mercoledì 15 maggio 2013

Vico Equense - Per il ritorno alla normalità Gennaro Cinque chiede le dimissioni di Maurizio Cinque

“Non c’è niente da fare. Maurizio Cinque deve dimettersi” Esordisce per primo con queste parole l’assessore Antonio Di Martino nell’ascensore del comune. “Quello che è successo è inaccettabile e chi ha deciso di rompere la maggioranza e venire meno a un patto politico deve assumersi le sue responsabilità.” E’ amareggiato e molto arrabbiato Di Martino, tornato in carica da qualche giorno dopo il gravissimo strappo nella maggioranza e l’elezione a sorpresa di Maurizio Cinque a Presidente del Consiglio. Tutti gli assessori si erano dimessi in segno di protesta e nell’ultimo consiglio comunale, quando c’era da approvare il bilancio consuntivo, l’aula era rimasta semideserta. Mancando il numero legale l’assemblea consiliare si era sciolta con un nulla di fatto.
“Tutti noi assessori siamo rientrati in Giunta su invito del Sindaco perché c’è troppo lavoro da fare, per senso del dovere "-continua Di Martino, prendendo posto nel suo ufficio- "E per smentire chi dice che il sindaco sta manovrando per il commissariamento del Comune o che ci avesse lui stesso imposto le dimissioni. Voglio ricordare a chi fa queste insinuazioni che i giochetti li hanno fatti gli altri. Se ci si trova in questa situazione la responsabilità non è del Sindaco che avrebbe voluto Andrea Buonocore alla carica di Presidente. Tutto è precipitato a causa delle manfrine che si sono viste in Consiglio Comunale e che sono sotto gli occhi di tutti. Se ne deve prendere carico Maurizio Cinque, che, tra l’altro, per quanto ne so, in questi giorni è stato isolato anche dal suo stesso gruppo.”

Mentre Di Martino racconta la sua versione dei fatti arriva nell'ufficio il sindaco, Gennaro Cinque. Sembra tranquillo e assolutamente in pace con se stesso, disponibile a parlare di quanto è successo. “Anche io ho sbagliato, lo ammetto - esordisce- Forse a dicembre avrei dovuto accettare la nascita di un nuovo Gruppo Consiliare evitando di considerare ufficialmente Balestriere, Maurizio Cinque e Cristallo fuori dalla maggioranza, questo sicuramente è stato un errore. Ma non giustifica comunque il comportamento doppiogiochista che hanno assunto i tre consiglieri. Maurizio Cinque, poi, prima ancora che la maggioranza, ha tradito il suo amico del cuore Buonocore, al quale egli stesso aveva chiesto di candidarsi nelle lista “Colline Vicane". Per come la penso io, doveva dimettersi dopo l’ultimo consiglio comunale. Preso atto che non c’era il numero legale o rinviava la discussione ad altra data o si dimetteva per il fallimento di una pseudo-strategia. Invece non l’ha fatto”.
Come al solito il sindaco diventa un fiume di parole. “Non ho accettato le dimissioni degli Assessori e li ho sollecitati tutti a rientrare. La diffida del Prefetto è arrivata molti giorni dopo il Consiglio Comunale e c’erano problemi urgentissimi da affrontare che non potevano aspettare i canonici venti giorni per la convocazione di una nuova Assise. Non ho avuto nessuna “strigliata” dal Prefetto, mi ha spinto solo il senso di responsabilità verso i cittadini e le istituzioni. Altro che voglia di commissariamento!”. E affonda: “Quello che è successo somiglia alla pedofilia, cioè la cosa più disgustosa che esiste. Contatti segreti, riunioni nascoste, accordi sottobanco, tresche. Tutto alle mie spalle nella speranza di piegarmi alla volontà altrui. Questa non è politica, è un gioco immondo.”

Non prende in considerazione il Sindaco che Maurizio Cinque è stato eletto in un consesso democratico. “Ma quale democrazia? Io non posso sedere al fianco di una persona sapendo che per sua volontà ogni delibera messa ai voti può essere stravolta o soggetta a ricatti politici.  Non mi si può chiedere di lavorare nella precarietà perché questo produrrebbe il vero danno con la paralisi di tutte le iniziative. Sono stato eletto con un grande consenso.Chi mi ha votato ha avuto fiducia in me e nella maggioranza che io ho proposto. Non si può pretendere di annullare la volontà degli elettori con dei trucchetti indegni. Questa sarebbe la democrazia? Maurizio Cinque prenda atto della situazione e rassegni le sue dimissioni. – conclude Cinque - Poi potremo concordare, anche con le minoranze, un nuovo Presidente del Consiglio, e lui stesso potrebbe essere designato, ma su questo passaggio non si può transigere. Ne va della dignità mia, della Giunta e dei cittadini che ci hanno dato fiducia.”
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nelle foto: Antonio Di Martino; Gennaro Cinque; Maurizio Cinque
Foto di Maria D'Ordia

2 commenti:

Franco Cuomo ha detto...

http://interfaceworld.blogspot.it/2013/05/invece-delle-altisonanti-dichiarazioni.html

franco ha detto...

non sorprende! in fondo M.Cinque è noto in paese per la sua coerenza e lealtà, basta tornare indietro di qualche anno.