sabato 30 gennaio 2010

Arola. Progetto nuova scuola... che verrà

C'è l'atmosfera dei grandi eventi. Nella saletta della scuola elementare di Arola sono presenti il sindaco, il direttore di scuola, il medico, il parroco, esponenti politici locali. Assiste un folto pubblico di mamme, papà, nonne, nipotini, maestre ed operatori della scuola. Si attende l'arrivo dell'Autorità per sancire definitivamente la sacralità dell'evento.
Un evento sulle buone, anzi ottime, intenzioni, perchè per il momento solo di intenzioni si tratta. Non si inaugura nulla, in effetti, anche se la sensazione che si vorrebbe dare è quella. Si festeggia solo un progetto molto carino sulle foto proiettate dalla lavagna luninosa e ben disegnato sul lenzuolo cartaceo. E si festeggia la promessa di un finanziamento. Nessun taglio del nastro, insomma, nessuna prima pietra.
Arriva l'autorità, Corrado Gabriele, e subito inizia la più tradizionale delle cerimonie, compreso l'immancabile cesto dei prodotti tipici offerto da bimbi che recitano poesie.
Spiccano su dei banchetti all'ingresso alcuni vassoi di pastarelle e le cocacole che attivano l'istintiva aspettativa della lieta fine... Presenzia e presenta il preside Capossele.


Comincia il tour degli inerventi il Geometra Francesco Saverio Iovine che spiega l'iter del progetto. Vorrebbe giustificare il fatto che Gennaro Cinque in dieci anni, da assessore e da sindaco, non ha saputo realizzare niente di meglio per Arola. Non è convincente, ma strappa applausi sentiti.
L'ingengere progettista poco dopo ci tiene a sottolineare invece che il sindaco, fedele a una promessa sancita con gli Arolesi su un biglietto di vaga reminiscenza berlusconiana, gli ha chiesto di progettare una scuola con pochi spiccioli, (un milione di euro...).
- "Una scuola come sia sia, purchè sia" gli ha raccomandato Cinque "e in quattro e quattrotto!" E lui è riuscito nel miracolo di metterla sulla carta in pochi mesi e di rendere una coperta troppo corta grande a sufficienza per coprire fino ai piedi.(l'ing ha un contratto di consulenza col comune da decine di migliaia di euro... ndr).
E' la volta di don Leonetti che, con meno enfasi in verità, predica che la pace sociale è il bene primario, che il volemose bene deve prevalere sempre sulla cattiveria e sulle miserie umane. E che l'accontentarsi è un valore, non una diminuzione.

A un certo punto l'atmosfera si incupisce, qualcuno chiede la parola e mette in dubbio la bontà dell'opera futura, dice che Arola e tutto questo lato della montagna meritavano qualcosa in più. Che la struttura in oggetto non è adeguata alle necessità degli abitanti della borgata e non rappresenta una conquista ma un ripiego ingiustificato. Che si stanno sperperando molti soldi per fare poca cosa. Poi, insinua che manca il terreno utile alla costruzione che si vorrebbe realizzare (7.000 mt a fronte degli 11.000 che servono) e che non è vero che mancano i soldi per fare meglio in quanto si sono approvati progetti per edifici scolastici molto onerosi in zone collinari elettoralmete più appetibili per la giunta.
Si levano mormorii, si agitano sguardi inquieti e nervosi, si attivano sgomitamenti allusivi...
Naturalmente a dire queste cose antipatiche è il cons. Cardone. Sempre lui, il rompiscatole, ostruzionista e dietrologo! Cardone vuole addiritttura impedire la costruzione della scuola di Arola perchè mette il bastone tra le ruote e innervosisce la giunta, visto che potrebbe avere pure ragione a lamentarsi!
In fondo che male c'è a costruire una scuola brutta e inadeguata senza strutture di supporto? In fondo che male c'è se per costruirne una bisognerà chiuderne un'altra? Meglio loro che noi, pensa giustamente qualcuno. O forse non lo sa, perchè nessuno glielo ha detto.

