domenica 8 luglio 2012

Vico Equense - Ma Marino lo sa chi lo rappresenta a Vico Equense?

La corrente Marino del partito democratico, mentre a Napoli invoca l'unità del partito, a Vico, tramite la sua rappresentante, vuole fare liste provinciali proprie per il congresso e creare ancora laceranti divisioni, aizzando gli iscritti con lettere nelle quali si autoproclama soluzione salvifica. A capeggiare la corrente Marino nel nostro paese c'è un personaggio "vecchio" e autoreferenziale, sempre pronto a suonare il trombone, che rimane nella sede provinciale di Napoli dalla mattina alla sera a consolidare rapporti convenienti, forse perchè non ha altro da fare.
Marino mi è molto simpatico e in verità darei a lui la mia stima per le idee davvero progressiste che ha, sempre attento ai diritti civili. Ma fin quando nella provincia di Napoli ci sono persone che non hanno tanto a cuore il progetto Marino quanto la distruzione del circolo di Vico Equense, ormai profondamente rinnovato al suo interno e libero da preconcetti correntizi, non mi sento di esprimergli stima proprio per le strategie messe in campo, un po' pelose. La lista unitaria di circolo poteva essere fatta anche a Vico Equense per sostenere il progetto unitario in favore di Gino Cimmino come segretario provinciale. Invece in un comunicato che ha dell'esilarante il gruppo Marino della provincia da una parte sostiene di non volersi contare e dall'altra che però a Vico è necessario contarsi... semplicemente ridicolo...
Nel frattempo la leader locale di detta corrente si fa fotografare con tutti i big nazionali, provinciali e regionali e, guarda caso, nella foto di Repubblica, in occasione dell'occupazione della sede per le recenti e assurde vicende interne, chi troneggia dietro la scrivania a simboleggiare la giusta rivoltà? Lei, naturalmente. Sempre offesa e vilipesa, maltrattata, oltraggiata, violentata nel circolo locale.
Una lagna che se la canta e se la suona da sola o con i suoi amichetti proprietari (in secundis dopo google) di un blog paesano che ha fatto la sua fortuna sparlando e calunniando anonimamente persone perbene, cosa che si porternno sulla coscienza finchè campano.

Giusto per dire: alle ore 21.18 del 2 luglio arriva agli iscritti ignari una mail la cui mittente è la leader locale della corrente Marino, nella quale fa accuse vaghe sottoscritte da 10 iscritti che nel circolo non si sono visti da un anno a questa parte o non si sono mai visti. Dopo un quarto d'ora dall'invio della missiva si presenta al direttivo con aria provocatoria, dopo un anno di assenza dal partito locale, nella sede di piazzetta Croce. Cosa era venuta a fare in un partito dove ci sono "problemi di democrazia" quando aveva una sua lista provinciale pronta nel cassetto? A discutere un posto in una lista unitaria di Circolo? Non è dato di sapere, perchè è uscita subito senza voglia di affrontare la questione economica che attanaglia il circolo locale, ed altre questioni afferenti proprio alla democrazia interna: vuole stare nel partito ma non vuole collaborare al mantenimento della sede, organizza un pullman per la partecipazione a un incontro per le donne a Napoli ma non chiede a nessuna donna del gruppo dirigente vicano di partecipare alla "gita",  donne che hanno pagato giustamente di tasca loro la "trasferta" vicinissima a casa, si fa riunioni separate senza passare per la dirigenza locale nel chiuso del suo appartamento raccontando sempre e solo la sua versione personale senza mai favorire un confronto pubblico serio sulle questioni locali... A queste questioni di democrazia risponde alzando le spalle e girando i tacchi.
Poi chiama i suoi referenti napoletani per dire che è stata aggredita, vilipesa e violentata, come al solito. Di tutte le violenze che lei usa nei confronti del circolo naturalmente non fa acceno. Una volta urlò a mezzo mondo di essere stata oggetto della violenza verbale dell'ex segretario cittadino, figuriamoci, una persona tanto perbene quanto assolutamente non violenta, in tutti i sensi, stimata per capacità di dialogo e sempre pronto a risolvere le situazioni attraverso la pazienza e l'impegno. Dipinto come un feroce maschilista che aveva perpetrato un'inaudita  violenza nei suoi confronti insieme a quel manipolo di perversi personaggi presenti alla riunione che non si erano dissociati, ma che anzi gli avevano fatto l'occhietto. Ma jammbell!!!

Oggi nella dirigenza del pd cittadino compaiono dei giovani e tante professionalità delle quali lei non si cura minimamente se non per convincerli con continue telefonate personali a stare dalla sua parte, contando su un'autoreferenzialità che la metterebbe nel novero dei "salvatori" del partito locale.
Marino cominciasse a vedere e conoscere in prima persona cosa succede nei circoli per mettere in riga simili elementi che non danno lustro alla sua opera e forse anche a Vico Equense si comincerà a parlare di lui e delle sue proposte, che per ora non vengono recepite tramite la sua espressione sul territorio. La quale ad altro non serve se non a creare tensioni interne senza senso e assolutamente lontane dalla politica partecipata.

Concludo dicendo che a Vico non è assolutamente "necessario" fare una lista provinciale dell'aerea Marino, in quanto innanzitutto non è detto che chi davvero simpatizza per il buon Ignazio voti per quella persona designata in lista nei lontani uffici del partito napoletano (a meno che non vogliate contare sulla logica dei resti per una mera occupazione di poltrone in sede provinciale!!!). A Vico come altrove andrebbe rappresentata l'unità in una lista di circolo, come era apparso ben chiaro ai dirigenti provinciali con Cimmino, sintesi finalmente di un discorso unitario, appunto. Inoltre, la sua rappresentante venga nel partito, paghi le quote di affitto che ha in arretrato da una vita (anche a rate...), esponga la sua posizione senza offendere nessuno, coinvolga altri soggetti attivi nella vita del partito, prepari manifestazioni e occasioni di crescita politica coinvolgendo i dirigenti locali, eviti di chiedere epurazioni di soggetti a lei non graditi e sieda al tavolo in maniera civile e democratica, senza cercare a tutti i costi la rissa. Per fare una lista unitaria basta poco. Cominci a fare la democratica, insomma, e la smetta di accendere fuochi inutili, finendo col somigliare assai a quelli che in questi giorni hanno con infinita presunzione calpestato la volontà di 20.000 iscritti al partito per imporre la loro presenza e volontà.

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