venerdì 31 dicembre 2010

martedì 28 dicembre 2010

Vico Equense - Non si fermano le indagini per scoprire gli autori dell’atto vandalico alla S.S. Trinità.

Proseguono le indagini per scoprire gli autori del grave atto vandalico avvenuto nella notte del 14 dicembre ai danni della S.S. Trinità e Paradiso di Vico Equense. Com’è noto, alcuni individui appiccarono un incendio all’interno della struttura danneggiando gravemente il piano terra e il primo piano, dove sono ubicati gli uffici e le aule dell’Istituto Alberghiero. Secondo il Luogotenente della caserma dei Carabinieri di Vico Equense, dott.Lezzi, la situazione sta evolvendo e si propsetta un esito positivo. Le informazioni raccolte nelle prime ore daranno una svolta alle indagini.
Non è la prima volta che l’Istituto Alberghiero viene preso di mira all'approssimarsi del Natale. L’anno scorso, infatti, le aule nella S.S. Trinità erano state cosparse di creolina. E anche in quel caso fu necessario chiudere la scuola anticipando le vacanze natalizie.
Quest’anno l’episodio di vandalismo ha avuto però effetti devastanti, in quanto si è dato fuoco ad alcuni mobili e suppellettili e ai registri di classe, sui quali vengono annotati i voti e le assenze degli alunni. Il fumo denso che si è sprigionato dalle fiamme ha danneggiato gli affreschi e le statue sacre all’interno della S.S. Trinità. A rendere impraticabile anzitempo la struttura ha contribuito anche l’acre e insopportabile odore, persistente in tutti gli ambienti.
Non sembrano esserci per il momento elementi che fanno pensare a responsabilità esterne all’Istituto Alberghiero. La soluzione del caso potrebbe, perciò, essere molto vicina con esiti positivi.
Maria D'Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"

lunedì 27 dicembre 2010

Vico Equense – Giuseppe Dilengite presenta il movimento “Vico Equense 2020”. E spiega le ragioni che stanno alla base del suo rinnovato impegno

Alcuni giorni fa l’annuncio: Giuseppe Dilengite, Antonio Parlato, Ferdinando Astarita e Giuseppe Cioffi, con un manifesto, hanno lanciato “Vico Equense 2020”, nuova proposta politica per le amministrative del giugno 2011. I quattro firmatari del manifesto hanno avuto incarichi di prestigio nella prima fase della Giunta Cinque. Poi, inspiegabilmente, il sodalizio politico finì traumaticamente nel febbraio 2009, quando il sindaco Cinque, senza dare spiegazioni, operò un drastico taglio nella Giunta, “licenziando” in tronco i quattro assessori firmatari.
Giuseppe Dilengite oggi spiega le ragioni del nuovo impegno politico che intende assumere insieme a Parlato, Astarita e Cioffi, ricordando che l’attuale sindaco sta governando grazie ai voti di tutta la coalizione, con una maggioranza bulgara ottenuta proprio grazie all’apporto degli assessori di cui si è voluto liberare.
Dunque, Avvocato Dilengite, il dado è tratto! Il manifesto “Vico Equense 2020” sancisce la nascita di una nuova formazione politica.
“Tengo a sottolineare che il nostro è un gruppo di “Impegno civile” .
Il termine “politica” è stato svuotato dai propri significati e contenuti positivi, questo a causa del fatto che molti amministratori – nella nostra Città come nel resto del paese - attuano una politica lontana dai reali bisogni della gente e sono spesso interessati alla gestione di interessi particolari piuttosto che impegnati al soddisfacimento di quelli collettivi, adottano comportamenti scorretti, violando regole scritte e non scritte tanto che la gente ormai è generalmente sfiduciata e parla male di chi “fa politica” in questo modo.
Il nostro Impegno civile ebbe inizio nel 2001 e continua oggi, guardiamo al futuro senza rinnegare il passato che valutiamo criticamente e auto-criticamente consapevoli sia delle cose buone fatte che degli errori commessi.
Rappresentiamo una area che si può definire moderata, liberale, riflessiva e propositiva: disposta al dialogo ed al confronto.
Pensiamo che sia importante avere dei progetti realizzabili ed in linea con lo sviluppo Europeo. Proviamo a immaginare la nostra Città come vorremmo che fosse nel 2020 ben sapendo che al traguardo si arriva solo se si è uniti, convinti, leali e onesti e se si lavora giorno per giorno impegnandosi al massimo delle proprie competenze e capacità.”
Non pensa sia troppo lontano il 2020 rispetto all’immediatezza dell’attuale sindaco?
“La manutenzione straordinaria non basta, ripeto, si deve programmare con intelligenza e serietà. Programmare significa avere idee da realizzare per risolvere i problemi del paese, trovare fonti di finanziamento che non incidano sulle casse comunali, stare al passo con l’Europa migliore. Si devono ancora realizzare molti di quei progetti che furono frutto dell’impegno degli anni 2001-2005 e questo può essere fatto subito in contemporanea al rilancio della attività programmatica.”
Come risponde a quelli che pensano che sia solo la volontà di rivalsa su Gennaro Cinque a muovere questo movimento.
“La domanda è un tantino provocatoria ma merita comunque una risposta chiara.
E’ ovvio e direi anche naturale che dopo quello che ha fatto Cinque ci sia delusione, amarezza e ambizione legittima di giustizia. Ma non è corretto sostenere che questa sia la motivazione principale del nostro impegno che trae origine da autentica passione ed entusiasmo civico!
Rimango un po’ perplesso quando si fa riferimento al nostro gruppo come a quello dei “fregati” da Cinque.
Si dimentica che ognuno di noi è stato eletto dal Popolo e che, caso mai, il Cinque ha “fregato” gli elettori che ci avevano dato mandato esplicito di governare.
Cinque con l’operazione del febbraio 2009 non è che ha eliminato degli avversari politici ma ha tradito quelli che più lo avevano sostenuto nella sua candidatura a Sindaco! Si pensi solo al fatto che Peppe Cioffi all’epoca della “defenestrazione” era ancora il coordinatore di Forza Italia!!
Ancora oggi sono misteriosi i motivi che indussero Cinque al rimpasto del 2009.
E sono ancora più anomale e illogiche le scelte di oggi.
Infatti egli ha “ripescato” l’ex assessore Giuseppe Russo, ma ha spiegato perché ? Questi è stato buono dal 2006 al 2009, poi è stato cattivo fino al dicembre 2010 per poi ridiventare buono fino alle prossime elezioni del 2011… C’è qualche logica in tutto questo? Si stanno facendo gli interessi della città oppure solo azioni volte a conservare il potere ?
Quindi la nostra è anche una reazione legittima ad una palese ingiustizia che in pratica ha prodotto un collasso della amministrazione, infatti nessun risultato è stato raggiunto successivamente alla nostra esclusione. La propaganda della politica del fare è solo demagogia. Se si analizzano con attenzione i risultati dell’attuale giunta si vede che c’è ben poco da considerare.
Ma principalmente il gruppo VicoEquense2020 intende coinvolgere la città in un progetto condiviso e serio a prescindere dall’antagonismo con Cinque.
Questo è ln punto fondamentale.
Noi abbiamo una visione diversa del modo di amministrare del Cinque. Innanzitutto amiamo il rispetto delle regole della vita democratica, delle leggi e della politica, del confronto aperto e leale. Pensiamo a programmare e nello stesso tempo a realizzare.
Oggi una seria politica di programmazione non esiste più e non per causa nostra.
Intendiamo ripristinare il rispetto delle Regole della Buona Politica e ridare fiducia a tanta gente delusa dal modo dispotico con cui si è governato dal 2009 a oggi.”
Qualche giorno fa lei ha chiesto a tutte le forze politiche e ai movimenti civili un’alleanza per battere Cinque. Lei insomma non vuole restare nei limiti del centrodestra?
“Io credo che Vico abbia bisogno di un impegno civile collettivo. Siamo sempre stati collocati in una area di centro e moderata, aperta al dialogo e dunque chiediamo un confronto con chi è disponibile a ciò. Non amiamo però la politica distruttiva e della opposizione a tutti i costi. Vogliamo lavorare su idee e proposte fattibili da realizzare concretamente a breve, medio e lungo termine con le migliori forze del paese. Stare solo “contro” non ci interessa e abbiamo dimostrato già nel recente passato che per raggiungere tali obbiettivi abbiamo sacrificato le pur giuste ambizioni dei singoli in favore dell’interesse generale.
Questo è il nostro stile che ci distingue da molti altri interessati solo al proprio personale traguardo.”
Si profila già la sua candidatura o è aperta anche agli altri firmatari del manifesto?
“E’ molto più importante in questo momento pensare a costruire una solida coalizione che abbia un programma condiviso teso a risolvere i problemi della città e pensato per la gente e con la gente.
Il problema del candidato sindaco deve essere risolto dopo che si è formata la coalizione. Personalmente sono convinto che sarebbe una grande conquista di democrazia locale determinare la candidatura nell’ambito della coalizione attraverso le primarie. Lo sto dicendo da un po’ di tempo e insisterò su questo tema, spero vivamente che questa idea sia sostenuta da altri amici. Io sarò comunque a disposizione e mi impegnerò in ogni caso a prescindere da tutto . E’ questo il senso dell’impegno civile: la politica è passione e vocazione e si può e si deve fare, anche senza poltrona!“

