venerdì 31 dicembre 2010

martedì 28 dicembre 2010

Vico Equense - Non si fermano le indagini per scoprire gli autori dell’atto vandalico alla S.S. Trinità.

Proseguono le indagini per scoprire gli autori del grave atto vandalico avvenuto nella notte del 14 dicembre ai danni della S.S. Trinità e Paradiso di Vico Equense. Com’è noto, alcuni individui appiccarono un incendio all’interno della struttura danneggiando gravemente il piano terra e il primo piano, dove sono ubicati gli uffici e le aule dell’Istituto Alberghiero. Secondo il Luogotenente della caserma dei Carabinieri di Vico Equense, dott.Lezzi, la situazione sta evolvendo e si propsetta un esito positivo. Le informazioni raccolte nelle prime ore daranno una svolta alle indagini.
Non è la prima volta che l’Istituto Alberghiero viene preso di mira all'approssimarsi del Natale. L’anno scorso, infatti, le aule nella S.S. Trinità erano state cosparse di creolina. E anche in quel caso fu necessario chiudere la scuola anticipando le vacanze natalizie.
Quest’anno l’episodio di vandalismo ha avuto però effetti devastanti, in quanto si è dato fuoco ad alcuni mobili e suppellettili e ai registri di classe, sui quali vengono annotati i voti e le assenze degli alunni. Il fumo denso che si è sprigionato dalle fiamme ha danneggiato gli affreschi e le statue sacre all’interno della S.S. Trinità. A rendere impraticabile anzitempo la struttura ha contribuito anche l’acre e insopportabile odore, persistente in tutti gli ambienti.
Non sembrano esserci per il momento elementi che fanno pensare a responsabilità esterne all’Istituto Alberghiero. La soluzione del caso potrebbe, perciò, essere molto vicina con esiti positivi.
Maria D'Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"

lunedì 27 dicembre 2010

Vico Equense – Giuseppe Dilengite presenta il movimento “Vico Equense 2020”. E spiega le ragioni che stanno alla base del suo rinnovato impegno

