Sono stata talmente tanti anni nella scuola pubblica che non posso fare a meno di dire la mia su questa riforma iniqua e lontanissima dal risolvere i problemi di un’istruzione ormai asfittica e senza reali prospettive di rinnovamento.
Comincio col dire che non intravedo alcuna novità nella
trasmissione del sapere. Gli insegnati continueranno ad avere difficoltà enormi dentro aule
spesso sovraffollate e poverissime di strumenti innovativi: tecnologie
obsolete, senza wi-fi, collegate a
internet con connessioni scagatissime e insufficienti, lavagne luminose
inutilizzate, banchi traballanti, sedie scrostate, lavagne graffiate, gessi insufficienti
e cassini sempre srotolati.
Ci si arrangia nelle scuole, e si continuerà a farlo, si arrangiano alunni e
insegnanti costretti a rimanere legati indissolubilmente a programmi noiosi e
sempre uguali nei secoli dei secoli, affossati nel poco tempo a disposizione che si consuma
soprattutto tra lezioni frontali, compiti in classe e interrogazioni più o meno
aperte a nuove soluzioni. E come si potrebbe fare di più? Se la società
pretende soprattutto il risultato finale, ammesso-non ammesso, come summa di tutto l’insegnamento-apprendimento
che cavolo si vuole da un corpo docente che deve far leva principalmente sulla grande
pazienza e capacità di attrazione verso la propria materia di insegnamento? Per
loro, i docenti, non è prevista alcuna novità, tranne che il soggiacere
tristemente al dirigente che da oggi in poi avrà più che mai il loro destino
nelle mani.
Già il Dirgente… chi pensa che i dirigenti siano il meglio e
il motore che muove la scuola italiana? O che siano degli esseri onesti mossi
solo dall’amore per la cultura? Questa cosa la possono ipotizzare solo gli
idioti o coloro che della scuola pubblica non sanno niente…
Salvando la pace di pochi elementi, i dirigenti scolastici
hanno sempre e solo pensato ai fatti propri, ai propri interessi. C’è un corso
di aggiornamento obbligatorio per i docenti? Ebbene i dirigenti si scambiano il
favore: tu vieni da me e io vengo da te. E i soldi dei contribuenti servono anche
a pagargli l’intero corso sia come esperto fuori della propria scuola che come
direttore del corso nella propria. Ogni lezione da esperto viene pagata
abbastanza bene da arrotondare le entrate, il compenso come direttore del corso
è inferiore ma nessuno lo disprezza.
Naturalmente sono previsti anche scambi tra persone che si
piacciono fisicamente, utile e dilettevole insieme… I fondi europei hanno dato
un grande contributo a questi scambi, basta fare un progettino di massima ed
entrare in gioco…
La stessa cosa sarà possibile anche per le assunzioni
triennali che prevede la Riforma. Il Dirigente fa preparare dallo “staff” un progetto formativo magari più consono alle necessità di chi vuole assumere che a quelle dei ragazzi, lo
sottopone al Collegio dei Docenti che avrebbe il potere di bocciarlo ma non lo
fa mai per non allungare discussioni estenuanti e alimentare polemiche che potrebbero
metterlo in cattiva luce e dà il suo
beneplacito. Il gioco è fatto. Io mi assumo tua nipote e tu ti assumi la mia
amica, caro collega dirigente. Gli accordi saranno molteplici e il magna magna
aumenterà in forma esponenziale.
Chi controllerà tutto ciò ancora non è chiaro, ma ci posso scommettere
che la faccenda si dispiegherà come tutte le faccende italiane che si
aggiustano sempre seguendo l’ordine gerarchico, basta che rimanga tutto in
famiglia. E d’altra parte se si avvia una nuova cuccagna chi è che dovrebbe
essere l’eroe senza macchia e senza paura??
Intanto gli insegnanti, come al solito, dovranno subire le
scelte fatte dall’alto, dalla sera alla mattina senza nessuna consultazione sul
campo, nessun approfondimento per entrare nel merito delle problematiche
scolastiche vere. Dovranno sorbirsi un piano formativo che sta bene solo ai
dirigenti e allo “staff” leccaculo e interessato quando avrebbero invece bisogno d’aiuto per dare a
tutti gli alunni pari opportunità.
Pieni di sensi di colpa per non essere riusciti mai
completamente a dare il massimo a tutti, i docenti sono persino incalzati dalle prove Invalsi
che dovrebbero giudicare la bontà della loro opera. Quelle restano e la Riforma gli fa un baffo! Prove Invalsi avulse dalla realtà, pretenziose, uguali per tutti.
Arrivano a Scampia e ai Pairoli ineffabili e pesanti come macigni a sovrastare
le vite e le menti come bulldozer di condanna. Perché sono sempre una condanna
per docenti e discenti, come vanno vanno.
Mattè ma va a
farti friggere!
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