nella foto l'avv. ex sindaco, Giuseppe Dilengite

Maria D’Ordia per


venerdì 24 dicembre 2010

mercoledì 22 dicembre 2010

Vico Equense - Aldo Starace e la concretezza di un sogno

Presso il ristorante Pizza a Metro di Vico Equense, si è tenuto venerdì scorso un incontro nel quale l’avv. Aldo Starace ha condiviso con amici e simpatizzanti la sua volontà di candidarsi come nuovo sindaco della città. L’annuncio ufficiale della candidatura avverrà solo il 22 gennaio, all’Hotel Aequa, ma Starace ha voluto anticipare quali sono gli obiettivi che si propone di realizzare e quali strade vuole percorrere.
Il suo invito è stato accolto da un gran numero di persone che hanno condiviso una bella serata all’insegna della cultura e del sogno, un sogno espresso soprattutto nella lettura di un bel brano, “Il sogno di Marco”, di Luca Castellano, scrittore e romanziere emergente nel panorama culturale italiano. Un sogno che entra nel vivo dei problemi di Vico Equense e che preannuncia una realtà possibile da venire, se solo lo si voglia davvero.
Luca Castellano non è l’unico giovane under 40. Ve ne sono molti altri nel gruppo di lavoro di Aldo Starace, il quale pensa al futuro del paese e cerca proprio coi giovani le possibili strade da percorrere per arrivarci preparati, in tempo. Come ha spiegato lui stesso “la classe dirigente ha bisogno di una ventata di freschezza” e per questo è fondamentale coinvolgere quanti più giovani è possibile, ascoltare le loro proposte, lasciarsi guidare dalla loro voglia di partecipare e dal loro entusiasmo. E proprio i giovani hanno inventato per lui il “Movimento in direzione ostinata e contraria”, titolo preso a prestito dal celeberrimo testo del grande Faber, che sintetizza molto bene quale sarà il tema principale di questa candidatura.
Per dare forza a questo ragionamento, la serata non si è svolta come una “normale” riunione politica, ma ha accarezzato metafore e approfondito concetti filosofici per arrivare alla concretezza del progetto per Vico Equense, “Un paese turistico e produttivo che in questi anni non ha valorizzato fino in fondo le sue potenzialità”. Concretissime le proposte per incentivare il turismo, anche invernale, sviluppando le realtà esistenti e trascurate. La nostra tradizione presepiale, ad esempio, non può prescindere dalla sfilata delle Pacchianelle. Anzi deve rappresentare un indotto di pregio che ruota attorno ad essa e potenzia lo viluppo delle attività artigianali tradizionali. I nostri prodotti tipici vanno valorizzati oltre gli attuali schemi. I nostri alberghi e le attività di ristorazione devono essere supportati da una nuova politica di rilancio. Il Faito deve essere recuperato come territorio di grande valenza naturalistica. E naturalmente il mare, nostra grande risorsa, oggi troppo maltrattata, da curare e restituire a tutti noi attraverso una nuova politica rispettosa degli interessi di ciascuno. Aldo Starace insiste tenacemente su questo concetto: la gestione del territorio e delle risorse non può prescindere dalla partecipazione attiva, vera e consapevole degli abitanti che, al di là dell’ordinaria amministrazione, devono essere al centro di tutte le scelte politiche.
Altro sogno da realizzare concretamente è quello di dotare il paese di una piscina comunale. “A Vico nessuno ha ancora avviato una vera politica per lo sport, anzi i nostri giovani sono costretti a spostarsi, a trovare altrove i centri attrezzati” ha ricordato Starace.
Insomma un programma molto aderente alle necessità del territorio, ma presentato in modo lieve, leggero, allegro e soprattutto nuovo. Un segnale per dimostrare che si vuole davvero uscire dagli schemi tradizionali per avviare un rinnovamento vero della politica, anzi del modo di fare politica.

Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

Vico Equense - Consiglio Comunale, regna il disordine e cade più volte il numero legale

Un consiglio comunale disordinato nel quale è venuto meno più volte il numero legale e che si è concluso nel pomeriggio dopo una mattinata convulsa. La seduta si è aperta con una sorpresa, le rientrate dimissioni dell'assessore Brigida Di Somma, presente e attiva nell'aula consiliare. Presente sul banco della Giunta anche Franco Lombardi nella sua nuova veste di assessore. Il sindaco non ha dato lettura dei nuovi nominati, ma il presidente del consiglio comunale ha riferiito che tre nuovi assessori fanno parte della giunta. Il terzo è Giuseppe Russo di Arola. Non sono ancora state assegnate le deleghe che si conosceranno solo in seguito.

Nella prima parte della seduta l'opposizione ha presentato una Interrogazione e due Mozioni di dibattito politico, sottoscritte dai consiglieri De Martino, Cardone e Cannavale. In sostanza i consiglieri avrebbero voluto una discussione sui alcune opere pubbliche iniziate da molti anni dall'amministrazione e mai portate a termine.

Il consigliere Cardone ha riportato all'attenzione dieci progetti che non hanno visto la realizzazione, alcuni dei quali sono addirittura diventati desueti e inadeguati. In particolare, il consigliere Cardone nell'Interrogazione si è soffermato sui lavori della via Raffaele Bosco, mai conclusi. I fondi regionali sono esauriti e nemmeno la metà degli interventi sono stati realizzati.
Altro punto dolente quello del plesso scolastico di via Sconduci. Progetto finanziato ma mai andato avanti, si è arenato tra assurde procedure amministrative con gravi conseguenze per l'utenza scolastica. L'elenco non si ferma qua, perchè Cardone insiste anche su altri fronti: il palazzetto dello sport, il borgo di Ticciano, il cimitero comunale, la pubblica illuminazione, il progetto di ampliamento del plesso scolastico di Arola. Su Arola si è espressa anche il consigliere Marianna De Martino, ricordando al Consiglio Comunale che la comunità arolese aveva accettato di accantonare il vecchio progetto sperando che il semplice ampliamento della scuola attuale fosse alle porte. Di fronte ai ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato c'è invece profondo malcontento e delusione per come è stata gestita tutta la vicenda dell'appalto dei lavori che non ha consentito la realizzazione delle opere promesse a gennaio.

Cardone ha poi consegnato al Presidente del Consiglio un memoriale di oltre cento pagine nel quale sono raccolte tutte le interrogazioni, le note e le istanze scritte negli ultimi cinque anni al Sindaco, ai funzionari comunali, agli assessori e alle quali non sono mai state date risposte.
Il Consiglio ha votato però contro le mozioni e si è rifiutato di allegare alla delibera le memorie di Cardone.
E' cominciato a questo punto un andirivieni di consiglieri che faceva cadere il numero legale.
La seduta è stata perciò sospesa per una pausa pranzo, erano ormai le 13.30. Alla ripresa dei lavori c'è stato modo di approvare alcuni provvedimenti relativi alla destagionalizzazione delle attività turistiche, al nuovo parcheggio in via De Feo e al complesso sportivo di Arola.
Relativamente alla destagionalizzazione delle attività turistiche, provvedimento legato a una specifica delibera del Consiglio Regionale, Cardone ha espresso le sue perplessità. E cioè il timore che i gestori delle spiagge, estendendosi le concessioni nell'arco dell'intero anno e non solo in estate, possano determinare, anche in inverno, una forte limitazione del libero accesso agli arenili.
Dopo l'approvazione delle delibere, essendo caduto nuovamente il numero legale, il consiglio si è sciolto.

Si è notata l'assoluta mancanza di partecipazione di pubblico al consiglio comunale odierno, a parte qualche rappresentante degli organi di stampa e i soggetti interessati strettamente alle delibere approvate.
Inoltre, lo stato di confusione nel quale si è svolto il Consiglio Comunale, con la continua caduta del numero legale, ha fatto andare in bestia il Presidente del Consiglio. Consiglieri richiamati in aula continuamente e frettolosi rientri per garantire il numero legale più volte raggiunto solo grazie ai consiglieri Bonucore e Migliaccio. La stessa nomina dei nuovi assessori, passata come un' informazione del Presidente del Consiglio, non ha seguito l'iter tradizionale. Il Sindaco Gennaro Cinque non si è nemmeno preso la briga di presentare la nuova Giunta e di relazionare sulle ragioni che l'hanno determinata.
Un pressapochismo confuso e irrispettoso delle regole formali che fa parte della ordinaria routine di questa Giunta e di questo Consiglio.

Maria D'Ordia per Il Gazzettino Vesuviano

sabato 18 dicembre 2010

Vico Equense - Nuovo cartello elettorale. Gli ex si coalizzano

E' affisso ai muri di Vico Equense un manifesto firmato da Dilengite, Astarita, Parlato e Cioffi, i quali si presentano alla città in veste di nuova speranza per il futuro. Una nuova alleanza dunque, pronta a diventare cartello elettorale contro l'attuale sindaco Gennaro Cinque, dal quale sono stati, a loro dire, ripetutamente vessati sia quando era sindaco lo stesso Dilengite, sia dopo, quando i quattro firmatari furono espulsi senza tanti complimenti dalla giunta Cinque. Oggi si ripresentano insieme per dire che ci sono e che vogliono contare moltissimo nel futuro di Vico Equense, addirittura fino al 2020.
Chi sarà il capo di questo nuovo cartello elettorale ancora non si sa. Alcuni giorni fa Dilengite si era appellato a tutte le forze politiche che vogliono costruire un futuro nuovo per la città.
Nel frattempo alcune voci, oggi smentite dai fatti, parlavano anche di una ufficiosa richiesta da parte di Aldo Starace, probabile candidato sindaco emergente nel panorama politico locale, verso Ferdinando Astarita come possibile vicesindaco in una sua eventuale giunta. Alla luce di questo nuovo evento politico, le carte si rimescolano. Vedremo gli sviluppi.

Maria D'Ordia

mercoledì 15 dicembre 2010

Vico Equense-Grave atto vandalico nei locali dell’Istituto Alberghiero della S.S. Trinità