Alcuni giorni fa l’annuncio: Giuseppe Dilengite, Antonio Parlato, Ferdinando Astarita e Giuseppe Cioffi, con un manifesto, hanno lanciato “Vico Equense 2020”, nuova proposta politica per le amministrative del giugno 2011. I quattro firmatari del manifesto hanno avuto incarichi di prestigio nella prima fase della Giunta Cinque. Poi, inspiegabilmente, il sodalizio politico finì traumaticamente nel febbraio 2009, quando il sindaco Cinque, senza dare spiegazioni, operò un drastico taglio nella Giunta, “licenziando” in tronco i quattro assessori firmatari.
Giuseppe Dilengite oggi spiega le ragioni del nuovo impegno politico che intende assumere insieme a Parlato, Astarita e Cioffi, ricordando che l’attuale sindaco sta governando grazie ai voti di tutta la coalizione, con una maggioranza bulgara ottenuta proprio grazie all’apporto degli assessori di cui si è voluto liberare.
Dunque, Avvocato Dilengite, il dado è tratto! Il manifesto “Vico Equense 2020” sancisce la nascita di una nuova formazione politica.
“Tengo a sottolineare che il nostro è un gruppo di “Impegno civile” .
Il termine “politica” è stato svuotato dai propri significati e contenuti positivi, questo a causa del fatto che molti amministratori – nella nostra Città come nel resto del paese - attuano una politica lontana dai reali bisogni della gente e sono spesso interessati alla gestione di interessi particolari piuttosto che impegnati al soddisfacimento di quelli collettivi, adottano comportamenti scorretti, violando regole scritte e non scritte tanto che la gente ormai è generalmente sfiduciata e parla male di chi “fa politica” in questo modo.
Il nostro Impegno civile ebbe inizio nel 2001 e continua oggi, guardiamo al futuro senza rinnegare il passato che valutiamo criticamente e auto-criticamente consapevoli sia delle cose buone fatte che degli errori commessi.
Rappresentiamo una area che si può definire moderata, liberale, riflessiva e propositiva: disposta al dialogo ed al confronto.
Pensiamo che sia importante avere dei progetti realizzabili ed in linea con lo sviluppo Europeo. Proviamo a immaginare la nostra Città come vorremmo che fosse nel 2020 ben sapendo che al traguardo si arriva solo se si è uniti, convinti, leali e onesti e se si lavora giorno per giorno impegnandosi al massimo delle proprie competenze e capacità.”
Non pensa sia troppo lontano il 2020 rispetto all’immediatezza dell’attuale sindaco?
“La manutenzione straordinaria non basta, ripeto, si deve programmare con intelligenza e serietà. Programmare significa avere idee da realizzare per risolvere i problemi del paese, trovare fonti di finanziamento che non incidano sulle casse comunali, stare al passo con l’Europa migliore. Si devono ancora realizzare molti di quei progetti che furono frutto dell’impegno degli anni 2001-2005 e questo può essere fatto subito in contemporanea al rilancio della attività programmatica.”
Come risponde a quelli che pensano che sia solo la volontà di rivalsa su Gennaro Cinque a muovere questo movimento.
“La domanda è un tantino provocatoria ma merita comunque una risposta chiara.
E’ ovvio e direi anche naturale che dopo quello che ha fatto Cinque ci sia delusione, amarezza e ambizione legittima di giustizia. Ma non è corretto sostenere che questa sia la motivazione principale del nostro impegno che trae origine da autentica passione ed entusiasmo civico!
Rimango un po’ perplesso quando si fa riferimento al nostro gruppo come a quello dei “fregati” da Cinque.
Si dimentica che ognuno di noi è stato eletto dal Popolo e che, caso mai, il Cinque ha “fregato” gli elettori che ci avevano dato mandato esplicito di governare.
Cinque con l’operazione del febbraio 2009 non è che ha eliminato degli avversari politici ma ha tradito quelli che più lo avevano sostenuto nella sua candidatura a Sindaco! Si pensi solo al fatto che Peppe Cioffi all’epoca della “defenestrazione” era ancora il coordinatore di Forza Italia!!
Ancora oggi sono misteriosi i motivi che indussero Cinque al rimpasto del 2009.
E sono ancora più anomale e illogiche le scelte di oggi.
Infatti egli ha “ripescato” l’ex assessore Giuseppe Russo, ma ha spiegato perché ? Questi è stato buono dal 2006 al 2009, poi è stato cattivo fino al dicembre 2010 per poi ridiventare buono fino alle prossime elezioni del 2011… C’è qualche logica in tutto questo? Si stanno facendo gli interessi della città oppure solo azioni volte a conservare il potere ?
Quindi la nostra è anche una reazione legittima ad una palese ingiustizia che in pratica ha prodotto un collasso della amministrazione, infatti nessun risultato è stato raggiunto successivamente alla nostra esclusione. La propaganda della politica del fare è solo demagogia. Se si analizzano con attenzione i risultati dell’attuale giunta si vede che c’è ben poco da considerare.
Ma principalmente il gruppo VicoEquense2020 intende coinvolgere la città in un progetto condiviso e serio a prescindere dall’antagonismo con Cinque.
Questo è ln punto fondamentale.
Noi abbiamo una visione diversa del modo di amministrare del Cinque. Innanzitutto amiamo il rispetto delle regole della vita democratica, delle leggi e della politica, del confronto aperto e leale. Pensiamo a programmare e nello stesso tempo a realizzare.
Oggi una seria politica di programmazione non esiste più e non per causa nostra.
Intendiamo ripristinare il rispetto delle Regole della Buona Politica e ridare fiducia a tanta gente delusa dal modo dispotico con cui si è governato dal 2009 a oggi.”
Qualche giorno fa lei ha chiesto a tutte le forze politiche e ai movimenti civili un’alleanza per battere Cinque. Lei insomma non vuole restare nei limiti del centrodestra?
“Io credo che Vico abbia bisogno di un impegno civile collettivo. Siamo sempre stati collocati in una area di centro e moderata, aperta al dialogo e dunque chiediamo un confronto con chi è disponibile a ciò. Non amiamo però la politica distruttiva e della opposizione a tutti i costi. Vogliamo lavorare su idee e proposte fattibili da realizzare concretamente a breve, medio e lungo termine con le migliori forze del paese. Stare solo “contro” non ci interessa e abbiamo dimostrato già nel recente passato che per raggiungere tali obbiettivi abbiamo sacrificato le pur giuste ambizioni dei singoli in favore dell’interesse generale.
Questo è il nostro stile che ci distingue da molti altri interessati solo al proprio personale traguardo.”
Si profila già la sua candidatura o è aperta anche agli altri firmatari del manifesto?
“E’ molto più importante in questo momento pensare a costruire una solida coalizione che abbia un programma condiviso teso a risolvere i problemi della città e pensato per la gente e con la gente.
Il problema del candidato sindaco deve essere risolto dopo che si è formata la coalizione. Personalmente sono convinto che sarebbe una grande conquista di democrazia locale determinare la candidatura nell’ambito della coalizione attraverso le primarie. Lo sto dicendo da un po’ di tempo e insisterò su questo tema, spero vivamente che questa idea sia sostenuta da altri amici. Io sarò comunque a disposizione e mi impegnerò in ogni caso a prescindere da tutto . E’ questo il senso dell’impegno civile: la politica è passione e vocazione e si può e si deve fare, anche senza poltrona!“

