mercoledì 18 dicembre 2013

La Legge sulla panificazione contro i prodotti abusivi.

Dal grano alla farina al tipo di legna usato nei forni fino al prodotto finale: il pane.
 

La legge regionale campana sul commercio, approvata la scorsa settimana, mira a tutelare un intero sistema e a contrastare forni illegali e pane abusivo. Il testo, che porta la firma di Fulvio Martusciello, assessore alle Attività produttive della Regione Campania, è frutto di un lavoro trasversale, sostenuto dall’opposizione di centrosinistra. A questi passi in avanti per la tutela del pane, si aggiunge una nuova proposta di legge presentata da Antonio Marciano, vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale“.
“Abbiamo scritto norme immediatamente applicabili – ha affermato Martusciello – per avere pane fresco e legale contro un prodotto che non rispetta le regole e diamo una mano a chi lavora secondo le norme”. Marciano ha spiegato che la necessità di una ulteriore legge sulla panificazione nasce dall’esigenza di rafforzare le misure contro i prodotti abusi“Ci battiamo da anni per un pane sicuro: adesso va tutelato”
„”La panificazione illegale ha un giro d’affari di 500milioni l’anno - ha detto – Siamo stati i primi a doterci di una buona legge su tracciabilità e imbustamento”. Il presidente di Unipan, Mimmo Filosa, ha sottolineato che “i sindaci che non notificheranno l’applicazione della legge, verranno diffidati”.
„Ci battiamo da anni per un pane sicuro – ha aggiunto – Invito a denunciare i forni abusivi, un appello che rivolgo anche i salumieri”. “Il contrasto alla panificazione abusiva – ha ricordato Francesco Emilio Borrelli, degli Ecorottamatori Verdi – è contrasto alla camorra”. Rino Strazzullo, segretario generale di Uiltucs, ha evidenziato che quella sul commercio “è una buona legge che tutela i lavoratori e le piccole imprese dai grandi centri di distribuzione”. (Ansa)
 

lunedì 16 dicembre 2013

Politica - Il PD e Matteo Renzi


Son molteplici le emozioni che il nuovo Pd, il neo-eletto segretario Matteo Renzi e tutto il suo staff under40 suscitano in tante persone della mia
età. Da una parte c'è la benevola accondiscendenza genitoriale verso dei giovani che somigliano ai nostri figli, finalmente al posto degli ingrigiti leader ormai troppo stagionati per avere ancora il monopolio su tutto.
Dall'altra c'è la consapevolezza che qualcosa non ha funzionato nei metodi educativi e che non possiamo trovare capri espiatori, ce ne dobbiamo assumere tutta la responsabilità. Questi quarantenni sono cresciuti a metà tra i simboli sbiaditi di un '68 seppellito in fretta e la Milano da bere di Bettino Craxi. Nell'ipocrisia di una generazione, la nostra, che si sentiva protagonista di anni ed emozioni straordinarie ma che, diciamocelo, nella realtà stava mettendo in essere un clamoroso flop educativo e culturale. Una generazione che non ha saputo evitare gli anni bui del terrorismo, degli scandali di tangentopoli, che rimase imbelle davanti alle stragi mafiose, che non ha trovato i mezzi per impedire i crac finanziari come quello della Parmalat e soprattutto non ha saputo arginare quel fenomeno devastante che è stato Silvio Berlusconi. Immersa completamente nel consumismo più sfrenato, impegnata a volte socialmente, ma non abbastanza da crearsi una classe dirigente in grado di fare piazza pulita delle ipocrisie e della disonestà, non poteva insegnare niente di buono e di nuovo mentre si adeguava all'andazzo nazional popolare. E oggi raccoglie, politicamente parlando, i frutti del suo ex futuro.
 
