lunedì 14 luglio 2008

IL TURISMO MANCATO

Ci sarà un motivo per il quale il turismo a Vico Equense non ha assunto le dimensioni che ci si aspettava. Eppure le prerogative ci sono, a partire dai panorami incredibili che ci rappresentano in tutto il mondo. Ma i turisti di rango non si vedono da queste parti, anzi il livello si abbassa sempre, ogni anno di più, e in piazza sono ormai abituali le presenze sparute di ragazzini liceali in gita oppure di anziani eropei dal viso rubizzo. Insomma non c'è stato il salto di qualità.
D'altra parte ci domandiamo spesso per quale motivo i turisti di rango dovrebbero investire i loro soldi in vacanze Equensi. Che ci devono venire a fare a Vico? Nulla, oltre che a godere del panorama, appunto: nessun evento culturale di rilievo, traffico infernale, spiagge superaffollate e in molti casi inospitali. Tranne alcune reltà imprenditoriali di ottimo livello, Vico Equense rimane il paese delle salumerie, sostanzialmente. Che hanno, tra l'altro, prezzi da oreficerie, essendo un grammo del tipico provolone del monaco paragonabile a un'oncia d' oro ormai... E comunque, l'ottimo provolone da solo non colma gli immensi vuoti organizzativi e gestionali del territorio. Sarebbe uno dei buoni motivi per venire qua se il "contorno" fosse di altro livello. Se intorno si fossero predisposte strutture godibili a 360 gradi. Invece le salumerie restano salumerie... Tanto per fare un esempio, il Faito, vera oasi di frescura impagabile nella canicola di luglio, e luogo di pace e silenzi bellissimi, giace pigramente in balia di sè stesso, abbandonato e in alcuni punti squallidamente degradato. E la via per raggiungerlo è una spece di pista ad ostacoli percorribile agevolmente solo con un furistrada.
Non si vorrebbe infierire sul posto nel quale si è scelto di vivere e di far crescere i propri figli, ma è desolante il resoconto che viene fuori da uno sguardo complessivo, non ci si può nascondere la realtà. A Vico Equense, purtroppo, manca lo slancio e l'iniziativa di grande respiro. Prende il sopravvento l'interesse del singolo, il soldo alla giornata, il disinteresse per quello che è il patrimonio collettivo. Sono questi i motivi per cui non si riesce ad uscire dalla trappola del pendolarismo di massa, che riempie le casse dei bar e delle pizzerie ma svuota completamente il salvadanaio naturale di immenso potenziale che abbiamo la fortuna di possedere tutti.
In mancanza di capacità imprenditoriali e culturali sufficienti, sarebbe compito di chi governa la Città quello di individuare un percorso di cambiamento e di educare i cittadini a nuove prospettive. E duole dover concludere che purtroppo anche l'attenzione dei nostri politici è concentrata solo sulla soddisfazione di alcuni interessi di bottega e che non c'è un granchè da prevedere.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

"In mancanza di capacità imprenditoriali e culturali sufficienti, sarebbe compito di chi governa la Città quello di individuare un percorso di cambiamento e di educare i cittadini a nuove prospettive"
Visto che gli imprenditori e i cittadini vicani mancano di capacità culturali e impreditoriali e visto che chi governa non è in grado di educarli a nuove prospettive hai tu qualche indicazione da darci ?

mariad ha detto...

non tutti anonimo mancano di tali capacità. Ci sono delle belle persone. Cito ad esempo Gennaro Esposito della Torre del Saracino, geniale e creativo, i proprietari delle Axidie, Gabriele, La Tradizione, e tanti atri che è inutile stia a ricordare perchè li conosciamo, e mi spiacerebbe se si pensasse che non riconosco la bravura e l'impegno. Purtroppo turismo di qualità vuol dire altro. Intorno a dei bravi imprenditori ci devono essere strutture adeguate, qualità dei servizi, valorizzazione dell'esistente. Io darei volentieri qualche indicazione, ma mi sa che sarebbero poco gradite a qlcuno e cmq per tantissimi giustamente non degne di nota.
Spero cmq che il PD di Vico, del quale faccio parte, una volta superato lo scoglio delle primarie, riesca a formulare soprattutto questo, una proposta di città e di sviluppo alternativi. Non le singole persone possono migliorare le cose ma un progetto comune, condiviso e sostenibile.
ciao

Anonimo ha detto...

Cara MariaD, hai citato però "imprenditori" che offrono un prodotto o un servizio inavvicinabile dalla maggior parte dei cittadini. Un cittadino con un reddito normale di sicuro non mangia usualmente da Gennarone, non fa il bagno alle costose Axidie ne fa la spesa dal "La tradizione". Forse non si dovrebbe confondere il turismo di qualità con il turismo d'elite.
Il turismo di qualità dovrebbe essere fruibile da chiunque ma soprattutto da coloro che hanno redditi bassi, infatti coloro che se lo possono permettere consumeranno il loro turismo d'elite in qualunque posto vogliano anche diverso da Vico Equense.
Per me turismo di qualità significa valorizzare lacultura e le tradizioni locali ma in modo accessibile a tutti, significa avere spaigge pulite ed accessibili anche ai disabili, parcheggi che non costino un occhio della testa o servizi di trasporto pubblico che funzionino, significa trarre il meglio dal nostro territorio ma alla portata sopratutto dei più deboli (in generale).

Ciao.

Alex

mariad ha detto...

x alex
turismo di qualità è tutte e due le cose. Che mancano a vico quense. da noi non esiste turismo ma "consumo" del territorio.