mercoledì 19 dicembre 2012

Vico Equense - Gennaro Cinque in aula si scaglia contro i dissidenti, ma la maggioranza resta compatta

Approvata l'ennesima delibera sulle antenne di telefonia mobile nella seduta consiliare della scorsa settimana, lunedì 17 dicembre è ripresa la discussione sui punti all’ordine del giorno di un consiglio comunale ormai diventato infinito, continuamente aggiornato a nuove date.
L’esordio del Sindaco Gennaro Cinque, che ha chiesto per primo la parola, è stato durissimo e chiaro. La scorsa settimana, secondo il Sindaco, si è aperta una spaccatura nella maggioranza grave e irresponsabile sulla questione delle antenne e di fatto Cinque ha messo fuori dalla maggioranza i consiglieri Maurizio Cinque, Andrea Balestrieri e Maria Lora Cristallo. Cacciati in quanto non allineati al suo pensiero. Le dichiarazioni del Sindaco sono cadute come macigni e si poteva ipotizzare che avrebbero condizionato l’andamento del Consiglio Comunale. Ma chi ha sperato in questa possibilità è rimasto deluso. Mai come in questa seduta la maggioranza è stata compatta e i dissidenti non si sono espressi nemmeno per quegli atti sui quali ci poteva stare un’astensione. Per esempio sulla discussione del mega-progetto per un impianto sportivo con annessa piscina olimpionica a Moiano, sul quale la minoranza ha messo in luce delle presunte illegittimità nelle procedure, pur condividendone la sostanza. Oppure sul progetto di modifica della legge regionale sui parcheggi proposta dal Movimento per Vico. La proposta molto tecnica e articolata poteva dare lo spunto a una discussione in aula utile a un approfondimento su un tema molto sentito sul territorio. Invece la stroncatura netta del provvedimento con una maggioranza schiacciante ha sorpreso la platea che si aspettava qualche replica al Sindaco nelle dichiarazioni di voto.

Proprio questo silenzio della maggioranza in aula è il fatto politico più rilevante che si sia registrato. Ciò potrebbe significare che sono finite le belligeranze, oppure, al tempo stesso, che il gruppetto di dissidenti ha in mano il destino del Sindaco e che, al momento opportuno, potrebbe infierire il colpo mortale. Da indiscrezioni trapelate nei giorni immediatamente prima del Consiglio Comunale, Gennaro Cinque avrebbe sfidato i suoi incitandoli, se hanno il fegato, a sfiduciarlo in aula, ad avere il coraggio delle proprie azioni. Ma tale eventualità non si è manifestata e gli esiti per il futuro non sembrano comunque ipotizzabili.

In questo clima, si è potuto persino raggiungere l’unanimità del voto per le delibere sulla creazione di un polo ospedaliero nel comune di S. Agnello che sostituirà l’ospedale De Luca e Rossano di Vico Equense, ma con delle garanzie sulle prestazioni di pronto soccorso e sull’ambulatorio di Moiano, e sull’Istituto della S.S. Trinità e Paradiso. In particolare, per quello che riguarda l’antico complesso monumentale, si è preso atto che con la caduta del governo Monti si è allontanata la possibilità di acquisizione al patrimonio comunale ma unanimemente il Consiglio ha deliberato che nel frattempo il Ministero competente nomini un Consiglio di Amministrazione formato da persone altamente rappresentative del territorio.

Il consesso si è chiuso nel cuore della notte, aggiornato a data da stabilirsi per discutere degli altri punti all'ordine del giorno ormai diventati una specie di tormentone e sui quali si preferisce rimandare il confronto. Può sembrare giustificato il rinvio sulla prevenzione degli incendi in quanto l’inverno e la pioggia allontanano qualsiasi pericolo immediato. Desta invece molte perplessità la mancata discussione sui fatti di criminalità accaduti sul territorio che vanno relegati sempre agli ultimi punti e non si affrontano per consunzione delle energie dopo ore e ore di lavori consiliari. Di fatto l’argomento non sembra destare nessun interesse nel Consiglio Comunale, a parte quello dell’avv. Dilengite che ogni volta lo ripropone restando però costantemente a bocca asciutta. Evidentemente per tutti gli altri valgono le parole del sindaco Cinque:” A Vico Equense la camorra non esiste”.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nella foto un momento di sospensione durante l'ultimo consiglio comunale

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