Oggi, Renzi, discendente diretto ed erede di diritto del patrimonio di "famiglia", basa tutta la sua politica sul rinnovamento e sul cambiamento. Per ora ha cominciato delle facce, che è sicuramente una grande cosa perché i vecchi hanno stufato davvero tutti. Ma basta vedere dove le ha trovate quelle facce per capire che in fondo non è che intenda andare molto oltre. A parte Filippo Taddei, brillante assistente alla John Hopkins University, ha scelto in quella vasta area umana informe nella quale non ci si è distinti per grandi meriti. A lui infatti è bastato che i suoi più stretti collaboratori fossero giovani e rampanti e soprattutto che fossero suoi fans. Direi che come metodo non mi sembra tanto innovativo rispetto ai nostri, la meritocrazia tanto sbandierata in effetti va a farsi benedire.
Quando una tipo come Alessia Morani, delegata alla Giustizia nella segreteria nazionale, risponde a Cacciari che all'epoca di certi fatti lei non era ancora nata, si comprendono tutti i limiti di questi "ragazzi" che non sanno mettere avanti altro che la loro giovane età, a giustificazione di tutto. Certo non dell'aver studiato poco, come sottolineava giustamente Cacciari... 
Altri quarantenni, a ben cercare, avrebbero saputo rispondere meglio al professore, se non altro per dimostrare di essere consapevoli, coscienti anche se inesperti come giovinezza vuole. Perché inesperienza e ignoranza sono cose ben diverse. Ma evidentemente per Renzi fa poca differenza o non aveva voglia di cercare, a lui piace fare le cose subito, "adesso" e tutto sommato gli servivano dei fedelissimi, mica dei geni.
Tutto, nel mondo di Renzi, avviene in tempo reale, con l'iPad alla mano, che i papà e le mamme di un tempo non potevano avere. E fa certo differenza... Come sicuramente fa la differenza l'ottimismo a tutti i costi, anche mentre l'Italia s'incazza di brutto. "Il bello deve ancora venire", "Ci divertiremo"...Al governo come a una festa...
 
 
Lasciamo allora che la benevola condiscendenza genitoriale prenda il sopravvento sulle altre emozioni, giusto per non cadere in depressione. In fondo abbiamo fatto talmente guai noi che possiamo perdonare qualche défaillance dei nostri "ragazzi" al potere.
Prendiamo come principio generale che è "divertente" vedere il sindaco di Firenze correre spericolatamente in bicicletta o balzare atleticamente giù dal palco delle assemblee nazionali.
Li abbiamo abbuffati di proteine e almeno queste so soddisfazioni.
 

domenica 15 dicembre 2013

Cinema - "Blue Jasmine", ultimo bellissimo film di Woody Allen


Ho letto di recente il romanzo "Il buio e la luce. La mia vita e i miei film" di William Friedkin, regista di film famosi e vincitori di Oscar come "Il braccio violento della legge" e "L'esorcista". Il libro non è stilisticamente eccellente, non è certo un testo memorabile ma mi ha avvinto. Friedkin racconta come si fa un film, in particolare come ha fatto i suoi film, partendo dalla sceneggiatura e passando per il cast, il montatore, lo scenografo, i costumisti, i tecnici. Un'avventura fantastica, appassionante, nella quale il regista si immerge completamente mettendo in gioco tutto se stesso, a volte rinunciando a situazioni di comodo pur di portare avanti le proprie convinzioni.
Ho fatto questa premessa per dire che il romanzo di Friedkin mi ha messo in condizione di guardare con maggiore consapevolezza un lungometraggio, consapevolezza del lavoro che c'è dietro le quinte dei grandi film. A Friedkin ho pensato, per esempio, davanti al nuovo film di Woody Allen, "Blue Jasmine", bellissimo e costruito con la tecnica magistrale di uno dei più grandi registi di tutti i tempi. Perfetta, stringente e coinvolgente la sceneggiatura, ottima la presa diretta per le strade di New York e San Francisco nella quotidianità dei personaggi, come solo Allen è capace di fare.
La storia racconta di Jasmine, o Charlotte a seconda del caso, una donna sposata con un ricchissimo uomo d'affari, Hal, e che vive nel mondo dorato dell'altissima società americana. Jasmine intuisce, dentro di sé lo sa benissimo, che il marito è un truffatore che trae benefici dalla rovina economica di poveri polli fiduciosi nelle sue capacità di incrementare patrimoni. Eppure non è questo aspetto fortemente inquietante che la turba, quanto l'idea che il marito possa lasciarla. Jasmine accetta tradimenti sfacciati, fa finta di non vedere le squallide manovre finanziarie di Hal a patto che questi le resti accanto. Il film a un certo punto diventa drammatico e la trama ha un epilogo piuttosto sorprendente, lasciando la sensazione di aver assistito a una storia maledettamente vera capitata a una persona amica, che abbiamo frequentato e per la quale proviamo pena.
Penso che Woody Allen abbia dato un'ottima prova di sé tornando, finalmente, a osservare da vicino la realtà americana, dando un taglio netto alle velleità di rappresentare l'Europa, a parte "Match Point", un vero capolavoro girato a Londra. Lo fa con la sua leggendaria ironia anche se mitigata forse dall'età e soprattutto da una visione realistica dell'America di oggi, un'America cioè meno ricca e intellettuale e più sfigata, dove il crollo dell'età dell'oro della finanza spregiudicata ha lasciato molte macerie e svuotato in gran parte il sogno americano.
Il ruolo della nevrotica Jasmine è interpretato da una bravissima  Cate Blanchett probabile candidata all'Oscar.
Resta un mistero la scarsa affluenza di pubblico, ridotto a poche decine nella sala grande dello Stabia Hall di Castellammare di Stabia allo spettacolo delle 20.00. Meriterebbe un interesse maggiore perché è una delle prove più riuscite di un maestro del cinema.

Ecco il trailer ufficiale in Italiano


giovedì 12 dicembre 2013

Vico Equense - Il sindaco ridimensiona le spese per le luci di Natale


Sulla determina è scritto chiaramente, il Sindaco ha pensato che fosse necessario ridimensionare la spesa per le luminarie di Natale e ha deciso che non era il caso di mettere un Babbo Natale di 2m e mezzo di altezza, né orsacchiotti luminosi in piazza Mercato. Né l'albero in corso Filangieri di 12 mt. I 10.000 € destinati a queste amenità fanciullesche era più utile spenderli per gli alluvionati della Sardegna. Le spese generali per le luci scendono dunque a 25.000 €.  Mi pare un gesto significativo, anche perché non si dubita che le luminarie non dovevano poi essere tanto dissimili dalle altre allestite in città, cioè abbastanza anonime e poco attraenti.
Mi sembrano meno probabili le lamentele che i commercianti e gli operatori di Vico annualmente mettono su per denigrare il Natale a Vico. Non hanno iniziativa, sono litigiosi e mai di parte. Tutte le volte che abbiamo cercato di chiamarli in causa nel nostro partito rispondevano:"Stiamo sulla piazza e non possiamo sputtanarci politicamente!" Lagnarsi va bene ma schierarsi è meglio di no.
A parte qualche caso di lungimiranza e di capacità imprenditoriale, diciamocelo che non vanno oltre al loro tornaconto personale sti esercenti vicani. A Vico, salvando la pace di qualcuno, si compra male, a prezzi salatissimi e con una scelta limitatissima. Questo è il motivo per cui la gente va altrove a comprare. Non c'entrano le luminarie... Anche gli sconti che metteranno in essere per questa iniziativa natalizia di... due ore, annunciata, non contribuirà molto a cambiare la situazione.
Meglio darli ai sardi alluvionati i soldi, almeno contribuiranno altrove a rendere il Natale meno spento.... E gli esercenti avrebbero fatto meglio a destinare anche loro qualcosa in beneficenza come associazione...
Certo l'Amministrazione comunale non brilla per iniziative attraenti in tempo di feste di fine anno. Dovevano arrivare dei fondi regionali che non si sono visti e non si è ben capito perché. Qualcuno dice che il Sindaco non li ha voluti, qualche altro che i comuni della Penisola Sorrentina ci hanno messi da parte. La sostanza è che sarà un Natale come gli altri, magari ancora meno organizzato. In tempi di magra generale non è nemmeno tanto scandaloso. Tanto nessuno approfondisce né chiede conto della capacità dei nostri amministratori...
In un paese dove ci si contenta del sole, della tranquillità persino sonnacchiosa, del pettegolezzo all'angolo della piazza, non si poteva pretendere di più. E sono ben spesi i soldi devoluti agli alluvionati sardi, almeno avremo fatto una giusta opera di carità.

