Un lampo, un boato immenso e in pochissimi secondi Alimuri viene giù. In una surreale giornata novembrina di torrido scirocco, l’incubo della Penisola Sorrentina, l’Ecomostro, si è disintegrato in una nuvola di polvere qualche minuto dopo le 13.30.
Dopo cinquant’anni si chiude con un lieto fine una storia
lunghissima e piena di colpi di scena. Le micro cariche di dinamite disseminate
sul pilastri dello scheletro eretto negli anni ’60 hanno fatto il loro dovere e
come in un go down i tasselli sono franati al suolo restituendo alla Natura ciò
che era suo.
Possono ritenersi soddisfatti gli amministratori comunali di
Vico Equense, soprattutto il primo cittadino Gennaro Cinque, che hanno
accuratamente preparato l’evento. Nei confronti del mondo si è fatta bella
figura, tutto è andato liscio. Rispettati i tempi e organizzazione perfetta,
precisione svizzera si potrebbe dire per un evento unico e irripetibile che
entrerà nella storia di questi luoghi. Unico neo, l’assenza assoluta delle istituzioni. Nelle alte
sfere hanno snobbato l’avvenimento. Si diceva
nei giorni scorsi che sarebbe intervenuto il Presidente della Regione Caldoro, sembrava atteso persino il Ministro dell’Ambiente
Galletti. Invece, a Parte l’On. Antonio Amato, Consigliere Regionale, non si è
visto nessuno. “E stato un errore da parte dei miei colleghi - ha detto Amato -
bisognava dare un segno di assenso a questo evento importantissimo. La
demolizione dell’Alimuri rappresenta motivo di soddisfazione per le autorità
locali e avrebbe dovuto esserlo per quelle regionali e nazionali. Essere vicini
a tutti i cittadini era un obbligo per questa storica conquista.”
“Noi li abbiamo invitati - ha detto l’Assesore di Vico
Equense Elefante - Avevamo anche chiesto un contributo per questa operazione
onerosa per le casse comunali. Ma non ci hanno risposto né si sono presentati.
Certo la buona riuscita dell’evento non è dovuta a loro…”
In effetti è stata un’assenza che ha destato perplessità in
quanto la vicinanza delle Istituzioni avrebbe alleggerito anche la tensione
degli amministratori locali per le temute conseguenze giudiziarie che
l’abbattimento comporta. “Non so come finirà dal punto di vista legale -ha
ribadito Elefante - ma vedere sparire questo mostro dal nostro litorale quando
nessuno ci era riuscito è una grande soddisfazione per tutti noi amministratori
e per i cittadini di Vico Equense. La cosa più emozionante per me è stata quel
lancio di palloncini da parte degli alunni del territorio. Loro sono il futuro
e hanno risposto con una spontaneità che mi ha commosso. Quel gesto mi ha ripagato
di tutte le amarezze per le polemiche subite in questi giorni.”
Essi, perché di polemiche ce ne sono state. Sulle possibili
ritorsioni economiche della Famiglia Normale, proprietaria dell’immobile e sui
costi che questo evento ha comportato, ventimila euro che gravano sulle casse
comunali per l’organizzazione, più naturalmente i 350.000 euro per
l’abbattimento vero e proprio. Qualcuno ricorda la enorme somma che bisognò
rifondere ai proprietari dell’ecomostro costruito sul litorale di Bari e che
aleggia come un’ombra su questo evento. Ma l’Assessore Elefante spiega che
Alimuri sarebbe rimasto in piedi ancora per qualche decennio mentre si
aspettavano i tempi biblici che la giustizia impiega a fare il suo corso. Da
oggi in poi nelle foto del litorale che girano in tutto il mondo Alimuri sarà invece
solo una bellissima spiaggia su una costa incantata.
Insomma, domani è un altro
giorno.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Foto: Alimuri liberata
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Foto: Alimuri liberata