nella foto l'avv. ex sindaco, Giuseppe Dilengite

Maria D’Ordia per


venerdì 24 dicembre 2010

mercoledì 22 dicembre 2010

Vico Equense - Aldo Starace e la concretezza di un sogno

Presso il ristorante Pizza a Metro di Vico Equense, si è tenuto venerdì scorso un incontro nel quale l’avv. Aldo Starace ha condiviso con amici e simpatizzanti la sua volontà di candidarsi come nuovo sindaco della città. L’annuncio ufficiale della candidatura avverrà solo il 22 gennaio, all’Hotel Aequa, ma Starace ha voluto anticipare quali sono gli obiettivi che si propone di realizzare e quali strade vuole percorrere.
Il suo invito è stato accolto da un gran numero di persone che hanno condiviso una bella serata all’insegna della cultura e del sogno, un sogno espresso soprattutto nella lettura di un bel brano, “Il sogno di Marco”, di Luca Castellano, scrittore e romanziere emergente nel panorama culturale italiano. Un sogno che entra nel vivo dei problemi di Vico Equense e che preannuncia una realtà possibile da venire, se solo lo si voglia davvero.
Luca Castellano non è l’unico giovane under 40. Ve ne sono molti altri nel gruppo di lavoro di Aldo Starace, il quale pensa al futuro del paese e cerca proprio coi giovani le possibili strade da percorrere per arrivarci preparati, in tempo. Come ha spiegato lui stesso “la classe dirigente ha bisogno di una ventata di freschezza” e per questo è fondamentale coinvolgere quanti più giovani è possibile, ascoltare le loro proposte, lasciarsi guidare dalla loro voglia di partecipare e dal loro entusiasmo. E proprio i giovani hanno inventato per lui il “Movimento in direzione ostinata e contraria”, titolo preso a prestito dal celeberrimo testo del grande Faber, che sintetizza molto bene quale sarà il tema principale di questa candidatura.
Per dare forza a questo ragionamento, la serata non si è svolta come una “normale” riunione politica, ma ha accarezzato metafore e approfondito concetti filosofici per arrivare alla concretezza del progetto per Vico Equense, “Un paese turistico e produttivo che in questi anni non ha valorizzato fino in fondo le sue potenzialità”. Concretissime le proposte per incentivare il turismo, anche invernale, sviluppando le realtà esistenti e trascurate. La nostra tradizione presepiale, ad esempio, non può prescindere dalla sfilata delle Pacchianelle. Anzi deve rappresentare un indotto di pregio che ruota attorno ad essa e potenzia lo viluppo delle attività artigianali tradizionali. I nostri prodotti tipici vanno valorizzati oltre gli attuali schemi. I nostri alberghi e le attività di ristorazione devono essere supportati da una nuova politica di rilancio. Il Faito deve essere recuperato come territorio di grande valenza naturalistica. E naturalmente il mare, nostra grande risorsa, oggi troppo maltrattata, da curare e restituire a tutti noi attraverso una nuova politica rispettosa degli interessi di ciascuno. Aldo Starace insiste tenacemente su questo concetto: la gestione del territorio e delle risorse non può prescindere dalla partecipazione attiva, vera e consapevole degli abitanti che, al di là dell’ordinaria amministrazione, devono essere al centro di tutte le scelte politiche.
Altro sogno da realizzare concretamente è quello di dotare il paese di una piscina comunale. “A Vico nessuno ha ancora avviato una vera politica per lo sport, anzi i nostri giovani sono costretti a spostarsi, a trovare altrove i centri attrezzati” ha ricordato Starace.
Insomma un programma molto aderente alle necessità del territorio, ma presentato in modo lieve, leggero, allegro e soprattutto nuovo. Un segnale per dimostrare che si vuole davvero uscire dagli schemi tradizionali per avviare un rinnovamento vero della politica, anzi del modo di fare politica.

Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

Vico Equense - Consiglio Comunale, regna il disordine e cade più volte il numero legale

Un consiglio comunale disordinato nel quale è venuto meno più volte il numero legale e che si è concluso nel pomeriggio dopo una mattinata convulsa. La seduta si è aperta con una sorpresa, le rientrate dimissioni dell'assessore Brigida Di Somma, presente e attiva nell'aula consiliare. Presente sul banco della Giunta anche Franco Lombardi nella sua nuova veste di assessore. Il sindaco non ha dato lettura dei nuovi nominati, ma il presidente del consiglio comunale ha riferiito che tre nuovi assessori fanno parte della giunta. Il terzo è Giuseppe Russo di Arola. Non sono ancora state assegnate le deleghe che si conosceranno solo in seguito.