Incitato, parla anche il Sindaco, di malavoglia. Si schermisce, "C'aggia parlà affà!" Poi cede alle insistenze. Parla e riceve una standing ovation senza che abbia detto praticamente nulla. Anche questi sono miracoli!

L'Autorità, come è prassi, chiude col discorso finale. Corrado Gabriele non si sbilancia in giudizi di merito sull'opera. Da buon politico si tiene alla larga dalle polemiche e non dà ragione a nessuno, ma esorta i cittadini a frequentare di più il consiglio comunale, a sentire tutte le campane, a giudicare con equità maggioranza e opposizione. E non dimentica di promettere 100.000 euro, forse per dei nuovi scuolabus...

L'impasse creato dal rompiscatole Cardone si è chiuso in fretta. Questa sera c'è necessità di vedere solo il lato buono. D'altra parte tutto è ancora solo un'idea, un progetto, una promessa, anche se nessuno lo dice. E poi ci sono le pastarelle che aspettano.
Intanto, fuori comincia malinconicamente a piovere.

Basta aspettare: siamo in campagna elettorale. Riparto dalla coerenza. E dalle mie radici

Questa sera all' American Hotel di Agnano, l'on. Antonio Amato, consigliere regionale del partito democratico, ha aperto ufficialmente la campagna elettorale in qualità di candidato alle prossime elezioni regionali.

Alla presenza di oltre mille persone, Amato ha spiegato le ragioni del suo rinnovato impegno politico, ragioni che trovano sostanza soprattutto nell'entusiasmo dei suoi innumerevoli sostenitori. Ha inoltre annunciato che domani dovrebbe essere ufficializzata la data del 7 febbraio prossimo per lo svolgimento delle primarie.
Le primarie sono per Amato l'unico strumento democratico per individuare il candidato presidente della regione Campania, in un clima difficile e con una strada tutta in salita. I candidati alle primarie al momento sono due, l'ex parlamentare Riccardo Marone e l'attuale sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Amato stasera ha anticipato il suo convinto sostegno a De Luca, ritenendolo il candidato del vero rinnovamento della politica in Campania.

Dal blog di Antonio Amato:

"Mentre in tanti rincorrono il Centro ho deciso di rimarcare con forza le mie radici a sinistra. Lo afferma il consigliere regionale Antonio Amato che oggi avvia la campagna elettorale per le prossime regionali con un maxi manifesto che lo ritrae in un corteo del I maggio 1968, e sul quale campeggia la scritta “Ci vuole coerenza per essere Amato.
«La mia storia politica nasce lì, nei valori delle lotte dei ferrovieri e dei lavoratori, nei grandi movimenti di massa che rivendicavano la necessità della giustizia sociale. E quell’orizzonte è sempre rimasto il mio punto di riferimento. Sono lì le mie radici. Ed un albero muore se si tagliano le radici. Quindi rivendico le scelte di questi anni fino al progetto PD al quale ho partecipato come fondatore e continuo a lavorare con passione».
«Un progetto di sintesi, all’interno di un grande partito riformista, delle migliori tradizioni politiche e sociali del nostro Paese, che mette insieme gli insegnamenti di Gramsci, Dossetti, Berlinguer, Moro. Ma con altrettanta forza rivendico con orgoglio le mie radici. Ho sempre creduto» continua Amato «che al di là delle scelte politiche contingenti dovesse essere salvaguardata la coerenza dei valori. E per questa convinzione ho anche pagato sulla mia pelle scelte di non allineamento compiute in questi anni».
«Poi» continua Amato «ho ritenuto essenziale dare un segnale ai nostri elettori spaesati dalla situazione di impasse che si è creata nella scelta del candidato presidente e delle future alleanze. Il PD ha la necessità di partire con la sua campagna elettorale per portare ai cittadini le sue proposte. Non si può attendere ancora. Ci sia una scelta chiara, definita e condivisa. Ci sia una candidatura di alto spessore capace di aggregare le forze che vogliono rilanciare un grande progetto della Campania».
«Ci sia soprattutto un programma chiaro e definito in tutti i suoi punti. Ma tutto questo ci sia presto. Nel frattempo» conclude Amato «io parto dalla coerenza. Spero sia un percorso condiviso da tutti»."
Antonio Amato




www.toninoamato.it


martedì 26 gennaio 2010

Visto che nessuno risponde, ci proviamo noi. Ecco le ultime



Carissimi amici

sabato 30 gennaio alle ore 19.30
presso la SS. Trinità e Paradiso


ci saranno i festeggiamenti del primo anniversario dell'

