Sono circa quaranta gli edifici da demolire nel Comune di Vico Equense con sentenza passata in giudicato. La prima ad andare giù nella storia di abusivismi locali è stata una casa a via Montariello, nella frazione di Moiano, ma le ruspe arriveranno anche a Massaquano, dove in questi giorni è previsto l’abbattimento di una villa, a Seiano, e in altre località della cittadina
Vesuviana,
L’abbattimento di via Montariello ha provocato un’ondata di indignazione tra il Moianesi in quanto nella casa abitavano una donna gravemente ammalata e la figlia disabile. In sostanza, dopo anni di inerzia dei proprietari che hanno lasciato il fabbricato allo stato rustico per quasi un decennio, solo dopo un dissequestro per auto-demolizione concesso dalla Procura della Repubblica al proprietario, la casa è stata ultimata in pochi mesi, nella speranza che la sentenza di demolizione fosse annullata per le precarie condizioni fisiche delle occupanti. Lo stratagemma non ha funzionato e le ruspe nei giorni scorsi hanno sonoramente castigato un comportamento forse ritenuto opportunista e intempestivo.
Vesuviana,
Ora i riflettori sono accesi sul ristorante “O Saracino” costruito sul litorale della Marina di Aequa, nella frazione di Seiano, che ha una storia professionale quasi trentennale e che ha affrontato le difficoltà giudiziarie con rigore e caparbietà, fino all’ultimo. La magistratura nei vari gradi di giudizio e nei ricorsi al TAR intentati dai proprietari, i signori Aiello, ha sempre sentenziato a favore dell’abbattimento. Il ristorante insiste su un suolo demaniale e la concessione di licenza edilizia rilasciata dal Comune nel lontano 1997 era illegittima. Tutta la vicenda pare sia nata in seguito a una denuncia di Armando De Rosa, ex potente Consigliere della Regione Campania, proprietario di un terreno confinante con quello dove è stato edificato il ristorante negli anni ’80. Il lungo percorso legale intrapreso coraggiosamente dalla famiglia Aiello non ha mai trovato riscontri positivi, nonostante il ristorante sia molto affermato e culla di chef stellati, orgoglio della cittadina vesuviana e fonte occupazionale per diverse unità lavorative. Dopo una serie di atti giudiziari, è stata rigettata anche l’ultima estrema richiesta dei sig. Aiello, datata ottobre 2012, di convertire l’abbattimento del ristorante con una sanzione pecuniara. Dagli uffici del Comune, nel mese di dicembre, è arrivata la comunicazione di rigetto dell’istanza e la conferma alla demolizione, da concludersi a dieci giorni dalla notifica. Di fronte alla irremovibilità delle decisioni, i sig. Aiello si sono mobilitati. La rabbia che ha mosso i proprietari si esaspera soprattutto perchè a pochi metri dal loro locale, proprio in quel terreno confinante di proprietà di Armando De Rosa, è stato edificato, pare abusivamente, un manufatto di un migliaio di metri cubi verso il quale non pende alcuna ingiunzione di demolizione, come per altro avviene per una quantità notevolissima di edifici costruiti abusivamente su tutto il territorio vicano. Sono nate diverse iniziative intorno al caso. Riunioni nel locale di Marina Aequa e nella certalissima piazza Umberto I, con la presenza di rappresentanti politici della maggioranza e dell’opposizione e soprattutto una raccolta di firme per scongiurare la demolizione. Nel giro di pochi giorni, quasi quattromila cittadini di Vico Equense hanno sottoscritto la richiesta, segno che la sopravvivenza del ristorante sta a cuore a moltissima gente.
Per ora, comunque, ancora non si è proceduto con l’abbattimento. Il termine ultimo era fissato nella prima quindicina di dicembre ed è scaduto già da un pezzo. Ufficiosamente circola la voce che nel bilancio comunale la spesa per la demolizione, stimata in diverse decine di migliaia di euro, non sia disponibile. Se si valuta che per il solo abbattimento dell’immobile di via Montariello, di dimensioni abbastanza contenute, si sono spesi 50.000 euro, per procedere a tutte le demolizioni di altri edifici più grandi il Comune avrà bisogno di una ingentissima quantità di denaro, che al momento sembra impossibile da reperire in tempi brevi. Il comune infatti si appresterebbe a ricorrere alla Cassa Depositi e Prestiti per mettere mano a una tranche di demolizioni, tra le quali anche quella del ristorante “’O Saracino” di Seiano.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nelle foto: ristorante "O Saracino" a Merina di Aequa"; la limitrofa proprietà De Rosa con i recenti manufatti ritenuti abusiviMaria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
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