Un vero è proprio commando si è introdotto la notte scorsa nell’Istituto S.S. Trinità e Paradiso di Vico Equense. Si era capito subito che c’era qualcosa in più della semplice ragazzata, opera di qualche studente dalla testa calda dell’Istituto Alberghiero ospitato nella struttura. Agli occhi di chi ha aperto l’istututo ieri mattina si è, infatti, presentato uno scenario desolante: corridoi e aule invasi dal fumo e da un odore acre che prendeva alla gola e faceva lacrimare gli occhi. Mobili, registri scolastici e suppellettili dati al fuoco, pareti, antichi affreschi e statue rovinate dal denso fumo sviluppatosi dalle fiamme. Chi sia l’autore di questo gravissimo atto di vandalismo è al vaglio degli inquirenti i quali stanno esaminando il contenuto registrato dalle videocamere installate in tutto l’istituto.
Da una prima analisi sembrerebbe che ieri notte alcuni individui si siano introdotti dalla porta laterale dell’istituto, posta in un vicoletto angusto e scarsamente illuminato. Una volta entrati hanno dato fuoco ai mobili all’ingresso della Reception. Dalla telecamera si vedrebbe un solo individuo con un cappellino di lana a viso scoperto che versa una tanica di benzina e appicca il fuoco. Poi si sprigiona un fumo denso che oscura la visuale, ma gli inquirenti hanno potuto constatare la presenza di altre persone munite di pila che si muovevano velocemente verso la porta da cui si accede alla Biblioteca Comunale. I malviventi hanno poi attraversato la scala interna che conduce alle aule del primo piano e con un flex hanno segato le sbarre di ferro del cancello di accesso alle aule e agli uffici dell’Istituto Alberghiero. Qui hanno dato fuoco ai registri scolastici conservati in un mobiletto metallico e hanno lordato porte e pareti con scritte contro il preside dell’Alberghiero, Dott. Izzo, e con una grande quantità di creolina.
Per ora ancora nulla è trapelato sull’identità degli autori dello scempio, sebbene stamane circolasse tra i docenti e gli alunni del Vescovado e di S. Maria del Toro una fotocopia che ritraeva un personaggio grasso, con zainetto in spalla, ritratto da dietro e di lato. Un’immagine molto confusa dalla quale il soggetto ripreso è irriconoscibile e sulla cui veridicità ci sono molti dubbi.
Le ipotesi che ricondurrebbero a un’azione violenta da parte di qualche alunno facinoroso dell’alberghiero partono dal divieto del preside Izzo di concedere tempo e spazio sufficienti per le assemblee studentesche. Le richieste in tal senso sono andate tutte deluse, unica concessione una “pausa didattica” invisa sia ai docenti che agli alunni. Altro possibile movente potrebbe essere il diniego, a partire da quest’anno, di usufruire di un servizio panini. L’Istituto Alberghiero negli scorsi anni infatti, aveva appaltato un pub del centro antico che riforniva i ragazzi di panini durante l’arco della mattinata, appalto non rinnovato quest’anno per la gran confusione che la distribuzione dei panini creava al normale svolgimento delle lezioni. Gli alunni dell'Alberghiero pare che abbiano mal digerito questa limitazione.
Ma l’ipotesi dell’atto vandalico di ritorsione è solo una delle tante. Quello che appare certo è che chi si è introdotto nella S.S. Trinità aveva un piano perfetto da portare a termine, era munito di materiale incendiario e persino di un flex o di un seghetto elettrico per tranciare le sbarre di ferro che separano l’Istituto alberghiero dalla biblioteca comunale.
Un vero è proprio commando che ha agito con scaltrezza e rapidità. Difficile, quindi, pensare a dei ragazzi che abbiano agito da soli senza l’aiuto di nessuno.
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV


domenica 12 dicembre 2010

VICO EQUENSE – L’autorità di vigilanza sui lavori pubblici dà torto a Francesco Saverio Iovine

Anche se non vogliono prenderne atto, le autorità amministrative e politiche di Vico Equense dovranno fare i conti con la delibera dell’Avcp giunta da qualche giorno in comune. L’Avcp è un organo di vigilanza che controlla la bontà e la correttezza nelle procedure degli appalti pubblici e all’Avcp si erano rivolti alcuni consiglieri comunali della minoranza quando hanno ravvisato delle gravi irregolarità sul project financing relativo al parcheggio in piazza Kennady.
La storia del parcheggio Kennedy comincia più o meno ai tempi del commissario straordinario che sostituì l’ex sindaco Giuseppe Dilengite, nel 2001, una storia segnata da molte vicende, alcune delle quali ancora da chiarire. Scartabellando tra le infinite carte, si trovano documenti firmati via via nel tempo, già dai vari segretari dei partiti, ex ds e margherita, e dai consiglieri dell’opposizione De Martino, Buonocore, Cannavale, Cardone. Non si è venuti mai a capo di nulla, si potrebbe dire, fino alla delibera dell’Avcp di questi giorni che chiarisce, finalmente, quali sono le gravi magagne relative al progetto, all’appalto, alla vendita dei box, al numero dei posti destinati alla sosta a rotazione.
Ma procediamo con ordine.
L’Avcp, esaminando approfonditamente le carte giunte da Vico Equense per merito di alcuni consiglieri di opposizione, sostiene senza mezzi termini che il Parcheggio Kennedy, più che un’opera di pubblica utilità, sia diventata, grazie alle varie modifiche apportate al progetto originario, un affare soprattutto per Passarelli che si è aggiudicato tutti i lavori.
In primo luogo, l’abbassamento della piazza, quando fu inserita nel progetto, non era consentita dalla normativa e si commise un vero e proprio abuso edilizio.
L’Avcp, inoltre, si rivolge, tra gli altri, anche e direttamente al RUP, cioè il responsabile lavori pubblici in carica, Francesco Saverio Iovine. Iovine, secondo l’Avcp, non agì correttamente perché convocò tardivamente la Conferenza dei Servizi per i lavori di ampliamento del parcheggio, determinando così il ricorso alla variante in corso d’opera.
Proprio da questa variante, cosa ben più rilevante, derivò a sua volta la possibilità per Passarelli di raddoppiare il numero dei box in vendita e il dimezzamento dei posti di sosta a rotazione.
L’Avcp si pronuncia anche sulla quota caparra pretesa dalla ditta Passarelli al momento di vendere i box auto. Secondo L’Autorità di Vigilanza, infatti, tale pratica non poteva essere messa in atto perchè non rinvenuta né nella proposta originaria presentata da Passarelli, né, soprattutto, nella Convenzione originaria, dalla quale si evince chiaramente che il concessionario avrebbe realizzato e gestito il parcheggio con mezzi propri, senza alcun accenno a caparre di sorta.
Queste condizioni, secondo l’Avcp, hanno altresì ridotto la possibilità di offerte da parte di altri concorrenti, favorendo, in ultima analisi. l’unico promotore e concorrente, appunto, la ditta di Passarelli.
Per questi motivi, oltre ad indirizzare la delibera anche alla Procura regionale della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per le valutazioni del caso, l’Avcp chiede che gli amministratori di Vico Equense facciano conoscere all’autorità stessa quali misure intendono adottare per evitare in futuro gli errori marchiani commessi per il parcheggio Kennedy, onde evitare di favorire un privato a totale svantaggio della collettività.
Vedremo se almeno questa volta Iovine risponderà.

Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV

mercoledì 8 dicembre 2010

Vico Equense - Grandi manovre nel centrodestra di Gennaro Cinque. Vico Centro ago della bilancia per le prossime amministrative.



Vico Equense, domenica mattina, intorno alle 13.00. Alcuni rappresentanti del patito democratico girano tra i palazzi del centro per il “Porta per Porta”, quando si imbattono nel sindaco Gennaro Cinque. Una presenza inusuale, questa, nel fine settimana e a ora di pranzo. Al sindaco, per scherzo, viene consegnato il volantino del pd con l’invito a leggerlo, perché si parla male di lui. Cinque subito si lancia in una difesa strenua del suo operato e, in particolare, audacemente, paragona le scuole di Vico Equense al modello svizzero: efficienza e grande qualità, rispetto al passato. Ma si spinge persino oltre, chiedendo di essere invitato a una riunione del pd sulla scuola per dare tutte le chiarificazioni di questo mondo. Per spiegare perchè una scuola così a Vico Equense non si era mai vista.
Verrebbe da chedergli come mai le spiegazioni non le ha mai date in consiglio comunale, ma Gennaro Cinque è come sempre troppo affabile, un compagnone anche in questa occasione, insomma. E si allontana col volantino del pd in bella vista. Forse vuole dimostrare che lui può andare in giro con quello che vuole, pure con la bandiera dell’avversario. Niente lo diminuisce perché è lui a contare, la sua persona, sotto qualsiasi bandiera. Forse, si mormora, la sta cercando una bandiera, visto che non c’è più quella di Forza Italia né quella del PDL.
Poco dopo lo si ritrova ai tavolini in piazza seduto in compagnia dei suoi amici, anche questo è un quadretto raro a vedersi. Il sindaco del fare si rilassa un attimo per l’aperitivo. Oggi i cantieri sono chiusi. Incredibile a credersi, ma c'è anche la sera successiva in un pub del centro a guardare le bella e sofferta partita Napoli-Palermo insieme ai suoi concittadini, sempre in compagnia dei fidi scudieri collinari!
Insomma, a fine mandato, il Sindaco scende anche nella bassa di Vico in due occasioni vicinissime tra loro per farsi vedere in qualità di cittadino comune che fa le cose che fanno tutti. Gli abituè della piazza e dei pub lo notano, con curiosità e divertimento, visto che in genere, da queste parti, lo si vede solo in veste di capocantiere o con la fascia sui fianchi dietro le processioni.
Dopo queste performances cittadine, però, subito si diffonde la voce che Gennaro si fa vedere in giro perché ha timore per le prossime amministrative. Infatti, spiegano i ben informati, si profilano all’orizzonte due candidati avversari che a Vico Centro potrebbero fare incetta di voti e fargli fare il capitombolo. Uno dovrebbe essere Dilengite l’altro Starace, nomi non ancora ufficializzati, ma che ormai sono quasi sicuri. E con avversari di questo calibro Cinque avrebbe ragione di temere. Il ballottaggio inevitabile potrebbe avere conseguenze fatali per lui.

Va letto in questa chiave, secondo i suoi amici, anche il fatto che Cinque stia già preparando una potente armata capace di intercettare quanti più consensi possibili soprattutto a Vico Centro.
Innanzitutto sta mettendo a punto la Giunta, rimasta vacante in alcuni assessorati. New entry sicura, già da qualche mese, quella di Franco Lombardi che andrebbe ai lavori pubblici. Lo stesso Lombardi non ne fa un mistero. Dice “Visto che appoggeremo Gennaro Cinque con una nostra lista, tanto vale entrare subito in Giunta, anche se manca poco alla scadenza elettorale”. La lista di cui parla Lombardi dovrebbe essere quella rinnovata e corretta della “Fenice”, già in competizione alle amministrative di cinque anni fa. Priva di Cosiglio Cannavale, ma con la presenza sicura di nomi eccellenti che garantiranno, a suo dire, almeno 2.500 voti. Poi Lombardi si lascia sfuggire che in effetti le dimissioni della sig. Brigida De Somma sopraggiunte in queste ore, non siano state improvvise e inaspettate ma facevano parte di un accordo tra il sindaco e Colline Vicane, altra lista civica delle scorse amministrative. A conferma di ciò il ritorno in Giunta di Giuseppe Russo, ex assessore dimissionato dallo stesso Cinque, oggi di nuovo in auge, a suggello di una pace finalmente raggiunta.
A Lombardi, come già detto, dovrebbe andare l’assessorato ai lavori pubblici, anche se, confidenzialmente, abbozza”Preferirei le Politiche Sociali in quanto, stando, per il lavoro che faccio, in contatto quotidianamente con la gente, potrei lavorare meglio in questo campo. Ma non mi sognerò mai di togliere il posto a Lello Esposito, non sarebbe corretto dato che sta lavorando molto bene”. Se gli si chiede come mai, lui che fu il candidato sindaco per il centrosinistra nel 2001, abbia cambiato bandiera, Lombardi risponde che in realtà si sente un moderato vero e non si impantana in questioni di destra e sinistra. A lui piace la “buona politica, indipendentemente dagli schieramenti”.

Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV

mercoledì 1 dicembre 2010

VICO EQUENSE - IL PARTITO DEMOCRATICO CON IL “PORTA PER PORTA” CONTINUA IL DIALOGO CON LA CITTA’

Il partito democratico di Vico Equense si prepara alle prossime amministrative dopo cinque anni di opposizione aspra quanto impotente. Schiacciato da una maggioranza straripante in consiglio comunale, il Pd cittadino ha trovato degli ostacoli enormi nella sua azione politica, considerata in molti casi marginale e staccata dalla realtà. A fare da argine a qualsiasi iniziativa è stato soprattutto il sindaco Gennaro Cinque, con la sua preponderante figura onnipresente su tutti i cantieri, attento ad accontentare chiunque, a non lasciare nessuno dei suoi elettori e fedeli a mani vuote. Con una politica estremamente arretrata, di antica memoria, dove il diritto viene cancellato e sostituito della pretesa di rappresentare l’amicone di tutti, il benefattore sociale che tutto fa e risolve.
Gennaro Cinque ha ridotto nel tempo il suo gruppo di ferro a pochi assessori e a un paio di funzionari con i quali lavora in simbiosi. Tre o quattro persone che fanno terra bruciata attorno a sé. Per ottenere dei vantaggi bisogna inserirsi in questo giro “confidenziale”, strizzarsi l’occhio. Accettare grandi pacche sulle spalle con la speranza di far parte prima o poi della grande tavolata paesana.
In questo clima si può immaginare quali siano state le difficoltà di chi, come il partito democratico, abbia posto delle domande, cercato un percorso nel quale aprire un confronto su ciò che poteva essere un vantaggio per la collettività intesa come molteplicità di risorse, di impresa, di bisogni differenziati. Difficilissimo aprirsi un varco quando un sindaco si fa venerare quasi fosse un santo che risolve i problemi di tutti. Quando con un sindaco, più che avere dei rapporti istituzionalmente corretti, c’è necessità di stringere un vincolo di “amicizia” finalizzata alla reciproca compiacenza.
Eppure, in questi cinque anni, il partito democratico, sebbene nelle difficoltà che lo hanno assediato, qua come a livello nazionale, è stato sempre presente sulle questioni principali di Vico Equense. Sulla scuola come sui parcheggi selvaggi, sulla viabilità come sulle questioni di democrazia e legalità, sui temi sociali come su quelli istituzionali. Interrogazioni, Consigli Comunali straordinari, manifesti informativi, convegni, manifestazioni pubbliche, hanno tentato di risvegliare i cittadini dal torpore. Ma, se da un lato i richiami erano appetibili per una parte di abitanti stufi di un malgoverno approssimativo e senza progetti per il futuro, dall’altra il silenzio e l’indifferenza politica degli amministratori ha smorzato ogni possibilità di dialogo e di azione politica influente.

Il punto di maggiore forza per Gennaro Cinque è stato e continua ad essere la “montagna”, cioè quella che nel gergo locale rappresenta le frazioni collinari tra Massaquano, S. Andrea e soprattutto Moiano. “Un sindaco per la montagna”, così veniva, e viene, appellato Gennaro Cinque dai suoi simpatizzanti in collina, un sindaco che, a loro dire, invece che a Vico Centro, finalmente si rivolgesse a loro direttamente e lavorasse solo per loro. Questo è uno dei limiti culturali maggiori di questa amministrazione, basta aggirarsi nelle strade di queste frazioni per capire quanto sia insormontabile il muro di complicità che si è stabilito tra gli abitanti e il Sindaco. Può sembrare strano ma un egoismo sociale si aggira da cinque anni su questo territorio generoso da sempre. Oggi, non viene in mente, ad esempio, che se l’Istituto comprensivo Caulino di Moiano ha usufruito di tanti vantaggi, compresa la mensa con cucina in loco, altre scuole del territorio sono state enormemente svantaggiate, addirittura qualcuna si è chiusa.
Così come è difficile spiegare che un paese non può avallare una politica di “separazione”. Che Vico Equense deve svilupparsi per intero perché nessuno trarrà vantaggi a lungo termine se pensa solo a sé. Eppure, in questi anni di galleria chiusa si sarebbe dovuto prendere atto che se non ci sono investimenti forti al centro diminuiscono i vantaggi per tutti.
Vico Equense, se vuole crescere e svilupparsi in tutti i sensi, non ha bisogno di un sindaco per la “montagna”, ha bisogno di un sindaco per la Città.
Il pd cercherà ancora una volta di spiegare queste cose durante il “Porta per Porta” che procederà lungo le strade del centro e che continuerà fino al 15 dicembre nelle frazioni di Moiano e di Ticciano.
Consapevole che la strada è complicata e piena di ostacoli, come sempre, ma tentando, con la forza del diaologo, non avendo altri poteri, di convincere gli indecisi e i delusi che non è detta l’ultima parola, che c’è un altro modo di fare politica. Quello del fare bene a lungo e per tutti, fuori dal favoritismo miope e “alla giornata”.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano" IGV

sabato 27 novembre 2010

VICO EQUENSE - PIAZZA KENNEDY, LA DITTA SBAGLIA MA PAGA IL COMUNE

Riprendono i lavori a piazza Kennedi, dopo qualche anno di stop. La tribolata storia del primo parcheggio interrato costruito a Vico Equense è lunga e ricca di colpi di scena. Nato con la buona intenzione di rappresentare una svolta nella storia edilizia e architettonica del paese alla fine ha rappresentato invece solo un buon affare per la ditta costruttrice, la Passarelli, che ne ha tratto benefici economici immensi, mettendo su un edificio brutto e di scarsa utilità pubblica.
Il progetto di finanza approvato a suo tempo, prevedeva inizialmente la costruzione di box interrati da vendere ai privati di Vico Centro e di posti a rotazione per incentivare la sosta dei turisti pendolari del fine settimana. Per la realizzazione dell’opera fu necessario abbassare il livello della piazza soprastante di qualche metro. Il vuoto sarebbe stato colmato, così sembrava in un primo momento, da terreno che avrebbe consentito di realizzare anche un giardino ornamentale con piante ed alberi di abbellimento (vedi foto a sinistra). Per apportare questa variante, la ditta Passarelli fece lievitare il costo dell'opera di 1.000.000 di €!
Vico Equense, durante la messa in opera delle fondamenta, rimase strangolata in una morsa micidiale, tra i lavori del tunnel di Seiano e la corsia unica forzata proprio in piazza Kennedy. Il cantiere mise a dura prova tutta la popolazione e mandò in ginocchio gli esercizi commerciali.
Alla fine, tra impedimenti di carattere giudiziario, con estrema lentezza, i lavori furono portati a termine. I box interrati vennero ceduti ai privati e calò il numero dei posti a rotazione, di proprietà della ditta Passarelli per 25 anni. Il giardino soprastante non venne completato e al suo posto restò il tetto del parcheggio asfaltato e circondato da transenne.
Oggi la situazione è pressocchè uguale. Tra infinite annunciazioni di ripresa dei lavori e infinite interruzioni, la piazza Kennedy resta ancora da realizzare. Infatti, nel frattempo, sono sopraggiunti anche impedimenti di carattere tecnico, come le infiltrazioni che in alcuni punti all’interno del parcheggio fanno gocciolare il tetto come un colabrodo. Questo inconveniente ha determinato un ripensamento sulla sistemazione della piazza, meglio piastrellare tutto isolando l’edificio piuttosto che riempire il vuoto di terreno, permeabile e poco pratico.
La beffa sta nel fatto che questi nuovi lavori di sistemazione saranno tutti a carico del comune, il quale renderà un favore alla ditta costruttrice Passarelli del valore di 800.000 €. La ditta ha sbagliato, ma non paga!
Il risultato finale di un quinquennio di lavori da sfinimento appare quantomeno grottesco: box privati con costo lievitato del 100% per gli acquirenti di tutta l’area di Vico Equense e non solo per gli abitanti del centro. Posti a rotazione dimezzati e a totale beneficio della Ditta Passarelli. Piazzale Kennedy che diventa un'anonima spianata ricoperta di orribili piastrelle.
Maria D’Ordia
per il Gazzettino Vesuviano IGV

domenica 21 novembre 2010

Questo è il testo del messaggio che avevo inviato al blogger d'esposito in risposta a un un suo scritto. Non ho avuto accesso al suo blog, nonostante ripetuti tentativi, ma non è una novità per me. Il blogger d'esposito si permette di pubblicare il mio nome e cognome ma non mi consente di rispondere, di esprimere anche la mia opinione, neppure di accedere ai commenti. Questo tipo di comunicazione informatica somiglia a quella che Saviano ha denominato "la macchina del fango", facendo le dovute differenze tra quelli che sono i big del giornalismo di bassa lega e il microbo che rappresenta il blogger d'esposito col suo blog. Ma ha imparato da buoni maestri e il suo, pur essendo un "carretto" sgangherato del fango, sempre fango produce.
Ho inviato, da poco, il mio commento anche via mail. Vediamo se avrà il coraggio di pubblicarlo