ASSOCIAZIONE AEQUANA

a cui abbiamo offerto la nostra disponibilità logistica.Trattasi di un importante momento di festa popolare con suoni di pizzica, tammorre e canti.
Non mancate e buon divertimento.
Antonio Irlando




Vico Equense - La nuova delibera sulla Raffaele Bosco

serve per mettere una pezza a colori. E' una bufala insomma. I soldi sono finiti e non c'è nessuna somma a disposizione. Resta che, speso un milione di €, la via è nelle condizioni che vediamo tutti. Lavori meno della metà, somme urgenze a volontà.
Qualcuno ha creduto che ci fossero altri soldi, ma non è così. Allegria, brava gente!

:(

la delibera è la n 248, protocollo 450 del 3 gennaio 2010

domenica 24 gennaio 2010

sabato 23 gennaio 2010

Dal Gazzettino Vesuviano parla Giuseppe Guida



Il partito democratico di Vico Equense è scomparso?

Ho ricevuto, tra le altre, questa mail che pubblico volentieri. Molte delle perplessità di questo lettore del blog sono anche le mie.

Cara Maria
ho letto su faceboock il tuo blog, ne condivido il contenuto. Mi permetto di aggiungere altri spunti di riflessione sul ruolo del partito democratico a tutti i lvelli.
Fra circa due mesi siamo chiamati al rinnovo del consiglio regionale della Campania e come tu giustamente hai detto ciò avviene nel silenzio più assoluto, senza partecipazione democratica e con una paralisi completa del partito a tutti i livelli. Ma in questo momento vorrei aprire una discussione proprio sul ruolo e sulla gestione del circolo del partito democratico di Vico Equense.
Chi è e cosa fa il coordinatore del circolo? Che fine ha fatto l'intero gruppo dirigente, il cosiddetto coordinamento cittadino? E dove sta? Cosa fa il gruppo consiliare, se c'è? Quando si riuniscono di cosa discute il gruppo dirigente? Hanno mai discusso delle scandalose assunzioni al comune di Vico Equense?Hanno mai discusso del parcheggio in piazza Mercato?Hanno mai discusso dello scempio del Faito? Hanno mai discusso del degrado politico e sociale che investe il nostro paese? Hanno mai discusso della crisi commerciale?
Senza voler continuare nell'elenco, è giusto chiedersi cosa su tutto ciò pensa e propone il pd di Vico Equense? E' lecito chiedersi in questi tre anni e mezzo i consiglieri del pd di cosa si sono interessati e che tipo di opposizione hanno assunto in consiglio comunale? Su quali argomenti sono intervenuti e quali contributi hanno portato?
Mi è stato riportato che quasi sempre i consiglieri comunali fanno scena muta e in qualche caso si riconoscono nel deliberato della maggioranza.
Perdonami un ultimo spunto di riflessione. Fra poco più di un anno, salvo imprevisti, siamo chiamati ad eleggere il nuovo sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. Quali alleanze intende costruire il pd per vincere la prossima tornata elettorale? Pensa che da solo possa essere l'alternativa a questo centro destra?
Mi auguro che questa mia sia pubblicata e possa stimolare una discussione aperta e spassionata. Le polemiche lasciamole da parte, non interessano nè me nè nessuno.

lettera firmata

mercoledì 20 gennaio 2010

AAA - Cercasi partito disperatamente!

