
La nuova gestione faceva subito acqua da tutte le parti e il Pezzolo è diventato in breve ricettacolo di rifiuti di ogni genere suscitando l’ira dei bagnanti che, con documenti fotografici alla mano, hanno segnalato lo scempio alle autorità comunali.
A seguito della valanga di proteste, il sindaco Gennaro
Cinque, metteva in atto tutte le iniziative per verificare se avevano ragion
d’essere. Effettivamente tutte le verifiche effettuate dai Vigili e dalla
Capitaneria di Porto hanno messo in evidenza la presenza di cumuli di rifiuti, nonché
l'assenza di personale addetto al salvataggio in mare.
Dopo aver ripulito l'arenile per ordine del Sindaco, la Sarim, società per la raccolta della spazzatura, ha denunciato lo stato indecoroso e la carenze di igiene nel quale il lido continuava a versare mentre la Capitaneria di Porto lamentava l’assenza di sorveglianza e della guardiania notturna. Il 9 luglio è quindi scattata la revoca dell’assegnazione al Sireneo d’Aequa, che, nonostante i richiami del Sindaco, non ha posto alcun rimedio alle gravi carenze di gestione. Il 12 luglio l’assegnazione passa quindi automaticamente al secondo nella graduatoria delle aggiudicazioni, tornando all’Antico Bagno di Seiano”della sig.ra Esposito.
Dopo aver ripulito l'arenile per ordine del Sindaco, la Sarim, società per la raccolta della spazzatura, ha denunciato lo stato indecoroso e la carenze di igiene nel quale il lido continuava a versare mentre la Capitaneria di Porto lamentava l’assenza di sorveglianza e della guardiania notturna. Il 9 luglio è quindi scattata la revoca dell’assegnazione al Sireneo d’Aequa, che, nonostante i richiami del Sindaco, non ha posto alcun rimedio alle gravi carenze di gestione. Il 12 luglio l’assegnazione passa quindi automaticamente al secondo nella graduatoria delle aggiudicazioni, tornando all’Antico Bagno di Seiano”della sig.ra Esposito.
Armando De Rosa non accetta la revoca del Sindaco e fa
ricorso al TAR. Che gli dà ragione. De Rosa rientra ma l’affidamento gli viene nuovamente
revocato in quanto le condizioni igienico-sanitarie della spiaggia restano
immutate. Nuovo ricorso al TAR di De Rosa che
vince per la seconda volta. Gennaro Cinque a questo punto taglia la
testa al toro. Il 21 luglio scorso revoca l’assegnazione a entrambi gli
affidatari e torna a gestire il Pezzolo in proprio, dichiarando che il comune
ha tutti i mezzi, le strutture e il personale a disposizione per poter fare a
meno di affidamenti esterni. Questa decisione arrivata a stagione inoltrata
suscita molte perplessità, in quanto sembra quasi una beffa. Da anni da parte
dei vicani si invoca la gestione pubblica delle spiagge ma il comune ha sempre
risposto che versava in condizioni economiche disastrose e non poteva
permettersi di gestire i lidi in proprio. Oggi si scopre che almeno per il
Pezzolo i soldi ci sono.
L’ex
Assessore Regionale deve fronteggiare un altro fronte a lui avverso. A ottobre
si riaprirà il processo per abusivismo
nella Piana di Seiano. La vicenda riguarda la ristrutturazione di una casa colonica. Stando alla
ricostruzione fatta dal pm, De Rosa e la moglie Flora Beneduce, da poco
nominata Consigliera Regionale, avrebbero dato l’ok per le strutture in cemento
armato senza la regolare denuncia dei lavori al Genio civile della Regione
Campania e in assenza di una direzione delle opere affidata a un tecnico
competente. Inoltre, l'assessore De Rosa presentò una richiesta di conformità
urbanistica proprio per quegli interventi, che però fu bocciata dal Tribunale
amministrativo regionale della Campania, a fine 2011, ma ciò non gli impedì di
dare il via libera agli operai. La costruzione sotto accusa si trova proprio a
ridosso del Pezzolo.
Maria D’Ordia per "Il Gazzettino Vesuviano"Nelle foto: Armando De Rosa; la proprietà di De Rosa e la spiaggia del Pezzolo a Seiano
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