lunedì 8 aprile 2013

Vico Equense - MA DOV’ERANO CHI?

Ad una professoressa di lungo corso dovrebbe essere nota la storia della sua città, ancor più se di professoressa dalle ambizioni politiche si tratta. Non dovrebbe lanciarsi in dichiarazioni avventate o in domande fuorvianti, dovrebbe andare piuttosto a documentarsi su certi argomenti specialmente se usati come cavallo di battaglia per mettere a segno vantaggi ad personam, la sua.
Dunque, vediamo dov’erano “questi politici”, non tanto “quel 18 luglio 2010”, che segnava solo una tappa, ma anni e anni prima quando si intraprese il cammino.

Nel lontano1999, in una seduta della Giunta Comunale, viene approvata la delibera n. 292.
Sindaco Antonino Savarese, inizia il procedimento ufficiale per l’acquisizione della S.S. Trinità e Paradiso al patrimonio comunale. La Giunta chiede al Ministero della Pubblica Istruzione di avviare le procedure.

Nel 2002, arriva in VII Commissione l’istanza di acquisizione preparata dall’on Aldo Cennamo PD e sottoscritta dall’On Vito.

Tra un governo che cade e altri che nascono nel tandem Prodi-Berlusconi, e nell’eterna danza dell’alternanza al potere, passa un po’di tempo.

Nel 2008 il Consigliere Cardone sollecita l’allora Sottosegretario Umberto Ranieri ad una verifica dello stato di eventuale avanzamento delle procedure di acquisizione e si riavvia l’iter.

Si insedia Berlusconi al Governo e tutto torna in alto mare, viene nominato il nuovo CdA, presieduto da Aniello Di Vuolo.

A questo punto si alzano polveroni e violentissime reazioni da parte di un po’ di persone, tra cui la stessa proff.ssa. Si accusarono alcuni componenti del pd di Vico Equense di stare manovrando per “svendere la S.S Trinita” a privati. Si accusò il nuovo CdA di essere stato nominato con metodi consociativi. Si accusarono senza ritegno persino alcuni componenti del pd di Vico Equense di essere conniventi con il CdA di Aniello Di Vuolo per interessi personali a favore della costruzione di un parcheggio privato, nel giardino della S.S. Trinità. Infamie di una tristezza infinita buttate giù per pura cattiveria e ambizioni personali.

Nel 2010 nasce una petizione popolare molto propagandata dalla prof.ssa, nella quale si chiede di proseguire “sulla strada già tracciata da precedenti Giunte…” per accelerare l’iter di acquisizione e salvaguardare il giardino-agrumeto da possibili speculazioni” I cittadini firmano in gran numero.

Con un manifesto pubblico il PD di Vico Equense si associa alle richieste del comitato

Sempre nel 2010, precisamente il giorno 8 luglio, il Consiglio Comunale Cinque discute sulla delibera proposta dal comitato pro S.S. Trinità. Nella seduta il Consigliere Cardone chiede di stralciare la dicitura “ di passaggio non oneroso al comune della struttura” per facilitare l’iter e pone il suo convinto veto a costruire un parcheggio nel giardino, ricordando la sua annosa battaglia contro la costruzione di tutti i parcheggi non inseriti in un piano regolatore e illegittimi. Quindi non solo quello eventuale in S.S. Trinità, ma anche per gli altri per i quali c’è assoluto silenzio da parte di chi ha promosso la raccolta di firme. (I verbali di quel consiglio Comunale sono depositati agli atti). La delibera viene approvata all’unanimità.

Nel frattempo, e successivamente al Consiglio Comunale di cui sopra, arrivano in parlamento interrogazioni parlamentari e disegni di legge a nome di onorevoli di maggioranza e opposizione quali Gioacchino Alfano, Salvatore Piccolo, Gino Nicolais, ecc rimaste fino ad oggi inevase per “mancanza di documentazione economica”…


Nel marzo 2012 il Sottosegretario Polillo chiede garanziae economiche per l'acquisizione. Segue il silenzio assoluto dell'intero Consiglio Comunale fino alla nomina del nuovo CdA e alla fine del Governo Monti

Dunque la proff.ssa si faccia un esame di coscienza e la smetta di distribuire in giro mele avvelenate, del tipo che il pd di Vico Equense ha ancora oggi interessi nella S.S. Trinità. (sic!) E soprattutto studi gli atti se vuole avere un credito politico. E si convinca che la primogenitura o le medagliette da appuntare al petto non sono il fine di una buona azione politica, quanto piuttosto i risultati che si conseguono per il bene comune. Al momento il bottino è solo personale. Tant'è che sulle nomine del cda si preferisce non entrare nel merito, chissà come mai...

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