Nella prima parte della seduta l'opposizione ha presentato una Interrogazione e due Mozioni di dibattito politico, sottoscritte dai consiglieri De Martino, Cardone e Cannavale. In sostanza i consiglieri avrebbero voluto una discussione sui alcune opere pubbliche iniziate da molti anni dall'amministrazione e mai portate a termine.

Il consigliere Cardone ha riportato all'attenzione dieci progetti che non hanno visto la realizzazione, alcuni dei quali sono addirittura diventati desueti e inadeguati. In particolare, il consigliere Cardone nell'Interrogazione si è soffermato sui lavori della via Raffaele Bosco, mai conclusi. I fondi regionali sono esauriti e nemmeno la metà degli interventi sono stati realizzati.
Altro punto dolente quello del plesso scolastico di via Sconduci. Progetto finanziato ma mai andato avanti, si è arenato tra assurde procedure amministrative con gravi conseguenze per l'utenza scolastica. L'elenco non si ferma qua, perchè Cardone insiste anche su altri fronti: il palazzetto dello sport, il borgo di Ticciano, il cimitero comunale, la pubblica illuminazione, il progetto di ampliamento del plesso scolastico di Arola. Su Arola si è espressa anche il consigliere Marianna De Martino, ricordando al Consiglio Comunale che la comunità arolese aveva accettato di accantonare il vecchio progetto sperando che il semplice ampliamento della scuola attuale fosse alle porte. Di fronte ai ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato c'è invece profondo malcontento e delusione per come è stata gestita tutta la vicenda dell'appalto dei lavori che non ha consentito la realizzazione delle opere promesse a gennaio.

Cardone ha poi consegnato al Presidente del Consiglio un memoriale di oltre cento pagine nel quale sono raccolte tutte le interrogazioni, le note e le istanze scritte negli ultimi cinque anni al Sindaco, ai funzionari comunali, agli assessori e alle quali non sono mai state date risposte.
Il Consiglio ha votato però contro le mozioni e si è rifiutato di allegare alla delibera le memorie di Cardone.
E' cominciato a questo punto un andirivieni di consiglieri che faceva cadere il numero legale.
La seduta è stata perciò sospesa per una pausa pranzo, erano ormai le 13.30. Alla ripresa dei lavori c'è stato modo di approvare alcuni provvedimenti relativi alla destagionalizzazione delle attività turistiche, al nuovo parcheggio in via De Feo e al complesso sportivo di Arola.
Relativamente alla destagionalizzazione delle attività turistiche, provvedimento legato a una specifica delibera del Consiglio Regionale, Cardone ha espresso le sue perplessità. E cioè il timore che i gestori delle spiagge, estendendosi le concessioni nell'arco dell'intero anno e non solo in estate, possano determinare, anche in inverno, una forte limitazione del libero accesso agli arenili.
Dopo l'approvazione delle delibere, essendo caduto nuovamente il numero legale, il consiglio si è sciolto.

Si è notata l'assoluta mancanza di partecipazione di pubblico al consiglio comunale odierno, a parte qualche rappresentante degli organi di stampa e i soggetti interessati strettamente alle delibere approvate.
Inoltre, lo stato di confusione nel quale si è svolto il Consiglio Comunale, con la continua caduta del numero legale, ha fatto andare in bestia il Presidente del Consiglio. Consiglieri richiamati in aula continuamente e frettolosi rientri per garantire il numero legale più volte raggiunto solo grazie ai consiglieri Bonucore e Migliaccio. La stessa nomina dei nuovi assessori, passata come un' informazione del Presidente del Consiglio, non ha seguito l'iter tradizionale. Il Sindaco Gennaro Cinque non si è nemmeno preso la briga di presentare la nuova Giunta e di relazionare sulle ragioni che l'hanno determinata.
Un pressapochismo confuso e irrispettoso delle regole formali che fa parte della ordinaria routine di questa Giunta e di questo Consiglio.

