giovedì 25 ottobre 2012

Vico Equense - Perché una Cattedra in contrapposizione o dialettica costruttiva con il pensiero di Keynes sul paesaggio?

Vico Equense - Venerdì 26 ottobre ore 17.00, Palazzo Reale di Napoli, Sala Dorica e Sala Accoglienza, si terrà evento conclusivo della Mostra “Il Paesaggio Rurale Contemporaneo del territorio di Vico Equense”, dal titolo.”Perché una Cattedra in contrapposizione o dialettica costruttiva con il pensiero di Keynes sul paesaggio?” Lecture del Prof. Pasquale Persico, nell’ambito del progetto: Il Paesaggio Rurale Contemporaneo. La Mostra, inaugurata il 28 settembre scorso è stata curata dall’arch. Nicoletta Ricciardelli - per la Soprintendenza BAPSAE di Napoli e provincia – e dal Comune di Vico Equense, che ha avuto un ruolo di significante interlocutore, parte da un’analisi relativa alla situazione del territorio vicano, individuato come “importante eccezione nel sistema della grande area metropolitana, sebbene non immune da rischi di progressive trasformazioni e degrado ambientale.” La lecture, supportata da materiali multimediali prodotti in loco da Pasquale Napolitano, è l’analisi del percorso di conoscenza svolto nel contesto ineguagliabile del Monte Comune di Vico Equense, importante esempio di laboratorio di apprendimento del paesaggio sublime mediterraneo.



1 commento:

Franco Cuomo ha detto...

«Invece di utilizzare l'immenso incremento delle risorse materiali e tecniche per costruire la città delle meraviglie – scrive Keynes – stiamo creando ghetti e bassifondi; e si ritiene che sia giusto così perché “fruttano”, mentre – nell'imbecille linguaggio economicistico – la città delle meraviglie potrebbe “ipotecare il futuro”».
Questa «regola autodistruttiva di calcolo finanziario governa ogni aspetto della vita. Distruggiamo le campagne perché le bellezze naturali non hanno valore economico. Saremmo capaci di fermare il sole e le stelle perché non ci danno alcun dividendo» (è ancora Keynes che parla).

Il paesaggio, l'ambiente, il patrimonio culturale sono come il sole e le stelle: illuminano e condizionano la nostra vita, corpo e anima. Perciò hanno un ruolo così alto nella Costituzione, dove incarnano l'idea che ne è il cuore: il bene comune e l'utilità sociale, sovraordinati al profitto privato. Paesaggio, ambiente, patrimonio richiedono sapienza tecnica per essere tutelati: ma richiedono anche un'idea d'Italia, un'idea declinata al futuro.
La presunzione di questi amministratori, insieme alle compiacenze di funzionari e professoroni che, si permettono di pensare addirittura una cattedra, quella di Bartolomeo Intieri suppongo,in "contrapposizione o dialettica costruttiva" con il pensiero di Keynes sul paesaggio.