sabato 30 gennaio 2010

Arola. Progetto nuova scuola... che verrà

C'è l'atmosfera dei grandi eventi. Nella saletta della scuola elementare di Arola sono presenti il sindaco, il direttore di scuola, il medico, il parroco, esponenti politici locali. Assiste un folto pubblico di mamme, papà, nonne, nipotini, maestre ed operatori della scuola. Si attende l'arrivo dell'Autorità per sancire definitivamente la sacralità dell'evento.
Un evento sulle buone, anzi ottime, intenzioni, perchè per il momento solo di intenzioni si tratta. Non si inaugura nulla, in effetti, anche se la sensazione che si vorrebbe dare è quella. Si festeggia solo un progetto molto carino sulle foto proiettate dalla lavagna luninosa e ben disegnato sul lenzuolo cartaceo. E si festeggia la promessa di un finanziamento. Nessun taglio del nastro, insomma, nessuna prima pietra.
Arriva l'autorità, Corrado Gabriele, e subito inizia la più tradizionale delle cerimonie, compreso l'immancabile cesto dei prodotti tipici offerto da bimbi che recitano poesie.
Spiccano su dei banchetti all'ingresso alcuni vassoi di pastarelle e le cocacole che attivano l'istintiva aspettativa della lieta fine... Presenzia e presenta il preside Capossele.


Comincia il tour degli inerventi il Geometra Francesco Saverio Iovine che spiega l'iter del progetto. Vorrebbe giustificare il fatto che Gennaro Cinque in dieci anni, da assessore e da sindaco, non ha saputo realizzare niente di meglio per Arola. Non è convincente, ma strappa applausi sentiti.
L'ingengere progettista poco dopo ci tiene a sottolineare invece che il sindaco, fedele a una promessa sancita con gli Arolesi su un biglietto di vaga reminiscenza berlusconiana, gli ha chiesto di progettare una scuola con pochi spiccioli, (un milione di euro...).
- "Una scuola come sia sia, purchè sia" gli ha raccomandato Cinque "e in quattro e quattrotto!" E lui è riuscito nel miracolo di metterla sulla carta in pochi mesi e di rendere una coperta troppo corta grande a sufficienza per coprire fino ai piedi.(l'ing ha un contratto di consulenza col comune da decine di migliaia di euro... ndr).
E' la volta di don Leonetti che, con meno enfasi in verità, predica che la pace sociale è il bene primario, che il volemose bene deve prevalere sempre sulla cattiveria e sulle miserie umane. E che l'accontentarsi è un valore, non una diminuzione.

A un certo punto l'atmosfera si incupisce, qualcuno chiede la parola e mette in dubbio la bontà dell'opera futura, dice che Arola e tutto questo lato della montagna meritavano qualcosa in più. Che la struttura in oggetto non è adeguata alle necessità degli abitanti della borgata e non rappresenta una conquista ma un ripiego ingiustificato. Che si stanno sperperando molti soldi per fare poca cosa. Poi, insinua che manca il terreno utile alla costruzione che si vorrebbe realizzare (7.000 mt a fronte degli 11.000 che servono) e che non è vero che mancano i soldi per fare meglio in quanto si sono approvati progetti per edifici scolastici molto onerosi in zone collinari elettoralmete più appetibili per la giunta.
Si levano mormorii, si agitano sguardi inquieti e nervosi, si attivano sgomitamenti allusivi...
Naturalmente a dire queste cose antipatiche è il cons. Cardone. Sempre lui, il rompiscatole, ostruzionista e dietrologo! Cardone vuole addiritttura impedire la costruzione della scuola di Arola perchè mette il bastone tra le ruote e innervosisce la giunta, visto che potrebbe avere pure ragione a lamentarsi!
In fondo che male c'è a costruire una scuola brutta e inadeguata senza strutture di supporto? In fondo che male c'è se per costruirne una bisognerà chiuderne un'altra? Meglio loro che noi, pensa giustamente qualcuno. O forse non lo sa, perchè nessuno glielo ha detto.

Incitato, parla anche il Sindaco, di malavoglia. Si schermisce, "C'aggia parlà affà!" Poi cede alle insistenze. Parla e riceve una standing ovation senza che abbia detto praticamente nulla. Anche questi sono miracoli!

L'Autorità, come è prassi, chiude col discorso finale. Corrado Gabriele non si sbilancia in giudizi di merito sull'opera. Da buon politico si tiene alla larga dalle polemiche e non dà ragione a nessuno, ma esorta i cittadini a frequentare di più il consiglio comunale, a sentire tutte le campane, a giudicare con equità maggioranza e opposizione. E non dimentica di promettere 100.000 euro, forse per dei nuovi scuolabus...

L'impasse creato dal rompiscatole Cardone si è chiuso in fretta. Questa sera c'è necessità di vedere solo il lato buono. D'altra parte tutto è ancora solo un'idea, un progetto, una promessa, anche se nessuno lo dice. E poi ci sono le pastarelle che aspettano.
Intanto, fuori comincia malinconicamente a piovere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

manca una cosa nella immagicronaca di mariad: ovvero che più di una volta e con significativa sottolineatura la parte tecnica ha informato che la determina per la pubblicazione del bando di appalto era già stata fatta da giorni. ma riconosco che è più suggestivo osservare la pioggia che cade in una fredda serata invernale che leggere un freddo e burocratico bando di gara già pubblicato. ah...dimenticavo: per pubblicare un bando è chiaro che tutte le procedure burocratiche sono state espletate, forse per questo nessuno rispose a cardone.
a.d.m.

mariad ha detto...

gentile consigliere a.d.m.
come lei ben sa le fredde carte me le leggo sempre e bene purtroppo, e le legge altrettanto bene il consigliere cardone.
Addirittura in certi casi meglio di chi gli atti li scrive.
immagicronaca è un bel termine lo riconosco. Ma lei dovrebbe riconoscere che quella pioggia era meno malinconica della recitina dell'altra sera.
Tanto rumore per nulla...
ps a non ricevere risposte ormai ci si è abituati. Forse perchè non ce ne sono.
un saluto