Maria D'Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

sabato 18 dicembre 2010

Vico Equense - Nuovo cartello elettorale. Gli ex si coalizzano

E' affisso ai muri di Vico Equense un manifesto firmato da Dilengite, Astarita, Parlato e Cioffi, i quali si presentano alla città in veste di nuova speranza per il futuro. Una nuova alleanza dunque, pronta a diventare cartello elettorale contro l'attuale sindaco Gennaro Cinque, dal quale sono stati, a loro dire, ripetutamente vessati sia quando era sindaco lo stesso Dilengite, sia dopo, quando i quattro firmatari furono espulsi senza tanti complimenti dalla giunta Cinque. Oggi si ripresentano insieme per dire che ci sono e che vogliono contare moltissimo nel futuro di Vico Equense, addirittura fino al 2020.
Chi sarà il capo di questo nuovo cartello elettorale ancora non si sa. Alcuni giorni fa Dilengite si era appellato a tutte le forze politiche che vogliono costruire un futuro nuovo per la città.
Nel frattempo alcune voci, oggi smentite dai fatti, parlavano anche di una ufficiosa richiesta da parte di Aldo Starace, probabile candidato sindaco emergente nel panorama politico locale, verso Ferdinando Astarita come possibile vicesindaco in una sua eventuale giunta. Alla luce di questo nuovo evento politico, le carte si rimescolano. Vedremo gli sviluppi.

Maria D'Ordia

mercoledì 15 dicembre 2010

Vico Equense-Grave atto vandalico nei locali dell’Istituto Alberghiero della S.S. Trinità

Un vero è proprio commando si è introdotto la notte scorsa nell’Istituto S.S. Trinità e Paradiso di Vico Equense. Si era capito subito che c’era qualcosa in più della semplice ragazzata, opera di qualche studente dalla testa calda dell’Istituto Alberghiero ospitato nella struttura. Agli occhi di chi ha aperto l’istututo ieri mattina si è, infatti, presentato uno scenario desolante: corridoi e aule invasi dal fumo e da un odore acre che prendeva alla gola e faceva lacrimare gli occhi. Mobili, registri scolastici e suppellettili dati al fuoco, pareti, antichi affreschi e statue rovinate dal denso fumo sviluppatosi dalle fiamme. Chi sia l’autore di questo gravissimo atto di vandalismo è al vaglio degli inquirenti i quali stanno esaminando il contenuto registrato dalle videocamere installate in tutto l’istituto.
Da una prima analisi sembrerebbe che ieri notte alcuni individui si siano introdotti dalla porta laterale dell’istituto, posta in un vicoletto angusto e scarsamente illuminato. Una volta entrati hanno dato fuoco ai mobili all’ingresso della Reception. Dalla telecamera si vedrebbe un solo individuo con un cappellino di lana a viso scoperto che versa una tanica di benzina e appicca il fuoco. Poi si sprigiona un fumo denso che oscura la visuale, ma gli inquirenti hanno potuto constatare la presenza di altre persone munite di pila che si muovevano velocemente verso la porta da cui si accede alla Biblioteca Comunale. I malviventi hanno poi attraversato la scala interna che conduce alle aule del primo piano e con un flex hanno segato le sbarre di ferro del cancello di accesso alle aule e agli uffici dell’Istituto Alberghiero. Qui hanno dato fuoco ai registri scolastici conservati in un mobiletto metallico e hanno lordato porte e pareti con scritte contro il preside dell’Alberghiero, Dott. Izzo, e con una grande quantità di creolina.
Per ora ancora nulla è trapelato sull’identità degli autori dello scempio, sebbene stamane circolasse tra i docenti e gli alunni del Vescovado e di S. Maria del Toro una fotocopia che ritraeva un personaggio grasso, con zainetto in spalla, ritratto da dietro e di lato. Un’immagine molto confusa dalla quale il soggetto ripreso è irriconoscibile e sulla cui veridicità ci sono molti dubbi.
Le ipotesi che ricondurrebbero a un’azione violenta da parte di qualche alunno facinoroso dell’alberghiero partono dal divieto del preside Izzo di concedere tempo e spazio sufficienti per le assemblee studentesche. Le richieste in tal senso sono andate tutte deluse, unica concessione una “pausa didattica” invisa sia ai docenti che agli alunni. Altro possibile movente potrebbe essere il diniego, a partire da quest’anno, di usufruire di un servizio panini. L’Istituto Alberghiero negli scorsi anni infatti, aveva appaltato un pub del centro antico che riforniva i ragazzi di panini durante l’arco della mattinata, appalto non rinnovato quest’anno per la gran confusione che la distribuzione dei panini creava al normale svolgimento delle lezioni. Gli alunni dell'Alberghiero pare che abbiano mal digerito questa limitazione.
Ma l’ipotesi dell’atto vandalico di ritorsione è solo una delle tante. Quello che appare certo è che chi si è introdotto nella S.S. Trinità aveva un piano perfetto da portare a termine, era munito di materiale incendiario e persino di un flex o di un seghetto elettrico per tranciare le sbarre di ferro che separano l’Istituto alberghiero dalla biblioteca comunale.
Un vero è proprio commando che ha agito con scaltrezza e rapidità. Difficile, quindi, pensare a dei ragazzi che abbiano agito da soli senza l’aiuto di nessuno.
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV


domenica 12 dicembre 2010

VICO EQUENSE – L’autorità di vigilanza sui lavori pubblici dà torto a Francesco Saverio Iovine

