mercoledì 29 aprile 2009

Metropolis:



3 commenti:

franco cuomo ha detto...

I danni del referendum elettorale: un possibile (inquietante) scenario - non sarebbe meglio l'astensione?Oggi alle 11.08
Berlusconi ha annunciato di voler votare sì al Referendum elettorale del prossimo 21 giugno, e anche il Partito Democratico si appresta a tale scelta: in mattinata la Mogherini, a Omnibus, ha annunciato un sostegno organico a favore del sì, già espresso anche da D'Alema.
E' del resto impossibile che il Pd, dopo aver fatto una campagna mediatica di 1 mese per l'accorpamento di Europee e Referendum, appoggi l'ipotesi dell'astensionismo.

Non è quindi impossibile il raggiungimento del quorum, visto che Berlusconi, Franceschini hanno detto di andare a votare e che Di Pietro e An hanno raccolto le firme per i quesiti due anni fa: stiamo parlando di gente che rappresenta almeno il 70 % dell'elettorato italiano.
Si voterà poi insieme ai ballottaggi delle provinciali e solo una minoranza dell'elettorato, di solito, sceglie di rinunciare ad alcune schede.

Io credo che la vittoria del Sì nei primi due quesiti del Referendum potrebbe produrre una serie di enormi ferite alla nostra già fragile democrazia.

Penso che ci sono tutti, ma proprio tutti, gli elementi perché accadano, in sequenza, questi fatti:

1) Dopo la vittoria del Sì al Referendum, la Lega pretende la riforma della legge elettorale appena licenziata dalle urne: minaccia la caduta del Governo Berlusconi

2) Il Pdl difende strumentalmente l'esito del voto (del resto sostenuto anche da Berlusconi, e non solo dal Pd): si rompe l'alleanza con la Lega e si arriva alla crisi di Governo

3) Napolitano, in assenza di alternative politiche possibili, è costretto dai fatti a sciogliere le Camere (ancora non me lo vedo il Pd a fare governi tecnici con la Lega)

4) Si va alle elezioni in autunno con la legge elettorale appena riformata dal referendum: il 55 % dei seggi della Camera andrà al partito di maggioranza relativa, e così anche su base regionale al Senato.

5) Il Pd non riesce a costruire una lista allargata: l'Udc è refrattaria a schierarsi apertamente contro Berlusconi, con la Lega non è possibile e non credo che la proporrà a Rifondazione Comunista (né credo che il Prc possa mai accettare una simile proposta)

Di Pietro potrebbe a sua volta rinunciare per frizioni sulle liste elettorali, e il Pd quindi si presenterebbe con una lista tutta sua (senza allargamenti) alle elezioni.
Al massimo potrebbe esserci una confluenza di Sinistra e Libertà, ma siamo sull'ordine del 3 %: poca roba.

6) A causa di questa debolezza del Pd, il Pdl vince facilmente le elezioni e ottiene il 55 % dei seggi alla Camera, senza considerare tutti i seggi delle forze politiche che, su vari temi, potrebbero appoggiare le proposte politiche del nuovo Governo, come la stessa Lega e l'Udc

7) Al Senato il divario è nettissimo: il Pd non ha la forza di contrastare il Pdl al nord e neanche al sud, dove il Pdl è rafforzato dall'intesa elettorale con Mpa e dalla confluenza dell'Udeur.

Al nord si delinea uno scenario tremendo: i seggi dell'opposizione non sarebbero più del solo Pd, ma anche in parte della Lega Nord, che supererebbe agevolmente in molte regioni la quota dell'8 % di sbarramento.

L'opposizione si vedrebbe quindi persino ridotto il numero di Senatori

8) Il Pdl avrà in Parlamento non soltanto i numeri per governare da solo, ma anche i quorum per:

A) approvare una enorme riforma costituzionale comprendente il federalismo, coi voti determinanti della Lega: la riforma riproporrebbe poi molti dei temi già sconfitti dal Referendum del 2006, come la riforma della composizione della Corte Costituzionale in favore del Parlamento, e sarebbe scontata l'introduzione di una drastica riforma del Csm.

Ma purtroppo non è tutto: sarebbe addirittura possibile, visti i numeri in Parlamento, approvarla con oltre i 2/3 dei voti favorevoli e addirittura evitare, così come previsto dall'articolo 138.3 della Costituzione, il referendum popolare di conferma.

B) nominare a suo piacimento, con maggioranza autosufficiente, i nuovi giudici della Corte Costituzionale per condizionarne le pronunce

C) eleggere con maggioranza autonoma Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica, cosa impossibile nell'attuale legislatura (che scade prima del mandato di Napolitano)


non sarebbe maglio astenersi?

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con Franco Cuomo. Il partito democratico sta facendo un gravissimo errore. Asteniamoci!
Antonio Csstelnuovo

mariad ha detto...

La nuova legge proposta dal referendum nasconde insidie notevoli? Se ne può discutere senza catastrofismi, valutando gli articoli di maggior rilievo. Io al momento sono ancora indecisa, voglio capire meglio la situazione che finora non ho avuto modo di approfondire. Sarebbe opportuno aprire dei confronti anche pubblici per un corretto approccio al referendum.