L’avvocato Giuseppe Dilengite consigliere di opposizione nel Comune di Vico Equene, nell’Assise del 14 novembre scorso aveva espresso dei dubbi sulla delibera di Giunta relativa alla demolizione dell’Ecomostro di Alimuri. Secondo l’avvocato infatti il comune prima dell’abbattimento doveva seguire la strada dell’acquisizione dell’area sulla spiaggia al patrimonio comunale.
Avvocato innanzitutto
qualcuno ha risposto alle sue osservazioni sulle procedure seguite per
l’abbattimento?
"No, nessuno mi ha risposto nonostante io abbia ribadito il
concetto anche sui social."
Nemmeno l’assessore Elefante, in genere abbastanza logorroico sui media?
"Nemmeno lui, anzi lo invito a rivedere la questione. Anche perché si
può ancora procedere all’acquisizione. Si è in tempo per modificare la
situazione. La differenza è sostanziale perché rimanendo
proprietaria del suolo la società potrebbe farne un utilizzo commerciale. La cosa non mi
sconvolge, non sono contrario per principio allo sfruttamento privato, ma le
procedure da adottare dovevano tendere a fare del suolo di Alimuri un bene del
Comune."
La delibera di cui
lei ha parlato in Consiglio Comunale successivamente è stata cambiata
“Si, hanno fatto due delibere di Giunta. Nella prima si
evidenziava una certa confusione in quanto ci si richiamava all’art. 27/dpr
280/2001 che regolamenta la demolizione degli immobili senza licenza a
costruire mentre in questo caso la licenza a suo tempo fu rilasciata.
Inoltre nella stessa delibera si parlava
anche di un progetto di finanza che notoriamente si fa sui suoli di proprietà
del comune, si paventava quindi un’acquisizione che attraverso l’art. 27 non è
prevista. In consiglio Comunale dicevo proprio questo e ritenevo che il
procedimento giusto fosse quello di passare attraverso l’art. 31/dpr 280/2001
che prevede per gli immobili con licenza ma difformi dal progetto originale
l’obbligo di abbattimento entro 90 giorni, alla scadenza dei quali, in caso di inadempienza da parte dei proprietari, è il Comune ad abbattere e acquisisce
automaticamente il suolo. Poi c’è stata la seconda delibera con la quale il
comune dice di non voler fare nessun progetto di finanza ed è implicito che
l’area rimane di proprietà della SA.AN.
”Eppure l’Assessore
Elefante è stato chiaro, in quel posto non si farà nulla, nemmeno stabilimenti
balneari. L’area tornerà alla natura.
“Questo è tutto da dimostrare. Nella natura comunque ci possono
stare gli stabilimenti balneari e se
costruire è impossibile perché l’area si trova in Zona A1, i lidi con strutture rimovibili si
possono fare. L’unico problema è il
costone oggi molto pericoloso il cui risanamento è competenza della
Regione. Non vedo motivi per cui la
Regione non dovrebbe farlo nei prossimi anni, specialmente se ci sarà un cambio
al vertice nelle prossime elezioni. Una volta messo in sicurezza il costone non
ci sarebbero più ostacoli. Cosa che ripeto non mi scandalizza e che trovo anche
positiva sotto il profilo turistico ed economico. Però rimane il dubbio sulla
procedura adottata che lascia alla SA.AN la proprietà del suolo.“
Allora sono incompetenti
secondo lei?
“Sono sempre
stato parco nell’utilizzo della terminologia nei confronti degli avversari
politici. Ripeto, mi limito a costatare che ci sono forti contraddizioni
nell’operato del Comune e molti dubbi sulla regolarità delle procedure che
hanno portato alla demolizione. Alla festa organizzata dall’Amministrazione io
non ho partecipato proprio per questo, in quanto ritenevo che non ci fosse
nulla da festeggiare visto come si era arrivati a quel traguardo. Faccio
qualche critica anche alla sinistra che non ha fatto molto. Quando ho proposto
di fare un’azione comune sul caso Alimuri non ho ricevuto risposte se non
quella che io sarei contro l’abbattimento. Una grande stupidaggine direi. Le
cose vanno sempre dette per quello che sono e per quello che ne pensiamo, al di
là di vuoti pregiudizi.”
Viene da
chiedersi perché il Comune abbia fatto questa scelta
“Non mi permetto di fare illazioni. Io mi limito a
constatare che ci sono stati degli atti amministrativi contraddittori. C’è
stata una correzione del tiro, insomma. Da esponente delle forze di minoranza avevo
il dovere di rilevare che questa amministrazione, come ha fatto anche per il
cinema per esempio, prima prende una direzione e poi la cambia facendo spesso
confusione e non adottando le scelte più ovvie e giuste. Posso solo supporre
che nel caso Alimuri l’obiettivo era quello di rendere le eventuali azioni
legali della SA.AN meno aspre. Che rimanga proprietaria del suolo non elimina di
fatto la possibilità di ricorsi e rimborsi ma sicuramente il percorso
giudiziario ne potrebbe risultare perlomeno ammorbidito attraverso un iter
meno pesante per il Comune. La prospettiva di poter investire quando il costone
sarà risanato è già di fatto un punto molto importante a favore della Società.”
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Nelle foto: l'avvocato Dilengite e l'ing. Elefante, Assessore di Vico Equense