Vico Equense - Cambio look e torno al blog più personale e intimista

Da oggi tornerò ad essere principalmente una blogger che racconta di quello che succede e di quello che pensa. Un po' stufa di fb e twitter torno alla forma discorsiva più esauriente.
Mi sono piaciuti i Punti che sono in questo nuovo design: punti fermi, punti di sospensione, punti interrogativi, esclamativi e "punti della situazione".
Chi vuole mi leggerà e scoprirà una Maria un po' diversa dal solito, meno categorica e più simile alla persona che sono. Molto incline alla tranquillità familiare e sociale, all'amicizia vera, alla buona tavola, alla socievolezza intesa come voglia di stare insieme senza ambiguità, ciascuno con le sue idee senza certezze, o anche con...

mercoledì 11 dicembre 2013

Vico Equense – Nuovi lavori alla scuola di Arola diventata un cantiere mai chiuso



Da qualche giorno presso il Comune è visibile il nuovo progetto per  la riqualificazione dell’area esterna alla scuola di Arola. L’amministrazione vuole rimettere a posto lo spazio molto degradato antistante all’edificio scolastico, passaggio obbligato per gli alunni e le famiglie. Varie segnalazioni dei cittadini e dei Vigili Urbani hanno infatti messo in evidenza la necessità di intervenire per evitare interferenze pericolose tra i flussi di traffico sulla Raffaele Bosco e i flussi scolastici.
Tutto l’intervento verrà a costare 250.000 € e il progetto esecutivo verrà affidato verosimilmente anche alla stessa ditta che si occupò dell' ampliamento della scuola di Arola, la ditta Sa.Ma di Melito di Napoli che si è detta disponibile.
Dunque, lievita ancora il costo della scuola di Arola che sembra ormai un cantiere eternamente aperto. Già i lavori di ampliamento,  per vicissitudini di carattere giudiziario, si protrassero ben oltre i limiti prefissati, con disagi molto gravi per la scolaresca. E quando furono  finalmente ultimati  si evidenziarono  tutti i limiti di un progetto raffazzonato alla meglio. E cioè le aule  anguste e inadeguate ad ospitare i piccoli della scuola materna e i più grandicelli delle elementari e delle medie, spesso allagate per le piogge  con gli alunni costretti a fare lezione a turno persino nell’androne. Mancano inoltre le uscite di sicurezza, i bagni sono insufficienti  e soprattutto non c’è una palestra nella quale fare attività fisica, svolta alla bell’e meglio nelle aule, tra i banchi,  in condizioni di sicurezza precarie.  Insomma una scuola assolutamente poco confortevole e non in linea con gli standard europei.
Oggi si interviene anche sull’area esterna che non si presenta meglio di quella interna e l’ulteriore aggravio per le casse pubbliche mette in rilievo la superficialità con la quale sono stati affrontati nel tempo tutti i lavori che riguardano la scuola. Ogni giorno c'è una toppa a coprire le magagne.
Il progetto di ampliamento fu presentato e propinato agli Arolesi come la panacea che risolveva i mali di un dimensionamento scolastico accettato contro voglia da tutti i cittadini. Vennero diffusi  rendering immaginifici, che mostravano intorno alla scuola vialetti allettanti tra romantiche vedute nel verde. Invece sia l’interno che l’esterno dell’edificio si presentarono fin da subito poco ospitali e per certi aspetti persino opprimenti. Tutto ciò nonostante i 900.000 € usciti dalle casse pubbliche.
Con i nuovi lavori piglieranno il volo altri 250.000 € e il  totale ormai ha largamente superato il milione di €. Una cifra enorme se si valutano gli aspetti negativi che gli allievi dalle materne alle medie vivono quotidianamente tra i banchi.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nelle foto: spazio antistante alla scuola; rendering nel vecchio progetto di ampliamento

mercoledì 4 dicembre 2013

Vico Equense – Consiglio Comunale, Gennaro Cinque:”Tutti i giorni sui cantieri per fare prevenzione ambientale.”



