Colloquio con Marinella Cioffi, Assessore alle Politiche
sociali del Comune di Vico Equense.
Allora Assessore
Cioffi, continua la polemica sul Piano Sociale di Zona. Cosa c'è che non vi convince?
Tutto l’impianto della 328 del 2000 ha tanti punti di forza
ma anche molte criticità. Se è vero che intorno alla persona fragile si
costruisce una rete di tutele e servizi, è anche vero che nel Piano Sociale
di Zona il soggetto utente deve sottostare a un sistema precostituito in
maniera passiva, non ha la possibilità di scegliere l’assistenza che
preferisce.
Avete quindi finora optato per il vaucher...
E uno dei punti di forza della stessa legge. La persona in difficoltà
sceglie a chi affidarsi, non a casaccio o tra gli amici degli amici come a
volte qualcuno insinua, ma tra enti qualificati ad erogare il servizio.
Chi garantisce per questi enti qualificati?
Non si viene accreditati solo perché si conosce qualcuno,
assolutamente no! Ci sono dei criteri ben
precisi che vengono fissati a livello regionale. I vaucher sono una garanzia di
qualità. Tanto che sono stati subito inseriti in realtà sensibili alle
innovazioni, come alcuni comuni della Toscana. Ma anche a Salerno.
La Regione Campania purtroppo ha lasciato libero arbitrio sul
vaucher. Eppure il vaucher non è una piccolezza, un dettaglio, perché, e mi ripeto, garantisce
la qualità a monte delle prestazioni e la libertà dell’utente di scegliere
l’ente che trova più rispondente alle sue esigenze. Anche di cambiarlo, se
insorgono difficoltà. Questo mette in atto una forma di concorrenza tra
gli enti erogatori che non si appiattiscono sulla quotidianità delle
prestazioni, ma si specializzano, si perfezionano per rimanere a livelli
competitivi. E non mi pare poco, soprattutto se si pensa che per i piani
di zona si fanno gare triennali di appalto e nel frattempo non si garantisce
sempre un vero controllo di qualità delle prestazioni erogate.
Eppure la
normativa regionale impone la scelta del Piano Sociale di Zona.
La legge dice questo. Però è necessario spiegare perché
l’amministrazione di Vico Equense ha sempre messo in campo le sue fortissime
perplessità sui piani sociali di zona. Al momento per noi ci sono due nodi ancora da
sciogliere. Innanzitutto bisogna
chiarire se si fa davvero economia di scala.
Cioè?
La normativa dice che le funzioni dei singoli comuni
relative ai servizi sociali vanno distaccate agli uffici sovra comunali, nel
nostro caso a Piano di Sorrento. Cioè è
previsto il distacco funzionale e materiale del personale. Questo significa che negli uffici di Piano dovrebbe
andare il personale già esistente nei comuni. Ma ciò in realtà non avviene. Si fanno nuove assunzioni e le risorse
economiche si disperdono invece che essere ottimizzate.
Qual è l’altro nodo?
La normativa regionale stabilisce anche che il comune
capofila deve “preferibilmente” essere quello più popoloso, nel quale scegliere
il dirigente d’ambito. Nel nostro ambito Vico Equense è il comune più popoloso e avrebbe diritto al dirigente. A Piano invece c’è un coordinatore, sempre lo stesso (
Gennaro Izzo, ndr), rinominato, che costa 97.000 € annui, quando avrebbe potuto
tranquillamente insediarsi il nostro responsabile dei servizi sociali (Arturo
Manganaro, ndr) senza ulteriori aggravi economici per la collettività. Pur apprezzando il lavoro svolto finora, noi riteniamo che debba essere costruito un nuovo piano più rispondente alla normativa, perché crediamo che le regole vadano rispettate sempre e non solo a senso unico.
Per essere più chiara sulla dispersione delle risorse economiche aggiungo che Vico Equense, essendo il comune più popoloso, deve
sborsare in proporzione un bel capitale, più di 400.000 € a favore del Piano Sociale di Zona. Lo stesso capitale utilizzando il vaucher è
servito a gestire al meglio le istanze, anche quando sono aumentate e a razionalizzare e ottimizzare le spese. Per esempio, nel Piano Sociale di Zona
venivano assistiti solo quattro nostri ragazzi-adulti diversamente abili. Oggi al
Madonnelle ne ospitiamo sedici. Quello che incideva di
più sui costi era rappresentato dal trasporto degli assistiti per quattro volte al
giorno, da Vico a Sorrento e viceversa.Investendo nel vaucher noi abbiamo procurato
un enorme sollievo a ben sedici famiglie, migliorando enormemente anche la qualità della
vita degli assistiti.
Come andrà a finire
dunque questa diatriba?
Gli altri comuni hanno votato a maggioranza per un no secco
a Vico Equense capofila. Abbiamo allora
chiesto di avere almeno il dirigente d’ambito, ma non è arrivata alcuna risposta. Per ora tutto si è fermato, anche se comunque rientreremo nel
piano sociale di zona e ci atterremo alla legge. A gennaio si concluderà un
percorso e se ne inizierà un altro, ma insisteremo con forza sull’utilità del
vaucher che ha assicurato ai nostri
assistiti prestazioni di ottimo livello in loco e senza lunghe attese. Naturalmente sarà il
Consiglio Comunale a deliberare su ogni scelta dell’amministrazione. Certo
gradiremmo da parte degli altri comuni delle posizioni meno arroccate. Quando
si fanno dei percorsi insieme bisogna trovare delle linee comuni senza scartare
a priori alcune scelte. Vico Equense è il comune che sborsa più soldi per il
Piano Sociale di Zona. Non prenderne atto è un errore che va assolutamente
evitato.
Nella foto l'Assessore Marinella Cioffi