
In un Consiglio Comunale durato poco più di un'ora si è consumata una tragedia per molti versi attesa. Il Consuntivo non è stato approvato, l’adunanza si è sciolta per la caduta del numero legale, la maggioranza Cinque si è frantumata.
Già da qualche giorno girava la voce che l’era Cinque era al
tramonto. Tre Consiglieri Comunali, Eusebio, Cristallo e Balestrieri insieme al
PdC Maurizio Cinque, avrebbero votato contro
il Bilancio Consuntivo per mandare Gennaro Cinque a casa per sempre, almeno
nella veste di Sindaco. Invece il colpo di scena c’è stato perché la
Consigliera Eusebio all’ultimo minuto ha dato forfait ed ha lasciato l’aula
consentendo un rinvio della discussione.
Il Sindaco, come
ormai succede da tempo, sedeva nei banchi della minoranza lontano dall’odiato
Maurizio Cinque. La maggioranza era quasi al completo, mancavano proprio i
dissidenti Balestrieri e Cristallo per oscuri motivi. La Consigliera Eusebio è
diventata così l’ago della bilancia. Nelle sue mani c’era il destino della
Maggioranza Cinque, nella mani di una ragazza che non ha mancato di manifestare
la sua angoscia per un momento tanto gravoso che pesava tutto sulle sue spalle.
Nella stanca e noiosa routine che sempre accompagna tutti i
consigli comunali, si consumavano varie tragedie personali.
A un certo punto, quando si sono capiti i giochi, il Sindaco è scomparso
e insieme a lui buona parte dei fedelissimi che per tutto il tempo hanno tirato
per la giacca la Consigliera Eusebio. Sono arrivati persino i genitori
della Consigliera forse per dissuadere la ragazza dai suoi propositi. Fatto sta
che mentre l’avv. Starace si produceva in una delle sue arringhe, Eusebio ha raccattato borsa e giubbino ed è
velocemente uscita dall’aula. In assise non c’era più nessuno, a parte le
minoranze e il Presidente del Consiglio.
Gennaro Cinque non è stato sfiduciato
ma una voragine senza fine si è aperta nel suo futuro, difficilissima da
colmare. I motivi che hanno spinto la Consigliera Eusebio a lasciare
l’aula sono comprensibili. Votare insieme alle minoranze la fine di Gennaro
Cinque da sola, senza il sostegno di altri consiglieri , vuol dire assumersi
una responsabilità molto grande che richiede motivazioni forti, condivise e comprensibili
dai cittadini. Non è facile dare in solitaria il benservito a un sindaco che ha
vinto con quasi il 70% dei consensi. Eppure, nonostante il suo momentaneo
dietrofront, questa vicenda segna una linea di demarcazione. Ormai è iniziata
l’era del dopo Gennaro Cinque, inevitabile dopo due anni di governo della città
difficile e controverso sin dal primo giorno dell’insediamento della Giunta.
Non è facile prevedere gli sviluppi di questa vicenda.
Gennaro Cinque si è sempre tirato indietro quando si doveva “trattare” per la
sua sopravvivenza, a costo di farsi nemici acerrimi e sempiterni. Difficile
pensare che oggi cambi la sua linea, che si renda disponibile a compromessi.
Questa volta però il suo atteggiamento incurante e disinvolto verso gli avversari
può costargli davvero lo scranno di
primo cittadino. Non ha più il coltello dalla parte del manico e sono in troppi
quelli già pronti a sottrargli lo scettro. E non è azzardato pensare che l’era
Cinque sia definitivamente al tramonto, con largo anticipo sui tempi previsti.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Foto: la Consigliera Mariateresa Eusebio
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"
Foto: la Consigliera Mariateresa Eusebio
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