Anche se non vogliono prenderne atto, le autorità amministrative e politiche di Vico Equense dovranno fare i conti con la delibera dell’Avcp giunta da qualche giorno in comune. L’Avcp è un organo di vigilanza che controlla la bontà e la correttezza nelle procedure degli appalti pubblici e all’Avcp si erano rivolti alcuni consiglieri comunali della minoranza quando hanno ravvisato delle gravi irregolarità sul project financing relativo al parcheggio in piazza Kennady.
La storia del parcheggio Kennedy comincia più o meno ai tempi del commissario straordinario che sostituì l’ex sindaco Giuseppe Dilengite, nel 2001, una storia segnata da molte vicende, alcune delle quali ancora da chiarire. Scartabellando tra le infinite carte, si trovano documenti firmati via via nel tempo, già dai vari segretari dei partiti, ex ds e margherita, e dai consiglieri dell’opposizione De Martino, Buonocore, Cannavale, Cardone. Non si è venuti mai a capo di nulla, si potrebbe dire, fino alla delibera dell’Avcp di questi giorni che chiarisce, finalmente, quali sono le gravi magagne relative al progetto, all’appalto, alla vendita dei box, al numero dei posti destinati alla sosta a rotazione.
Ma procediamo con ordine.
L’Avcp, esaminando approfonditamente le carte giunte da Vico Equense per merito di alcuni consiglieri di opposizione, sostiene senza mezzi termini che il Parcheggio Kennedy, più che un’opera di pubblica utilità, sia diventata, grazie alle varie modifiche apportate al progetto originario, un affare soprattutto per Passarelli che si è aggiudicato tutti i lavori.
In primo luogo, l’abbassamento della piazza, quando fu inserita nel progetto, non era consentita dalla normativa e si commise un vero e proprio abuso edilizio.
L’Avcp, inoltre, si rivolge, tra gli altri, anche e direttamente al RUP, cioè il responsabile lavori pubblici in carica, Francesco Saverio Iovine. Iovine, secondo l’Avcp, non agì correttamente perché convocò tardivamente la Conferenza dei Servizi per i lavori di ampliamento del parcheggio, determinando così il ricorso alla variante in corso d’opera.
Proprio da questa variante, cosa ben più rilevante, derivò a sua volta la possibilità per Passarelli di raddoppiare il numero dei box in vendita e il dimezzamento dei posti di sosta a rotazione.
L’Avcp si pronuncia anche sulla quota caparra pretesa dalla ditta Passarelli al momento di vendere i box auto. Secondo L’Autorità di Vigilanza, infatti, tale pratica non poteva essere messa in atto perchè non rinvenuta né nella proposta originaria presentata da Passarelli, né, soprattutto, nella Convenzione originaria, dalla quale si evince chiaramente che il concessionario avrebbe realizzato e gestito il parcheggio con mezzi propri, senza alcun accenno a caparre di sorta.
Queste condizioni, secondo l’Avcp, hanno altresì ridotto la possibilità di offerte da parte di altri concorrenti, favorendo, in ultima analisi. l’unico promotore e concorrente, appunto, la ditta di Passarelli.
Per questi motivi, oltre ad indirizzare la delibera anche alla Procura regionale della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per le valutazioni del caso, l’Avcp chiede che gli amministratori di Vico Equense facciano conoscere all’autorità stessa quali misure intendono adottare per evitare in futuro gli errori marchiani commessi per il parcheggio Kennedy, onde evitare di favorire un privato a totale svantaggio della collettività.
Vedremo se almeno questa volta Iovine risponderà.

Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV

mercoledì 8 dicembre 2010

Vico Equense - Grandi manovre nel centrodestra di Gennaro Cinque. Vico Centro ago della bilancia per le prossime amministrative.



