domenica 8 novembre 2009

A domanda si risponde?

Insinuazioni pelose, dettate dall'insipienza di alcuni personaggi, vorrebbero dare origine e forza a un sospetto partito delle denunce che si è costituito a Vico Equense. Come al solito si ciurla nel manico oppure si è deficienti.
Allora procediamo con ordine giusto per chiarire i concetti.
Innanzitutto, i partiti di opposizione sono tenuti a controllare l'assoluta trasparenza e legittimità degli atti amministrativi. Questa attività viene esplicitata con note scritte ai vari organi istituzionali dell'amministrazione e con interrogazioni al consiglio comunale. La maggioranza al governo della città è tenuta a dare risposte, a spiegare alcune operazioni apparentemente nebbiose, non certo per soddisfare la curiosità dell'opposizione ma soprattutto perchè i cittadini devono essere messi al corrente dei criteri, delle scelte, che l'amministrazione mette in campo. Laddove queste risposte non arrivano, l'amministrazione si rende colpevole almeno del reato di omissione di atti d'uffico, ma soprattutto si rende colpevole del non aver voluto prendere in considerazione la legittima, direi obbligatoria, richiesta di chiarimenti da parte dell'opposizione.
Se le risposte non arrivano, è legittimo, altresì, che, trascorso un periodo di tempo adeguato, l'opposizione si rivolga alla magistratura con degli esposti ( che sono cosa diversa dalla denuncia...) per esporre, appunto, quali sono i dubbi emersi. La magistratura, se vede gli estremi per agire, dà il via alle indagini, altrimenti archivia, come è successo talvolta. In ogni caso non ostacola il normale procedimento delle operazioni volute dalla giunta in carica (Faito docet...)
Fatta questa premessa, sono la prima a dire che vale la pena innanzitutto di stabilire un dialogo con la maggioranza, lo sto dicendo da una vita. Ma la maggioranza deve collaborare su questo punto. Cosa che non ha mai fatto. L'unica conquista dell'opposizione è stata quella di poter ricevere gli atti prima del Consiglio Comunale, ma, se si ricorda, per arrivare a questo, si è dovuto far ricorso a un gesto estremo come quello di presidiare il Comune per molte ore. Però, in compenso, le note, le richieste di chiarimenti, gli appelli alla trasparenza, a tutt'oggi sono rimasti inascoltati e senza risposta. Più che naturale quindi l'approdo all'esposto alla Procura della Repubblica.
Nell'ultimo Consiglio Comunale l'Assessore Matteo De Simone ha riconosciuto questa grave manchevolezza della maggioranza e bisogna dargli atto che solo lui nei consigli comunali ha formulato delle risposte, a volte non esaustive e non prive di lacune. Però ha lanciato un ponte...
L'assessore De Simone ha infatti ammesso che sono ben 39 le note a firma dei consiglieri di minoranza rimaste senza risposta aggiungendo che questa è un' anomalia dell'Amministrazione.
Veniamo alle presunte denunce che avrebbero fatto alcuni (uno?) consiglieri del pd. Non ne risultano alla sottoscritta. Risultano invece degli esposti e precisamente su:
- Procedura per l'assegnazione dei lavori (non sui lavori, attenzione...) di via Antignano;
- Sulla pratica del ricorso alla procedura di somma urgenza
- Sulle procedure in merito ad alcune questioni di p.zza Mercato
- Sui lavori alla Raffaele Bosco che dovevano essere consegnati nel 2006 e che sono tuttora in corso.
Concludendo e riprendendo il discorso iniziale: se a domanda non si risponde, chi commette la mancanza più grave, chi fa la domanda o chi non risponde?
Ecco, qualche scienziato di riconosciuta scienza dovrebbe chiarirlo.

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