Gentili sig. re e dott.sse, membri del direttivo del partito democratico di Vico Equense, ma che fine avete fatto?
Delegate regionali Scaramellino e Durazzo non avete nulla di nuovo da raccontare? Cosa succede in regione? Chi sarà il candidato Governatore? Si faranno le primarie in Campania? la coalizione con l'udc è riuscita o no?
Attendiamo ragguagli. O dobbiamo anche noi iscritti conoscere le ultime notizie dai giornali e dalla tv?



martedì 19 gennaio 2010

Vico Equense. Una denuncia alla procura per gravi violazioni del regolameto durante un concorso pubblico

Un cittadino, A.C. di Vico Equense, ha mandato in giro per procure e commissariati una lettera con la quale denuncia le irregolarità relative all'ultimo concorso ad un posto di Istruttore Amministrativo (impiegato) presso gli uffici del comune. Nella lettera A.C. descrive dettagliatamente le irregolarità commesse dalla Commissione preposta, prima, durante e dopo l'espletamento delle prove del concorso. In particolare A.C. denuncia che il Regolamento comunale in tema di concorsi è stato disatteso in ogni fase del concorso stesso.
In fase di ammissione, nella valutazione dei titoli, il denunciante fa presente che da parte della Commissione non sono stati determinati i criteri e le modalità di valutazione degli stessi, come prescritto appunto nel regolamento e che i titoli sono comunque stati valutati ancor prima delle prove scritte.
Durante il concorso alcune persone prive di tesserino controllavano i candidati anche se la Commissione non aveva precisato quanti e chi fossero gli addetti al controllo.
Nella valutazione degli elaborati scritti, la commissione, pur non avendo adottato un criterio per la valutazione, come prescrive il regolamento, corregge e assegna il voto a 148 elaborati in cinque ore. Non sembra possibile al denunciante che in così poco tempo la commissione abbia potuto esprimere una valutazione in forma di discussione collegiale. Nè comprende A.C. quale sia stato il criterio adottato per valutare, criterio che per legge deve essere chiaro a tutti.
Inoltre la correzione delle prove presenterebbe delle anomalie. Non vi sono segni su nessun compito tranne che alcuni cerchi sul compito di D.E. (vincitrice del concorso, ndr). Inoltre il giudizio e il voto numerico sulle prove scritte è stato firmato da un solo Commissario e non da tutta la commissione, contravvenendo ancora una volta al regolamento.
Per la valutazione della prova orale, infine, la commissione avrebbe allegato al verbale delle schede (una specie di pagellina) relative a ciascun candidato. I campi delle stesse schede sono però vuoti e la valutazione finale risulta complessiva. Il denunciante non comprende la necessità delle pagelline, le ritiene illogiche visto che non sono servite al loro scopo, che era quello di dettagliare la valutazione.
Nell'insieme della denuncia si evince con chiarezza che, secondo A.C., è stato pesantemente violato il regolamento e che il concorso è stato falsato da comportamenti scorretti o addirittura illegali da parte della Commissione.

CAMPANIA: PIANO CASA - CAIAZZO: ISTITUIRE UN OSSERVATORIO LEGGE

Il consigliere regionale Michele Caiazzo si esprime sul Piano Casa. Come è noto, Caiazzo ha partecipato a un convegno a Vico Equense pochi giorni fa ed ha raccolto in quella sede perplessità e dubbi sulla legge 19/2009.

NAPOLI, 8 GEN - ''Considerando il prevedibile impatto che l'applicazione del ''Piano Casa'' avra' sul territorio regionale e la necessaria attivita' di monitoraggio degli interventi realizzati, chiedo alla Giunta Regionale di istituire un osservatorio regionale per il monitoraggio
dell'attuazione della legge''. Lo dichiara il consigliere regionale del PD, Michele Caiazzo che oggi ha scritto una lettera al Presidente della Regione, Antonio Bassolino, all'assessore ai Lavori Pubblici , Oberdan Forlenza, all'assessore all'Urbanistica, Gabriella Cundari. ''Partecipando a convegni ed a iniziative sul Piano Casa - ha proseguito Caiazzo - e' emerso che la formulazione del testo
normativo appare in piu' punti di difficile e complessa interpretazione. E' necessario che la Giunta Regionale emani una circolare esplicativa per la corretta attuazione delle disposizioni normative. Questo al fine di evitare che, nella fase attuativa della legge , l'interpretazione del testo venga a pesare esclusivamente su dirigenti e tecnici comunali, con un ulteriore aggravio di lavoro e possibilita' di applicazioni difformi sul territorio regionale''.

