mercoledì 10 febbraio 2010

VICO EQUENSE. Il consigliere Pasquale Cardone: “Con la nuova scuola di Arola l’amministrazione comunale non salda il debito di un decennio di inadempi

La settimana scorsa, ad Arola, è stato presentato il progetto di ampliamento dell’edificio scolastico della borgata. Il sindaco, gli assessori e i tecnici del comune di Vico Equense hanno preso ufficialmente l’impegno di attuare in tempi brevissimi la nuova scuola media, tenendo fede a una promessa fatta lo scorso anno ai rappresentati del comitato genitori in rivolta per la soppressione di diversi plessi.
Pasquale Cardone, consigliere del partito democratico, presente all’incontro, ha ribadito in quella sede che è stato immotivatamente accantonato un vecchio progetto che prevedeva un edificio scolastico di eccellenza e che il nuovo ampliamento rappresenta una sconfitta per gli arolesi.
Consigliere Cardone, perché rispolvera il vecchio progetto?
Il progetto della scuola media di Arola approvato dall’ex giunta Savarese puntava a dare al comprensorio Ticciano-Arola- Alberi e Fornacelle una struttura di qualità, adeguata ad una concezione moderna di istituto scolastico. Infatti nel progetto era prevista una palestra di 400 mq, aule per attività artistiche, scientifiche e tecniche. Inoltre all’esterno si prevedeva la costruzione di una cassa armonica e di un’area attrezzata per l’attività sportiva all’aperto. Tutte queste cose sono state cancellate dal nuovo progetto della giunta Cinque.
Cosa c’è che non va nel nuovo progetto
Innanzitutto non è prevista una scuola nuova ma si amplierà quella vecchia e l’ampliamento non prevede assolutamente delle strutture di supporto ma solo nuove aule. Mancano addirittura le uscite di sicurezza e i bagni per gli insegnanti, a parte che non c’è nemmeno lo spazio per attività scolastiche laboratoriali.
Sono pronto, documenti alla mano, ad un confronto pubblico con l’amministrazione comunale su questo argomento.
Però durante l’incontro ad Arola si è fatto presente che non ci sono soldi sufficienti per fare di più.
L’obiezione dei tecnici del comune che per il vecchio progetto occorrevano due milioni e mezzo di euro è fondata, ma non si tiene conto che questa somma era un investimento per dare una struttura di qualità anche al versante destro della montagna, da sempre penalizzato e privo di strutture efficienti. Una struttura che doveva servire anche come luogo di incontro e socializzazione in una realtà dove non sono poi così rari fenomeni di devianza giovanile, assolutamente sottovalutati da questa amministrazione.
Inoltre va detto che qualche mese fa la giunta ha approvato il progetto della nuova scuola media di S. Andrea per la bella cifra di 2 milioni e mezzo di euro. E’ contraddittorio affermare che per Arola non ci sono i soldi e poi investire proprio quella cifra in altre borgate, non le pare?
Torniamo ad Arola. Lei ha detto che nel progetto di ampliamento ci sono anche molte falle relative agli spazi di realizzazione. Può spiegare meglio?
Dal planovolumetrico, che è parte integrante del progetto, si evince che la superficie necessaria di terreno è di undicimila mq ma questo spazio, presente sulla carta e conforme alla normativa sull’edilizia scolastica, in realtà non c’è, e questo è evidente a tutti. E nel piano finanziario del progetto non è previsto un solo euro per acquisire il terreno sufficiente. Dove e quando prenderanno i soldi necessari? Avrebbero dovuto già farlo.
Inoltre, per eseguire i lavori bisogna effettuare una variante al piano regolatore, cosa che non si è fatta. Addirittura manca il parere favorevole dell’ASL sulla distanza cimiteriale. Come vede di falle ce ne sono parecchie.
Il geometra Iovine però ha dato delle risposte a queste sue obiezioni.
In verità all’incontro di Arola ho visto il geometra Iovine intento a convincere la platea che il progetto di ampliamento della scuola è una grande opera, sciorinando una serie di inesattezze. E non è vero nemmeno che il vecchio progetto andava adeguato alla normativa antisismica perchè l’adeguamento c’era eccome. Su come acquisire il terreno necessario poi si è notata tutta la difficoltà di Iovine a dare una risposta chiara, che infatti non c’è stata, e l’ imbarazzo di tutti i rappresentanti dell’amministrazione presenti.
Qualcuno insinua che lei vuole solo mettere il bastone tra le ruote all’amministrazione.
Chi fa queste insinuazioni non sa di cosa parla, è irresponsabile e non ha capito lo spirito del mio intervento. Con questo progetto Arola perde per sempre la possibilità di avere una scuola degna di questo nome. Mi spiace per gli arolesi che forse non se ne rendono conto, in buona fede.
Consigliere, lei è noto per la dura opposizione a questo consiglio comunale. Le viene rimproverato di essere l’uomo delle denunce.
La mia è soprattutto una denuncia politica. Ci sono troppe cose che andrebbero approfondite e valutate nel modo di fare dell’amministrazione comunale di Vico Equense. Ad esempio, per le assunzioni al comune, circolavano in giro i nomi dei vincitori ancor prima di fare i concorsi. Oppure l’incontrollabile spreco di risorse per delle opere pubbliche iniziate e mai finite. Senza contare l’assetto interno dato al personale del comune che ha di fatto trasformato l’amministrazione in una roccaforte del potere.
Insieme a qualche consigliere della minoranza, ho cercato di colloquiare con la maggioranza. Ma ho trovato sempre delle porte chiuse e degli interlocutori sordo-muti. Non sono nemmeno mancate delle intimidazioni dirette e indirette nei miei confronti e in particolar modo verso il consigliere Cannavale. Altri consiglieri invece hanno preferito chiudere un occhio e in alcuni casi anche due.
La denuncia all’autorità giudiziaria è l’ultima spiaggia e rappresenta il fallimento della politica, ma di fronte al convincimento che vi sono atti pubblici illeciti cosa bisogna fare se non segnalare a chi di competenza? Non farlo significa essere collusi o conniventi.
Il consigliere Cardone annuncia in anteprima una conferenza stampa nella quale verrà presentato ai cittadini di Vico Equense un dossier su questi tre anni di amministrazione della Giunta Cinque.

Maria D'Ordia dal Gazzettino Vesuviano


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