Il Consiglio Comunale di Vico Equense, nella seduta dello scorso 25 novembre, ha approvato sostanziali variazioni  al Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Innanzitutto lavori di messa in sicurezza di alcune strade, come la via Scraio,  via Aiello e via Boza, o di urbanizzazione primaria come la sistemazione della fogna in via Camaldoli ad Arola.
Alcuni di questi interventi vengono finalmente effettuati dopo anni di attesa da parte degli abitanti e sono state al centro di un vivace dibattito che si è tenuto in aula tra maggioranza e opposizione. Il contendere è nato da alcune considerazioni della minoranza. Il gruppo di MpV ha sottolineato che sono state apportate delle modifiche al Piano Triennale anteponendo i nuovi progetti ad altri che ancora attendono da anni la realizzazione, come quello della riqualificazione della via Satriano. MpV rilevava altresì  che nessuna opera servirà  per la messa in sicurezza di un territorio molto fragile visto che non esiste una progettualità complessiva in tema di prevenzione ed equilibrio  ambientale.
L’avvocato Dilengite ha insistito ancora una volta sulla mancanza di iniziativa dei consiglieri di maggioranza  che si fidano ciecamente del sindaco Cinque, il quale, secondo Dilengite,  sostanzialmente da solo fa il Piano Triennale e da solo lo modifica.
A sorpresa e dopo mesi di assenze e silenzi è intervenuto il Sindaco, ancora una volta  seduto nei banchi dell’opposizione, che con una lunga difesa del suo lavoro, ha spiegato quali grandi problemi esistono da tempo immemorabile  sotto l’asfalto di alcune strade centrali, quale via Filangieri, o collinari. Proprio in via Filangieri, ad esempio, molti scarichi fognari si riversavano dai caseggiati nella condotta pluviale confluendo poi tutti sulla Marina di Vico. Ripristinare il corretto defluire delle acque nere ha richiesto una dilatazione dei tempi previsti per i lavori, ma, secondo Gennaro Cinque, era necessario rimettere tutto in ordine proprio per evitare il protrarsi dell’ incessante inquinamento del litorale. La sua personale presenza sul cantiere ha evitato che tutto fosse di nuovo asfaltato e nascosto. Questa attività da “manovale" è fondamentale per la buona salute del territorio. Secondo Gennaro Cinque in questo sta la sua progettualità, sbrigando il quotidiano disegna il futuro perché gestire correttamente e direttamente fogne, tombini e caditoie alla fine significa preservare il territorio e difenderlo nel tempo dal punto di vista ambientale.
Purtroppo il dilungarsi della discussione su questi temi ha impedito l’approfondimento su alcuni importanti progetti, come quello relativo all’Oasi Blu Mare-Banco di Santa Croce, tornato in auge dopo essere stato abbandonato per alcuni anni, che generò a suo tempo non poche perplessità tra gli ambientalisti. Approvato senza discussione anche il progetto per la realizzazione dell’area pesca a Marina d’Aequa. In realtà stupisce che per la gran parte delle opere strutturali in definitiva non vi sia vero ostacolo da parte delle minoranze, quasi temendo di apparire ostruzioniste. Da un lato discutono il metodo ma dall'altro dichiarano di essere d’accordo con le opere in progetto, senza lasciare intendere con chiarezza quali strade diverse o alternative vorrebbero percorrere.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nella foto Gennaro Cinque al microfono durante il Consiglio Comunale