(ANSA).



Il Consigliere regionale Michele Caiazzo

domenica 17 gennaio 2010

Vico Equense, voci e fatti

In paese circolano con insistenza delle voci sulla prossima e definitiva caduta della giunta di Gennaro Cinque. Sarebbero infatti già nove le firme raccolte dentro la maggioranza per chiedere le dimissioni del sindaco. Non sappiamo quanto siano veritiere queste voci, però le persone che danno per imminente la crisi sono affidabili e degne di stima e non dubitiamo sulla loro buona fede. In effetti, a ben guardare, gli ultimi strappi nella maggioranza hanno messo in evidenza ancora una volta limiti e fragilità della giunta. Già nell'ultimo consiglio si era evidenziato un malumore diffuso che veniva dai banchi del centrodestra. Pretesto l'emendamento di Antonio Di Martino a una delibera sul nuovo assetto scolastico. Una domanda in particolare ci colpì in quell'occasione. La fece il consigliere Luigi Savarese, il quale chiese espressamente il parere di Cinque sull'emendamento, senza ottenerne risposta. Contro l'emendamento, comunque, votarono D’Avino, Imperato, Vanacore e Guida, ex fedelissimi del sindaco.
Qualche giorno fa sui muri di Vico Equense è stato affisso un manifesto con il quale alcuni consiglieri prendevano le distanze dal Sindaco e dalla sua politica. Firmatari Vanacore, Guida, Donnarumma e lo stesso Savarese.

Questi fatti potrebbero non significare nulla ai fini del governo della città. Non possono però passare inosservati a chi segue le vicende politiche cittadine. Sono fatti che mettono in evidenza perlomeno nervosismo e malcontento. Chi, come noi, segue anche le adunanze del consiglio comunale dal suo insediamento in poi, questo nervosismo lo percepisce sopratutto quando si manifesta l' assoluta ignoranza di alcuni consiglieri su molte cose di cui si discute nell'assise.
In realtà, noi pensiamo, la volontà del Sindaco di concentrare tutto il potere nelle mani di pochissime persone a lui legate quasi con un patto di sangue, ha finito per logorare i rapporti con gli altri rappresentanti dell'amministrazione. Rapporti che fino ad oggi si sono basati sull' amicizia ma che avrebbero bisogno anche di sostanza.
Vedremo nei prossimi mesi come evolverà la situazione.

Il Consigliere Giuseppe Guida






martedì 12 gennaio 2010

Ticciano e Montechiaro: workshop G.O.P.P.

Prendiamo atto che gli ass. Matteo De Simone e Brigida Somma si sono aggiornati e adottano metodologie moderne di progettazione. Il Quadro Logico G.O.P.P. nell'ambito del P.C.M. è inserito in ben tre delibere della giunta e due riguardano la qualità della vita nel territorio.
Qualità della vita che dovrebbe migliorare solo a Ticciano e a Montechiaro per il momento. Ma, visto che il sindaco si è ricordato dopo tre anni che nel suo programma elettorale lo sviluppo e il benessere delle frazioni erano al primo posto, può essere che, anche per località diverse da Moiano..., si pensino alternative al nulla che si è fatto fino ad oggi. Un nulla che è si è espanso soprattutto alla notizia della dismissione di alcuni edifici pubblici, in particolare quelli scolastici.
Bisogna dire, però, che dagli atti pubblicati non emerge nulla di nuovo o di rilevante e se la qualità della vita migliorerà non lo si evince certo dalle delibere in questione.

