martedì 24 maggio 2011

Vico Equense – Giuseppe Dilengite, ex sindaco di Vico Equense, torna in consiglio comunale e si prepara a dare battaglia a Gennaro Cinque

Uscito sconfitto dalla competizione elettorale insieme all’altro sfidante Aldo Starace, l’avv. Dilengite riconquista un seggio nel Consiglio Comunale e si accredita un consigliere per la lista Forza del Sud, pur avendo subito una pesante sconfitta con poco più del 10% dei consensi.
Avvocato se l’aspettava un bottino tanto magro alle amministrative?
“Eravamo consapevoli di partire svantaggiati. Siamo stati l’unica forza interna al centro destra che si è contrapposta al Sindaco uscente, altre componenti, pur dissenzienti con l’operato dell’ Amministrazione in carica, hanno preferito la strada della “lotta dall’interno”.Un percorso che avrebbe assicurato anche a noi qualche poltrona in più ma che certamente sarebbe stato meno chiaro e coerente.
Il risultato finale conferma un dato storico, il nostro spazio non è stato svenduto a nessuno. Il nostro ruolo politico ed i consensi ricevuti ci danno orgoglio e ci spingono e perseguire la strada intrapresa. Tanti voti di stima e di fiducia a un candidato dato perdente in partenza hanno un valore simbolico che deve fare riflettere gli altri circa il nostro ruolo nella politica della Città.”
Cosa, secondo lei, non ha funzionato?
“Per quanto mi riguarda abbiamo dato il massimo. Non voglio criticare il centro sinistra, non è mio compito. Voglio però augurare un rinnovato impegno concreto di tutte le persone che in questa tornata elettorale hanno preferito rimanere a guardare, per rifondare insieme il modo di fare politica a Vico Equense.”
Gennaro Cinque ha raccolto un vero plebiscito. Qual è il segreto di tanto successo?
“E’ sicuramente un successo che trova origine in un generale consenso verso l’operato di tante persone. L’abilità del sindaco è stata quella di profittare della bontà e del buon cuore di coloro che, pur avendo lavorato in maniera seria e costante in amministrazione, nel marzo 2009 hanno evitato di determinare una crisi amministrativa che avrebbe portato un nuovo commissariamento. Cinque è stato capace di capitalizzare con astuzia questa situazione. Machiavelli sarebbe stato contento di tutto ciò.”
Ora qualcuno teme che Vico Equense possa diventare Moiano-dipedente. Addirittura si è spinto ironicamente a cambiarne il nome in "Moiano Marittima". Lei cosa ne pensa?
“Ho anche sentito dire che Piazza Umberto deve essere rinominata Piazza “Plebiscito”! Perché no? Sono d’accordo su entrambe le cose!”
Gennaro Cinque adesso punta su un Consiglio Comunale più forte e di qualità. Lei pensa che riuscirà a sottrarsi alle pressioni dei partiti? E questo quanto influirà sul futuro della città.
“Che significa di qualità? Preferisco non addentrarmi nella analisi. I nomi ed i cognomi dei componenti del consiglio comunale sono noti come pure le loro storie politiche e personali. Il popolo ha scelto i propri rappresentanti che ora dovranno dimostrare di essere all’altezza del compito. Il riconfermato Sindaco resiste comunque alle pressioni di tutto e di tutti anche ad altissime atmosfere. Sono gli altri che dovranno resistere a lui , credo.”
L'altro sfidante,Aldo Starace, ora punta sui giovani. Lei cosa ha in progetto per il futuro.
“Abbiamo voglia di fare Politica, come abbiamo sempre fatto, con tutti coloro, ragazze e ragazzi, donne e uomini che vorranno aderire al nostro progetto di crescita comune con onestà, lealtà, dignità, coerenza e impegno civile. Intendiamo essere da esempio per le nuove generazioni . La nostra sarà la Palestra dalla quale usciranno i campioni della Vico Equense futura.”
Avvocato ha qualcosa da rimproverarsi o secondo lei era una storia già scritta?
“Ho l’abitudine di non voltarmi indietro perché nonostante tutto mi fido di chi ho alle spalle. Chi è davanti da me non teme di essere pugnalato a tradimento. La storia l’abbiamo scritta insieme agli altri. Magari il capitolo che ci ha visto protagonisti è un tantino più bello e leggibile di quelli che sono seguiti, scritti da altri. Credo però che la conclusione della storia sia ancora lontana e io adoro i finali a sorpresa!”
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

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