domenica 15 dicembre 2013

Cinema - "Blue Jasmine", ultimo bellissimo film di Woody Allen


Ho letto di recente il romanzo "Il buio e la luce. La mia vita e i miei film" di William Friedkin, regista di film famosi e vincitori di Oscar come "Il braccio violento della legge" e "L'esorcista". Il libro non è stilisticamente eccellente, non è certo un testo memorabile ma mi ha avvinto. Friedkin racconta come si fa un film, in particolare come ha fatto i suoi film, partendo dalla sceneggiatura e passando per il cast, il montatore, lo scenografo, i costumisti, i tecnici. Un'avventura fantastica, appassionante, nella quale il regista si immerge completamente mettendo in gioco tutto se stesso, a volte rinunciando a situazioni di comodo pur di portare avanti le proprie convinzioni.
Ho fatto questa premessa per dire che il romanzo di Friedkin mi ha messo in condizione di guardare con maggiore consapevolezza un lungometraggio, consapevolezza del lavoro che c'è dietro le quinte dei grandi film. A Friedkin ho pensato, per esempio, davanti al nuovo film di Woody Allen, "Blue Jasmine", bellissimo e costruito con la tecnica magistrale di uno dei più grandi registi di tutti i tempi. Perfetta, stringente e coinvolgente la sceneggiatura, ottima la presa diretta per le strade di New York e San Francisco nella quotidianità dei personaggi, come solo Allen è capace di fare.
La storia racconta di Jasmine, o Charlotte a seconda del caso, una donna sposata con un ricchissimo uomo d'affari, Hal, e che vive nel mondo dorato dell'altissima società americana. Jasmine intuisce, dentro di sé lo sa benissimo, che il marito è un truffatore che trae benefici dalla rovina economica di poveri polli fiduciosi nelle sue capacità di incrementare patrimoni. Eppure non è questo aspetto fortemente inquietante che la turba, quanto l'idea che il marito possa lasciarla. Jasmine accetta tradimenti sfacciati, fa finta di non vedere le squallide manovre finanziarie di Hal a patto che questi le resti accanto. Il film a un certo punto diventa drammatico e la trama ha un epilogo piuttosto sorprendente, lasciando la sensazione di aver assistito a una storia maledettamente vera capitata a una persona amica, che abbiamo frequentato e per la quale proviamo pena.
Penso che Woody Allen abbia dato un'ottima prova di sé tornando, finalmente, a osservare da vicino la realtà americana, dando un taglio netto alle velleità di rappresentare l'Europa, a parte "Match Point", un vero capolavoro girato a Londra. Lo fa con la sua leggendaria ironia anche se mitigata forse dall'età e soprattutto da una visione realistica dell'America di oggi, un'America cioè meno ricca e intellettuale e più sfigata, dove il crollo dell'età dell'oro della finanza spregiudicata ha lasciato molte macerie e svuotato in gran parte il sogno americano.
Il ruolo della nevrotica Jasmine è interpretato da una bravissima  Cate Blanchett probabile candidata all'Oscar.
Resta un mistero la scarsa affluenza di pubblico, ridotto a poche decine nella sala grande dello Stabia Hall di Castellammare di Stabia allo spettacolo delle 20.00. Meriterebbe un interesse maggiore perché è una delle prove più riuscite di un maestro del cinema.

Ecco il trailer ufficiale in Italiano


1 commento:

Franco Cuomo ha detto...

Bravissima!Degna del miglior critico cinematografico!Lo andrò a vedere appena posso.