Ma, proseguiamo con ordine.
Dopo la chiusura dei plessi scolastici nelle due frazioni, nella ridda di ricorsi, sentenze, appelli e contrappelli, liti fuoribonde e spernacchiamenti, il sindaco ha iniziato una serie di trattative febbrili con le popolazioni locali, promettendo grandi iniziative in sostituzione della scuola. Innanzitutto, qualche tempo fa ha promesso di non vendere gli edifici scolastici ai privati, di chiudere con la storia della beauty farm a Montechiaro e dopo, con le due delibere, la 242 e la 243 di alcuni giorni fa, appunto, ha elaborato un programma per la qualità urbana. Insomma, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato ( che il sindaco vuole evitare a ogni costo), suggella il suo impegno sulla carta a conferma delle suadenti promesse fatte a chiacchere.
Scripta manent, si dice, ammesso però che si sia scritto qualcosa.
Perchè nel programma assolutamente non si fa cenno alle cose da fare, se non in forma generica. Si parla in sostanza solo di micro e macro azioni indefinite, di sviluppo sostenibile, di finanziamenti del P.O.R., di metodologia di progettazione partecipata in collaborazione con l'"Ufficio Europa" e con tutti i soggetti interessati nei vari ruoli di competenza.
La stessa dismissione ai privati della scuola di Montechiaro è solo sospesa, secondo quanto scritto nella delibera, non esclusa definitivamente.
Le delibere quindi hanno la sostanza del classico fumo negli occhi, o anche del fumo senza l'arrosto, ma sempre del fumo, insomma.
Da quello che a noi risulta il fumo pare piacere agli abitanti di Montechiaro. Mentre restano riottosi quelli di Ticciano che non vogliono saperne di chiudere la partita sulla scuola dandola vinta a Gennaro Cinque e alle sue vaghe soluzioni ottimali della questione.

Tornando alle nuove metologie di progettazione messe in campo da Matteo De Simone e dalla sua collega Brigida Somma, esse sono rintracciabili in internet facendo una semplice ricerca su google. Ve le anticipiamo in forma moltro succinta:
"Da un punto di vista organizzativo un workshop GOPP prevede il coinvolgimento di circa una decina di persone, individuate tra gli attori-chiave che hanno un ruolo cruciale per il successo di un progetto, e di un facilitatore, e può avere una durata di uno o più giorni. È una metodologia che fa largo utilizzo delle tecniche di visualizzazione: si utilizzano grandi fogli di carta adesiva affiancati su una parete e i partecipanti, seduti a semicerchio, lavorano, dall’analisi dei problemi alla proposta di soluzioni, con dei cartoncini colorati nei quali possono scrivere i loro suggerimenti secondo le fasi della metodologia. Tali idee una volta inserite sulla parete adesiva possono essere visualizzate da tutto il gruppo che può spostarle o aggregarle secondo le esigenze.
È evidente che l’utilizzo di tale tecnica può portare a rafforzare la comunicazione e la convergenza di gruppi di lavoro, ed è particolarmente efficace per analizzare i problemi, suggerire proposte evidenziare rischi, ed elaborare soluzioni in tempi relativamente ristretti"
.
Questo in estrema sintesi, il metodo che si vuole adottare per migliorare la vita a Ticciano e Montechiaro. Somiglia a un brainstorming. Letteralmente, tempesta delle idee.
Ammesso che le idee ci siano...