Ecco il commento inviato al blogger d'esposito

Su questo blog si fa un dialogo con i fantasmi, che non hanno faccia e che sotto lo scudo dell'anonimato cianciano spesso a perdere. Chi, con coraggio, si espone, subisce l'amara esperienza di avere un confronto dove mancano pari dignità e opportunità.
Personalmente, non sono mai stata ospitata dal blogger d'esposito il quale ha ritenuto che i miei interventi fossero meno interessanti di quelli che hanno il cattivo sapore del pettegolezzo da bassifondo. Ha sempre oscurato i commenti a difesa, il diritto di replica, una voce che uscisse dal suo coro, un coro del tutto privo di credibilità, senza voce, senza facce, senza idee.
I commenti anonimi, anche sull’incontro di Aldo Starace all'hotel Mary, esposto in maniera totalmente distorta dal blogger d'esposito, vorrebbero rappresentare un centrosinistra dove nn c'è compattezza, frammentario e frammentato, nel quale i partiti non esistono più. Io non credo proprio che sia così. Aldo non ha ancora ufficializzato la sua candidatura, a quanto ne so, ma se lo facesse avrebbe dalla sua parte giovani e vecchi del centrosinistra e non solo. Società civile e partiti, movimenti e persone che sentono il bisogno di voltare pagina nel nostro paese arrivato a una stagnazione insopportabile in tutti i settori.
Aldo credo che voglia prima di tutto questo, cambiare in meglio il nostro paese. Essere, ancor prima che il candidato sindaco, l'autore di una rigenerazione totale della politica e del sistema consunto che ancora tenta di sopravvivere. Il protagonista di una nuova stagione con una classe dirigente totalmente rinnovata e capace di aprire un discorso nuovo nel quale, pian piano, tutti si sentano coinvolti, al di là e al di sopra degli steccati tradizionali della destra e della sinistra.
Io ho letto anche questo nelle domande che Aldo ha posto ai suoi interlocutori di ieri sera, e che invece nello scritto del blogger d'esposito vengono formulate in maniera fredda,come un elenco staccato dalla realtà, quasi una paginetta delle buone intenzioni.
La realtà è che se si vuole parlare del futuro di Vico Equense, bisogna farlo altrove, nelle sedi che ci si costruisce insieme, ognuno per interagire con l’altro come sa e come può, nei luoghi di reale scambio e comunicazione, dove ci si guarda per essere a favore di una cosa buona e contro nessuno. Allargando gli orizzonti affinchè lo sguardo arrivi oltre il pettegolezzo da piazza e l’insulto anonimo che non porta da nessuna parte se non al consolidamento di quello che c’è di vecchio, a favore del marciume del quale il blogger d’esposito sembra un valido, ed antico, rappresentante e sostenitore.
In luoghi come questo non si può che soffocare ogni cosa in un asfittico dibattito con dei fantasmi.
Maria D’Ordia
Stamane un amico mi ha detto che alcuni commenti anonimi sembrano i miei. Effettivamente ci sono delle espressioni che uso solitamente, furti di parole o addirittura di stralci dal mio blog. Una buona imitazione, devo dire, se quanlcuno crede di riconoscermi. Ma solo un'imitazione, appunto. Non scrivo post o commenti anonimi da nessuna parte.

sabato 13 novembre 2010

Vico Equense - Il TAR dà ragione alla SA:MA che si aggiudica i lavori di ampliamento del plesso di Arola


Forse si avvia alla conclusione il travagliato percorso del progetto di ampliamento del plesso scolastico di Arola. Il Tar avrebbe accolto il ricorso della SA.MA Costruzioni Generali srl aggiudicando i lavori alla ditta stessa.
Come è noto, la gara era stata aggiudicata dal Comune di Vico Equense alla ditta RAP Costruzioni di Caso Vincenzo. Mancava però nella documentazione della ditta l'attestazione SOA, ovvero un documento necessario a comprovare la capacità dell’impresa di eseguire opere pubbliche con importo superiore a 150.000 €.Contro questa aggiudicazione la ditta SA.Ma Costruzioni ha presentato ricorso al TAR, ritenendo che la ditta RAP non avesse rispettato i tempi e i modi espressi nel bando della gara di appalto. Il Tar avrebbe dato ragione alla SA.MA Costruzioni aggiudicandole i lavori.
Comune condannato, quindi, in prima battuta. Forse, nei tempi previsti per appelli e contappelli, l'assurda vicenda dei lavori di ampliamento del plesso scolastico di Arola si avvia a conclusione definitiva.
Maria D'Ordia

mercoledì 10 novembre 2010

Vico Equense - Chi sarà il nuovo sindaco? Si accettano scommesse

In un clima apparentemente letargico, favorito dalle giornate uggiose, in sordina, Vico Equense si prepara alle elezioni amministrative del prossimo giugno. Movimenti in giro, anche se ancora molto discreti, se ne vedono, riunioni politiche semi-segrete, approcci timidi ma vogliosi, indiscrezioni sussurrate. E sotto la cenere covano malumori, risentimenti, pettegolezzi. Uno di questi, che si ripete stancamente ma insistentemente, è la diceria che il sindaco Cinque non abbia intenzione di ricandidarsi. L’essersi sottoposto a un superlavoro, dicono i suoi amici, l’avrebbe ammazzato di fatica e reso incapace di sottoporsi a una nuova performance. Qualche nemico invece ipotizza la subdola insinuazione che lavorando sempre sul filo del rasoio, al limite tra il lecito e l’illecito, Cinque tema ripercussioni giudiziarie e starebbe pensando di togliersi di mezzo prima che la situazione diventi pericolosa per lui. In realtà queste voci, da qualunque parte provengano, non sembrano suffragate dai fatti. Anzi, l’uscita dal piano sociale di zona, l’addio a Terre delle Sirene e persino l’ultimo concorso per l’assunzione dei Vigili Urbani a tempo determinato, sembrerebbero le mosse strategiche di chi non vuole mollare la presa ma sia pronto a buttarsi a capofitto nella nuova stagione elettorale.
Nell’attesa, si moltiplicano i movimenti di chi vuole scongiurare a tutti i costi queste eventualità considerata una vera jattura. Gennaro Cinque di nemici se ne è fatti molti, nello stesso centrodestra, e, alla fin fine, anche per tanti abitanti, Vico Equense in questi cinque anni non è migliorata molto, anzi. Il paese è rimasto troppo spesso strangolato proprio dal ”fare” del sindaco che è diventato nel tempo uno “strafare” inutile, dannoso, senza risultati di grande rilievo per nessuno.

Nell’attesa che la candidatura di Cinque venga riproposta o meno, comunque, i primi a muoversi sono gli uomini legati all’ex sindaco Dilengite, il quale, in via ufficiosa, già si è reso promotore e partecipe di un incontro con un nutrito gruppo di simpatizzanti.
Nuovi soggetti incalzano, come l’Associazione per Vico e i suoi Casali, che deciderà solo dopo un’attenta analisi della situazione con chi schierarsi, al di là degli steccati tradizionali di centro destra e centrosinistra. L’importante è battere la maggioranza al governo della città con l’uomo giusto che può garantire la vera svolta per il futuro. Almeno questo sembra di capire dalle rare ma ficcanti esternazioni degli associati.

Intanto il centrosinistra, già attivo e presente sulla questione, ancora non ha ufficializzato un proprio candidato. E ancora non è chiaro se ci saranno delle primarie. Le scuole di pensiero sono due. Il partito democratico cittadino crede che sia indispensabile proporre compattamente un solo candidato forte abbastanza da demolire l’attuale sindaco. Solo in caso di più candidati credibili, secondo i membri del coordinamento, si può pensare di aprire un confronto che altrimenti risulterebbe dispersivo e persino controproducente. L’Italia dei Valori invece sarebbe più propensa a svolgere le primarie di coalizione proponendo anche un suo candidato.
Il candidato del centrosinistra, però, secondo i simpatizzanti di area, al di fuori dei partiti e delle primarie, dovrà organizzarsi e stringere patti anche con le associazioni di categoria, i professionisti e i movimenti della società civile. Dovrà, insomma, pescare ovunque per riuscire nell’impresa. La partita, il centrosinistra, vuole giocarsela seriamente. Anche perché, dalla vastità della spaccatura nel centrodestra dipenderà tutto. Se su questo fronte ci sarà più di un candidato, come è molto probabile, il gioco diventerà più agevole e la strada meno impervia.

Ora come ora, dunque, per Vico Equense non ci sono candidati ufficiali, il riserbo è strettissimo da parte di tutti e persiste uno stato di calma apparente. La posta in gioco è troppo alta e a nessuno va a genio di esporsi prima del tempo. Tutto sommato, per ora, meglio sondare bene il terreno e mettersi in gioco solo quando si avrà in mano una proposta credibile e vincente.
I fuochi d’artificio, come da tradizione, cominceranno davvero solo col nuovo anno.
Maria D'Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV

Vico Equense - VICO EQUENSE - Il geometra Iovine non risponde alle richieste dell'opposizione e minaccia ritorsioni

Ancora una volta si accende lo scontro tra il consigliere del partito democratico Pasquale Cardone e il capo dei Lavori Pubblici, geometra Francesco Saverio Iovine. Il motivo del contendere è sempre lo stesso. Cardone pone (clicca) delle domande e Iovine non risponde, o risponde a modo suo, cioè eludendo le questioni e parlando di altro. Questa volta il nocciolo della questione è stato il famigerato parcheggio di piazza Kennedy, che ancora non ha visto completamente la luce. Il piazzale soprastante l’edificio è infatti tuttora incompleto, recintato da un’impalcatura peraltro instabile che crolla ad ogni folata di vento un po’ più consistente.
Ma veniamo ai fatti. I consiglieri Cardone e Cannavale nello scorso mese di giugno chiedevano al geometra Iovine con una nota scritta di conoscere pubblicamente i motivi per cui Iovine stesso non avesse firmato carte sostanziali del progetto esecutivo del parcheggio di piazza Kennedy.
Iovine non inviò alcuna risposta per iscritto e in un successivo consiglio comunale rispose in maniera del tutto evasiva senza approfondire gli aspetti della questione posta dai consiglieri. Assicurò, però, in quella occasione, che aveva già risposto per iscritto con una lettera esaustiva e si meravigliava del fatto che né Cardone né Cannavale l’avessero ricevuta.
In realtà la risposta di Iovine non è mai giunta ai due consiglieri e Cardone è andato a prenderla di persona dato che dopo quattro mesi giaceva ancora agli atti nel Comune.
Ma la beffa è giunta alla lettura, quando il costernato consigliere Cardone apprende che Iovine, senza rispondere assolutamente a quanto gli veniva richiesto, evidenzia l’aggravio di lavoro e il danno a diversi livelli che le richieste dei due consiglieri avrebbero procurato a sé e ai suoi collaboratori. Non dimenticando di aggiungere che intendeva far valutare l’entità di tali danni nelle sedi opportune. Iovine, insomma, non solo non risponde ma addirittura minaccia i danni.
Di fronte a questa situazione paradossale, grottesca per certi aspetti, Cardone ha perso la pazienza ritenendo, non a torto, offensivo l’atteggiamento di Iovine e denunciando la sua amarezza ed esasperazione sulle pagine di un quotidiano locale..
Il partito democratico di Vico Equense si è associato alla protesta del consigliere Cardone e ha chiesto, con un comunicato al Sindaco e alla Giunta, di pretendere dai funzionari comunali il rispetto dei ruoli. Maggioranza e opposizione, dice il comunicato, devono confrontarsi in un clima di garanzia reciproca e non sono accettabili intimidazioni di sorta che offendono la dignità di chi, per mandato elettorale, ha l’obbligo di esercitare la sua attività di controllo.

Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV
Questa richiesta non è mai stata accolta. Nel consiglio Comunale del mese di giugno si rimandò la decisione per consentire a tutti i consiglieri di leggere gli atti relativi al parcheggio in piazza Kennedy. A ottobre, i Consiglieri su questo punto fecero mancare il numero legale e non se ne fece niente. La commissione d'indagine non è stata istituita e tutto resta ancora in sospeso...

mercoledì 3 novembre 2010

Vico Equense. Scuola di Arola, un ricorso al Tar blocca i lavori di ampliamento



Nello scorso gennaio, con grande clamore, veniva sancito pubblicamente l’accordo, anzi la pace fatta, tra i cittadini di Arola e la Giunta Cinque. Dopo la chiusura del plesso scolastico della scuola media e il trasferimento degli alunni a Fornacelle, la cittadinanza arolese era insorta e con la raccolta di oltre 1.500 firme, aveva dichiarato guerra al Sindaco Gennaro Cinque, accusato di aver stravolto l’assetto scolastico dell’intera città di Vico Equense. Per correre ai ripari il sindaco aveva perciò promesso l’ampliamento della scuola primaria arolese, in modo da ripristinare la situazione e riportare gli alunni delle medie vicino casa.
Nella “serata di gala” dello scorso gennaio, il Sindaco, i funzionari comunali, l’assessore De Simone e una parte dell’opposizione, congiuntamente, promettevano la realizzazione in tempi brevissimi delle nuove aule e pubblicizzavano con grande entusiasmo l’avvenuta approvazione di un progetto che avrebbe consentito di chiudere i lavori di ampliamento in pochissimi mesi. La cosa sembrava già fatta, con le nuove aule pronte all’uso già all’apertura del nuovo anno scolastico a ottobre 2010.
Oggi, a quasi un anno da quella serata passata sull’onda dell’entusiasmo, tra un pubblico acclamante e gongolante e una Giunta dal sorriso a 360...denti, nulla si è compiuto. La scuola resta quella che era, di aule nuove nemmeno l’ombra. E ci si chiede: che fine ha fatto quel progetto?
Non si può dire che l’amministrazione comunale in questi mesi se ne sia stata con le mani in mano. La gara di appalto dei lavori di ampliamento in realtà è stata bandita già nel mese di febbraio, ma è andata avanti tra alterne vicende fino all’aggiudicazione definitiva avvenuta solo il 9 settembre alla ditta REP Costruzioni di Caso Vincenzo & C di Vico Equense. Come mai tanto tempo?
Nonostante la solerzia con la quale il bando era stato emesso sono subito sorte delle difficoltà. Infatti, non tutte le ditte avevano prodotto la documentazione necessaria richiesta dal bando. Tant’è che la stessa ditta Rep Costruzioni era stata esclusa per delle irregolarità. Mancava alla ditta l’attestazione SOA, ovvero un documento necessario a comprovare la capacità dell’impresa di eseguire opere pubbliche con importo superiore a 150.000 €.
Fu perciò stabilito un tempo di dieci giorni per dare tempo a tutte le ditte deficitarie di documentazione di mettersi in regola. Nel successivo mese di marzo, la ditta in questione, e non solo, viene riammessa in gara. Bisogna però specificare che non tutti i membri della commissione erano d’accordo sulla riammissione. Secondo il geom. Langella, infatti, la ditta REP Costruzioni, non aveva prodotto materiale sufficiente. Tant’è che il presidente della commissione, il dott. Luigi Salvati, nella successiva riunione del mese di aprile, si picca di fare un corposo preambolo (quasi tre pagine del verbale) nel quale richiama alla ragionevolezza e al diritto alla più ampia partecipazione delle ditte e produce una serie di citazioni relative a risposte della Regione Campania e a sentenze del Tar. Dopodichè, nella stessa riunione, invita la commissione ad esaminare senza indugio le migliori offerte economiche giunte alla commissione dalle ditte riammesse. Dopo il tempo necessario all’esame delle proposte, tra i mesi di maggio e settembre, la gara viene infine aggiudicata, prima provvisoriamente e poi definitivamente, come già detto, alla RAP Costruzioni di Vico Equense, che totalizza il miglior punteggio sul piano tecnico ed economico.
Tutto fatto dunque? I lavori sono pronti a partire? Macchè! La ditta SA.MA Costruzioni Generali s.r.l., seconda per punteggio nella graduatoria delle aggiudicazioni, presenta un ricorso al TAR, in quanto parte lesa perchè ci sarebbero state delle irregolarità che non consentivano l’aggiudicazione definitiva alla ditta Rep di Caso Vincenzo.
Tutto fermo, dunque. Stop all’aggiudicazione e ai lavori in attesa delle decisioni del TAR
La cosa curiosa è che si voleva attribuire all’opposizione, in particolare al Cons. del Pd di Vico Equense Pasquale Cardone, la responsabilità di eventuali ritardi nell’esecuzione dei lavori. Da più fonti partivano velate denunce di ostruzionismo, spacciando il giusto dissenso di Cardone verso un’opera pubblica costosa e inutile per polemica distruttiva frutto di esibizionismo.
Agli abitanti di Arola, ancora senza scuola, il giudizio definitivo su questa storia. Che, come al solito, sembra costruita sul pressapochismo e, forse, anche sulla malafede di qualche funzionario del Comune.
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV

mercoledì 27 ottobre 2010

Vico Equense L’ex comandante della PM Tatarelli parla della sua Associazione e sottolinea: “Alle prossime amministrative contribuiremo da attori”



Secondo quanto si legge sul blog, “Per Vico e i suoi Casali" è “un’associazione che si prefigge di perseguire un progressivo miglioramento delle condizioni di benessere socio, economico, politico e culturale della collettività”.
Presente sul territorio da più di un anno, “Per Vico e i suoi Casali bacchetta il sindaco Gennaro Cinque e la sua giunta attraverso i manifesti che quasi ogni mese affigge ai muri della città. Gli argomenti di contestazione sono quelli per cui insorge anche l’opposizione “ufficiale”, e vanno dalla viabilità alla scuola, dal degrado ambientale alla gestione generale dei soldi pubblici.
Non sono mai contestazioni a muso duro, quelle che fa “Per Vico e i suoi Casali”, piuttosto sono domande che gli associati rivolgono al sindaco per avere spiegazioni sul suo operato, operato che troppo spesso, a loro dire, crea situazioni di disagio per la collettività o addirittura danno economico.
Michele Tatarelli, ex Comandante della PM di Vico Equense, esponente autorevolissimo dell’Associazione, ci tiene a sottolineare che, per il momento, “Per Vico e i suoi Casali” ha solo una funzione divulgativa dei problemi, ma non nega un possibile coinvolgimento politico in futuro.

Dott. Tatarelli, siete un’associazione già costituita con uno statuto e un presidente?
“Certo, siamo costituiti ed operiamo nel rispetto dello statuto.”
Per Vico e i suoi Casali si pone in maniera piuttosto critica nei confronti dell’amministrazione Cinque. Cos’è che non vi convince?
“Per la verità lo scopo principale che si e’ posto questa associazione e’ di fare informazione, avendo rilevato scarsa divulgazione delle reali condizioni in cui versa l’economia ed il territorio comunale.”
Leggendo il vostro blog emerge la vostra volontà di aumentare il benessere socio economico, politico e culturale della collettività. Dando un contributo attivo. Che tipo di contributo?
“Questo e’ il nostro contributo: coinvolgere il cittadino e renderlo parte attiva e determinante nella scelta di chi deve rappresentare il sistema civico in questa città.”
La vostra associazione sembra svincolata dai partiti politici.
“La nostra associazione non solo sembra svincolata, ma è cosa diversa dai partiti. Vuole essere un luogo comune per persone di buona volontà al di fuori degli schemi della politica partitica, dove ogni idea, potenzialità e competenza è coinvolta e messa a disposizione della collettività.”
Qualcuno ipotizza la possibilità che il vostro impegno si traduca in una lista civica alle prossime amministrative di Vico Equense.
“Le ipotesi fatte da altri restano degli altri. Il nostro impegno non partitico e’ comunque politico e rivolto alla città. Il nostro intento è quello di contribuire da attori e non da spettatori. Vogliamo bene a Vico Equense ed ai suoi Casali e pretendiamo di poter sostenere il meglio che esprime questa terra alla quale siamo tanto grati. Sbagliare e’ umano, perseverare e’ diabolico.”

