Questa foto rende l’idea di quello che è stato fatto a Vico Equense nel giro di sei o sette anni e di quello che ancora si vuole fare, relativamente ai PARCHEGGI interrati.
L’area è quella del centro di Vico Equense e quella immediatamente limitrofa (Seiano e Pietrapiano) è stata oggetto di una aggressione violenta forse paragonabile solo a quella degli anni ’60 e del dopo terremoto.
Concordiamo pienamente con Claudio D’Esposito del WWF : “Francamente c’è da essere scettici sui reali intenti della politica dei proclami, dichiarazioni e convegni inclusi, viste le continue modifiche di legge che sembrerebbero “cucite ad arte” sui problemi economici e giudiziari di taluni imprenditori dei baratri sotterranei”.
Questa mappa da l’idea di quello che è successo e sta succedendo a Vico Centro, tralasciando la situazione nelle zone alte ben più grave e diffusa.
La legenda e i colori indicano lo stato dell’arte dei Parcheggi
VERDE :PARCHEGGI in corso di ESECUZIONE
ROSSO: PARCHEGGI in corso di AUTORIZZAZIONE
BLU : PARCHEGGI ULTIMATI ed IN ESERCIZIO.
A colpo d’occhio non possiamo che constatare come in un’area limitata del centro di Vico, interi ettari di giardini e di verde sono scomparsi, distrutti; a distanza di venti o trenta metri l’uno dall’altro ci sono stati scavi e voragini per ospitare box auto previsti come pertinenziali, a ridosso della Scuola Elementare SCONDUCI , se ne contano ben QUATTRO, lo stesso progetto di ampliamento della Scuola è stato sacrificato alla logica dei “ posti auto”. I 2 milioni di euro stanziati dalla C.E. per la scuola Sconduci che fine hanno fatto???
Molti di questi box sono rimasti invenduti, mentre a dispetto di ciò si richiedono altre autorizzazioni.
Perché? A quale logica di mercato risponde tutto ciò?
Molti di questi sono già ultimati ed in esercizio. Ci chiediamo :
Dov’è il ripristino del verde distrutto come prevedevano i vincoli dei progetti approvati e concessi ?
Noi VAS e SEL rispetto a questa situazione ormai tragicamente irreversibile chiederemo verifiche per quanto riguarda la pertinenza, le autorizzazioni, i permessi di agibilità e il rispetto del progetto originario per il ripristino del verde di copertura, nonché i tempi di apertura chiusura dei lavori, esponendo alla Procura della Repubblica le nostre ragioni e perplessità , al fine di indagare se ci siano state violazioni di legge, nel rilasciare permessi a costruire in difformità alle previsioni del Piano Regolatore vigente senza adottare la procedura di deroga prevista ed imposta dall’art.14 della legge urbanistica nazionale.
Rivendichiamo il nostro totale impegno alla difesa dell’ambiente e del territorio, che quasi mai è sinonimo di generico consenso elettorale, al di là di comodi posizioni elettoralistiche ed opportunistiche o trasformismi in salsa “governance tecnical” ovvero governo dei tecnici.
Vico Equense, marzo 2012
1 commento:
caro Silvio mi scuso per il ritardo nel pubblicare questo manifesto.
Sai che condivido molte delle idee che si trovano in esso, i parcheggi sono diventati la nuova fonte di urbanizzazione selvaggia, non potendo costruire altro, o quasi.
Mi ha sorpreso l'incontro tenuto dal Movimento di Aldo Starace, mi sono gurdata bene dal fare le mie osservazioni in quanto, essendo una militante del pd, poteva sembrare che volessi aprire una polemica, motivo per cui lascio agli altri fare delle valutazioni sicuramente molto più tecniche delle mie. Devo però dire che la soluzione della problematica legata ai box interrati mi sembra allontanarsi con la proposta Starace & c., primo perchè non è tanto facile chiedere una delibera a tre comuni oppure raccogliere 50.000 firme. Secondo perchè temo che, quand'anche si riuscisse nell'intento, non si fermerà lo scempio, anzi una volta che fosse approvata la delibera in almeno 3 comuni, si continuerebbe a scavare e scavare nel sottosuolo aggiungendo scempio agli scempi.
Bisogna trovare la strada per fermarlo da subito invece, perchè, come tu e i VAS illustrate molto bene nel manifesto, a Vico in particolare la situazione è tragica. Sebbene un parcheggio interrato possa a volte servire come consolidamento del sottosuolo, credo che si possano trovare altre strade per farlo, pensando non solo alla conservazione di un terrtorio molto fragile da punto di vista geologico ma anche e soprattutto al paesaggio che non può essere ancora manomesso, nè sopra nè sotto.
Ciao e grazie
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