mercoledì 19 ottobre 2011

Pompei capitale della cultura digitale

Nei graffiti pompeiani le prime tracce dei social network Laboratori da ottobre a dicembre, c'è anche de Kerckhove


NAPOLI - Da ottobre a dicembre, Pompei sarà il laboratorio della cultura digitale. L’innovativa iniziativa «McLuhan incontra Pompei. Scrivere al tempo dei social network. Dai graffiti pompeiani alla realtà aumentata», è rivolta ai giovani pompeiani per iniziativa dell’Assessorato alla comunicazione ed innovazione tecnologica del Comune di Pompei, in collaborazione con l’associazione Onlus «Amici di Media Duemila». Il primo evento è previsto il 20 ottobre a Pompei, presso il teatro “Di Costanzo Mattiello”, con l’inizio di un percorso culturale dedicato alle nuove tecnologie ed alle applicazioni idonee a promuovere conoscenza attraverso momenti di approfondimento tradizionali ed ai più innovativi laboratori creativi e connettivi. Per alimentare la curiosità di studenti e professori, il massmediologo Derrick de Kerckhove, guru indiscusso dell’era digitale, allievo, assistente e coautore di Marshall Mcluhan, il teorico del villaggio globale, ci spiega l’oggi attraverso uno strumento creativo da lui stesso inventato: il muro digitale. La schermologia, l’innovazione per eccellenza che vede il matrimonio fra linguaggio ed elettricità, dal telegrafo a twitter, saranno contrastati da un analisi altrettanto interessante sull’importanza della scrittura manuale, proposta dalla nota grafologa Candida Livatino.

Conoscere se stessi attraverso la scrittura ed un questionario che ci riporta a Cicerone e McLuhan, perché quest’ultimo ha trovato spunto dal grande oratore per distinguere le persone fra retorici, grammatici e logici. Un questionario che sarà distribuito cercherà di far comprendere la propria tendenza agli studenti. «Con i graffiti pompeiani che si trovano sui muri dell’antica città romana, nasce la prima forma di social network che si conosca – spiega Maria Pia Rossignaud, direttore di Media Duemila, prestigiosa rivista di cultura digitale – ad una frase incisa sui muri si aggiungevano nel tempo commenti e considerazioni di altri, proprio come avviene oggi su facebook o twitter». L’originale tesi che attribuisce a Pompei il ruolo di «luogo antico della modernità», verrà discussa nel corso del workshop dell’archeologo Antonio Varone, direttore degli scavi di Pompei, profondo conoscitore del ricco patrimonio di iscrizioni ed epigrafi dell’antica città di Pompei.

Le originali e stimolanti attività del progetto per i giovani della città di Pompei, prevedono laboratori creativi di comunicazione digitale e atelier di intelligenza connettiva dedicati alla politica. «Con questo evento la città si candida a capitale della cultura digitale – ha detto con orgoglio il vicesindaco ed assessore alla comunicazione, Claudio Alfano – perché da radici antiche si possono costruire ponti per il futuro, solo se gli strumenti dell’innovazione digitale e della comunicazione vengono conosciuti ed usati dalla pubblica amministrazione e dai cittadini». I laboratori creativi sono diretti dagli artisti digitali, Salvatore Jaconesi ed Oriana Persico, che riuniranno gli studenti per promuovere azioni in grado di creare, con le opportunità offerte dalle tecnologie, emozioni e prodotti digitali. Lo scopo sarà quello di consolidare il legame fra individuo e territorio attraverso un messaggio fruibile globalmente, che riporti la persona al centro dell’azione dei processi di innovazione. Molto accattivante si preannuncia il “laboratorio di intelligenza connettiva”, dedicato alla politica, con il ricercatore dell’Università di Milano e Barcellona, Matteo Ciastellardi, che proporrà ai giovani del “forum” della città di Pompei, un metodo partecipato per un’analisi politica della amministrazione locale e della situazione nazionale, utile per aiutare lo spirito critico di una generazione che sembra allontanarsi sempre più dal dibattito politico.
Dal "Corriere del Mezzogiorno"

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