo della Città di Vico Equense che i Volontari potranno ritirare presso il Comando di Polizia Locale, da utilizzare per la somministrazione di cibo e acqua ai cani randagi, con l’obbligo di rimozione e di lasciare pulito il suolo interessato. L’8 febbraio prossimo è previsto un secondo incontro al quale parteciperanno, tra gli altri, anche alcuni rappresentanti del Partito del Partito Animalista Europeo: il Presidente, dott. Stafano Fuccelli, il Coordinatore Nazionale, dott. Enrico Rizzi e la dott.ssa Sonia Fraioli, Segretario Nazionale.

comune.vicoequense@e-comunica.it

mercoledì 1 febbraio 2012

Vico Equense – Ancora lontano l’ampliamento del plesso scolastico di Arola

La storia della scuola media di Arola sembra non avere mai fine e, come un romanzo a puntate, si arricchisce di episodi fuori programma, colpi di scena, effetti speciali. L’ultima determina nella quale si assestano aggiustamenti e ripensamenti porta la data recentissima del 12 gennaio. Con la determina il funzionario Paolo Guadagno affida all’ing. Daniele Luccisano l’incarico di supporto tecnico al RUP per i lavori di ampliamento del plesso scolastico di Arola con un compenso di 10.000 €. L’incarico e la parcella stabiliti avrebbero ragion d’essere a causa di una variante al progetto che, oltre a prolungare i tempi di consegna della scuola, renderebbe necessaria la presenza quotidiana dell’ing. Luccisano per supportare sia gli aspetti tecnici che quelli amministrativi dell’opera. La variante è stata approvata il 9 settembre 2011 ma leggendo la delibera non si capisce in cosa consista. Sebbene si parli di una relazione illustrativa delle opere, nella delibera non viene allegata alcuna relazione, almeno nell'albo pretorio online, e certo non si tratta di cosa da poco visto che si allungano i tempi di consegna di svariati mesi.
La scuola, come è noto, doveva essere consegnata nel novembre 2011. I lavori iniziati con notevole ritardo rispetto alle promesse dell’amministrazione che ne dava per certa la conclusione nel settembre 2010, sono stati più volte interrotti per difficoltà giudiziarie nate dall’illegittima assegnazione dell’appalto. C’è da aggiungere che nel progetto, elaborato in fretta e furia per essere presentato agli arolesi in pompa magna, vi erano molte magagne come la mancanza di servizi igienici sufficienti e delle uscite di sicurezza previste dalla normativa. Dopo le varie sentenze sembrava che la strada fosse segnata e che finalmente nel novembre 2011 gli alunni potessero accedere alle nuove aule. Invece spunta la variante che giustifica un ritardo davvero eclatante e che sembra essere il nuovo episodio di una storia ormai infinita.
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano
Nella Foto: lavori in corso presso la scuola di Arola