giovedì 3 novembre 2011

Vico Equense - NUOVO D.L. SVILUPPO – ALLARME ELETTROSMOG di Silvio Tommolillo

ELETTROSMOG – NO GRAZIE


La battaglia contro l’INQUINAMENTO da ELETTROSMOG è lunga e difficile, perché ci scontriamo con potenti lobby economiche , un business di milioni di euro nel settore delle telecomunicazioni e radiodiffusione L’industria delle telecomunicazioni allo scopo di fornire migliore servizi all’utenza, trasforma l’ ambiente urbano in una specie di ambiente industriale, dove il “prodotto” dell’impresa investe fisicamente sia i clienti che il resto della popolazione: il campo elettromagnetico nelle aree urbane è parte integrante del loro prodotto.
La recente liberazione del settore ha poi provocato una rapida crescita del numero delle imprese del settore elettromagnetico . Tutto questo trova in servili sostenitori tra politici e esimi scienziati i suoi instancabili paladini del “costo del progresso tecnologico” . Il decreto Gasparri del 2003 che ha tentato di “liberalizzare” l’installazione della antenne , miseramente bocciato come incostituzionale dalla Corte Costituzionale, è la lampante prova della sudditanza e della forti pressioni che queste lobby esercitano. Oggi questi poteri forti sono nuovamente alla carica .
Il testo della bozza del DL Sviluppo in corso contiene un articolo dedicato alla revisione dei limiti ai campi elettromagnetici in radiofrequenza, cioè quelli utilizzati per la telefonia cellulare, le radio e le TV, il Wi-Fi e Wi-Max.
Tra le pieghe dei tecnicismi è possibile scorgere alcune deprecabili modifiche alla normativa attuale, già di per sé giudicata insufficiente dalla comunità scientifica internazionale a proteggere la salute della popolazione, che rischiano di peggiorare il quadro dei rischi di esposizione ai campi elettromagnetici.
In particolare
Al punto a) :
Poiché il D.Lgs. richiamato detta le disposizioni per l’immissione nel mercato, la libera circolazione e la messa in servizio delle apparecchiature radio e delle apparecchiature terminali di telecomunicazione, con questa modifica si intende chiarire che tali apparecchiature non sono più soggette ai limiti di esposizione di cui al D.P.C.M. 2003, con la conseguenza che ogni produttore di terminali di telecomunicazione (telefonino o smartphone o i-pad) potrà liberamente contemplare le potenze di cem che riterrà più opportune per il prodotto;
Al punto b) :
Viene introdotto un elemento di gravissima lesione per la tutela della popolazione, con riferimento al valore di attenzione misurato nelle pertinenze esterne degli edifici (balconi, terrazzi, cortili e lastrici solari). Con la modifica, a tali pertinenze non si applica più il valore di attenzione (6 V/m), stabilito per i luoghi ove la permanenza umana è superiore a 4 ore giornaliere, bensì il più generico limite di esposizione (20 V/m).
Si tratta di un passaggio strategico per chi gestisce i sistemi di comunicazione elettronica, che fino ad oggi ha rappresentato un vincolo alla installazione di stazioni radio base per telefonia mobile nel contesto urbano. Da oggi sarà pertanto più agevole realizzare grappoli di antenne plurigestore anche a ridosso di edifici destinati ad abitazione, senza correre il rischio di superare le soglie previste per le aree a maggior tutela. Si tratta, pertanto, di una enorme concessione ai gestori telefonici e di una insanabile contrazione delle garanzie di tutela della salute per la popolazione.
Al punto c) :
Altra pericolosa deroga ai principio di precauzione è data dalla attestazione che gli obiettivi di qualità prescritti nelle aree intensamente frequentate non si calcolano più secondo intervalli di 6 minuti, bensì nell’arco delle 24 ore, intesi come media statistica giornaliera. Con la conseguenza che il limite di esposizione in questi luoghi può subire repentini innalzamenti e che la soglia precauzionale di tutela per la popolazione sarà inesorabilmente compromessa.
MOBILITIAMOCI a DIFESA del nostro DIRITTO alla SALUTE

Nessun commento: