Per la stringatezza che obbligatoriamente deve avere un articolo di giornale, non ho scritto cosa ne penso dell'ultimo consiglio comunale e quali sono secondo me le cose incomprensibili che vi hanno avuto luogo.
1) -Innanzitutto vorrei premettere che le dimissioni di Matteo De Simone sono giustificabili solo dal fatto che l'ex presidente del consiglio era in aria di sospensione dall'incarico per il reato di abuso per il quale ha anche subito una condanna. Chi era nell'aula lo sapeva e nessuno ne ha parlato. Ormai forse lo riteneva superfluo, in quanto De Simone era fuori dai giochi. Eppure continuo a pensare che nel corso di questi due anni le condanne cadute sulla testa degli amministratori, sindaco compreso, avrebbero dovuto essere materia di discussione. Si può invocare la legalità delle proprie azioni solo se si tiene conto seriamente del clima che si respira intorno nelle istituzioni.
Invece, ancora una volta, si è preferito tacere e mettere la polvere sotto il tappeto. Anche le richieste di dimissioni di Matteo De Simone dal cda della ss trinità, invocate dall'avv. Starace, tardive e incomprensibili a questo punto, sembrano una beffa. Pur sapendo benissimo quali erano le prerogative dell'ex presidente De Simone, è stato inserito nel cda proprio da chi oggi ne chiede le dimissioni. Ma che senso ha? Dimettetevi tutti dal cda, in quanto la cattiva figura è generale. Non potete tirare fuori l'iincompatibilità di De Simone dopo che i giochi li avete fatti voi nella consapevolezza delle vostre azioni.
2) -Già in seconda votazione si è capito che Andrea Buonocore non ce l'avrebbe fatta. La maggioranza non c'era grazie alla defaillance dei consiglieri Cinque, Cristallo e Balestrieri. E anche il nuovo entrato Antonio Cioffi è stato chiaro. Bastava questo a dimostrare che il sindaco era sotto, che lo avevano fregato.
C'era solo da mettere questo in evidenza e chiedere le immediate dimissioni di sindaco e giunta arrivati "alla frutta", specialmente quando si è capito che il sindaco non faceva carte e non si arrendeva a contrattare. Il presidente del consiglio non poteva essere eletto, non c'erano i numeri e nemmeno le prerogative politiche per condividere un nome.
Tanto più che Maurizio Cinque non si è proposto lealmente all'intero consiglio comunale candidandosi in prima persona o facendosi candidare da qualcun'altro. Sarebbe stato tutto diverso e sul suo nome si sarebbe potuto ragionare a viso aperto. Inoltre non ha detto chiaramente che si pone ai confini della maggioranza nè ha dato una motivazione ufficiale del suo dissenso, ma ha agito nel sottobosco e a viso coperto per raggiungere una gratificazione personale. E' emerso solo questo, di politica non se ne è fatta assolutamente.Perchè allora regalare la poltrona a Maurizio Cinque? Di quali meriti poteva fregiarsi il giovane esponente di Colline Vicane? Ci siamo dimenticati che dalla sera alla mattina fece un clamoroso voltafaccia anche al centrosinistra saltando sul carro di Gennaro?
Questo doveva bastare a metterlo fuori dai giochi, io la penso così e penso che si poteva concludere il cc anche senza eleggere proprio nessuno. Chiedere le dimissioni del sindaco era l'unico atto dovuto
3) -Sono stati patetici i pianti dell'ultimo minuto nei confronti di Buonocore, al quale io avrei detto ben ti sta, quel che è fatto è reso...Invece, si è detto mi dispiace qua e mi dispiace là, in illo tempore vivevamo assieme...
Ma che siamo a teatro?
3) -Sono stati patetici i pianti dell'ultimo minuto nei confronti di Buonocore, al quale io avrei detto ben ti sta, quel che è fatto è reso...Invece, si è detto mi dispiace qua e mi dispiace là, in illo tempore vivevamo assieme...
Ma che siamo a teatro?
Detto tutto ciò devo aggiungere qualcosa che a qualcuno sembrerà indigesta, ma va detta.In tutto il balletto di opportunismo e tatticismo perpretato in aula consiliare l'unico ad aver fatto una dignitosa figura è stato proprio il sindaco che non ha accettato l'insulso balletto messo in scena e se ne è andato non appena si è reso conto delle trastole nei suoi confronti. Più che dispregio per la democrazia mi è sembrato un vfc generale per una maggioranza insipida e tradidtrice. Nè tantomreno ha voluto contrattare niente, come al solito. Certo ha uno scadente concetto della democrazia, ha un modo di agire completamente opposto al mio sentire, arrogante e pretenzioso, eppure gli devo riconoscere carattere e coraggio delle proprie azioni e convinzioni. Ora, fossi in lui, mandarei tutti a casa e amen!
In barba al cc, che non ha nemmeno il coraggio di sfiduciarlo apertamente per pura convenienza nè ne invoca convintamente le dimissioni.
mariadò
4 commenti:
Gentile Signora seguo sempre attentamente quello che scrive, poiché è dotatata di un' onestà intellettuale che non la rende faziosa e di parte. Le ho scritto anche in passato e sempre mi ha risposto con garbo e cortesia e per questo la ringrazio. Seguo con relativa attenzione le vicende politiche di Vico città in cui vivo da circa 20 anni, e credo con modestia di poter esprimere una mia personale opinione sulla nostra classe politica. Se la sinIstra vicana fosse lungimirante, rifletterebbe sul perchè il sindaco Cinque è diventato oramai il “ padrone” assoluto, anziché demonizzarlo come purtroppo ( per la sinistra ) avviene nelle dichiarazioni in fotocopia dei suoi avversari. Questa sinistra ancora non ha capito che se non attua una forte iniziativa politico-programmatica, sul territorio mai e poi mai riuscirà ad intercettare i voti di cui ha bisogno per riuscire nel suo intento. Il “nemico” non è Cinque ma la stessa sinistra imborghesita scollata dal territorio e lontana dalla gente. L'ultima vicenda riguardante l'elezione del presidente del Consiglio Comunale non è altro che figlia del piu' becero trasformismo, che secodo me non indebolisce per nulla Cinque anzi rafforza agli occhi della gente la figura del sindaco onesto tradito da chi non ha assolutamente a cuore le sorti del paese ma mira solamenta ad una visibilità personale figlia della presunzione umana. “La nostra presunzione è tale che vorremmo essere conosciuti dal mondo intero e anche da quelli che verranno quando non ci saremo più. Ma siamo così vani che la stima di cinque o sei persone attorno a noi ci fa piacere e ci soddisfa” ( Blaise Pascal) Le sconfitte politiche oramai endemiche di questa sinistra ( spero che un giorno capiranno) non sono legate a Cinque ma al modo di fare politica, debbono capire che la politica si fa dappertutto, non solamente nei salottini e seduti al bar della piazza. Cinque ha imparato ad usare questo stumento con abilità, la gente lo vede, ci parla, si confronta quotidianamente, mangia con loro, è per la gente in modo confidenziale Gennaro o' Sindaco. Non bastano quattro manifesti attaccati sulle mura per sensibilizzare la gente, occorre
concretezza che implica la capacità di dare risposte alle esigenze delle persone, individuare personalità legate al territorio che ne conoscano la complessità, sappiano vivere i problemi invece dello Starace di turno che molti cittadini non conoscono nemmeno, che per impegni professionali propri fa, opposizione a tempo perso. Spero di non averla annoiata, ma avevo piacere di trametterle questo mio pensiero che le assicuro è il pensiero comune di moltissimi cittadini di Vico.
Gentile Signora seguo sempre attentamente quello che scrive, poiché è dotatata di un' onestà intellettuale che non la rende faziosa e di parte. Le ho scritto anche in passato e sempre mi ha risposto con garbo e cortesia e per questo la ringrazio. Seguo con relativa attenzione le vicende politiche di Vico città in cui vivo da circa 20 anni, e credo con modestia di poter esprimere una mia personale opinione sulla nostra classe politica. Se la sinIstra vicana fosse lungimirante, rifletterebbe sul perchè il sindaco Cinque è diventato oramai il “ padrone” assoluto, anziché demonizzarlo come purtroppo ( per la sinistra ) avviene nelle dichiarazioni in fotocopia dei suoi avversari. Questa sinistra ancora non ha capito che se non attua una forte iniziativa politico-programmatica, sul territorio mai e poi mai riuscirà ad intercettare i voti di cui ha bisogno per riuscire nel suo intento. Il “nemico” non è Cinque ma la stessa sinistra imborghesita scollata dal territorio e lontana dalla gente. L'ultima vicenda riguardante l'elezione del presidente del Consiglio Comunale non è altro che figlia del piu' becero trasformismo, che secodo me non indebolisce per nulla Cinque anzi rafforza agli occhi della gente la figura del sindaco onesto tradito da chi non ha assolutamente a cuore le sorti del paese ma mira solamenta ad una visibilità personale figlia della presunzione umana. “La nostra presunzione è tale che vorremmo essere conosciuti dal mondo intero e anche da quelli che verranno quando non ci saremo più. Ma siamo così vani che la stima di cinque o sei persone attorno a noi ci fa piacere e ci soddisfa” ( Blaise Pascal) Le sconfitte politiche oramai endemiche di questa sinistra ( spero che un giorno capiranno) non sono legate a Cinque ma al modo di fare politica, debbono capire che la politica si fa dappertutto, non solamente nei salottini e seduti al bar della piazza. Cinque ha imparato ad usare questo stumento con abilità, la gente lo vede, ci parla, si confronta quotidianamente, mangia con loro, è per la gente in modo confidenziale Gennaro o' Sindaco. Non bastano quattro manifesti attaccati sulle mura per sensibilizzare la gente, occorre
concretezza che implica la capacità di dare risposte alle esigenze delle persone, individuare personalità legate al territorio che ne conoscano la complessità, sappiano vivere i problemi invece dello Starace di turno che molti cittadini non conoscono nemmeno, che per impegni professionali propri fa, opposizione a tempo perso. Spero di non averla annoiata, ma avevo piacere di trametterle questo mio pensiero che le assicuro è il pensiero comune di moltissimi cittadini di Vico.
Gentile Signora seguo sempre attentamente quello che scrive, poiché è dotatata di un' onestà intellettuale che non la rende faziosa e di parte. Le ho scritto anche in passato e sempre mi ha risposto con garbo e cortesia e per questo la ringrazio. Seguo con relativa attenzione le vicende politiche di Vico città in cui vivo da circa 20 anni, e credo con modestia di poter esprimere una mia personale opinione sulla nostra classe politica. Se la sinIstra vicana fosse lungimirante, rifletterebbe sul perchè il sindaco Cinque è diventato oramai il “ padrone” assoluto, anziché demonizzarlo come purtroppo ( per la sinistra ) avviene nelle dichiarazioni in fotocopia dei suoi avversari. Questa sinistra ancora non ha capito che se non attua una forte iniziativa politico-programmatica, sul territorio mai e poi mai riuscirà ad intercettare i voti di cui ha bisogno per riuscire nel suo intento. Il “nemico” non è Cinque ma la stessa sinistra imborghesita scollata dal territorio e lontana dalla gente. L'ultima vicenda riguardante l'elezione del presidente del Consiglio Comunale non è altro che figlia del piu' becero trasformismo, che secodo me non indebolisce per nulla Cinque anzi rafforza agli occhi della gente la figura del sindaco onesto tradito da chi non ha assolutamente a cuore le sorti del paese ma mira solamenta ad una visibilità personale figlia della presunzione umana. “La nostra presunzione è tale che vorremmo essere conosciuti dal mondo intero e anche da quelli che verranno quando non ci saremo più. Ma siamo così vani che la stima di cinque o sei persone attorno a noi ci fa piacere e ci soddisfa” ( Blaise Pascal) Le sconfitte politiche oramai endemiche di questa sinistra ( spero che un giorno capiranno) non sono legate a Cinque ma al modo di fare politica, debbono capire che la politica si fa dappertutto, non solamente nei salottini e seduti al bar della piazza. Cinque ha imparato ad usare questo stumento con abilità, la gente lo vede, ci parla, si confronta quotidianamente, mangia con loro, è per la gente in modo confidenziale Gennaro o' Sindaco. Non bastano quattro manifesti attaccati sulle mura per sensibilizzare la gente, occorre
concretezza che implica la capacità di dare risposte alle esigenze delle persone, individuare personalità legate al territorio che ne conoscano la complessità, sappiano vivere i problemi invece dello Starace di turno che molti cittadini non conoscono nemmeno, che per impegni professionali propri fa, opposizione a tempo perso. Spero di non averla annoiata, ma avevo piacere di trametterle questo mio pensiero che le assicuro è il pensiero comune di moltissimi cittadini di Vico.
Gentile Ros Pan
il Sindaco Cinque sul territorio è imbattibile perchè ha una profonda conoscenza dei bisogni reali dei suoi concittadini. Durante questi anni ha fatto finta di non vedere se qualcuno alzava qualche piano sul tetto o si aggiungevano volumi alle case, o si costruivano addirittura case intere abusivamente. Ha fatto lavorare una grande quantità di gente, figli di amici, nell'edilizia e nelle varie opportunità che il comune creava, avf, vigili urbani, uffici, isola ecologica, spiagge,e quant'altro esisteva. Ha lasciato costruire parcheggi a volontà e non sto a elencare tutto il resto. La sua politica vincente è stata questa, senza badare troppo allo scempio che si stava facendo del territorio con la “pragmatica” convinzione che si dovesse andare al sodo passando su tutte le regole, anche quando si dovevano assegnare appalti...
Difficile per qualsiasi avversario politico riuscire a scardinare un sistema ormai perfetto nel quale lui giganteggiava, e sicuramente giganteggia ancora.
Lei oggi parla di una sinistra che non sa fronteggiare perchè non ha argomenti e persone da mettere in campo. Le dò ragione, la sinistra si è consumata nella lotta intestina, non ha fatto emergere persone credibili, non ha saputo contrapporre allo strapotere di Cinque una robusta proposta di governo, è stata da un lato vacua, labile, elitaria, destinata a pochi eletti. Fuori dal mondo, insomma. Dall’altro, poco convinta, incerta, per certi aspetti balbettante se non addirittura consociativa nel modo di porsi. Sto parlando della "sinistra" di Starace, naturalmente che non solo ha gettato a mare anni e anni di storia sul territorio, ma ha distrutto persino l'idea di opposizione.
Nel frattempo il pd resta nell'angolo schiacciato dalla presenza dei consiglieri comunali del Movimento che non sente vicini, anzi molto spesso li sente proprio lontanissimi, e incapace di uscire da un ghetto che lo vede senza fiato. Costretto il pd continuamente a differenziarsi dal gruppo consiliare di Starace col quale troppo spesso viene identificato dai paesani, ha speso troppe energie a sottolineare la propria estraneità a certe scelte, lasciando poco spazio alla propria azione politica, che quando viene messa in campo, è sempre incisiva, strettamente legata alla realtà territoriali.
Cosa dire se non che si è sbagliato tutto? A partire dalla scelta di un candidato sindaco che poi si è rivelato una vera frana, che continua a presentare cose assurde come il referedum per la strada mostro o un tavolo tecnico per discutere del perchè non si riapre il cinema...
Ormai l'era di Cinque è quasi finita, il futuro del sindaco è incerto, i suoi amici lo hanno tradito (i traditori non si smentiscono mai, non cambiano) ma la sinistra a Vico non c'è, anzi se domani si facessero le elezioni non si prenderebbe nemeno più il 20%, si finirebbe a picco.
Al momento non vedo soluzioni, se lei caro ros pan ne ha una la suggerisca...
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