La sentenza del TAR è stata una doccia gelata per Andrea
Buonocore. Un colpo durissimo per l’aspirante candidato sindaco che si è visto bocciare il ricorso
per la riammissione della lista VICOinvolgiamo, ultima speranza dopo
l’esclusione di Forza Vico e del PD per incompletezze formali gravissime.
Martedì 17 la piazza Umberto I, a Vico Equense, dava
l’impressione dell’anticamera di una sala parto. Davanti al Caffè Zerilli ex
maggioranza, esclusi dalla competizione, sfidanti e simpatizzanti delle varie
fazioni attendevano da un momento all’altro la sentenza del TAR con l’ansia
trepidante dei parenti di un nascituro.
Nei giorni precedenti sui social erano volate parole grosse
tra i rappresentanti della ex maggioranza e le parti avverse accusate di voler
“vincere facile” annientando gli avversari a colpi di burocrazia. E si
inneggiava a una vittoria morale per dei guerrieri indomiti che non avrebbero
mollato mai.
Nel ricorso al TAR Andrea Buonocore ha fatto leva su
delle denunce depositate presso i Carabinieri di Vico Equense verso alcuni
“facinorosi” che avevano impedito il normale svolgimento della consegna dei
documenti allegati alle liste, astenendosi però dal descrivere come si erano
svolti effettivamente i fatti già ben noti a chiunque abbia assistito alla consegna delle liste.
Il tiramolla dei centrodestra sul nome del candidato sindaco si è protratto fino a due ore prima della consegna. Una specie di commedia dell’assurdo si consumava tra nominativi dell’ultimo minuto benché il candidato ufficiale fosse Franco Lombardi, per il quale si erano raccolte le firme e le candidature.
Di punto in bianco la situazione è cambiata con la designazione a sorpresa di Andrea Buonocore, generando la più totale confusione tra alcuni membri della stessa maggioranza, che hanno subito cambiato rotta, e firmatari, nonché tra i candidati che hanno visto epurato il Sindaco per cui si erano schierati.
I “facinorosi” erano quelli che annotavano e si opponevano a tutte le incongruenze di una consegna dei documenti viziata da un clima avvelenato e falsato nei fatti.
Il tiramolla dei centrodestra sul nome del candidato sindaco si è protratto fino a due ore prima della consegna. Una specie di commedia dell’assurdo si consumava tra nominativi dell’ultimo minuto benché il candidato ufficiale fosse Franco Lombardi, per il quale si erano raccolte le firme e le candidature.
Di punto in bianco la situazione è cambiata con la designazione a sorpresa di Andrea Buonocore, generando la più totale confusione tra alcuni membri della stessa maggioranza, che hanno subito cambiato rotta, e firmatari, nonché tra i candidati che hanno visto epurato il Sindaco per cui si erano schierati.
I “facinorosi” erano quelli che annotavano e si opponevano a tutte le incongruenze di una consegna dei documenti viziata da un clima avvelenato e falsato nei fatti.
Gennaro Cinque, in sostanza, invece di badare alla
necessaria cura delle carte ha mandato tutti in tilt al punto che nulla era
pronto alla scadenza dei termini
per la presentazione delle liste. Dunque, non appare peregrina la decisione del TAR di
escludere la lista VICOinvolgiamo per errori formali non sanabili. Eppure la
notizia è esplosa come una bomba nell’incredulità degli interessati. Per loro è
nato “nu criature niro niro” che non aveva ragione di essere nonostante vi
fossero tutti i presupposti per un amaro epilogo e hanno inopinatamente ricominciato a puntare il dito accusatore verso chi esercita il sacrosanto diritto di difesa.
Ora a decidere sarà il Consiglio di Stato che, come spiega
l’avvocato Dilengite, ex consigliere di opposizione, per tradizione si esprime in “favor ammissionis”.
Si riaccendono dunque le speranze di un rientro in pista di Andrea Buonocore. L’udienza è fissata per lunedì alle 14.30.
Ricomincia l’attesa spasmodica di una sentenza e della fine di
una vicenda che, comunque vada, somiglia più a una tragica commedia dell’assurdo
che a una leale e normale sfida politica.
Maria D’Ordia oer "Il Gazzettino Vesuviano"
Maria D’Ordia oer "Il Gazzettino Vesuviano"