Il Banco di Santa Croce diventerà uno specchio di mare delimitato e protetto dalle aggressioni esterne dei pescatori di frodo e degli avventori poco accorti alla salvaguardia dell’ambiente. Questo è quanto si propone il Comune di Vico Equense che, con una delibera del mese di marzo, ha dato il via alla costituzione dell’Oasi Blu. “La zona marina compresa tra il Bikini e Capo Orlando -dice Mario Balestriere, uno degli ideatori del progetto “Banco di Santacroce, risorsa ambientale e attrattore turistico” -è già da molti anni considerata Zona di Tutela Biologica (ZTB) ma, nonostante sia riconosciuta a livello accademico e scientifico internazionale come zona di pregio altissimo, grazie alla incredibile biodiversità presente nei fondali, non è abbastanza controllata. Benchè sia cresciuta notevolmente la sensibilità intorno al sito e la Capitaneria di Porto eserciti una lodevole azione di controllo, ci sono ancora troppi pescatori di frodo che la fanno franca, persino con le micidiali reti a strascico. E troppi avventori che irresponsabilmente ancorano barche di tutti i tipi danneggiando il prezioso fondale. Con la delibera di marzo si metterà fine a tutto questo perché l’Oasi Blu andrà sotto la tutela del Comune di Vico Equense che ne garantirà la salvaguardia in tutti i sensi.”
Nel Progetto Preliminare approvato con la delibera sono descritte le caratteristiche che assumerà il Banco di Santa Croce e le norme di garanzia con le quali si proteggerà flora e fauna. In futuro l’Oasi Blu, finanziata totalmente con i fondi POR Campania, sarà circoscritta da boe segnalate sulle carte nautiche che limiteranno solo ai mezzi autorizzati la navigazione. Verranno inoltre realizzati dei dissuasori sommersi della pesca illegale e una nuova linea di ormeggio che garantirà ancoraggi sicuri.
Secondo Mario Balestriere la tutela del sito verrà garantita anche da una regolamentazione rigorosa che stabilirà itinerari e numero di immersioni quotidiane:“Il Banco di Santa Croce diventerà in pratica un attrattore turistico di gran pregio in grado di ampliare l’offerta nel territorio di Vico Equense. L’idea è quella di creare nuove opportunità turistiche potenziando e regolamentando l’attività dei diving di Castellammare e di Vico Equense. Adesso nel sito c’è un unico posto di ancoraggio, del tutto insufficiente. Il sito è di indubbia bellezza, in alcuni punti lo spettacolo è di quelli che tolgono il fiato. E’ giusto che gli appassionati possano immergersi e godere di tante bellezze quando lo desiderano. Ma gli ancoraggi e le immersioni devono essere regolamentate e sorvegliate. Per questo si prevede di realizzare tre ormeggi a impatto ambientale zero. Due saranno appannaggio dei diving e uno a disposizione delle associazioni e degli appassionati e sottoposto allo stesso regolamento degli altri.”
Il progetto e la delibera di Giunta hanno suscitato non poche perplessità nell’ambito ambientalista, soprattutto per quanto riguarda i diving che potrebbero assumere il monopolio delle immersioni. Oggi i sub non devono sottostare ad alcun regolamento. Il timore è che le regole favoriscano solo pochi imprenditori che potrebbero gestire tutto lo specchio del Banco di Santa Croce. Si teme anche per l’effettiva salvaguardia naturale del sito che verrà sottoposto a una maggiore pressione dovuta allo sfruttamento turistico intensivo.
“Chi si è appassionato all’idea dell’Oasi Blu, sia in Comune che tra gli esperti del settore, sia l’ Associazione MAREVIVO -conclude Mario Balestriere- ha a cuore innanzitutto che il Banco di Santa Croce diventi un luogo protetto in maniera efficiente, cosa che non si è potuto garantire finora. Il fatto che possa diventare anche attrattore turistico non inciderà sulla primaria necessità di preservare la flora e la fauna marina. Non ci sarà monopolio o speculazione da parte di nessuno e di nessun genere. Il nostro interesse è innanzitutto quello di salvaguardare questo fondale meraviglioso e nel contempo valorizzare una risorsa naturale immensa. E per questo ci impegneremo. Le regole saranno scritte da un comitato formato da persone di grande esperienza nel settore e quanto prima presenteremo il progetto in una manifestazione pubblica di informazione.”
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano
4 commenti:
La mia domanda è: perchè una zona di tutela biologica deve per forza diventare un attrattore turistico? Oppure perchè un parco naturale dalle nostre parti deve avere per forza l'area per il pic nic. Perchè non ci si limita solamente a proteggere e tutelare, come avviene nelle nazioni civili ( Germania, Olanda, svezia, finlandia, ecc.ecc.)? La risposta l'ho data in conclusione del post pubblicato precedente questo articolo e che riporto:"abbiamo l’interesse dei soldi dei levantini, perché siamo sempre stati un po’ morti di fame, un po’pezzenti dello spirito avvelenati dal cattolicesimo e dall’ l'idolatria del superfluo, e sto citando Nietzche di Così parlò Zarathustra che certamente non si sbagliava rispetto ai popoli mediterranei".Come VAS ci opporremo in quasiasi modo e sede e rendo noto che abbiamo presentato già un esposto alla Soprintendenza relativamente a questa operazione.
Franco sono sostanzialmente d'accordo con te. Il fatto è che noi abbiamo talmente tante bellezze in più rispetto all'europa del nord, bellezze di tutti i tipi, artistiche, naturali... ne abbiamo talmente tante che ci sembra di poterne fare uso e abuso e anche, talvolta, abbandonandole a se stesse nell'incuria e nella rovina.
Spero che la nuova collocazione dell'Oasi Blu sia quale la descrive Mario Balestriere, delle cui affermazioni non ho motivo di dubitare... fino a prova contraria. Se il progetto ha davvero il fine di migliorare il sito e di sfruttarlo ma in qualche modo anche di tutelarlo ben venga. Speriamo che presto sia organizzato l'incontro di informazione...
ciao
non sono d'accordo neanche con te, ma questo lo sai già
si
:)
Posta un commento