Il messaggio sembra chiaro. E interessante sarà vedere l’evoluzione politica dell’associazione. Forse una nuova e dolorosa spina nel cuore di Gennaro Cinque.
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano IGV

mercoledì 20 ottobre 2010

Vico Equense - Rassegna "Dal romanzo alla pellicola"

Per chi pensava che i giovani di oggi, gli adolescenti in particolar modo, fossero attratti solo dai luccichii di una tv delle favole e dal successo facile, ecco la migliore delle smentite. Un gruppo di adolescenti di Vico Equense e Castellammare di Stabia ha creduto alla realizzazione di un’idea, la loro idea, che è quella di non starsene con le mani in mano ma di agire e interagire, di confrontarsi, di fare, insomma, facendo… “arte”. Nasce cosi “Associa Giovani”, così si raccontano sulla pagina di faceboock, e c’è da crederci perché la loro prima iniziativa è un cineforum intitolato “Dal romanzo alla pellicola”, con cinque titoli bellissimi e significativi che sottintendono “cultura”. La cultura come “fare” intelligente, lento, riflessivo e lontanissimo dal fare pragmatico, sinonimo per i grandi solo di efficienza e produttività, che oggi nel nostro paese va tanto di moda. Secondo questi teenagers leggere un buon libro o guardare un bel film specchiandosi nella bellezza delle parole o delle immagini è senza dubbio di gran lunga preferibile. D’altra parte la loro giovanissima età gli consente di dare spazio all’ immaginazione, al sogno, agli ideali. Per sfidare il futuro quale strada migliore avrebbero potuto intraprendere se non quella di guardare all’arte?
La rassegna cinematografica a Vico Equense si svolge nei locali di Teatro mio e finora è andata molto bene. Partita con la preoccupazione di essere poco percepita e partecipata dai ragazzi a cui si rivolge, è invece diventata un successo. La sala di Teatro Mio, nonostante le inquietudini del tempo e i disastri del traffico da “tunnel chiuso” si è riempita abbastanza da far crescere l’entusiasmo e la voglia di continuare.
In programmazione cinque titoli di lusso. Dopo “V per Vendetta” e “Fight club”, si continua tra ottobre e novembre con “Persepolis”, “Trainspotting”, “Shining”, tratti dai romanzi omonimi e magnificamente recensiti da Daniele Lancieri, Rosa Maria Dilengite, Francesco Maria Villani e Marco Maliardo sul loro foglio “L’alto-Parlante”.
Il prezzo del biglietto è molto popolare, 2 € …+ un neurone in omaggio. E non dicono bugie!
Maria D’Ordia per Il Gazzettino Vesuviano - IGV



domenica 17 ottobre 2010

Anonimo ha scritto


Vico Equense – Vi ricordate la storia dell’applicazione della sentenza del Tar, quella riguardante la scuola che Gennaro Cinque si rifiutò di ottemperare? Per quella mancanza i proponenti del ricorso si rivolsero alla magistratura, e il Primo cittadino fu indagato per violazione dell’articolo 328 del codice penale. Il procedimento è stato archiviato per infondatezza della notizia di reato, nel giugno del 2010, e l’avvocato che ha seguito l’iter giudiziario dell’amministratore pubblico ha chiesto di essere saldato. Il sindaco, allora, ha reclamato il rimborso delle spese legali al Comune. L’Ente dopo le opportune verifiche ha emesso una determina specificando che esistono le condizioni per liquidare tale rimborso. In sintesi: sentenza del Tar inapplicata, Sindaco prosciolto, e soldi pubblici (quelli dei cittadini o del contribuente) per pagare la parcella del legale...
Da una mail di Anonimo

Tutta la vicenda sulla scuola sta a dimostrare che divisi si perde.... Le scuole sono chiuse ormai e Gennaro Cinque ha vinto alla grande una guerra sbagliata. Ticciano è la comunità maggiormente penalizzata, Moiano quella più avvantaggiata(...) e la situazione in cui versano le scuole dell'obbligo a Vico sta sotto gli occhi di tutti.
Penso che nessun comune italiano abbia avuto la stessa velocità del comune di Vico Equense ad adeguarsi alle "riforme" destabilizzanti della Ministra Gelmini!
Per quanto riguarda la parcella dell'avvocato, in un modo o nell'altro andava pagata. Sarà pagata con denaro pubblico? So che il sindaco in tutti i contenziosi che si sono aperti contro di lui ha sempre, con una delibera, nominato un collegio di difesa a carico del comune. Ma questo, nella immane diatriba scolastica vicana, caro anonimo, tra i vari disatri, mi pare sia il meno...

martedì 12 ottobre 2010

VICO EQUENSE- ADDIO A TERRE DELLE SIRENE

Si è chiusa a Vico Equense la tanto celebrata partecipazione con Terre delle Sirene. Una delibera del Consiglio Comunale lo ha stabilito senza possibilità di revoche.
La delibera è stata in qualche modo forzata da una nuova e discutibile legge sulle “partecipate”: dal prossimo gennaio i comuni con una popolazione inferiore ai 30.000 abitanti non potranno più avere contratti con le società pubbliche per i servizi essenziali (quali la raccolta dei rifiuti) e dovranno fare gare di appalto per offrirne la gestione ai privati al 100%.
Fino a oggi, come è noto, la società Terra delle Sirene era composta dai comuni di Vico Equense e Massa Lubrense che partecipavano in eguale misura con una quota pari al 50% .

Il divorzio ha suscitato notevoli perplessità tra i partiti dell’opposizione e tra gli abitanti di Vico Equense, in quanto la Società Terre delle Sirene ha raccolto notevoli successi regionali e nazionali e la città si è collocata tra i migliori “comuni ricicloni” con un incremento della differenziata pari al 70%.
Sembra, quindi, un salto nel buio l’affidamento ai privati di tutta la gestione dei rifiuti.
Il Comune, tramite gli assessori Guida e Coppola, si difende dicendo che, al di là della legge, è meglio non scegliere altre, pur possibili, soluzioni in quanto ci sono delle forti carenze strutturali nella società Terre delle Sirene che si è logorata nel tempo, ha accumulato troppi debiti, è diventata causa di spese insostenibili a carico dei contribuenti.

Da qualche tempo a questa parte, in effetti, da parte degli amministratori di Vico Equense, si evidenziava una certa insofferenza nei rapporti societari. Man mano è venuto fuori che i numerosissimi manifesti celebrativi affissi e pubblicizzati in tutti i modi e le interviste agli amministratori e al sindaco Gennaro Cinque dai toni trionfalistici, nascondevano in realtà un’atmosfera guerrafondaia tra i comuni di Massa Lubrense e Vico Equense e lo stesso consiglio di amministrazione di Terre delle Sirene a causa di fortissime divergenze di idee tra le parti.

Secondo il Consigliere del pd Pasquale Cardone, perciò, il Comune di Vico Equense ha deliberatamente assunto la decisione di dismettere la sua quota di partecipazione senza tentare di rimettere insieme i cocci della società correggendone gli errori e migliorando quello che c’era da migliorare. Tanto è vero, sempre secondo Cardone, che il Comune di Massa Lubrense, non aveva assolutamente intenzione di rompere del tutto la società ed era propenso ad affidare solo il 40 % delle quote ai privati, mantenendo in vita, con un escamotage di ordine statutario, l’attuale situazione. La legge prevede infatti che, relativamente al numero degli abitanti, più comuni possono mantenere il controllo delle società pubbliche in una percentuale pari al 60%
Per rafforzare la sua proposta, il Cons. Cardone ha anche riferito, in sede di Consiglio Comunale, di un suo colloquio informale avuto col sindaco di Massa Lubrense, il quale era orientato in tal senso. Ed ha invitato il Sindaco Cinque e la Giunta a una riflessione profonda proponendo un consiglio comunale congiunto con Massa Lubrense al fine di chiarire le posizioni di ciascuno e tentare di ricomporre la situazione prima della scadenza al 31 dicembre.

Questa possibilità era stata evidenziata anche dal Cons. Davino, che chiedeva maggiore prudenza perché cedere al 100% la gestione ai privati significa incrementare le possibilità di venire a contatto con i problemi tipici di chi lavora nel campo dei rifiuti solidi urbani in Campania. Nella gestione mista, invece, essendo minoritaria la quota privata, il controllo poteva essere meglio esercitato.

L’assessore Guida ha però smentito che col comune di Massa Lubrense si potesse trovare un accordo, in quanto, a suo dire, nei numerosi incontri avuti col sindaco, ci sarebbero stati solo elementi di scontro. Meglio, dunque, chiudere completamente con Terre delle Sirene e voltare definitivamente pagina .

Finisce quindi la storia d’amore tra Vico Equense e Terre delle Sirene. Nel consiglio Comunale a favore del divorzio 11 voti. Contrari 5: Cardone, Davino, Cannavale, Buonocore, Cuomo.
E’ prevedibile però che l’attenzione sullo smaltimento dei rifiuti a Vico Equense rimarrà altissima. I partiti di opposizione non daranno tregua agli amministratori sulle modalità della gara e sull’aggiudicazione dell’appalto. Il pd cittadino, in particolare, si è già fatto promotore di un manifesto e di un documento ufficiale.
Non mancherà nemmeno il naturale malcontento tra gli abitanti qualora si abbassassero gli standard qualitativi garantiti finora da Terre delle Sirene.
Maria D’Ordia per il Gazzettino Vesuviano-IGV



Gennaro Cinque festeggia addirittura con Berlusconi. In pochi anni è tutto cambiato. Guarda il video col Sindaco di Massa Lubrense, Berlusconi e, infine, Gennaro Cinque che non evita di sussurrare qualcosa al Premier...


lunedì 4 ottobre 2010

Le contraddizioni di Gennaro Cinque

Il sindaco di Vico Equense ha emesso pochi giorni fa, precisamente il 28 settembre, un'ordinanza con la quale sospendeva ad horas, (immediatamente) i lavori di metanizzazione della Napoletanagas su tutto il territorio.
Secondo quanto riporta il sindaco nella sua ordinanza, "dei dipendenti della predetta società, in forma del tutto autonoma e senza alcun consenso da parte di qesta amministrazione, hanno richiesto un esborso di somme ritenute non dovute ed oltremodo esose per la realizzazione di allacci alla rete principale avvenuta su suolo pubblico"
Inoltre sussistevano dei pericoli gravi soprattutto per l'incolumità di anziani e bimbi e si stava diffondendo "un senso di allarme sociale per le conseguenze di carattere etico e garantistico, che alimenta a sua volta uno stato di insofferenza generalizzata in merito alle possibili soluzioni sul ripristino e mantenimento della legalità"
Il sindaco ha ordinato, pertanto, che la ripresa di tutti i lavori connessi alla metanizzazione di Vico Equense avesse luogo solo dopo un tavolo di contraddittorio "al fine di chiarire ed eliminare qualsiasi dubbio circa la suddetta condotta di alcuni dipendenti della soc. Napoletanagas nonchè sul rispetto delle regole e dei contratti assunti".
Nulla da dire su questa sacrosanta ordinanza. Anzi onore a Gennaro Cinque per averla emanata.
Stupisce però che nella stessa giornata, alle ore 19.00, la Giunta abbia aprrovato una Delibera, la n 174, protocollata il giorno seguente, con la quale affida alla Napoletanagas l'esecuzione dei "lavori di canalizzazione delle acque piovane in concomitanza con l'esecuzione dei lavori di canalizzazione delle reti di distribuzione del gas metano". Nella stessa modalità sono affidati i lavori di pavimentazione dei tratti interessati.
Nella delibera non viene menzionato quali siano i tratti di strada, è genericamete descritto solo il tipo di interventi da affidare appunto alla Napoletanagas.
Vengono, a tal fine, affidati anche 150.000 € ai funzionari comunali i quali provvederanno gestire le operazioni del caso.
Il sindaco, in verità, sui media aveva annunciato un atto contrapposto all'ordinanza giustificandolo con l'urgenza dei lavori sul tratto di Bonea ma nella delibera non se ne fa menzione e l'affidamento dei lavori sembra, è, genericamente estesa a tutto il territorio.
Questa apertura di credito nei confronti della Napolenagas contraddice in tutto e per tutto l'impostazione data all'ordinanza di sospensione dei lavori in quanto si era immaginato che quello che ancora c'era da fare fosse stato sospeso fino a nuovo ordine. E non ci si aspettava che il tempo fosse quello di un "battito di ciglia".
Il sindaco è invitato a dare delle indicazioni nel merito, poichè, qualora si paventino situazioni di illegalità grave, non c'è urgenza che tenga e per quanto Gennaro Cinque si sia distinto come sindaco del fare, il suo fare può apparire confuso e contraddittorio. Con questi atti, tra gli abitanti di Vico Equense, la sgradevole sensazione di vivere in uno stato di illegalità diffusa e generalizzata è destinata a persistere e a consolidarsi, certo non a sparire.