Vico Equense, domenica mattina, intorno alle 13.00. Alcuni rappresentanti del patito democratico girano tra i palazzi del centro per il “Porta per Porta”, quando si imbattono nel sindaco Gennaro Cinque. Una presenza inusuale, questa, nel fine settimana e a ora di pranzo. Al sindaco, per scherzo, viene consegnato il volantino del pd con l’invito a leggerlo, perché si parla male di lui. Cinque subito si lancia in una difesa strenua del suo operato e, in particolare, audacemente, paragona le scuole di Vico Equense al modello svizzero: efficienza e grande qualità, rispetto al passato. Ma si spinge persino oltre, chiedendo di essere invitato a una riunione del pd sulla scuola per dare tutte le chiarificazioni di questo mondo. Per spiegare perchè una scuola così a Vico Equense non si era mai vista.
Verrebbe da chedergli come mai le spiegazioni non le ha mai date in consiglio comunale, ma Gennaro Cinque è come sempre troppo affabile, un compagnone anche in questa occasione, insomma. E si allontana col volantino del pd in bella vista. Forse vuole dimostrare che lui può andare in giro con quello che vuole, pure con la bandiera dell’avversario. Niente lo diminuisce perché è lui a contare, la sua persona, sotto qualsiasi bandiera. Forse, si mormora, la sta cercando una bandiera, visto che non c’è più quella di Forza Italia né quella del PDL.
Poco dopo lo si ritrova ai tavolini in piazza seduto in compagnia dei suoi amici, anche questo è un quadretto raro a vedersi. Il sindaco del fare si rilassa un attimo per l’aperitivo. Oggi i cantieri sono chiusi. Incredibile a credersi, ma c'è anche la sera successiva in un pub del centro a guardare le bella e sofferta partita Napoli-Palermo insieme ai suoi concittadini, sempre in compagnia dei fidi scudieri collinari!
Insomma, a fine mandato, il Sindaco scende anche nella bassa di Vico in due occasioni vicinissime tra loro per farsi vedere in qualità di cittadino comune che fa le cose che fanno tutti. Gli abituè della piazza e dei pub lo notano, con curiosità e divertimento, visto che in genere, da queste parti, lo si vede solo in veste di capocantiere o con la fascia sui fianchi dietro le processioni.
Dopo queste performances cittadine, però, subito si diffonde la voce che Gennaro si fa vedere in giro perché ha timore per le prossime amministrative. Infatti, spiegano i ben informati, si profilano all’orizzonte due candidati avversari che a Vico Centro potrebbero fare incetta di voti e fargli fare il capitombolo. Uno dovrebbe essere Dilengite l’altro Starace, nomi non ancora ufficializzati, ma che ormai sono quasi sicuri. E con avversari di questo calibro Cinque avrebbe ragione di temere. Il ballottaggio inevitabile potrebbe avere conseguenze fatali per lui.

Va letto in questa chiave, secondo i suoi amici, anche il fatto che Cinque stia già preparando una potente armata capace di intercettare quanti più consensi possibili soprattutto a Vico Centro.
Innanzitutto sta mettendo a punto la Giunta, rimasta vacante in alcuni assessorati. New entry sicura, già da qualche mese, quella di Franco Lombardi che andrebbe ai lavori pubblici. Lo stesso Lombardi non ne fa un mistero. Dice “Visto che appoggeremo Gennaro Cinque con una nostra lista, tanto vale entrare subito in Giunta, anche se manca poco alla scadenza elettorale”. La lista di cui parla Lombardi dovrebbe essere quella rinnovata e corretta della “Fenice”, già in competizione alle amministrative di cinque anni fa. Priva di Cosiglio Cannavale, ma con la presenza sicura di nomi eccellenti che garantiranno, a suo dire, almeno 2.500 voti. Poi Lombardi si lascia sfuggire che in effetti le dimissioni della sig. Brigida De Somma sopraggiunte in queste ore, non siano state improvvise e inaspettate ma facevano parte di un accordo tra il sindaco e Colline Vicane, altra lista civica delle scorse amministrative. A conferma di ciò il ritorno in Giunta di Giuseppe Russo, ex assessore dimissionato dallo stesso Cinque, oggi di nuovo in auge, a suggello di una pace finalmente raggiunta.
A Lombardi, come già detto, dovrebbe andare l’assessorato ai lavori pubblici, anche se, confidenzialmente, abbozza”Preferirei le Politiche Sociali in quanto, stando, per il lavoro che faccio, in contatto quotidianamente con la gente, potrei lavorare meglio in questo campo. Ma non mi sognerò mai di togliere il posto a Lello Esposito, non sarebbe corretto dato che sta lavorando molto bene”. Se gli si chiede come mai, lui che fu il candidato sindaco per il centrosinistra nel 2001, abbia cambiato bandiera, Lombardi risponde che in realtà si sente un moderato vero e non si impantana in questioni di destra e sinistra. A lui piace la “buona politica, indipendentemente dagli schieramenti”.

Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV

mercoledì 1 dicembre 2010

VICO EQUENSE - IL PARTITO DEMOCRATICO CON IL “PORTA PER PORTA” CONTINUA IL DIALOGO CON LA CITTA’

Il partito democratico di Vico Equense si prepara alle prossime amministrative dopo cinque anni di opposizione aspra quanto impotente. Schiacciato da una maggioranza straripante in consiglio comunale, il Pd cittadino ha trovato degli ostacoli enormi nella sua azione politica, considerata in molti casi marginale e staccata dalla realtà. A fare da argine a qualsiasi iniziativa è stato soprattutto il sindaco Gennaro Cinque, con la sua preponderante figura onnipresente su tutti i cantieri, attento ad accontentare chiunque, a non lasciare nessuno dei suoi elettori e fedeli a mani vuote. Con una politica estremamente arretrata, di antica memoria, dove il diritto viene cancellato e sostituito della pretesa di rappresentare l’amicone di tutti, il benefattore sociale che tutto fa e risolve.
Gennaro Cinque ha ridotto nel tempo il suo gruppo di ferro a pochi assessori e a un paio di funzionari con i quali lavora in simbiosi. Tre o quattro persone che fanno terra bruciata attorno a sé. Per ottenere dei vantaggi bisogna inserirsi in questo giro “confidenziale”, strizzarsi l’occhio. Accettare grandi pacche sulle spalle con la speranza di far parte prima o poi della grande tavolata paesana.
In questo clima si può immaginare quali siano state le difficoltà di chi, come il partito democratico, abbia posto delle domande, cercato un percorso nel quale aprire un confronto su ciò che poteva essere un vantaggio per la collettività intesa come molteplicità di risorse, di impresa, di bisogni differenziati. Difficilissimo aprirsi un varco quando un sindaco si fa venerare quasi fosse un santo che risolve i problemi di tutti. Quando con un sindaco, più che avere dei rapporti istituzionalmente corretti, c’è necessità di stringere un vincolo di “amicizia” finalizzata alla reciproca compiacenza.
Eppure, in questi cinque anni, il partito democratico, sebbene nelle difficoltà che lo hanno assediato, qua come a livello nazionale, è stato sempre presente sulle questioni principali di Vico Equense. Sulla scuola come sui parcheggi selvaggi, sulla viabilità come sulle questioni di democrazia e legalità, sui temi sociali come su quelli istituzionali. Interrogazioni, Consigli Comunali straordinari, manifesti informativi, convegni, manifestazioni pubbliche, hanno tentato di risvegliare i cittadini dal torpore. Ma, se da un lato i richiami erano appetibili per una parte di abitanti stufi di un malgoverno approssimativo e senza progetti per il futuro, dall’altra il silenzio e l’indifferenza politica degli amministratori ha smorzato ogni possibilità di dialogo e di azione politica influente.

Il punto di maggiore forza per Gennaro Cinque è stato e continua ad essere la “montagna”, cioè quella che nel gergo locale rappresenta le frazioni collinari tra Massaquano, S. Andrea e soprattutto Moiano. “Un sindaco per la montagna”, così veniva, e viene, appellato Gennaro Cinque dai suoi simpatizzanti in collina, un sindaco che, a loro dire, invece che a Vico Centro, finalmente si rivolgesse a loro direttamente e lavorasse solo per loro. Questo è uno dei limiti culturali maggiori di questa amministrazione, basta aggirarsi nelle strade di queste frazioni per capire quanto sia insormontabile il muro di complicità che si è stabilito tra gli abitanti e il Sindaco. Può sembrare strano ma un egoismo sociale si aggira da cinque anni su questo territorio generoso da sempre. Oggi, non viene in mente, ad esempio, che se l’Istituto comprensivo Caulino di Moiano ha usufruito di tanti vantaggi, compresa la mensa con cucina in loco, altre scuole del territorio sono state enormemente svantaggiate, addirittura qualcuna si è chiusa.
Così come è difficile spiegare che un paese non può avallare una politica di “separazione”. Che Vico Equense deve svilupparsi per intero perché nessuno trarrà vantaggi a lungo termine se pensa solo a sé. Eppure, in questi anni di galleria chiusa si sarebbe dovuto prendere atto che se non ci sono investimenti forti al centro diminuiscono i vantaggi per tutti.
Vico Equense, se vuole crescere e svilupparsi in tutti i sensi, non ha bisogno di un sindaco per la “montagna”, ha bisogno di un sindaco per la Città.
Il pd cercherà ancora una volta di spiegare queste cose durante il “Porta per Porta” che procederà lungo le strade del centro e che continuerà fino al 15 dicembre nelle frazioni di Moiano e di Ticciano.
Consapevole che la strada è complicata e piena di ostacoli, come sempre, ma tentando, con la forza del diaologo, non avendo altri poteri, di convincere gli indecisi e i delusi che non è detta l’ultima parola, che c’è un altro modo di fare politica. Quello del fare bene a lungo e per tutti, fuori dal favoritismo miope e “alla giornata”.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano" IGV