lunedì 26 gennaio 2009

Vico Equense è il paese del sole


La pioggia torrenziale è micidiale nel nostro territorio davvero troppo fragile dal punto di vista idrogeologico. Due mesi di pioggia quasi ininterrotta non li può assorbire nessun terreno, figuriamoci il tufo, i terrazzamenti, le rocce in bilico, i pendii terrosi e scoscesi che finiscono direttamente a mare...
Un territorio così avrebbe bisogno di cure amorevoli, di attenzione costante, soprattutto quando non piove, quando cioè c'è la possibilità di fare interventi in sicurezza e lungimiranti.
Ma si sa, la prevenzione è il punto debole del nostro paese: l'Italia è un posto dove si ineterviene sempre dopo, quando ormai la frittata è fatta.
E' così anche qua, vicino a noi. Bisogna aspettare le piogge torrenziali, come quelle di 10 anni fa (anche allora si gridò al disatro dopo anni di incuria e strafottenza) per capire che tutto ciò che si poteva fare non è stato fatto e che si rischia di nuovo sul serio, molto sul serio.
In questi giorni ho letto varie dichiarazioni del Sindaco che si lamentava del fatto che agli altri danno i soldi e a lui no, oppure che l'Anas non può rispondergli che i territori sono suoi (del Sindaco), che l'allarme c'è e bisogna fare subito interventi radicali. Abbiamo avuto l'impressione, in verità, che volesse mettere le mani avanti, che ci tenesse ad apparire come quello che lo aveva detto che il pericolo era grosso...
Però caro Sindaco così anche lei si fa protagonista del solito balletto all'italiana sulle competenze, sulle responsabilità, sul chi deve iniziare... Anche questo è un vizio antico degli italiani, di quelli che comandano: riuscire a svicolare dalle proprie responsabilità inoltrandosi nella intricatissima giungla dei settori, delle competenze, della gerarchia burocratica. Diciamo la verità, tutti i diretti inetressati conoscono i rischi e le incongruenze di alcuni comportamenti: il ministero e la regione che fanno le cose a spizzichi e a mozzichi, l'anas che interviene in genere sempre in ritardo di almeno 4 o 5 anni e i comuni che si fidano dei loro tecnici e fanno un po' quel che gli pare.
E se ne scordano però, o fanno finta.
Così succede che Gennaro Cinque non dice che alla Marina di Vico, ad esempio, ha voluto caparbiamente fare quel che gli pareva. Non dice che c'è stato chi si è strenuamente opposto alla riqualificazione di tutto il Borgo così come era avallata dalla Giunta e dagli esperti del comune. Non dice che l' Autorità di Bacino si era espressa con queste testuali parole: "Si evidenzia che i vari gazebi sono stati ubicati a ridosso del muro sottostante il costone in area P4 (pericolosità molto elevata)
Tale sistemazione risulta pertanto, in pieno contrasto con il parere su riportato e con le norme di attuazione di questa Autorità.
Si ribadisce quindi, che viene trasferita al Comune ogni responsabilità civile e penale derivante dall'inadempienza consapevole di una norma tecnica chiarissima e inequivoca.
"
Che si trattasse di lavori in una zona ad alto rischio non turbava nessuno, tantomeno il Sindaco e l'Assessore. Turbava solo qualche rompiscatole ostruzionista...
Caro sindaco, lei che adesso è pronto ad aprire un "conflitto serio" non è da meno degli altri. Se c'è da edificare, cementare, sportosare lei è in prima fila in barba a qualsiasi rischio idrogeologico. Ed è responsabile come gli altri della mala gestione del territorio.

3 commenti:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Ti lascio un saluto, qui.

mariad ha detto...

grazie Bruno
sei un genio
:)

Anonimo ha detto...

abbiamo fatto un post simile :-)