Maria D'Ordia per il Gazzettino Vesuviano - IGV

domenica 3 ottobre 2010

DIFFERENZIAMOCI

Di Marica Esposito
Dopo la decisione della Giunta Comunale di Vico Equense, ratificata dal Consiglio Comunale di dismettere le quote di Terra delle Sirene, un risultato l’abbiamo già ottenuto: il malumore ed il malessere degli operatori che quotidianamente ci liberano da quei ingombranti e fastidiosi sacchi davanti casa, i quali, in questo momento di crisi economica, vedono incerto il loro futuro. Sicuramente, dunque, la motivazione e la dedizione profusa in questi mesi dagli operatori ecologici vedrà, se non ha già visto, un brusco calo nei prossimi tre mesi dell’anno che va a concludersi.
Il premiato comune “riciclone” del 2009 riesce, dunque, a differenziarsi anche perché, in poco più di una settimana, accantona i brillanti e riconosciuti risultati, ottenuti negli ultimi tre anni, e non dà una alternativa concreta e immediata.
Della serie: intanto demolisco ciò che ho, nonostante funzioni bene, però non so ancora come sostituirò ciò che ho eliminato!
Sicuramente finora Terra delle Sirene ha funzionato bene, altrimenti non si capirebbe come una società gestita direttamente dal Comune di Vico Equense, che ne è proprietario insieme al Comune di Massa Lubrense, non abbia mai addebitato ad alcuno eventuali malfunzionamenti o sprechi.
Le alternative si paventano: riesumiamo l’Arips, riconvertendola; affidiamo l’appalto ad una società privata, che le esperienze del passato ci insegnano essere spesso inadempienti, non garantiste verso i propri dipendenti – che ancora oggi aspettano di ricevere dei salari arretrati – e sulle quali non vi può essere un diretto controllo. Tutto questo per non far accedere alla società esistente un socio privato, come la legge imporrebbe o per non trovare soluzioni alternative mantenendo intatta Terra delle Sirene, come pure la legge consente tutelando servizi d’eccellenza.
Ma, di fatto, in cosa migliorerà il servizio per i cittadini?
L’unica conseguenza immediata, posso garantirlo, è che davanti casa mia sono rimasti dei sacchi non raccolti già da 3 giorni. Gli operatori stanno selezionando accuratamente i sacchetti, senza contestare la non correttezza dei rifiuti esposti, ma analizzandone il contenuto anche quando si è trattato di sacchi per l’indifferenziata!
Sarà questo uno dei primi risultati brillanti ottenuti da questa scelta dell’Amministrazione cittadina?
Marica Esposito

mercoledì 29 settembre 2010

Per e mail

MARICA ESPOSITO DIFFIDATA DALLA DOTT.SSA BENEDUCE E DAL DOTT. DE ROSA
di Marica Esposito







Ho ricevuto una intimazione e diffida dalla dott.ssa Flora Beneduce e dal marito dott. Armando De Rosa, tramite il loro avvocato, affinchè tolga dal sito idvpenisolasorrentina , la “Lettera Aperta” da me scritta prima delle elezioni regionali di Marzo 2010, perché il contenuto di una frase contenente il “richiamo di vicende vetuste nel tempo e che nulla hanno a che vedere con l’esperienza politica che la dott.ssa Beneduce sta svolgendo” è stato ritenuto “lesivo dell’onore e della reputazione del dr. Armando De Rosa” e della consorte. Inoltre, gli stessi si appellano al fondamentale diritto della persona al “diritto all’oblio”, ossia il diritto di ogni persona coinvolta in un procedimento penale, divenuto fatto di cronaca, ad essere dimenticata dopo che è trascorso un certo periodo di tempo”. Nella medesima diffida, però, è riportata una sentenza di Cassazione che definisce il diritto di cronaca quale diritto che “giustifica intromissioni nella sfera privata dei cittadini soltanto allorquando possano contribuire alla formazione di una pubblica opinione su fatti oggettivamente rilevanti per la collettività”. Questi i fatti.

Allora consentitemi, delle due l’una: da un lato vengo accusata di aver riportato agli onori della cronaca episodi lontani nel tempo, dall’altro loro stessi affermano che tali fatti possono essere importanti nella formazione di una pubblica opinione.
Mi domando, a questo punto, se i cittadini hanno diritto di crearsi una opinione fondata sulla conoscenza delle persone che si propongono quali loro rappresentanti politici o debbano votare a scatola chiusa, solo su impressioni indotte in campagna elettorale!?
Nel caso di specie, dunque, se pure ho evidenziato situazioni giudiziarie passate, relative al dott. De Rosa, tanto è stato provocato dal fatto che su internet si trovano tutta una serie di articoli dei principali quotidiani italiani, che vanno dal 1987 al 2010, nei quali sono riportate tutte le vicende giudiziarie che hanno interessato l’allora assessore regionale alla sanità, così come quelle di tanti altri illustri esponenti della prima repubblica: in tali articoli, anche di quest’anno, vengono richiamate le confessioni rese dal dott. De Rosa e le accuse che egli rivolse ad altri politici. Notizie riportate di nuovo in auge, nella pagina politica, proprio dalla decisione della moglie, dott.ssa Beneduce, di candidarsi nella stessa lista in cui era candidato il figlio del politico accusato proprio dal marito.
Fatti questi non contestabili, neanche dall’esito dei lunghi iter giudiziari successivi.
Di fatto non capisco come una candidata alla Regione Campania ed attivista del PDL, quotidianamente protagonista su internet e sulla carta stampata di iniziative in ogni campo dello scibile umano, ed un consigliere comunale possano appellarsi al “diritto all’oblio”; soprattutto dato che, nella lettera aperta da loro censurata, si riferiva soltanto di una “condivisione di fortune economiche e di esperienze positive ed anche negative relative alla carriera politica del dott. De Rosa”: anche questa circostanza inconfutabile, che la stessa dott.ssa Beneduce cita espressamente nel suo sito personale sul web, riferendo della “privilegiata posizione economica e sociale” sua e di suo marito.

E qui, se me lo consentite, siamo giunti alla critica politica, legittimata dalla libertà di espressione costituzionalmente garantita e che in “un sistema democratico trova uno dei suoi fondamenti proprio nella libertà dei cittadini di criticare l’operato di chi esercita un pubblico potere” (frase tratta da una sentenza della Cassazione penale).
Anche se non sono certo esperta nel campo, ho grandi difficoltà a capire come qualcuno che intenda rappresentare migliaia di persone che, tra l’altro, l’hanno votata al Consiglio Regionale come la dott.ssa Beneduce, ed un candidato a sindaco nelle ultime elezioni amministrative di Vico Equense ed attuale consigliere comunale, come il dott. De Rosa, possano invocare il diritto ad essere dimenticati, o meglio il diritto a far dimenticare agli altri alcuni aspetti della propria vita, che, sicuramente, hanno contribuito alla propria formazione, alla propria maturazione, ed alle attuali scelte politiche.
L’IDV ha imposto ai suoi rappresentanti politici di pubblicizzare il proprio curriculum vitae, poiché gli elettori devono sapere chi vanno a votare, che cosa hanno fatto in passato e come intendono affrontare le scelte per conto degli elettori e di tutti i cittadini. Credo che il “diritto all’oblio” non possa essere assolutamente richiesto da chi si offre come personaggio pubblico che intende partecipare attivamente ad amministrare la cosa pubblica. Immagino che chi intenda ricorrere all’oblio si ritiri a vita privata e non si candidi quale rappresentante del popolo.
Ciò, chiaramente, vale per tutti e non soltanto per la dott.ssa Beneduce ed il dott. De Rosa.
Allo stesso modo credo che già solo il fatto di intimare l’eliminazione dal web di una lettera aperta perché da parte di altri, quando è il mezzo comunicativo preferenziale scelto dalla stessa dott. Beneduce per la propria propaganda, in taluni casi anche molto accesa e critica nei confronti di altri esponenti politici, come nel caso di specie – dato che la lettera aperta in questione era scaturita in seguito a reiterati attacchi al presidente dell’IDV Di Pietro ed al partito stesso, del quale sono una rappresentante istituzionale, essendo vice coordinatrice della sede di Vico Equense e componente del coordinamento Provinciale – sia un espediente piuttosto bizzarro per arrogarsi il diritto di fare ciò che non si vuole facciano gli altri.
Infine gli stessi intimanti, dott.ssa Beneduce e dott. De Rosa, ci tengono a precisare che "in relazione alle citate notizie neppure si potrebbe rivendicare un diritto di “storia”, in quanto non può del pari sfuggire, che la “Storia” si fa con la Politica, la Cultura e l’Economia di un Paese e non certo con la cronaca giudiziaria, che per sua stessa natura dura lo spazio di un mattino".
Allora consentitemi di dire che quegli episodi, velatamente citati nella mia lettera aperta alla dott.ssa Beneduce di Marzo 2010, al di là di condanne o proscioglimenti che attengono alla sfera giudiziaria, sono stati fatti che hanno inciso nella Politica, nella Cultura e nell’Economia della Campania degli ultimi 20 anni, e che sono state le cause pregresse di ciò che è ora lo stato della Sanità, della Politica, della Cultura e dell’Economia in Campania e non solo.


Marica Esposito