domenica 10 gennaio 2010

Piano Casa tra riserve e fiducia

L'incontro all'Hotel Aequa sul Piano Casa ha riscosso un notevole successo di pubblico e destato molto interesse, soprattutto tra gli addetti ai lavori. Sono intervenuti, come è noto, l'avv. Aldo Starace, il cons. regionale Michele Caiazzo e il prof. Antonio Di Gennaro.
Il Piano Casa elaborato dalla Regione Campania ha suscitato reazioni di varia natura: da un lato ha solleticato gli appetiti di chi ci vuole speculare, ha spaventato chi teme un nuovo scempio del territorio, ha mandato in confusione chi deve in qualche modo mettere in atto i meccanismi burocratici e pratici della nuova legge sull'edilizia. Dall'altro ha riacceso la speranza dei tanti lavoratori del settore, oggi senza lavoro, e di chi ne vede un possibile utile strumento per lo sviluppo sostenibile delle attività territoriali.
Molto critico sulla nuova legge il prof. Di Gennaro che teme un nuovo saccheggio del territorio, avendo il Piano Casa inglobato tutto, dalle aree protette dei Monti Lattari agli abusi edilizi cosiddetti di necessità.
Secondo l'avvocato Starace il nuovo Piano Casa può invece rappresentare un elemento di sviluppo in penisola sorrentina, come altrove, a patto che si rispettino i vincoli ambientali e che i comuni siano virtuosi. Non sarebbe, ad esempio, un buon vettore di sviluppo se provocasse abbattimenti e ricostruzioni improprie, tali cioè da intaccare il patrimonio paesistico e ambientale. Sui nostri colli esistono ville di notevole pregio che il Piano Casa rischia di stravolgere se male interpretato. Sul condono degli abusi di necessità Starace esprime parere favorevole, con riserva, invitando i sindaci a trarne una interpretazione intelligente.
Michele Caiazzo si è pronunciato sugli aspetti tecnici, tenendo a precisare che la nostra è un'area particolare e che spetta ai comuni mantenere il rigore necessario affinchè il Piano Casa diventi strumento di sviluppo e non di scempio. Ricordando, tra l'altro, che la totalità degli edifici abusivi in attesa di abbattimento, che rappresentano una vera spina nel cuore di tantissimi cittadini e amministratori, sono ubicati in aree di natura completamente diversa dalla nostra.
Numerosi gli interventi da parte del pubblico. Anna Savarese, Presidente dell'Ente Parco Monti Lattari, ha sottolineato che devono essere chiariti alcuni punti importantissimi. Per esempio, la necessità di stipulare dei patti puntuali: edificare o ampliare in zone protette deve avere come contropartita la manutenzione del terreno da parte del proprietario (vedi terrazzamento e gestione del flusso delle piogge), e l'incremento e lo sviluppo delle attività turistiche in linea con le esigenze ambientali e paesistiche.
Di particolare rilievo anche gli interventi del vice sindaco di Meta e dell'ing Cannavale, dirigente dell'uff. di urbanistica di Sorrento, i quali hanno rimarcato l'inadeguatezza del Piano Casa relativamente all'aspetto giuridico: temono gli amministratori la valanga di ricorsi che si abbatterà sui comuni, generata da una giurisprudenza troppo altalenante tra Stato, Regioni ed Enti vari e per molti aspetti contradditoria.


lunedì 4 gennaio 2010

Vico Equense - Convegno del partito democratico sul Piano Casa



Oppurtunità e vincoli per la penisola sorrentina offerte dalla legge regionale n. 19/2009


GIOVEDI 7 GENNAIO, ORE 17, 30
HOTEL AEQUA - VICO EQUENSE

sabato 2 gennaio 2010

Vico Equense, cosa succede in città?

Un gruppo di consiglieri della maggioranza chiede al Sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque, di avere maggiore visibilità all'interno dell'esecutivo. I consiglieri sono Luigi Savarese, Ciro Vanacore, Giuseppe Guida (Zi' Peppe), Antonio Dommarumma, i quali non si sentono degnamente rappresentati all'interno della Giunta e chiedono un assessorato per incidere di più sulle scelte politiche della maggioranza.
Già nell'ultimo Consiglio Comunale si era notato un certo nervosismo. La maggioranza si era spaccata sull'emendamento per il nuovo assetto scolastico di Antonio Di Martino.
Oggi ancora una novità, stavolta più eclatante e diffusa con un manifesto affisso ai muri del centro cittadino. I firmatari sono alcuni dei fedelissimi del Sindaco, come ben si sa. Giuseppe Guida, in particolare, in occasione delle recenti elezioni provinciali, fece stampare un manifesto elettorale che lo ritaeva insieme proprio con Gennaro Cinque. Non crediamo dunque che si stia aprendo una nuova crisi. Molto verosimilmente il sindaco accontenterà i suoi amici.
Ma il gioco delle parti, in vista delle future comunali, tra un anno e mezzo, comincia già adesso a farsi più duro.
Ecco il manifesto