Chiuse le urne elettorali e tirate le somme delle ultime regionali, a Vico Equense si comincia a fare il punto della situazione. Apre le danze l’avvocato Starace del MpV, forte del fatto che non aveva sue liste nella competizione regionale e non ha perso né vinto nulla. Se la prende però con il Pd cittadino, l’avvocato, il quale a suo dire non solo ha fatto un flop elettorale perdendo consensi, anche se erroneamente li raffronta con quelli delle europee, ma rimarrebbe inerme di fronte al dilagare di associazioni cittadine che stanno occupando la scena politica.
L’avvocato Starace si riferisce probabilmente al FAST,
fondazione insiedatasi nel giardino della SS. Trinità, allestendo a proprie
spese giochi per bambini, orti didattici e altri diversivi che la cittadinanza
vicana sembra gradire molto. Si chiede, sempre
Starace, a che punto sia l’iter di
acquisizione al patrimonio comunale, arenatosi da oltre un anno. E
lo chiede anche al Pd, rampognando l’attuale dirigente e addirittura l’On.
Luisa Bossa che poco più di un anno fa proprio sulla SS Trinità aveva presentato
come prima firmataria una proposta di legge per l’acquisizione e un’interrogazione
parlamentare per discutere sulla legittimità dell’attuale Consiglio di
Amministrazione, formato da Vincenzo Esposito, Claudia Scaramellino e Matteo De
Simone.
A suo tempo l’avvocato Starace si guardò bene dal rispondere
all’On. Bossa in quanto quell’illegittimo Consiglio di Amministrazione lo aveva
voluto solo lui. E oggi addirittura se ne dimentica.
Se le cose vanno male per l’acquisizione la responsabilità è soprattutto del Presidente Esposito, il quale si è detto da subito contrario a causa delle difficoltà legate alle procedure complicate e lunghissime. Non solo, l’Ispettore si è lanciato in una proposta di comodato d’uso per il Comune e per la riapertura addirittura del vecchio Educandato Femminile. Nel frattempo ha favorito la nascita e l’insediamento della Fondazione FAST entrando in conflitto con i Consiglieri Scaramellino e De Simone che si sono fortemente risentiti per questa invasione di campo.
Se le cose vanno male per l’acquisizione la responsabilità è soprattutto del Presidente Esposito, il quale si è detto da subito contrario a causa delle difficoltà legate alle procedure complicate e lunghissime. Non solo, l’Ispettore si è lanciato in una proposta di comodato d’uso per il Comune e per la riapertura addirittura del vecchio Educandato Femminile. Nel frattempo ha favorito la nascita e l’insediamento della Fondazione FAST entrando in conflitto con i Consiglieri Scaramellino e De Simone che si sono fortemente risentiti per questa invasione di campo.
Ma Starace se la prende con il Pd locale che ha sempre
contestato quel Consiglio di Amministrazione e la risposta della Segretaria
cittadina, dott.ssa Franca Rossi, non si è fatta attendere.
Anche la Rossi pasticcia sulla perdita dei consensi del
Pd locale, facendo forza sul dato delle comunali e negando che rispetto alle
Regionali del 2010 il Pd locale abbia perso la bellezza di 700 voti. A dimostrazione che le elezioni non le perde mai
nessuno, la Rossi giustifica l’errato confronto di voti col fatto che questa
tornata elettorale a Vico Equense abbia assunto carattere di elezione comunale,
visto che nella lista di Forza Italia era presente Gennaro Cinque, avversario
ormai storico del centrosinistra. E stabilisce che non sia andata poi tanto
male, nonostante il partito non superi il 10% dei consensi.
Prime scintille dunque sul territorio dopo l’uscita di scena
di Gennaro Cinque, ex sindaco decaduto e vittima di una sonora sconfitta alle
elezioni regionali.
Cinque, dopo la debacle elettorale nella quale ha perso migliaia di consensi granitici fino a qualche anno fa, si è chiuso in un rigoroso silenzio ed è diventato invisibile. Non ha rilasciato dichiarazioni nel prendere atto dell’abbandono di quasi metà dell’elettorato. Già nella serata di chiusura della campagna elettorale l’atmosfera non era delle migliori. Poca gente e pochi amici seduti al tavolo a fianco a lui. Inoltre Forza Italia non si è vista, non un parlamentare, non un consigliere regionale, a parte, qualche giorno prima, il suo mentore Martusciello. Mancava soprattutto un pezzo fortissimo della sua ex maggioranza, Andrea Buonocore, che probabilmente non gli ha perdonato di essere rimasto a becco asciutto nella spartizione dei poteri. L’ex sindaco ha pagato lo scotto delle sue ostinazioni, della sua testardaggine assaporando per la prima volta nella sua carriera politica l’amaro sapore della sconfitta.
Cinque, dopo la debacle elettorale nella quale ha perso migliaia di consensi granitici fino a qualche anno fa, si è chiuso in un rigoroso silenzio ed è diventato invisibile. Non ha rilasciato dichiarazioni nel prendere atto dell’abbandono di quasi metà dell’elettorato. Già nella serata di chiusura della campagna elettorale l’atmosfera non era delle migliori. Poca gente e pochi amici seduti al tavolo a fianco a lui. Inoltre Forza Italia non si è vista, non un parlamentare, non un consigliere regionale, a parte, qualche giorno prima, il suo mentore Martusciello. Mancava soprattutto un pezzo fortissimo della sua ex maggioranza, Andrea Buonocore, che probabilmente non gli ha perdonato di essere rimasto a becco asciutto nella spartizione dei poteri. L’ex sindaco ha pagato lo scotto delle sue ostinazioni, della sua testardaggine assaporando per la prima volta nella sua carriera politica l’amaro sapore della sconfitta.
Restano ben visibili e si consolidano nella loro azione
sociale, le associazioni spontanee dei cittadini e le fondazioni che si danno un
gran da fare, a loro dire solo per fare qualcosa di utile per la
cittadinanza. Nel vuoto immenso lasciato
da Gennaro Cinque però è difficile immaginare che non si stia tentando di
occupare spazi politici. Ed è facile presumere che alle prossime comunali nasceranno molte liste civiche di sicuro
interesse per i cittadini e capaci di racimolare qualche migliaio di voti. Destra e sinistra sono diventati concetti
abbastanza labili e non sarà difficile nemmeno vedere nuovi salti della
quaglia. Di sicuro, contrariamente a quanto dice l’avvocato Starace,
l’interesse non sarà calamitato dai partiti tradizionali. Men che meno dal
centro-sinistra di cui ormai non esiste più traccia.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nella foto: chiusura della campagna elettorale di Gennaro Cinque
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