mercoledì 12 dicembre 2012

Vico Equense – Mistero sulle dimissioni di Gennaro Cinque. Le antenne di telefonia mobile minacciano la maggioranza

In un Consiglio Comunale per certi aspetti tinto di mistero si è approvata una nuova delibera contro l’inquinamento da elettromagnetismo. Che l’atmosfera non fosse delle più idilliache si è capito subito, anche sull’onda di alcuni “spifferi” che attraversano da giorni il Palazzo Comunale. Un gruppo di Consiglieri, Maurizio Cinque, Andrea Balestrieri, Giovanni Starace, avrebbe comunicato al Sindaco Gennaro Cinque di voler diventare gruppo indipendente determinando una pericolosa spaccatura nella maggioranza. Qualche avvisaglia della tempesta per la questione delle antenne di telefonia mobile si era avuta sempre grazie a delle indiscrezioni trapelate a seguito di presunti contatti tra Aldo Starace e uno dei consiglieri dissidenti per votare insieme, a sorpresa, una delibera del Movimento per Vico. Poi, per ragioni inesplicabili, l’accordo non ci sarebbe stato, lasciando tutto in sospeso.

Il nodo centrale da sciogliere nell’ultima seduta consiliare era quello legato alla delibera 71 del dicembre 2011, nella quale all’unanimità si era deciso di installare un’antenna di telefonia nel campo sportivo di Massaquano. La decisione era stata presa quasi come una sorta di scambio di cortesie. Il Sindaco infatti era propenso a non attivare il contestatissimo impianto installato in pieno centro a Vico e a pochi metri da scuole e abitazioni, chiedendo in cambio al Consiglio Comunale una deliberazione per dare il via libera a tutti gli altri impianti programmati sul territorio, tra i quali quello di Massaquano. Sembrava risolto il caso nel totale accordo di tutti, ma i Massaquanesi, viste le dimensioni imponenti della nuova antenna, entrata subito in funzione, si sono ribellati chiedendone l’immediata rimozione. Questa protesta inattesa quanto determinata, avrebbe messo in crisi Maurizio Cinque, Andrea Balestriere e Giovanni Starace, che detengono a Massaquano un notevole pacchetto di voti. Il timore di perdere consensi avrebbe prevalso sulla Ragion di Stato al punto da stringere possibili accordi con la minoranza.

Nell’ultima seduta consiliare, comunque, si è innazitutto preso atto che la delibera approvata l’anno scorso conteneva una contraddizione in termini e cioè da una parte si approvava che le antenne dovessero essere installate lontano da luoghi frequentati soprattutto dai bambini e dall’altro si dava il via libera all’impianto di Massaquano proprio in pieno campo sportivo, luogo frequentato quotidianamente da giovanissimi. La minoranza si è assunta la responsabilità di aver collaborato all’approvazione di un provvedimento contraddittorio e ha proposto, il Movimento di Starace, la revoca del contratto stipulato con le compagnie di telefonia e l’immediasta interruzione del segnale. Il Vicesindaco Migliaccio ha spiegato che questa soluzione sarebbe stata altamente onerosa per le Casse del Comune costretto a pagare un risarcimento alle compagnie telefoniche e che, essendosi insediata da pochi giorni una commissione con esperti del settore, fortemente voluta dal comitato civico Art. 32 per una razionalizzazione e delocalizzazione meno impattante degli impianti, era meglio aspettare l’esito degli studi effettuati dalla commissione stessa in modo da avere in mano una documentazione scientifica che avrebbe consentito di spostare le antenne senza danni per l’erario. I consiglieri dissidenti durante la discussione in aula non hanno profferito parola. E a questo punto si apre il mistero. Si dice che il sindaco, presente fino a un certo punto e poi scomparso nel momento della discussione sulle antenne, abbia inviato un sms ai consiglieri della maggioranza e alla Giunta col quale avrebbe comunicato”Mi dimetto”.Sarebbe rientrata percio la decisione di formare un gruppo unico separato dalla maggioranza e dopo una sospensione si è votato una nuova delibera con la quale si accolgono le istanze del Vice Sindaco Migliaccio. Cioè si aspetteranno per un tempo massimo di quattro mesi gli esiti dello studio della Commissione preposta che dovrà indicare un luogo diverso dal Campo sportivo di Massaquano e poi si delibererà di conseguenza.

Il mistero delle dimissioni del Sindaco resta tale non essendoci conferme nè disdette ufficiali, ma non sarebbe una novità che Gennaro Cinque, messo alle strette nel Consiglio Comunale, minacci di lasciare tutti a casa. Non è mai stato disposto ad accettare intimidazioni. O si fa a modo suo o lui lascia senza tentennamenti. Un comportamento antidemocratico che però finora è servito a rimettere tutti in riga, voltagabbana e opportunisti compresi.
Maria D'Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"



4 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa è leggittima "interpretazione" giornalistica di cio che è avvenuto in Consiglio Comunale ma posso assicurare che è molto molto lontana dalla reale verità dei fatti.
Maurizio Cinque

Umberto Palomba ha detto...

A quanto pare tocca sempre a me...
Oggi, 13 dicembre 2012, è stato convertito in legge il decreto 179 meglio noto come decreto sviluppo. Forse pochi sanno che il decreto è entrato in vigore il 18/ottobre/2012 grazie alla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale e, quindi, perfettamente operativo da quella data. La domanda che i lettori si porranno è, ovviamente: e a noi cosa importa?
Importa molto perchè all'art.14 di detto decreto è prevista l'installazione di apparecchiature anche con emissione di onde elettromagnetiche (leggasi ripetitori) senza che alcuno possa opporsi. Per semplificare: se un operatore decidesse che il posto migliore per piazzare un'antenna è il tetto di casa mia, non c'è più possibilità che io possa oppormi. Pertanto, considerato che il consiglio comunale si è svolto appena qualche giorno fa, cioè in periodo di vigenza del decreto, al di là della buona volontà che potrebbero o meno dimostrare gli operatori nell'accettare di spostare le antenne, la discussione non ha alcun senso pratico. Saluti.

mariad ha detto...

@ Maurizio Cinque
ebbene raccontala la "verità dei fatti". Rimanere in silenzio durante i consigli comunali non giova a nessuno. Se si è d'accordo oppure no con le scelte del Sindaco, bisogna dirlo pubblicamente durante il Consiglio Comunale, bisogna ciè scegliere da che parte stare in maniera trasparente. Altrimenti si dà spazio alle voci che circolano, che provengono da fonti autorevoli. Da persone cioè che sono protagonisti dei fatti stessi, mica raccolte al bar...

mariad ha detto...

sig. Palomba, la notizia è brutta. Comunque bisognerà leggere bene tutti i punti della legge per poter tirare le somme. Vedremo